martedì 30 giugno 2009

LEI ERA IMMERSA IN QUELL'ARIA CALDA DEL POMERIGGIO

Lei era immersa in quell'aria calda del pomeriggio. Era fatta di ventre morbido, di gambe lunghe e sottili e nude appena sfiorate da una gonna corta che si sollevava ad ogni passo volto all'ufficio.
Lei era fatta di quell'estate ardente perchè il sole penetrava nella pelle e traspirava con lei dai pori vellutati del suo corpo. Lei era una parte dell'universo che emanava quello strano calore proveniente chissà da dove e per quanto tempo. Infatti si chiedeva per quanto tempo.
Per quanto tempo la pelle leggera avrebbe accolto il fuoco estivo di quelle ore radiose e nuove, di quel periodo rigoglioso, di quella stagione che nasceva vulgente nei fiori rossi e tra le foglie accese? Non pareva forse che tutto quel sole miracoloso, ed il vento accogliente, e la luce tra i germogli fossero sconvenienti come un evento eccedente?
Non pareva, in fondo, di consumare il passo lieve e lo sguardo invisibile tra la natura che sbocciava fertile e prepotente ?
Lei si guardò attorno senza respiro. Quella ricchezza evidenziava la sobrietà del suo stare al mondo trascinata in un incanto non meritato e non condiviso. Oh fosse stata la sua strada bagnata di nebbia grigia e silenziosa! Fosse stato il suo passo diretto in un sentiero fangoso e oscuro e faticoso!
Invece.. invece l'universo cantava e lei era germe inconsapevole di un epilogo freddo e malinconico.
Il suo cuore era di ghiaccio.

BORGIO VEREZZI


Vicolo di Borgio


Panorama fotografato da VereZZi

Bar " Alla torre antica " a VereZZi e il mio amico barman Mauro



Bar nella Piazza di VereZZi



Chiesetta nella Piazza di VereZZi

Vicolo di VereZZi


Ciò che si vede da VereZZi

Chiesa di Borgio e fantastica fanciulla



Borgio VereZZi ( SV), è in Liguria ed è un paese composto da due località distinte tra loro: Borgio e VereZZi.


Borgio ha una parte sul mare dove la spiaggia alterna spazi di sabbia fine a spazi di ghiaia. Il posto di mare che prediligo è proprio questo. La spiaggia è abbastanza ampia e sul mare c'è un ristorante con grandi vetrate e tutto colorato di bianco. Altezza bagni Nettuno.
Ha poi una parte alta dove le auto non possono transitare. Fatta di vicoli e stradine di sassi e piccole case di mattoni grigi.
Per poter visitare VereZZi bisogna prendere l'auto e spostarsi di qualche chilometro salendo su una strada molto stretta .

E' un paesino situato in un altura . E' inibito alle macchine ed è fatto di strade di sassi e di piccole spiazi ghiaiosi. Un amore di paese. Da visitare.

( Sono una guida turistica modello)

lunedì 29 giugno 2009

PER TUTTI QUELLI CHE .......


Per tutti quelli che si credono nel giusto che credono d'essere i migliori e che si tengano il regno dei cieli e non rompano sulla terra ......oh yeah

Per tutti quelli che non hanno ancora finito di scassarci le palle con questa storia dei festini di droga, sesso e rock and roll a palazzo Grazioli e magari smanettano tutte le sere alla ricerca di una da scopare su face book e sul web in generale che di persona non ce la fanno..... ..oh yeah

Per tutti quelli che .. Berlusconi cia tre ville ed io un cazzo che ho e non mi devo incazzare ? oh yeah

Per tutti quelli .. che io di politica non parlo ma Berlusconi va con le minorenni oh yeah

Per tutti quelli che.... ci potessi andare io con le minorenni.. oh yeah

Per tutti quelli che .. le donne sono tutte mignotte meno quella santa donna di mia madre che non la paga nessuno e chiedersi come mai viene difficile ..... oh yeah

Per tutti quelli che .. anche se si cambiano le mutande non mutano mai .. oh yeah

Per tutti quelli che scrivono sulla falsa riga della canzone di Gaber e viene un post del cazzo .....oh yeah

IL SONNO LIQUIDO

Lei aveva lavorato tutto il giorno freneticamente. Quando si coricò nel suo letto sprofondò immediatamente in un sonno senza sogni.
A poco a poco l'incoscienza abbandonò il suo corpo e si trasformò in un soave oblio incantato fatto di lenzuola setose adagiate su piume fresche e morbide. Era in quello stato di dormiveglia dove il pensiero lascia posto al torpore ed alla beatitudine della spossatezza del cuore. Fu allora che sentì il suo sangue pulsare e percorrere il sentiero conosciuto dei palpiti segreti delle membra. C'era una forza solitaria che decideva per lei su ciò che il suo corpo dovesse vivere e si sentì invadere da un calore vibrante che si dipanava nella pelle e nel suo sesso spinto da un richiamo potente e autorevole. I movimenti avevano un che di misterioso e inconscio benchè sentisse se' stessa partecipare all'invito oscuro del fremito profondo . Ma non sapeva, non sapeva nulla se non ch'era coricata in un buio morbido e gonfio di suoni e profumi senza pensieri. Il suo sesso stringeva il vuoto ritmicamente e nello stesso tempo lo riempiva di se' e dei suoi umori nuovi e vitali. Pareva un bruco scivoloso che si addentrava nell'oscurità di cunicoli mai visitati eppure voluti con tutta l'energia di un respiro istintivo e animale.
Lei, nel sonno, allungò la mano verso la sensazione di calore e di benessere che l'avvolgeva e la chiamava muta ma decisa e si trovò sommersa da un liquido mieloso e ardente che la fece scivolare in fondo ed ancora in fondo al suo corpo come inciampata in una discesa facile da scendere . Perchè tutto era semplice: lei stessa era lumaca innamorata che solcava il suo sentiero di linfa DENSA e profumata. Lei stessa era il vuoto da riempire di gocce d'acqua di sorgente nuova . Fu allora che si tuffò nel piacere confuso di un sogno mai iniziato.

venerdì 26 giugno 2009

IL NUDO, LA DONNA E ALTRI OGGETTI.

Ero in spiaggia. Mentre mi guardavo attorno, mi sono accorta che pochissime donne avevano il topless. Questo non è sinonimo di costumi morigerati, ma, anzi, è un segno dell' arretratezza di questi tempi.
Il nudo, infatti, di per se' non è una cosa indecente. Ricordiamoci che negli anni 60 le donne hanno lottato per avere la possibilità di spogliarsi e di essere se' stesse completamente. Infatti Gli hippy di allora convergevano in massa sulle spiagge della west coast per celebrare utopie di fratellanza un
iversale e il nudismo era la loro divisa.
In base alla cultura femminista il corpo nudo era sinonimo di divertimento e libertà d’espressione. Infatti negli anni 60/70 si scattavano fotografie in cui erano ripresi uomini e donne nudi e con peli sotto le ascelle e sulle gambe, monti di venere lussureggianti e altri particolari anatomici in bella vista, tanto che qualcuno parlò addirittura di “orgoglio pubico”.

Ora il nudo ha assunto tutto un altro significato.
il nudo ora vuole solo umiliare la donna . Nel mondo dello spettacolo e non solo è diventato oggetto esibito in vetrina con l'unico compito di irretire lo spettatore (eppure il 60% degli spettatori televisivi sono donne).
Le donne sembra debbano guardarsi tra loro come fossero uomini. Si assiste sempre di più a corpi femminili come oggetti erotici ed ammiccanti. I corpi delle donne sono ripresi in televisione con inquadrature pornografiche. Sembra allora che la reazione da parte della donna debba essere quella di ricoprirs
i e di non mostrarsi più nuda.
Ma anche questo sarebbe un gesto sbagliato.
Il nudo non è scostumato. E' l'oggettivazione del nudo che è vergognosa. Le donne dovrebbero riprendersi lo spazio per cui hanno combattutto le nostre mamme e ridare ai propri gesti la dignità che meritano per poter esprimere finalmente la propria libertà in qualità di soggetti principali e artefici della propria esistenza.

Vivere la propria nudità senza vergogna ma per riconoscersi nel contesto della natura e dell'universo non è affatto riprovevole è, anzi, una conquista di civiltà.


A presto cari, si va in Camper.

giovedì 25 giugno 2009

IO SONO TUTTO


Non compiacerti dei ruoli che ricopri. Questi non fanno altro che comprimere le possibilità. La tua identità sociale può esserti di conforto, puoi ingannarti e rendersi scudo delle tue debolezze. Puoi illudere gli altri, ma diciamolo: tu sai bene di essere vulnerabile. Allo stesso modo non mi dispero dei miei fallimenti: io non sono in quelle cose .

Io non sono una moglie ed una madre, io non sono una femmina seducente o una puttana ( ho anche questa fantasia allettante: prossimamente farò un listino prezzi) . La propria immagine ci viene rimandata come un boomerang inafferrabile e alla fine ne siamo prigionieri. Non amo ascoltare il successo che ostenta la gente tipo: " Ho allevato mio figlio alla vecchia maniera: ora lui ha raggiunto dei traguardi positivi".Vorrei vomitare." Mio marito mi adora : è il mio principe azzurro" " sono una donna solare" " sono un uomo ormai maturo e con esperienza". BLeah..

Non pensare che io sia intransigente. Sono satura. Sono un piccolo vaso d'argilla traboccante .

Io mi stacco da me . Mi separo. Divento la parte essenziale di me stessa per questo ho la potenzialià d'essere qualunque COSA si possa esprimere in questa esistenza. Posso dilatarmi e stringermi come argilla ed ancora posso sciogliermi o condensarmi come liquido instabile e informe. Ciò che è avvenuto non è opera mia. Non sono l'artefice dei ruoli e del grande edificio che mi difendono. Chi mi ama lo fa per suo piacere: è una espressione personale e creativa del suo esistere . Solo così l'incontro con l'alterità può AVERE LUOGO: Non ho paura dell'altro perchè l'altro coesiste in questo "non essere identificato" in alcuna immagine stereotipata di me stessa. Sono tutto, quindi posso essere anche te.

Anzi, lo sono senz'altro. Per questo ti amo.

mercoledì 24 giugno 2009

A Enzo Di OMOLOGAZIONE NON RICHIESTA E ALTRI BLOG


Qualche giorno fa hai scritto nel tuo blog riferendoti a me:
"...... Hai sbagliato con me e io ho sbagliato con Te ma non mi hai dato molta scelta, non ne dai a nessuno e sei di una femminilità accesa, quasi primordiale, hai un senso della vita lontano dal mio e, a diffferenza di me, non sai dire no. Tu vivi la tua esistenza sessualmente, lo fai anche quando bevi un bicchiere d'acqua; prendi ogni cosa che ti piace, ti insinui ed escludi tutto il resto. Tutto! Non sarò io a dirti cosa fare o non fare ma non ti ho permesso di usarmi come oggetto ludico all'interno di un tuo menage sentimentale. Qui ora hai scritto bene e sei una persona, altrove in altri contesti e sul tuo blog diventi un'altra e te lo ripeto, ti accompagni a personaggi inqualificabili..."

Io amo approfondire e conoscere le persone che mi piacciono. Con te non l'ho fatto ed è l'unico sbaglio che mi riconosco. ( verso di te, intendo perchè verso di me ho l'imbarazzo della scelta) Vivo la mia vita sessualmente, questo sì, perchè come ho scritto in molti post sono una persona intera. gli esseri umani sono animali sessuati non faccio altro che esprimere me stessa in ciò che sento e mi riconosco. la sessualità si muove nel proprio sentire dunque non posso che concordare con te. Escludo tutto il resto, forse, ma solo per non far del male perchè ho grande rispetto per le emozioni degli altri non voglio coinvolgere qualcuno che non posso seguire, perchè presa da altro. Non è vero che non so dire di no. Ma so sbagliare direzione perfettamente. Dico "sì " a ciò che non merita e non comprende. Dico sì dove una perfetta indifferenza sarebbe l'atteggiamento migliore. Dove ho scritto male, Enzo?. Non lo vedo. Vorrei tanto vederlo.
Tu mi credi più forte di ciò che sono. Chi si fa guidare dai propri palpiti è più vulnerabile degli altri. ma spesso lo faccio perchè mi fido della mia capacità di ricostruirmi. Sono come quei personaggi dei cartoni animati che si spaccano in mille pezzettini e risorgono interi dalle macerie più insanabili. una specie di Bill il Coyote.
Ma sono mortale e breve, E SONO STATA IN BUONA FEDE. Per quanto riguarda le persone inqualificabili , come ti ho scritto, una volta, non potevo giudicare. Ora sì, ma sono fuori dalle emozioni e posso quasi diventare un vecchio e meticoloso ragioniere.
Ma ci sono nella vita certi momenti " limite" in cui l'individuo agisce con modalità primitive dettate esclusivamente dalla sua matrice istintuale, certo questo non mi giustifica. Non ti ho mai voluto come giocattolo all'interno della mia relazione ( ma odio definirla in questo modo neppure menage mi piace, però) Affatto. Anzi. Volevo farti STARE fuori a tutti i costi. Non so cosa ho fatto per non coinvolgerti. Penso quando mai ho giocato con te e non riesco che a ricordare la mia defezione a te e l'affetto che in ogni caso ti portavo. Il senso della vita lontano dal tuo?! oddio.. non ho idea di quale senso abbia la vita. Vado alla cieca e mi faccio guidare dalle emozioni.
Mi sento un po' idiota a scrivere on line, ma tu l'hai fatto no? Forse siamo idioti tutti e due.
Per quanto io scriva, per quanto si scriva ho la sensazione sconsolata che non serva ad entrare in contatto, a com - muovere. Come vorrei tu lo facessi!

martedì 23 giugno 2009

LA CADUTA


Sono scesa. Sono scesa e giù.. ancora più giù ....ed ancora. Lo sapevo che se avessi preso quella scala e buia e ripida e impervia sarei stata in pericolo di vita. Sono scesa. Sono sprofondata nel fondo di questo tunnel oscuro e maligno e non distinguo che la profondità dell'abisso e non distinguo che la velenosa essenza che lo alimenta. Avrei potuto non aprire la porta, non varcare l'ingresso. Avrei potuto dimorare nell'assenza del dolore e dell'affanno. Avrei potuto sostare a lungo (forse per sempre) in quel luogo neutro dove mi trovavo e dove l'emozione non era chiamata a battaglie ineludibili.
Invece ho perlustrato l'antro straniero , ho camminato lungo un sentiero di sassi, sono rotolata in fondo al cunicolo cieco. Non so cosa mai ci sto a fare qui, ora. Non ne conosco i motivi e l'indirizzo l'ho smarrito già da qualche tempo. Non voglio ingannarmi. Sono scesa. Sono caduta. Le parole non spiegano il percorso .Le parole non esprimono la lacerazione dilaniante. Le parole non comunicano la strada, non descrivono la storia. Le parole a questo punto sono fuorvianti e omologanti.
La storia è nuova, adesso. l'impatto con il profondo fondo del mio spirito ha creato uno squarcio irreversibile. Eppure l'ebbrezza mi trascina , mi chiama, mi invita ad affondare il cuore ancora più giù .... ancora più giù....come eco per /verso di splendida sirena...

ENTROTERRA LIGURE: 3° PUNTATA

A Buggio c'è la festa del paese e decidiamo di andare là a mangiare " capra e fagioli" Il sole sta tramontando e l'aria è fresca . Ormai non mi meraviglio più per le strade strette e in salita, ma scherzo sul fatto che più andiamo avanti e più sembra che ci stiamo perdendo in mezzo alla densa vegetazione. Arriviamo, dunque.
Il paese è molto piccolo e pare disabitato. Ci apprestiamo a salire ancora fino ad una piccola piazza.
La vista si apre su una folla festante e su tavole imbandite. Decidiamo tutti di prendere capra e fagioli .
Io mi compro anche delle frittelle piccole e zuccherate.

Nella piazza un orchestra canta" Amami Alfredo"
io dico: " Sono bravi a cantare . Dovrebbero venire alle nostre feste di paese"
Seduti al tavolo, infine, parliamo.
Tu hai lasciato la tua compagna da qualche mese. Ti chiedo : " " Perchè? " Ma la domanda vuole essere un altra. O meglio: volevo una risposta per un altro genere di quesito.
Tu, che inizialmente mi canzonavi per il mio giaccone invernale da cittadina disorganizzata, mi rispondi poi svagatamente: " Perchè era molto più vecchia di me ed io cominciavo a sentire la differenza"
La risposta non mi convince. Tento di spiegare il mio disorientamento dico " Già lo sapevi" dico: " era già così prima" ma poi capisco che la dissonanza emotiva tra due esseri che si incontrano comincia a costruirsi al momento dell'incontro: già in quello vi è la radice dell'allontanamento futuro. E' così facile trovare una ragione per non stare insieme. Potrei trovarla per tutti.
Perchè finisce il desiderio, perchè si consuma la voglia di frugare dentro la vita dell'altro. Perchè ciò che univa si trasforma invece in una prigionia dolorosa. Hai smania di andare. Di fuggire.
Tu dici: " Il pensiero non ricorre mai a lei" chiedersi perchè è inutile.
Ti dico invece : " Non riesco a staccarmi dagli uomini che ho amato. Non li desidero, non li sento più come fonte da cui dissetarmi, non li sento più come interlocutori da cui apprendere e con cui crescere, ma la mia anima li ha strutturati presso di se' e non riesce a distaccarsi se non con uno strappo lacerante. Diventano la mia pelle ed il mio sangue. Ho come l'impressione d'essere sbranata da cani feroci. Sono dilaniata. "
Dico: " Anche tu, eri un mio compagno.Ricordi?". Ma è un tempo così diverso da sentirlo quasi inventato.
Tu ridi e dici: " Certo che mi ricordo!" mentre addenti un osso da spolpare.
Perciò rido anch'io e mi gusto le frittelle. Anche perchè , in fondo, non ci siamo mai lasciati.

lunedì 22 giugno 2009

ENTROTERRA LIGURE: 2° PUNTATA


Tuo figlio ha quindici anni. L'ultima volta che l' avevo visto camminava appena.Ti eri separato da tua moglie proprio in quei giorni.
Tuo figlio è educatissimo.
Parlava poco, ma stranamente ascoltava appassionatamente i nostri ricordi esposti in modo confuso e deliberatamente equivoco per " non far capire bene, ma parlarci lo stesso... " come facevano i nostri genitori quando si riunivano alle tavole conviviali durante la nostra infanzia.
Io parlavo del mio ex marito e dei miei figli. Qualche volta parlavo soprattutto per tuo figlio perchè capisse che ogni famiglia ... ogni famiglia è infelice a modo proprio.. e che la famiglia può essere costituita da ruoli diversi e desueti ma non per questo non può essere vitale e ricca, non per questo non può essere affidabile. Noi parlavamo dei figli. Delle difficoltà. E mentre guardavo tuo figlio e mentre pensavo ai miei così a modo, socialmente parlando, mi sono trovata d'un tratto a immaginarmi la loro vita trascorsa in mezzo ad una coppia che non si amava. Mi sorprendevo , appunto, di trovare questi nostri figli, così misurati, così prudenti nel dire e nel fare che mi scaldava il cuore.
Quando tuo figlio, che intanto s'era alzato silenziosamente per prepararci il caffè, era tornato con le tazzine fumanti ordinate in un vassoio insieme allo zucchero, io andai fiera della nostra vita e mi compiacqui un po' per me e un po' per te delle nostre scelte travagliate.
Perchè, per quanto avessimo agito disordinatamente ( e forse a volte avventatamente), avevamo, in ogni caso, trasmesso ai nostri figli l'idea che la vita andava vissuta sinceramente, non tradendo le proprie aspirazioni, non mettendo a tacere i propri dubbi, ma affrontandoli con trasparenza e coraggio, per non subire passivamente l'esistenza facendosela scivolare addosso senza convinzione e soprattutto senza amore.

ENTROTERRA LIGURE: 1° PUNTATA

Una cosa che colpisce l'attenzione è la grande differenza tra la Liguria marina e l'entroterra.

La costa ligure è piena di case e di negozi, di luci intense, di rumori gioviali.Di colori pastello.

L'entroterra ligure è cupo e sobrio. Le case di mattoni si incrociano tra loro irradiando colori e suoni opachi.
Raffaele mi ha guidato per stradine quasi inaccessibili. Erano strade strette tortuose, disabitate, silenziose. Abbiamo svoltato a destra, sinistra, ancora a destra intanto la vegetazione verde scuro ci veniva incontro sempre più densa e più invadente.
La strada diventava un sentiero di ghiaia e di buchi e di tubi neri lungo i margini. Dice: " sono i tubi per far arrivare l'acqua"
Infine arriviamo in una piccola raduna verde e gialla. La terra era costituita da piccole terrazze coltivate . Intorno a queste c'erano strampiombi profondi nascosti da vegetazione fittissima.

Le colline erano alte e quasi appuntite. Scendendo dal veicolo sono stata invasa dai suoni cupi della campagna e dal senso di potenza assoluta che il fatto d'essere immersa nella natura subito ti suscita.

La casa non si vedeva ancora . Mi volto verso Raffaele e lui, anticipando la mia domanda dice:" ecco la casa " ed indica in una zona più bassa, una nuova terrazza sotto la spazio verde.
La casa era una specie di rustico ad un piano unico con due colonne all'ingresso.
Lui si avvia all'interno ed io rimango sulla raduna a guardare in basso i movimenti solitari e lenti di chi è già abituato al silenzio.

Lontano mi giungono dei nitriti acuti . Mi incammino in direzione dei suoni, lungo un sentiero di erbe e fiori lucenti. Alla fine del sentiero si stagliava un altopiano selvaggio dove due cavalli recintati brucavano scuotendo le loro criniere chiare.
A perdita d'occhio solo il verde potente della campagna ligure. Io ero l'unico essere umano a guardare lo spazio immenso. Il senso di isolamento e di abbandono mi esalta. Scatto fotografie. Ma so che non potrò riprodurre l'emozione del silenzio, l'inquietudine dell' emarginazione dal mondo solito.

venerdì 19 giugno 2009




MIEI DOLCISSIMI ....




Miei dolcissimi lettori,

sto per partire con il mio sempre amato ma incidentato

camper .



Vado a Bordighera da un mio vecchio, vecchio amico di scuola

( ma lui era di due classi superiori quindi più vecchio di me e


questa è già una cosa consolante )

Non uso quasi mai il blog come
diario di bordo, ma una regola

è sempre fatta per individuarne
la possibilità di

trasgressione.




Metterò il mio camper sul suo campo agricolo. Accenderemo


un falò e ci racconteremo le nostre avventure.



Adoro queste rimpatriate intimissime perchè non c'è cosa più

piacevole che essere vista come quella che hai sempre

raccontato di voler diventare e solo un vecchio amico può

farti sentire così.


Vi bacio tutti, con tenerezza .

UNA PERSONA ADORABILE



Un'amabile persona mi ha esposto questa critica:

"Il fatto che tu sia dipendente comunale e nel contempo tu faccia valutazioni pubbliche sull’operato dell’amministrazione comunale può rasentare un conflitto di interessi. "

Ora, il conflitto di interessi si verifica in un caso qui di seguito riportato:

Si verifica un conflitto di interessi quando viene affidata un'alta responsabilità decisionale ad un soggetto che abbia interessi personali o professionali in conflitto con l'imparzialità richiesta da tale responsabilità, che può venire meno visti i propri interessi in causa.”


Io sono una segretaria amministrativa del Comune di Valenza, non ricopro alte responsabilità, ma spesso applico solo le Legge e eseguo ordini che provengono dai miei superiori.

I mie superiori non sono gli amministratori, ma il dirigente ed il capufficio.


Gli amministratori non gestiscono il personale dipendente dell’Ente.

Fare valutazioni sull’operato degli amministratori della città in cui vivo e lavoro è il diritto di ogni cittadino.

Si può ben dire che gli amministratori sono stati scelti dal cittadino per operare in sua vece ed a questi devono rendere conto del loro operato.
Io posso criticare solo ciò che è a mia conoscenza e di cui ho un ampia visione. iNFATTI Conosco perfettamente ciò che succede nell'ambito comunale poichè ci lavoro con impegno ed interesse.




Gli studenti criticano i professori ed i loro metodi di insegnamento, gli operai della FIAT criticano la politica aziendale della Ditta.

Tutto ciò non può essere tacciato di “ conflitto di interessi”.
Anzi: Dare valutazioni sulle azioni dell’amministrazione comunale non mi ha, non solo portato alcun vantaggio, ma se si può chiamare svantaggio,(?) è stata causa di esonero dal mio incarico di segretaria della commissione di bilancio ( almeno presumo che la causa sia questa , dato che a tutt’oggi non mi è stata data alcuna motivazione per tale rimozione)
Ma le critiche e le valutazione, sappiate , lasciano il tempo che trovano.


Sono chiacchiere. Se non sono seguite da lettere ufficiali o denunce o cose del genere non servono a niente e non possono certamente preoccupare un cattivo amministratore.
Non faccio politica, non mi interessa. Io scrivo di ciò che so e che sento.


Mi è stato anche consigliato di fare due blog per tenere distinte le due parti ( professionali e personali)
Ci risiamo. Io sono intera. Dovrei fare dunque un blog per l’aspetto sessuale? L’aspetto razionale? L’aspetto istintuale un altro ancora come figura di amica? Troppa fatica.
Scrivo ciò che sento. Ciò che conosco.


Ho voluto spiegare questo perché la critica mi è arrivata da una persona che mi è molto simpatica perciò.. ........

voilà ! le rispondo e la bacio. ( anche se è del Partito Democratico, ma forse proprio per questo. )

mercoledì 17 giugno 2009

LA GRANDE AMMUCCHIATA


Nel mondo sociale noi cittadini siamo una struttura statica e rassicurante. Abbiamo schemi relazionali dai quali non fuggiamo e non vogliamo fuggire. Il mondo occidentale si sente libero, stimolato da mille sollecitazioni erotico/ sessuali, da manifestazioni libertarie e scostumate.
La partecipazione goliardica e compiacente alle grasse conversazioni sulle relazioni tra uomo e donna, ai pruriti originati da immagini più o meno provocanti, danno l'illusione d'essere slegati da vincoli e imposizioni psicologiche.
Eppure tutto questo invece non è che un sintomo dell'impoverimento sentimentale ed etico che la nostra epoca sta attraversando.
Vorrei dire: " Non è così. non è così. Che dovrebbe essere"
Perchè il desiderio proviene dalla violazione del nostro spirito. Perchè la passione si origina con l'invadenza della dimensione interiore di un altra persona in noi. E soprattutto non è una cosa divertente. E' un processo laborioso, sistematico, mobile, ma costante, preciso, lento e sovvertitore. Non si può frugare all'interno di se' impunemente senza che questa perquisizione non comporti una rivoluzione profonda, illuminante, irreversibile. Il desiderio sessuale non viaggia mai solo : noi siamo un pezzo unico, infatti la mia fica è con me in ogni ISTANTE: non vale meno del mio cervello e con lui elabora e respira. Dunque: ciò che desidero porta con se' non solo l'eccitazione, ma il dubbio, l'angoscia, il palpito, il fremito del mio corpo e del mio cuore. La società tende a separare ed a ghettizzare l'aspetto sessuale in un antro isolato della nostra vita relegandolo a certi aspetti ed a certi settori dell'esistenza. ( spazio di svago ed hobby) Perchè per il collettivo è necessario strutturarsi in modo uniforme ed ubbidiente, mentre la sessualità non lo permetterebbe. Perchè " eros" significa espressione specifica ed individuale del se'. Unica ed irripetibile. Troppo impegnativa e fuorviante per la vita sociale alla quale siamo chiamati e in cui siamo organizzati.
Ma invece: non mi vergogno d'essere intera. Chi mi attraversa mi appartiene PER SEMPRE. Non sarà mai un'immagine stimolante al quale indirizzare pelosi ammiccamenti, ma un'esperienza intima e determinante. Perchè ha partecipato alla mia metaformosi esclusiva ed alla minuziosa costruzione del puzzle inedito e straordinario che è la mia esistenza. Sarà indimenticabile.

martedì 16 giugno 2009

SCRIVERE

Non c'è che un modo per fermare l'istante dell'emozione: scriverlo. E scriverlo con tutta la potenza del suono e del linguaggio, con tutto il concetto generoso della parola, con tutto il languore di un gemito.
Scriverlo.
E far rifiorire ad ogni sillaba la voce, la forma preziosa, l'odore caldo, il colore acceso dell'anima presente, vitale, posseduta e fremente.
Scriverlo.
Così che la memoria afferri ciò che è stato e lo nutra, lo custodisca, lo generi come nuovo germoglio alla vita, che testimoni l'amore, la fiducia, la speranza e l'attesa.
Scrivere permette di rendere il tuo esistere simile ad una pozza d'acqua profonda e trasparente dove tu puoi affondare e nuotare dentro ed esserci completamente in ciò che è stato e ritrovare lo stesso palpito e lo stesso canto e lo stesso centro di vita. Sarai l'embrione primordiale della tua immagine trascesa e intera. La tua pelle sarà presa dal brivido ricorrente del miraggio.
Non sarà un tempo passato, ma lo specchio del tuo stato presente di gioia e di illusione soave. Sarà il riflesso del tuo spirito che si rinnova e rifluisce in un tempo senza ricordi e senza rimpianti perchè TEMPO infinito e mobile e vivo e sempre nuovo perchè in te come corrente impetuosa e avvincente. .

Sono dentro a questo oceano completamente immersa nella mia vita. sono l'artefice di un mosaico inedito e pieno di fascino. Galleggio attratta da una forza più vigile della mia stessa coscienza. La parola mi fa eterna.

lunedì 15 giugno 2009

IL TEMPO PERSO


Umberto Galimberti dice: " non si da conoscenza senza connivenza, non si da comprensione senza compromissione affettiva"

In questo c'è tutto ciò che cerco in una interazione. Non mi interessa rilevare i successi della persona con cui parlo: i successi sono cose incomprensibili. Non dicono il calore, non dicono il fermento , il crepitio del sangue e del corpo, non trascinano l'anima verso l'altra anima, non si sporcano, non si colorano. Non ho tempo per attendere alla ostentazione della parola, al gusto per l'arrotolamento della frase. Ho troppo da scalpitare all'interno di me verso sentieri più burrascosi, più complici. Così il tempo incalza. A che scopo ridursi a dialoghi che cronicizzano il senso convenzionale della esistenza, quel senso che ha previsto già come ci si debba relazionare perchè il dialogo vada bene? Sono oltre. Che mi interessa? per il resto so parlarmi benissimo. Conosco tutte le parole che tra l'altro sono già state dette. Niente di nuovo, niente di nuovo che non sia invece questo perdersi in una forza trascinante che non valuti e non apprezzi il modo, ma respiri l'invadenza, la fusione, la confusione delle anime, l'abbraccio ardente, la correità profonda ed avvincente. Come potrei mai rassegnarmi ad una voce plastica per quanto corretta e forbita? E' tempo perso ed io tempo non ne ho da perdere.
Ma qualcuno ce l'ha?

ATTENZIONE



un attimo di distrazione. quella vera. E di lì a poco avrei tamponato una macchina. Questa è alta filosofia. Le distrazioni possono essere fatali. Bisogna essere sempre attente e vigili ( comunali) .

sabato 13 giugno 2009

COSE FUORI DAL COMUNE

Adorabili blogger. sto partendo con il mio amato camper: destinazione mare. Vi lascio un link da leggere della serie:
I nostri dipendenti fanno il cavolo che vogliono , ma è risaputo.
Testo di: Kikko
Sito: Retrokik ' s


venerdì 12 giugno 2009

LA VITA E LA GIOIA A PRANZO INSIEME


Lei ricordava d'avere desiderato per tanto tempo quella che si definiva " vita normale" cioè una casa, dei figli e una relazione pacata senza grandi smottamenti.
Non era avvenuto .
Non sapeva perchè, ma aveva percorso sentieri diversi, confusi, irresistibili.
Aveva ascoltato, senza opporvisi mai, la propria ansia misteriosa che la strappava alle cose intorno, cioè a quel tipo di vita.
Era passato del tempo. Era un pomeriggio di giugno. Si trovava, dunque, insieme al padre dei suoi figli ed ai figli stessi. Lui trafficava intorno alle piante dell'orto.
Lei lo guardava con amorevolezza. Lo aveva amato? Non poteva richiamare il moto del cuore in nessun modo. Lo aveva desiderato? Era impossibile poterlo dire in quella giornata di sole radioso.Tutto era luminoso e dolce, tutto pareva proporsi come nuovo, miracolato e probabile.
Non aveva più nessun riferimento che potesse dire, che potesse testimoniare il palpito. Eppure lui era lì, rappresentava qualcosa, ma il pensiero vagava oltre e non si soffermava che sulle mani laboriose e sul gesto oramai straniero del corpo e del respiro. Gli era distante. Gli era indifferente. Un sentimento non si può riguardare o correggere.
Il passato non esiste. Il passato è uno sberleffo fatto di suoni e di odori impercepibili. E' immaginato. Non è trascorso se non come sogno sognato frammentariamente quasi come fosse un incubo ammaliante.
Ed i figli ? Si dice che col tempo, se mai è esistito, si dilegui l'istinto materno. Cosa rimane della dedizione?
Diciamolo: nulla.
Molte persone la trasformano in amorevole ricatto, in un perenne scavo archeologico di momenti fantasticati e trasfusi.
Lei guardava i suoi figli e sapeva di rappresentare per loro soprattutto un viaggiatore distratto e premuroso. E lei avrebbe condiviso con loro la curiosità deferente per il futuro.
La vita, lei avrebbe voluto dire, è un esperimento.
La vita è frugale.

Eppure, mentre indugiava a parlare col padre dei suoi figli nell'aria solare della campagna colante di colori fulgidi, mentre appunto guardava loro rincorrersi per quel gioco adulto di spingersi e schernirsi nel riso, allora comprese che quel momento non doveva essere per forza collegato a percorsi esplicitati e risolti. Ma aveva bisogno di essere goduto come se fosse spuntato magicamente dal nulla.
La gioia va a trovare la vita senza preavviso ed a questa non resta che apparecchiare la tavola velocemente con quel che è riuscita a trovare nel frigo.

NON ESISTE L'ANIMA


Cosa ho chiamato "anima" e continuo a chiamarla e a significarla come fosse un dio buono, una voce benefica, quando invece sgorga come liquido velenoso dai pori della mia pelle ? Ho chiamato tutto " anima" come fosse un entità staccata da me che mi governava e mi curava sollecita e potente, oltre me, sopra di me, sconosciuta agli altri eppure vitale e forte e urlante in direzione della mia esistenza.
Di quale forza si tratta dunque che mi fa odiare chi amo teneramente, e fagocitare all'ombra la mia ombra, non lasciarmi respiro, non perdonarmi, ma non permettere di pentirmi mai e per questo farmi subire la sua seduzione come fosse il mio persecutore che comanda ed esegue ciò che non comprende per niente?
Non siamo noi che soffriamo, dunque, nè amiamo mai, ma la dimensione che ci chiede il ruolo, la voce che ci impone il comando. Non siamo noi , ma il tempo che viviamo che presto sarà dimenticato. Più che dimenticato non trasceso mai. Non composto nè costituito.
Ho letto di dolori , ho letto di angustie anche comprensibili. Nello stesso tempo sentivo un disagio pressante, una noia feroce. Perchè siamo oltre e siamo altro. Non sono nuova anch'io al dolore. Mi ci crogiolo e lo chiamo spesso. Non sono nuova all'amore e alla dedizione , ma tutto ha lo stesso indirizzo: il proprio nutrimento. Il buio chiama sempre la luce e la succhia come vitello ingordo e inconsapevole. L'amore non è che traboccante essenza dell'odio e dell'avidità del desiderio. Appaga il tuo corpo finito e mortale. Trabocca oltre questo , ma il suo sentiero non ti appartiene. Non lascia che residui di morte prima di morire.
Ma " per ciò di cui non si ha esperienza non si ha orecchie " (... diceva Nietzsche)

giovedì 11 giugno 2009

IL DESIDERIO LIQUIDO

Era stata ore ad osservare la massa d'acqua del mare che ondeggiava minacciosa davanti a lei.
Il liquido si muoveva come unica materia fluttuante e potente quasi assassina. Non c'era altro che l'acqua ed il suo suono costante fatto d'aria e di spruzzi leggeri. Lei guardava il mare quasi attonita e rapita dalla spinta vorticosa dell'acqua e dalla sua malia. In questi giorni l'aveva angustiata quel suo problema logistico ancora irrisolto,(!!) ma non voleva pensarci. I fatti oggettivi incalzavano sul suo sguardo alterato dalle passioni, eppure lei non aveva paura. sapeva bene come la lacerazione della propria anima porta a cercare un altrove che non ci appartiene e al quale aneliamo confusamente senza conoscerlo e riconoscerlo. Ma la coscienza della sua precarietà e temporaneità non lo rendeva meno amabile. Il senso di mancanza e di assenza è sempre in noi ed è questo che ci da la spinta a metterci in viaggio.

mercoledì 10 giugno 2009

LA VOCE DEL CORPO




Non esiste più la parola che può convincere. Siamo invasi da parole. Dovunque io mi trovi non faccio che ascoltare suoni che hanno perso lo scopo originario: ossia trasmettere qualcosa all'altro. La parola è infiorettata, nei migliori dei casi. Viene lavata e vestita e sembra bellissima. Alcune volte è un grido di solitudine, una nenia di lamenti inerti ed incolori. Ma non si distingue nulla dai suoni e dai segni sui fogli anche virtuali.
Io non sento niente del rumore che mi circonda. Delle pagine che leggo. Per quanto si respirino bisogni, per quanto la parola mostri significati già discussi, c'è un risparmio emotivo inconsapevole. C'è un silenzio di emozioni che impoverisce i suoni ed i segni.
Non mi interessa la scrittura. la parola. La forma . Non mi interessa l'affabilità. Il suono suadente mi annoia.
Sarà presto
messo al bando dalle nostre coscienze questo sistema d'esserci invadente e nullo. Già alcuni di noi fremono e si schiantano su muri invisibili , su sguardi trascesi oltre la nostra immaginazione. Inutile e flebile, tra l'altro, questa nostra immaginazione: si dissolve in un attimo.

martedì 9 giugno 2009

QUANDO LA MAGGIORANZA VINCE NON SIGNIFICA CHE HA RAGIONE


Diciamolo: chi è la maggioranza?.
Presa uno ad uno è fatta di gente che non vuole leggere, non vuole informarsi, non va al di là della notizia urlata, butta in terra il pacchetto di sigarette vuoto. Al bar verso le 13,00 litiga per il calcio e si arrabbia fino allo spasimo. Una volta sono uscita allarmata invece era successo solo che non gli avevano dato un rigore.
Chi è la maggioranza?
La maggioranza vive con la moglie e non la ama. Vive col marito e lo odia. La maggioranza vorrebbe avere un'amante. la maggioranza ce l'ha un amante e dice: " Dio!! soffro tanto ad ingannare mia moglie/ marito!!!"
Adora i gossip e legge " CHi"
la maggioranza dice: "
Mi può compilare il foglio che non capisco? " e tu pensi: " la prossima volta, cazzo, vengo in cabina e voto per te che non capisci. "
La maggioranza legge il cartello con scritto " CHIUSO" entra e ti chiede: "
E' chiuso? "
La maggioranza : le spieghi una cosa e non la capisce. Ma si adegua. Dice :
"
Va bene, dove firmo? "
Alla maggioranza le dici: " Sono 600 " e la maggioranza ti sbatte sul tavolo 600. 000 Lire come niente e tu dici: " No... volevo dire 60o Lire "
La maggioranza vuole stare tranquilla. Se la maggioranza vede una porta chiusa bussa se invece vede uno sportello si mette ad urlare all'impiegato.
la maggioranza non ama e non odia, ma vuole festeggiare col capretto arrosto. E riempie i discount. Crede di avere risparmiato e si è riempita il carrello di crittogamici.
La maggioranza incontra il potere che dice: " Ok, dai, ci penso io, ti sistemo tuo nipote" poi non lo sistema affatto , ma almeno ha ascoltato, ha dato la pacca sulla spallla. la maggioranza si commuove. Che tenero!! mi ha salutato!
Dunque. Ha vinto la maggioranza.

A F F A N C U L O... L A.... M A G G I O R A N Z A..

L'IMMAGINE E IL SOGNO

Non siamo nelle cose ma nell'immagine che le cose ci rimandano. Le immagini sono solo nostre, della nostra fantasia. l'assenza dell'oggetto non è poi indispensabile riusciamo a trasfigurarlo anche in sua presenza. Le nostre convinzioni.. le nostre maledette convinzioni sono solo delle illusioni.
L'immagine mi perseguita. La chiamo " ricordo" la chiamo " assenza" la chiamo " distrazione dal mondo " ma è unicamente una percezione personale di ciò che ci è passato davanti allo sguardo.
E' tutta una illusione.
L'amore, la passione, il desiderio diventano un 'unica immagine, diventano una traduzione delle proprie convinzioni, delle proprie religioni. E' una interpretazione delle assenze ombrose e confuse che nella mente ruotano vorticosamente e disordinatamente.
Ci si sbaglia, per questo. Ci si sbaglia sempre. Ma quale migliore oblio ci può essere per questo sogno che è la VITA?

lunedì 8 giugno 2009

MI ARRAMPICO SUGLI SPECCHI?


Pensare di amministrare una società vuol dire mettersi nei panni della gente? Di quello che pensa? Di come pensa? Cioè di accontentarla in qualche senso, di soddisfare i suoi bisogni?
Mi è difficilissimo. tutte le volte che ci provo ho un senso di inquietudine. Perchè per poter definire la gente è necessario una omologazione che la sottenda e la definisca. Anche se le scelte della vita di ognuno paiono individuali , sono tutte inserite all'interno di un recinto di possibilità stabilite ed ordinate dal vivere comune. Altro che vita sempre individuale ed individuata! Questa è una grossa ma grossa minchiata. Siamo presi e braccati. per quanto mi senta estranea sono dentro e in questo dentro ci nuoto come un pesce muto e prigioniero. Non capisco la gente, in fondo. La immagino e la ipotizzo, ma è sempre altra, è sempre diversa da me. Lontana. Mi sento nel giusto ed anelo, per la gente, un futuro che, questa, invece non vuole . Perchè non so cosa vuole la gente. E malgrado la ami lei non mi comprende e non mi ama. Aspiro ad una vita sociale dove il sociale sia uno spartiacque tra il sistema e l'individuo creativo e vitale. Ma il mio linguaggio ha suoni e valori personali. Intimi . Sotterranei. Io stessa sono guidata da un flusso tenebroso. A volte precipitoso. Demoniaco.

Pensavo che la Lista Civica raccogliesse più consensi. Perchè sinceramente impegnata, onesta, veramente attiva e laboriosa. Invece no.

IL PARTITO DEMOCRATICO HA PERSO

Notizia estrapolata dal sito di Radio Gold:
A Valenza, tra i centri zona, si registra il migliore exploit del popolo della libertà (42,52%). Scivola al 21,65% il partito democratico. La Lega Nord ottiene il 13,83%. L'Italia dei Valori rallenta rispetto agli altri comuni e conquista il 4,59%. Bene l'Unione di centro con il 4,45%.


Il partito democratico ha perso. O meglio: continua a perdere. Franceschini si giustifica che è una lotta impari: " Come Davide con Golia" dimenticando che Davide era riuscito in qualche modo a sconfiggere il gigante. E poi diciamolo: se non ti senti in grado di sconfiggere il gigante , lascia stare, non ti ci mettere neppure.
Il partito democratico ha perso perchè le persone non hanno capito quali sono le sue posizioni. A volte ha parlato di " dialogare con Berlusconi" a volte, quando Berlusconi non voleva dialogare affatto con il partito democratico ha dichiarato: " forse non si riesce a dialogare con Berlusconi"
Il partito democratico ha perso perchè si è attardato a spettegolare sugli amorazzi di Berlusconi, quegli amorazzi che ogni maschio italiano nel suo intimo vorrebbero avere.
Il partito democratico ha perso perchè rinnegava la sua anima comunista ( se si può dire) mentre raccattava i voti solo dai comunisti. I comunisti alla fine si sono stancati.
Il partito democratico perderà ancora alle politiche e alle comunali perchè sono lontani dalla gente, sono alteri, presuntuosi, arroganti. Credono di avere in mano la verità, la via e la salvezza. Invece non hanno una emerita cippa.
Firmato: una democratica di sinistra.

sabato 6 giugno 2009

COMUNE DI VALENZA: I CONSIGLIERI TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE

Palazzo Pellizzari: sede del Comune di Valenza

Ieri sera 5 Giugno 2009 alle ore 21.00 durante il consiglio comunale in gran fretta è stata approvata " Adozione piano particolareggiato zona orafa D2"

Cosa significa?
A Valenza c'è una zona artigianale dove si trovano la maggior parte delle fabbriche orafe della città che passa sotto la denominazione Coinor. In questa ampia zona artigianale c'è ,all’interno, un’area, di proprietà in parte comunale, che attualmente è destinata ad attività mista direzionale produttiva ( u
ffici e oreficerie) . Sembra che in questa porzione, di circa 13.000 metri quadri di superficie, una parte non superiore al 20% (quindi intorno ai 2500 metri) verrà trasformata in modo da poter contenere esercizi commerciali di beni non legati al settore orafo-argentiero. Secondo le voci che circolano con più insistenza in città, si fa l’ipotesi di un discount alimentare. ( del genere Lidl)

Gli orafi hanno percepito questa intenzione come l' ennesima invasione da parte di strutture di grande distribuzione,in un territorio che gli artigiani intendevano riservare ad un commercio più inerente ed affine alla loro attività.( per attrarre acquirenti di varie nazionalità)

Considerando che a Valenza in questi ultimi tempi sono stati aperti in Valenza alcuni grandi centri commerciali molti dei quali non hanno una grande affluenza di clienti, ( poichè sono troppi rispetto al numero degli abitanti del paese) gli orafi hanno subito cercato di mostrare il proprio disappunto all'amministrazione attraverso una serie di lettere e comunicazioni scritte. ( hanno cercato di contattare anche l'assessore al commercio, ma con scarso successo) L'amministrazione non ha ascoltato. Non solo: ha dimostrato di non voler concordare nè informare la cittadinaza su decisioni che la riguardano . Infatti solo da indiscrezioni si è venuto a sapere che nel Consiglio comunale del 5 giugno si sarebbe discusso e votato sulla variante al piano regolatore che riguarda la zona orafa D2.
la cosa divertente è che non vi è stata opposizione se non da parte del Presidente del Consiglio Germano Tosetti e di un consigliere di maggioranza Daniela Di Spirito. . Per quanto riguarda il restante consiglio, ma
ggioranza e opposizione tutti insieme appassionatamente si sono stretti la mano. Persino il nostro assessore on the road Salvatore Di Carmelo, (sinistra e libertà) assessore all'ambiente (?!) si è uniformato ai voleri di una maggioranza molto lontana dai cittadini. ( parafrasando Dante: " tanto più potè il digiuno... ops tanto più potè la poltrona....."

Quindi, come approvato da maggioranza ed opposizione (solo con due voti contrari), su parte della zona, di proprietà comunale verrà costruito un discount alimentare che (nelle intenzioni di chi ha votato sì) favorirebbe le fasce di popolazione colpite dalla crisi. (Ma non c'erà già l'IperCoop? per non parlar dell'EsseLunga, UNES ecc., )

L'ennesimo centro commerciale verrà a gravare su Valenza e trasformare questa cittadina da possibile meta turistica a luogo ad alta concentrazione commerciale, a metà tra città dormitorio e città da consumare. Solo da indiscrezioni si è venuto a sapere che nel Consiglio comunale del 5 giugno si sarebbe discusso e votato sulla variante al piano regolatore che riguarda la zona orafa D2.

Nessuno ne è stato informato: né le organizzazioni di categoria del commercio, né le ditte orafe già presenti al CO.IN.OR.( Veramente Rappresentanti orafi hanno cercato di contattare L'assessore al commercio, che guarda caso è anche assessore al turismo Massimo Mensi, ma inutilmente)

Non vi è stata nessuna discussione preventiva e, come sempre succede in questi casi, le reazioni sono state tutte negative.

Ancora una volta la supponenza dell'Amministrazione nell'assenza di coinvolgimento delle parti interessate ha generato malcontento e sfiducia. Tanto che l'unica giustificazione a questo comportamento è quella dell'incasso facile e rapido per risanare le casse comunali (così come si sono messi in vendita palazzi e aree comunali, così come per le Zone 30).

I negozianti del centro sono scontenti, le ditte orafe sono scontente, i valenzani si vedono circondati da orribili capannoni.

Ginetto Prandi cantava “A Valensa sa sta ben”. Forse l'amministrazione comunale non si è resa conto che le cose sono cambiate dai tempi di questa canzone e per le decisioni che influenzano l'attività economica e commerciale bisognerebbe ascoltare i cittadini ed i commercianti presenti nel territorio e già così provati dalla crisi. Ignorarli non è rispettoso.


Eilà : oggi si vota , però !!!!


venerdì 5 giugno 2009

BERLUSCONI: CHE UOMO TERRIBILE!!!


Lui piegò la pagina del quotidiano ed esclamò: " incredibile.. incredibile..." Era veramente incredibile che un uomo maturo e forte dei suoi poteri e del suo prestigio intrattenesse rapporti, diciamo equivoci, con una ragazza anzi, con più ragazze giovani e belle e disponibili!! Non ci poteva credere!!.
Sua moglie, la sua adorata moglie, di là in cucina che sparecchiava la tavola, gli aveva raccontato quella storia della Noemi , appena diciassettenne a cui venivano riservate attenzioni diciamo peccaminose, pelose, scostumate.
E sua madre, santa donna, che amava festeggiare tutte le feste comandate, la festa della mamma, (questa l'avrebbe santificata ad ogni costo) il Natale, la Pasqua,
Quella donna d'altri tempi, CHE SI FACEVA PORTARE DAL SUO ADORATO FIGLIOLO AL MARE DI DOMENICA, era rimasta scandalizzata dalla notizia. Una donna così mite, sì, è vero... aveva divorziato dal marito e aveva fatto in modo che i figli non lo vedessero più, che lo odiassero sino allo spasimo. Ma che donna di saldi principi che era!!! Che martire del focolare!!! Così attaccata alle tradizioni!! ( faceva persino la pizza secondo l'antica ricetta napoletana ed aveva educato i propri figli sulla base di quelle norme morali di lealtà e onestà e SiNcEriTA'' ). Poteva dire, senza paura d'essere smentito, che lui era quel che era grazie a lei.
Lui si alzò dalla poltrona un po' a fatica. L'arrosto di maiale gli si era fermato nello stomaco. Quei buoni manicaretti che preparava la sua metà gli avevano fatto ingrossare l'addome. Si sedette alla scrivania , accese il computer. Digitò il suo account di FACE BOOK. Subito il quadro azzurrino si aprì ai suoi occhi. Allora spostò il mouse su " POSTA - SCRIVI UN MESSAGGIO " e cominciò a scrivere:
" Ciao!!! Che splendida Donna che sei!!! Che occhi !! Che bel seno!!! Che gambe!!!! ma perchè non ci incontriamo per un caffè????"