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giovedì 14 maggio 2015

E' TUTTA COLPA DELLE MINIGONNE, BARBERO!



Guardate che io ci provo: davvero, ci provo a farmelo andare bene il PD.
  Cerco di vederci il meglio.
E' una ostinazione che  ha radici antiche. E' una specie di richiamo dell'infanzia quando essere comunista significava guardare al povero e innalzarlo ad una dignità che si doveva a tutti gli essere umani  qualsiasi  fosse la LORO origine. 
E poi la stanchezza, la fatica di essere sempre nel progetto , un po' di dubbio  insomma, questi sono stati im motivi che mi hanno fatto andare a sentire  la presentazione delle liste Pd.

Non volermene caro Barbero, ma mi aspettavo di più. Io sempre mi aspetto di più dal PD e, invece,  ne abbiamo sempre meno

Hai parlato  una lingua vecchia  che non è della nuova comunicazione telematica, digitale , veloce, connessa, sempre in tempo reale. La tua, invece,  era  una comunicazione  retorica.
Basta ripetere  ora ciò che  hai detto per capire: 
" VOGLIAMO UN COMUNE AMICO " " IL CITTADINO DEVE ESSERE PROTAGONISTA"  " COMUNE IN ASCOLTO"
QUANDO ENTRI IN UN UFFICIO VORREI SENTIR DIRE :  DI COSA HA BISOGNO? " 

E parto da qua, caro Gianluca Barbero. Io lo dico da 36 anni a chi entra nel servizio dove lavoro "  Ha bisogno?  Di cosa ha bisogno? cosa le serve? 
E' la prima cosa che ho imparato entrando in servizio presso la pubblica amminstrazione.
ma poi viene la parte meno entusiasmante: quando ti dicono cosa vogliono.
è questo: 
Spesso, ( quasi sempre ) non siamo messi in condizione di poter servire il cittadino . I servizi, gli uffici  sono scatole vuote. 


La comunicazione - la strada in ordine, il marciapiede vivibile, i giardini fruibili?
In cosa posso esserle utile? 
 Di questo il cittadino ha bisogno.
Ma tu non sei andato oltre : Ti sei fermato all'idea fiabesca  del comune amico senza cercare di concretizzare l'idea magica.   non hai risposto a: " COME" poterlo attuare. 
come? Come possiamo rispondere alla domanda più che fare la domanda:  di cosa ha bisogno il cittadino? 

E poi, scusami,  ma alla domanda del vivace giornalista  Massimo Brusasco del: Come mai le persone non sono interessate al voto?" 

Vai a rispondere che è colpa del fatto che non ci sono più i messi notificatori che " responsabilizzano" i cittadini ad andare a votare portando la tessera elettorale?!! O ancora: " E' colpa della televisione che non parla delle competizioni elettorali 

Mica ci pensi che c'è Internet ora, che i ragazzi non la guardano mica più la tivvù che ora c'è whatsapp , che si chatta con il pollice e si guarda i video velocemente che quasi neppure si  va più su  face book e stiamo sempre  su Viber.
 Ma cosa ne sai tu Gianluca Barbero?
Fino a ieri non ci andavi a navigare ,  tu, che hai aperto il " profilo" ed il sito proprio perchè dovevi .  Per vincere le elezioni !!
E pensi ancora che il popolo sia da ammaestrare, che pensi poco, che sia gregge ,  che debba avere bisogno di essere responsabilizzato dal messo notificatore, quello delle multe e degli avvisi giudiziari  quello  dell'istituzione  che ti porta la letterina come a militare.

Insomma non hai risposto a nessun " COME" ed io di domande ne avevo parecchie Ma so che non potresti rispondere ai " come" E sai perchè? Esempio eclatante.

Hai nella tua, come dici ( dalla campagna di Bersani) " squadra" una  signora, seduta in prima fila  che per 40 anni ha tenuto in scacco i servizi sociali di Valenza col suo diploma di maestra elementare salita alla cattedra  di dirigente già quando la Legge prevedeva la Laurea e non la prevedeva per sfizio , ma proprio perchè la specificità dellla funzione lo imponeva . Ma il centro sinistra, no, il centro sinistra la legge non l'ha voluta vedere ,  ha alzato le spalle e se l'è tenuta così come  era.   fosse solo quello. 
Caro Barbero. Ti considero una  brava persona . Ma tu c'eri ai tempi del CISS e non hai parlato.

Tu non hai denunciato ciò che stava capitando. 

Perchè , lo so, voi comunisti ( e lo dico con grande rispetto ) fate QUADRATO INTORNO AI VOSTRI SIMILI  , QUELLI CHE PENSATE ABBIANO LA STESSA IDEOLOGIA  , ma questo ha  i suoi svantaggi. soprattutto per i cittadini. Lo svantaggio è che spesso si protegge " un compagno " che commette azioni scorrette .
Insisto. 
Vorrei ancora sapere come. 
Come il Comune potrà rispondere al bisogno dl cittadino? 
Come potrà farlo diventare protagonista? 
Come fare squadra se non sei riuscito a farlo con uno degli uomini più attivi del centro sinistra come Mauro  Milano?
Come  si potrà sviluppare la democrazia partecipata se non ti accorgi che non è più colpa della televisione?  Che non è colpa dei messi notificatori , ma è colpa tua, Gianluca , tua e mia e di tutti quelli della nostra generazione se ora la politica ed i politici sono considerati reietti, se le persone preferiscono non esser governati , preferiscono ignorare che ci sei? Lo  hai vsito anche tu , Barbero, che al tuo incontro c'eravate solo voi,  che non c'erano i cittadini, i valenzani? 
Ma non dare colpa alle minigonne, di questo , ti prego!!!!! 

venerdì 8 maggio 2015

COMUNE DI VALENZA: IL SUO FUTURO IN MANO AD UNO PSICHIATRA


Siamo all'epilogo di questa piccola storia: la maggioranza di centrosinistra è riuscita ad evitare lo scioglimento dell'amministrazione comunale e la nomina di un commissario da parte del prefetto.

State morendo dalla voglia di sapere come?
Avevamo lasciato questa amministrazione in una situazione di impasse dove il consiglio non era riuscito ad approvare il bilancio a causa del risultato di assoluta parità tra opposizione e amministrazione durante la votazione. ( sarebbe stato sufficiente un voto ulteriore del consiliere che non era presente essendo in Uganda da diversi mesi per motivi di lavoro. Nota dell'autore: " poi dovranno anche spiegarci come fanno i nostri consilieri ad occuparsi della nostra città senza viverci e quindi, per questo , senza rendersi conto di quello di cui la città ha bisogno" )
Roberto Quagliotto ( il consiliere in Uganda) ha rassegnato le sue dimissioni presso l'ambasciata italiana in Africa, lasciando così lo spazio agli altri eletti in lista. I primi due non se la sono sentita di trovarsi in questa situazione ed hanno rinunciato. Il terzo in lizza è Alberto Bonzano, medico psichiatra anche lui non presente in città, ma domiciliato in Svizzera ( ma guarda : non c'è un valenzano che abita a Valenza che può occuparsi della cosa pubblica?)
Da allora tutto è filato liscio ( c'è da chiedersi per chi: per i cittadini o per i detentori delle poltrone?) Lo psichiatra ha votato a favore del bilancio e la giunta è stata salvata dal commissariamento.
Ci si chiede: il suo è stato un voto che rispecchiava la sua volontà politica oppure la sua capacità di soccorrere in extremis un malato affetto da gravi disturbi comportamentali?
Ci vediamo alla festa di Halloween !!!!


POST DEL 11/02/2009

COMUNE DI VALENZA: RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI A RITROVARE L'AMICO IN AFRICA?

POST DEL 10/02/2009

......







E' successo questo: durante la votazione per approvare il riequilibrio di bilancio 2009 UNA PARTE DELLA maggioranza si è trovata dissenziente. Due dei suoi membri hanno votato contro l'approvazione del programma di riequilibrio del bilancio. La Legge 267/ 2000 prevede che, qualora il consiglio non approvi il provvedimento in materia di bilancio, si proceda al commissariamento. Il sindaco convoca la Giunta Comunale per nominare il commissario che predisponga lo schema per l'approvazione di bilancio scegliendolo tra i segretari generali o dirigenti o funzionari o revisori dei conti con comprovata competenza in campo amministrativo negli enti locali.
Il commissario sarà " ad acta" ossia avrà solo l'incarico di attuare il programma di assestamento degli equilibri di bilancio per poter ripresentare questo al Consiglio Comunale.
Solo in caso di ulteriore voto sfavorevole la Giunta concluderà il suo mandato.
La maggioranza , quindi che ha in opposizione due dei suoi membri, conta sul ritorno in città di un suo Consigliere ora in Africa per lavoro. Solo se il Consigliere tornerà dall'Africa e voterà favorevolmente, la Giunta potrà avere i voti sufficienti per approvare il riequilibrio del bilancio e continuare ad anministrare la città.,
Nel frattempo tra il Presidente del Consiglio Comunale, un consigliere ed il resto della maggioranza si è creata una frattura che sembrerebbe insanabile giacchè il Presidente ha accusato la Giunta di arroganza nel suo agire e di mancata comunicazione con il cittadino. E' chiaro che il dissenso non è causato solo da un disaccordo sulle questioni di bilancio, ma riguarda tutto l' operato politico dell'amministrazione. Per questo, anche se questo Consigliere tornerà e potrà permettere a questa maggioranza di procedere questi ultimi mesi di mandato appare evidente che la sua politica non è riuscita a creare quella coalizione che una amministrazione deve avere per poter governare. Quindi il mio parere è che la politica di questa giunta con a capo questo Sindaco ha fallito il suo percorso principalmente politico e di conseguenza programmatico.

E poi non dimentichiamo questo momento di suspence.....
fino alla fine il cittadino si domanderà.....



RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI A RITROVARE L'AMICO SCOMPARSO IN AFRICA?

( non è poi con un voto di un Consigliere che si potrà risolvere il problema economico della città anche se farà conservare la poltrona ai suoi governanti. )
Ad onor del vero uno o due assessori hanno cercato di operare al meglio e in condizioni di grande divisione per cui spero di ritrovarli a lavorare ancora in futuro per questa città.


CONSIGLIERE TORNAAAAA STA' GIUNTA ASPETTA TEEEEEEEE
Quale Sindaco , venutasi a creare una posizione così conflittuale,
per permettere il ripristino di un clima meno ostile e incerto non demanderebbe di nuovo il mandato alla volontà del cittadino?

mercoledì 11 giugno 2014

MA QUALE POLITICA

Aggiungi didascalia



Non è più una questione di persone. 
E' un problema di apparato. Un sistema si consolida dopo  anni di insediamento nei posti chiave dell'amministrazione pubblica e estende le sue ramificazioni in tutto il territorio. 
Non è più una questione di partito.
Ma di un organismo che tutto avvolge ed organizza in modo che per ognuno dei suoi membri ,  sia garantita la sopravvivenza e,  in fondo , una buona esistenza attraverso l'assegnazione di   ruoli sociali e professionali. 
Quand' anche un singolo riesca a penetrare in questa rete stretta e fitta, se non vuole essere isolato  e soprattutto se non ha abbastanza personalità o passione e rigore,  finisce per divenire  parte integrante  nel reticolo di relazioni, accordi e promesse e commistioni.  
Anche l'avvicendamento di una e dell'altra parte  può essere  una realizzazione  integrante del sistema che tutto contiene e tutto modella   attraverso un equilibrio inscalfibile.
Quale opposizione ? 
Quale  contraddittorio se non formale, superficiale su temi dozzinali e di facile presa populista, l'erba non tagliata, la spazzatura , la strada  non asfaltata,  l'opera da realizzare, il lavoro che manca , chiacchiere senza costrutto? E lascia, noi attoniti e confusi a guardare il dito anzichè la luna, divenuta un invisibile marchingegno  fatto  di intrecci affaristici, di  spettanze politiche dove la politica  è una assegnazione di posti di lavoro quale  tributo di accordi precedentemente stipulati. 
L'individuo è solo una rotella insignificante in questo meccanismo  irrefrenabile  che  sfrutta i territori e calpesta l'umanità  con l'unico obbiettivo di rigenerarsi quale mostro meccanico parassita del mondo che si ciba del mondo e che lo annienterà inesorabilmente .

giovedì 16 gennaio 2014

QUANDO UN GIORNALE ATTACCA IL FUNZIONARIO PUBBLICO







Vorrei  commentare l’articolo apparso sul quotidiano on line  “Alessandria Oggi” il 15 Gennaio  poiché mi sembra vergognoso che si attacchi  un funzionario pubblico mettendo quasi in berlina il suo curriculum professionale.          
In particolare si dice che tra il 2009 e 2010 la Dott.ssa Crescenzi ha svolto le funzioni di Segretario Generale presso i Comuni di Frugarolo, Fubine e Gamalero. 
In realtà  la sua  carriera del funzionario pubblico era cominciata già dal 1990 e quindi molto prima della data a cui si fa riferimento nell’articolo
Tutto ciò non solo dimostra le competenze acquisite nello svolgere tale funzione ma è sicuramente una nota di merito che arricchisce il suo bagaglio personale.
Anche le esperienze di lavoro svolte dalla Dott.ssa Crescenzi, quale Segretario Generale presso il CISSACA   (esperienza terminata nel 2010 ) e presso il Consorzio di Bacino alessandrino per la raccolta dei rifiuti solidi urbani,  non possono che arricchire  il curriculum della Segretaria dimostrando come la scelta dell’Amministrazione sia caduta su una persona  non solo competente ma con grande esperienza.
Da quando in qua avere ricoperto funzioni di responsabilità è una qualità negativa?
Ad ulteriore prova di ciò occorre anche ricordare come  già il precedente Sindaco di Valenza, a mia memoria, avesse individuato nella Dott.ssa Crescenzi  la degna sostituta  della Dott.ssa Cassola in procinto di andare in pensione e l’amministrazione attuale non ha che confermato questo giudizio.
Per quanto riguarda invece  l’insinuazione neanche troppo velata sulle presunte irregolarità commesse nella procedura concorsuale  per ricoprire un posto di Dirigente servizi finanziari   presso il Comune di Valenza, entrando nei dettami delle leggi in materia vorrei  far presente  che l’art. 47, comma 1, del D.Lgs. 150/2009 introduce una modalità non alternativa all’art. 28 del D.Lgs 165/2001 ma aggiuntiva.
  Quindi anche sullo svolgimento di  questa procedura non  si può che rimarcare  la  correttezza e la professionalità della Segretaria Generale.
Viene da chiedersi come mai dopo 24 anni di carriera  senza  che sia mai stato messo in dubbio il suo operato professionale, solo ora  comincino a nascere insinuazioni ed attacchi diretti persino alla sua persona allorchè alla sua integrità lavorativa.
Per quanto riguarda l’ultima parte dell’articolo che   fa illazioni su   ipotetiche  future cariche presso la Regione o l’ASL, a mio parere paiono unicamente pensieri fantasiosi e privi di concretezza che non rendono sicuramente merito a chi le ha scritte ed a chi le ha pubblicate.
Esprimo, quindi la mia solidarietà al funzionario  pubblico Dott.ssa Crescenzi  per questi incomprensibili attacchi a Lei diretti da parte del giornale  che ci tengo a ribadire , unico ed isolato a esprimersi in questi termini nel  vasto mondo del giornalismo stampato ed on line.

mercoledì 1 gennaio 2014

PERDITA DI MEMORIA O TENTATIVO DI MISTIFICAZIONE?


Spesso    appaiono sui giornali, internet e tivvù esternazioni   di  politici di vecchia guardia che dichiarano la loro indignazione per questo o quell'operato  della parte avversa a parer loro indecoroso:
Chi si erge a paladino della giustizia deve avere almeno una caratteristica essenziale per poter essere credibile :aver operato sempre correttamente.  
Ossia avere avuto un comportamento esemplare basato sulla onestà di intenti e di azioni durante l'esplicazione delle proprie funzioni . 
Invece succede proprio che coloro che accusano gli altri  sono proprio coloro  che fino al giorno prima s'erano adoperati ad agire attraverso piccoli intrallazzi , vari maneggi occulti o i soliti accordi sottobanco .
Adesso come cantava De Andrè " non potendo più dare il cattivo  esempio"  si ergono a giudici integerrimi  approfittando della smemoratezza  e della distrazione della gente. 
Perchè non ci vuole niente ad alimentare l'indignazione della ggente .. basta insinuare, sottintendere , far supporre.

E' così facile titillare l'istinto guerrafondaio popolare, almeno in senso virtuale:  dichiarate anche velatamente  che certe procedure dirette alla comunità  non sono corrette e subito vi potete ritrovare  intorno le spade sguainate di un armata brancaleone. E minacce, e sputi e lazzi.

Le solite cose, via.


Ma così non va.  Certa gente non se lo può permettere.  


Non eravate forse voi , sì voi , quelli che ora si indignano , accusano, sberleffano, si meravigliano ?

Non eravate forse voi  quelli che selezionavano  le persone non  tenendo conto  delle  competenze ,ma in base ad una ipotetica  fede politica? 


Non eravate forse voi, sì, p
roprio voi  che denunciate  il finanziamento occulto ai partiti che fino a ieri  accoglievate  multinazionali  ?


Non eravate forse voi, sì proprio voi quelli che predicavano la trasparenza dei rimborsi spese e che vi  siete distratti al momento della consegna degli scontrini?


Non eravate forse voi, propri voi,   che dicevate  che  non avreste mai collaborato con una persona come quell' idiota? Ed ora con chi vi rapportate  costantemente? 


Non eravate voi, proprio voi a partecipare alla spartizione di posti in base alla quota di appartenenza?  Ed ora predicate la meritocrazia? 


Non approfittate della distrazione dei cittadini.


Anche perchè , spesso, è una distrazione apparente.


Magari pensate di averla sfangata perchè non c'è nessuno che vi si pone in  un contraddittorio, ma  alla resa dei conti vi accorgerete che non ci siamo bevuti le vostre  rivendicazioni di anime candide.

Chiedete scusa, fatevi da  parte, se proprio  volete fare un gesto  opportuno... 
 E se soffrite di perdita di memoria fate una cura di olio di fegato di merluzzo, ma non tritateci le balle con la vostra indignazione, che non è aria. 

mercoledì 23 ottobre 2013

MADE IN VALENZA


Marchio   Di Made in Valenza


Cari  affezionati lettori,
intanto voglio ringraziare pubblicamente le persone che in questi mesi  mi hanno inviato delle mail di incoraggiamento e di apprezzamento  all'indirizzo legato al blog 
un blog che ha disturbato in questi anni sempre qualcheduno
ma d'altra parte questo è il destino delle parole e della verità. 
Queste foto  rappresentano una riunione del MADE IN VALENZA , 
un associazione che  lavora con idee e progetti al rilancio della città
Credo che anche questa associazione  sia mal vista da chi al rilancio della città antepone  l'ambizione personale.
Insomma , grazie 












mercoledì 11 settembre 2013

GLI IMPROVVISATI DELLA POLITICA





L'ultima cosa che si immaginano i nostri parlamentari quando entrano nell'agone politico è imparare a far il politico di professione. Rilevare la necessità di una  professionalità politica non significa bestemmiare. 
Un tempo chi si avvicinava alla politica non lo faceva  pregustando un ricco stipendio già pronto  nella casacca e con il  titolo di onorevole preso alla veloce. 
Politico si diventava dopo una lunga gavetta che metteva a dura prova la tua passione, la tua convinzione ad operare per l'interesse pubblico. 

Fino a quando in Italia esistevano veri partiti politici esistevano vere scuole politiche, dove si imparava veramente questa professione decisiva per la democrazia.  

Per esempio Il Partito Comunista Italiano aveva la scuola delle Frattocchie; qui non si invogliava ad avere un ruolo politico attraverso la ricchezza  degli emolumenti in campo ma si insegnava ad  elaborare un'idea, un  progetto, ascoltare i militanti e la base, ci si formava sui testi storici, si imparava ad aspettare il proprio turno ed ad avere pazienza. Diveniva allora una vera università e chi ne usciva aveva tutti i crismi e requisiti per intraprendere l'attività con la professionalità necessaria  per far politica come si richiede, per esempio,  ad un medico o ad un dentista per svolgere al meglio il proprio lavoro.  
Ora, invece,  gli stipendi allettanti , le cifre miliardarie  a cui  si associa il lavoro del politico attraggono   chi invece ha velleità venali ed aspirazioni narcisistiche. 
L'uomo , si sa, è  un animale  facilmente corruttibile e necessità di essere educato alla sobrietà di intenti e di passioni. 
Più gli si propina oro e potere più da questi potrebbe farsi corrompere. 
Chi si  deve occupare della cosa pubblica non può improvvisarsi politico , e per fare un esempio nessuno di noi si farebbe operare al fegato  da una casalinga di Voghera, ma invece da un esperto e super professionista del ramo. Perchè , allora , per gestire il nostro paese ed il nostro futuro ci vogliamo accontentare del primo che capita?  

Da un bel po' di anni i  politici  sono stati presi dalla strada, dalle professioni, Un allenatore di cavalli o di cani  decide di fare il politico ed oplà, eccolo che parla di servizi e sanità come niente fosse, senza una minima infarinatura di quali siano  le esigenze della gente, le normative in vigore il senso sociale di una comunità che cresce e si muove. 
Politici improvvisati, insomma, ma nulla si può fare con l'improvvisazione.
 Come si potrebbe rimediare a tanta approssimazione? 
Si dovrebbe tornare all'organizzazione dei partiti, delle associazioni, delle organizzazioni giovanili. 

Si dovrebbe spalmare il potere decisionale tra i più validi  professionisti e competenti politici  per renderlo più fluido e meno centralizzato. 
Si dovrebbero   condividere le scelte attraverso assemblee partecipative, dibattiti, partecipazione della comunità.  
Si dovrebbe  ridare valore al lavoro di formazione  della classe politica. 
Gli improvvisati della politica hanno solo  necessità del consenso popolare,  di gadget e farfallini  colorati per farsi riconoscere , gli esperti della politica, invece,   potranno puntare  ai  migliori risultati  per la comunità  e non ad una  claque celebrante.

giovedì 5 settembre 2013

LE DORATE CATENE DELL'OMOLOGAZIONE







Marx diceva: "L'umanità non ha niente da perdere se non le sue catene." 
Nell'ottocento  probabilmente era così. Ma ognuno è figlio del suo tempo e, come dicevo ad un amico proprio ieri sera,  , il linguaggio che poteva  non dico andare bene, ma almeno essere compreso , per esempio, 20 anni fa , ora assume un altro significato.
Prendiamo la parola " comunismo" . Un tempo era sinonimo , almeno per i comunisti,  di uguaglianza sociale, solidarietà, garanzia dei diritti essenziali e così via.
Ora , invece , questa parola  è diventata vecchia e quasi ostile. " Comunismo"  ci fa pensare alle fabbriche piene di operai, a disordini di piazza.  ed ora che  queste fabbriche piene di operai non ci sono più e le piazze sono deserte questa parola ci viene gettata in faccia come uno sputo.
Se sei comunista sei estremista , se sei comunista non sei moderato
Eppure anche il termine "moderato" comincia a vacillare. 
  Tutti si dichiarano " moderati "quindi non lo è più nessuno.
Per questo, tornando a bomba al discorso precedente , per questo ormai nessuno vuol disfarsi delle proprie catene tranne chi le catene non le  ha e non ha  nulla da perdere ma  solo vita da costruire senza opportunità perchè, diciamolo, oggi come oggi,  le opportunità ti giungono proprio da quelle catene  di  cui non vuoi disfarti.
Ma chi  non vuole disfarsi delle catene? 
Sto pensando alla nostra  folta schiera di parlamentari.
I parlamentari o gli aspiranti  tali si muovono attenti ed solerti  in un terreno definito ed in azioni omologate dal sistema : devono obbedire alle norme dell'apparato che li nutre e li promuove.
 Non possono che seguire i comportamenti degli altri componenti . e questo  non è poi così difficile  perchè non sono costretti, ma persuasi a farlo.  Persuasi da cosa? 
Persuasi dalla ricchezza, dal potere che ne verrà fuori, dalla posizione che verrà concessa se eseguiranno azioni conformi al sistema che si è venuto a formare in anni di  lavoro certosino  e di formazione di un meccanismo inviolabile e indistruttibile , un sistema   per far sì che il loro mondo  sia ,  per quelli che  ne usufruiscono e ne godono,  il solo mondo possibile da vivere. 
Chiedere a chi è omologato di  rinunciare alla sua omologazione è come chiedere al pesce di venire fuori dall'oceano. 
Questi sa per certo che non ci sarà un altro mondo fuori dall'acqua, od almeno un mondo dove potrebbe sopravvivere.
C'è persino chi anela alla conformazione. c'è persino che chiede di essere di proprietà di qualcuno , di qualche partito per carità, prendetemi , afferratemi , tenetemi! Gli Scilipoti prosperano, gli Scilipoti sono amati e imitati.  
Il " fare da se' il " pensare da se" non esiste. Se l'apparato mi dice io confermo.
Ed all'apparato non importa che tu sappia , ma solo che tu esegua.   Per questo proliferano gli incapaci : sono i migliori  ad ubbidire ed a ripetere  senza  personalismi la lezione impartita. 
Ma  potrei fare altri mille esempi. Non sono  solo i parlamentari   coloro che sono  trattenuti dalla  rete milionaria. I manager,  i   dirigenti di azienda  e pensionati eccellenti e così via. 
La nostra società sta allargando a dismisura la forbice  tra povertà e ricchezza.
 Enormi ricchezze  affiancano  l'uomo medio e  questi   neppure ne viene sfiorato. 
 Sembra tutto normalissimo,  perchè anch'egli è  prigioniero delle sue catene meno dorate ma altrettanto persuasive. 
Anche per l'uomo medio pare non esserci un altro mondo se non quello raccontato dai talk show , dai potenti che alternano solidarietà a tirannia persino nello stesso istante telegenico.
 Il  mondo dell'uomo medio ,  alla fine, è  sempre uguale e quindi tranquillizzante, anche se non piacevole. 
E noi? Noi blogger?  
Anche noi  ci siamo dentro. alienati, in fondo,  ciechi e illusi di essere in grado di raccontare e di raccontarci come se qualcuno ci ascoltasse.  Omologati nella folle persuasione di essere diversi e migliori. 

domenica 16 dicembre 2012

MADE IN VALENZA - MA - DE I CITTADINI




Un'assemblea immaginata e voluta dai cittadini valenzani, nata sul web, nel seguitissimo  profilo facebook "Valenza la citta'", vero luogo di dibattito cittadino, e portata quindi in un luogo reale, il Centro San Rocco, affollatissimo, ( circa 200 persone hanno sfidato le strade appena innevate )   dove i cittadini si sono incontrati per ascoltare e vedere concretizzarsi progetti ed idee per il rilancio della propria citta'.
Un susseguirsi di proposte per valorizzare il territorio, riunire le forze dell'artigianato orafo al fine di far conoscere e diffondere il valore e le peculiarita' della tradizione di orefici che ha sempre distinto il nome di Valenza e che, in questi anni, vede invece prevalere prodotti senza anima e tradizione.
Progetti dove, finalmente e sorprendentemente per Valenza, si parla anche di cultura, di memoria storica, della nostra arte orafa, nascosta in magazzini, raccolta e catalogata da cittadini appassionati, che non ha ancora trovato una sede dove  poter essere esposta  per essere finalmente patrimonio di tutti i valenzani e di  chi si appresterà a visitare la città proprio per conoscerne la suggestiva storia dell’oreficeria.

Si e' dimostrato in questa serata , e questo non era scontato, che esistono in citta' energie e persone che vogliono impegnarsi per la rinascita della comunita', che non ritengono che tutto sia ormai perduto ma che Valenza ha ancora tante occasioni da offrire e soprattutto  che ha ancora la forza per sfruttare al meglio quello che caratterizza il nostro territorio.
Veniamo da un lungo periodo nel quale  le caratteristiche   di Valenza  sono  state  troppo  a lungo  trascurate.
La grande innovazione sta quindi nel recupero e nella necessita' di far conoscere tutto il nostro patrimonio di tradizione e cultura. Esiste un forte bisogno di  associazionismo e gli interventi della serata di Venerdi' lo hanno messo in mostra.
 E’ questa necessità  che  costituisce l'anima da cui partire. 
Il successo della serata e' stata proprio la partecipazione dei valenzani, il loro esprimersi come membri attivi di una comunita', la voglia di “ rialzare la testa”  e  di essere loro stessi i  promotori  della rinascita della città.

 Vi  stata, quindi, grande dimostrazione di volonta', non guidata e lontana da partiti e politicismi, ma animata da concretezza e partecipazione.

Nelle conclusioni dell'assemblea e' scaturita la volonta' di proseguire questo percorso, appena avviato; mantenere unite le forze, elaborare le idee ed i progetti per  analizzarli, spacchettarli, migliorarli e comporli  in un documento da far  valutare da  tutti gli interlocutori interessati: piccoli artigiani, associazioni presenti nel territorio, forze istituzionali, fondazioni bancarie ecc. ) Si giungerà quindi, ad un documento condiviso che rifletterà il comune sentire e dove tutti potranno dare il loro contributo concreto per la riuscita del progetto e soprattutto per realizzare quello che tutti i cittadini valenzani si aspettano ovvero far crescere la propria citta' e far conoscere le nostre ricchezze, ovvero il "Made in Valenza".

Già da questa settimana tra gli organizzatori della serata  nascerà un tavolo di lavoro nel quale si  approfondirà il percorso appena intrapreso.  









lunedì 5 novembre 2012

QUALE POTERE? QUALE UOMO?







C'è  chi pensa che il potere corrompe l'uomo. Io su questo non sono tanto d'accordo.
Credo che il potere accentua i vizi dell'essere umano e li amplifica a dismisura.
Fa pensare di poter cogliere occasioni inaspettate e molte volte inopportune a chi, fino ad allora, non conosceva bene sé stesso, rivelando oscuri lati del proprio carattere.
Ma poi il potere cosa è?

Ho avuto modo di essere rappresentante sindacale per qualche tempo.
Bene: io consideravo quella posizione una posizione di responsabilità , una posizione gravosa, inquietante. Ma molti la giudicavano una posizione attraverso la quale poter  conquistare dei vantaggi e hanno fatto a gomitate per avere quel posto, convinti che avrebbero potuto guadagnarci  qualcosa 
Non ho avuto nessuna difficoltà a farmi da parte.
Per chi considera i ruoli al servizio del cittadino come se fossero davvero al servizio del cittadino, l’avvicinamento a tale impegno non può avvenire se non con inquietudine, rispetto verso il compito che si va a svolgere, timore di non essere capace.
 Il potere deve essere inteso come una possibilità maggiore di azione , ma l'azione   non può che essere  rivolta agli altri e non a se'. 

Abitiamo in un paese piccolo, la nostra gente ci cammina accanto; non riesco a pensare  che qualcuno possa ritenersi davvero su un livello diverso da chi condivide con te le strade e l'aria che si respira.

Eppure capita. Capita che chi acquisisce un ruolo pubblico , anziché considerarlo un modo per essere al servizio del prossimo (e non dico prossimo a caso perché si tratta proprio del tuo vicino di casa, del pensionato che incontri al bar) lo consideri un'occasione per detenere un potere e farsi gli affari suoi.

Se credi che il potere sia una sorta di trampolino di lancio per ottenere dei privilegi allora il potere da alla testa e l'ingordigia prende sempre il sopravvento.

Ma chi ragiona in questo modo, attenzione, è un ingenuo .

Magari, come si suol dire, riuscirà ad ingannare per qualche tempo, magari riuscirà a calpestare i diritti di qualcuno meno malizioso di lui, ma alla fine la sua avidità e la sua arroganza verranno a galla e la discesa sarà tanto rapida quanto rovinosa.


Il potere , se esiste, dovrebbe essere inteso come una sorta di fardello da portare sulle spalle che permette  di operare per il bene degli altri.  

il potere deve essere inteso come un defibrillatore che  da la vita e non la sottrae,  deve essere inteso come una sorta di un impulso   che muove  le genti  e non un caterpillar sulla città.

Sembra un'eresia vero?

Questo dipende da quali sono le nostre priorità. 
Ebbene io credo che la priorità di un essere umano debba essere quella di perfezionarsi e svelare la propria anima nell'esistenza che ci è consegnata quale dono miracoloso.
La priorità per l'essere umano deve essere ispirare rispetto, fiducia , senso di appartenenza al genere umano.  Il potere si manifesta nel  restituire  la forza e la vitalità che ci è  stata concessa per permettere l'evoluzione dell'umanità e delle sue prerogative migliori.
Quali  imbrogli  e speculazioni di successo potranno ripagare la perdita della stima e del rispetto della propria gente?

giovedì 11 ottobre 2012

ANIMA GEMELLA


Quando, fra venti anni, parleranno di questo periodo come un periodo nero e lugubre noi riusciremo finalmente a definirlo. Per ora attanagliati da questa morsa che è fatta soprattutto di pesantezza del vivere , di ostilità e di diffidenza  capisco che ognuno cerca il suo modo di stare al mondo. 
Molti vivono cercando di vantare delle capacità che non hanno  affatto e sapete già a chi sto pensando. Altri , invece , attendono immobili ed anzi, contraendosi un poco su se stessi.. 
Io, che ho dovuto affrontare le antipatie viscerali di mali persone ho accolto questo periodo come una grande opportunità . Intanto ho potuto conoscere delle persone che altrimenti non avrei potuto conoscere. Mi sono impegnata in attività nuove, in incontri coinvolgenti. Ho seguito più attentamente la politica e mi sono stretta alle persone che amavo.
ma una cosa che mi è capitata mi ha fatto pensare. 
Durante una festa ho conosciuto la fidanzata del mio ex marito. La cosa che mi ha colpito è stata la grande somiglianza che ho riscontrato tra lei ed il mio ex marito. 
Avevano lo stesso portamento dinoccolato, lo stesso sguardo distratto, persino lo stesso tono di voce  rauco e disordinato. Ho pensato, ma davvero,  con una pacata e timida serenità,  che erano anime gemelle e che avrebbero dovuto incontrarsi molto prima , magari quando ancora non avevamo io e lui costruito nulla da rompere e da cambiare. E mentre guardavo il suo modo familiare di essere,  mi pareva d'avere ritardato con la mia presenza,  quel destino insopprimibile che attendeva il mio allontanamento per compiersi.
 Perchè noi ci sbagliamo. Noi ci facciamo convincere dalla spinta della solitudine, dalla ambizione a voler vivere cose esaltanti, dalla ostinazione a voler costruire. 
Invece dobbiamo  muoverci negli eventi come nuotando . Essere la goccia di un oceano  che sa dove andare. 
E quando mi prende la frenesia di essere protagonista dei mutamenti del mondo, devo pensare che sono io il mutamento che si muove verso un  destino diligente  e divino. 
Questo post confuso ed assonnato è dedicato a Enzo Riccobono  ed ai suoi approdi.


mercoledì 29 agosto 2012

IL SOPRUSO COME COLPA







Adorabili lettori e/o naviganti occasionali del web in questi mesi ho  " scassato " le balle con  le mie lamentele confuse riguardanti  le mie condizioni di lavoro.
 Vi prometto: parlerò pochissimo di questo , ma è necessario che io stili una cronaca quasi fedele degli eventi trascorsi: 
Per mesi presso l'Ufficio Relazioni col Pubblico  del comune di Valenza in cui prestavo servizio ho subito da parte di un superiore una serie di ripetuti piccoli soprusi ogni volta che mi presentavo a lavorare . Tutto questo per otto mesi sino ad arrivare ad un trasferimento repentino in un servizio, quello della Polizia Municipale. Qui, di fatto si è palesato da subito che non avevano necessità di personale della mia qualifica perchè non non mi hanno assegnato  nè  una scrivania  nè un ufficio  nè un carico di lavoro e tanto meno un pc per fare qualcosa. Attualmente in malattia, ho lasciato il servizio dieci giorni fa mentre ero messa a giacere in una stanza di passaggio in completa inattività. 
 Ma su questo l'amministrazione comunale di Valenza ha incartamenti a iosa e non voglio annoiarvi .
Molti consiglieri comunali si sono apprestati a comunicarmi la loro solidarietà ed anche , devo dire,  molti cittadini valenzani attraverso il web ed io ringrazio tutti con grande affetto . 
Ma questo incipit è stata solo una prefazione per arrivare a porre l'attenzione su un aspetto importante della vicenda. 
Durante tutto questo periodo molto spesso trovavo persone, sia tra i rappresentanti sindacali che tra cittadini comuni che, venuti a conoscenza di questi soprusi di cui ero vittima, mi chiedeva: " ma perchè ce l'hanno con te?
Ora, mentre inizialmente, per rispondere,  cercavo di individuarne una qualche ragione logica,  riflettendoci meglio mi sono invece posta l'interrogativo opposto cioè: " perchè colui che subisce un prepotenza deve cercare di motivarla? "
Sembra quasi che ci sia una specie di convinzione sotterranea che attribuisca alla vittima un ruolo attivo e complementare  nell'azione di prevaricazione, quando invece è solamente colui che subisce  e soccombe. Ma c'è sempre una colpa. La colpa d'essere proprio lui la vittima e non altri: la colpa di accogliere la prevaricazione , di innescare il sopruso  ed infine di rivelarlo al pubblico che vuoloe rimanere innocente, estraneo, separato dal male e quindi sollevato dal peccato. 
La vittima è colpevole. Colpevole d'esserci, colpevole di rendere il male operativo e soprattutto colpevole di rivelarlo.
 ma, attenzione: c'è un altra vergogna . Una vergogna più grande, più indefinibile. Che è la vergogna del mondo. Perchè nessun uomo è un isola e quando si fa del male ad un uomo senza ragione suona una campana a morte per ognuno di noi e non è piacevole sentirsi toccare dal suono lacerante della propria miseria umana. Allora si nega il male o gli si da un movente logico. Questo atteggiamento  non fa che legittimare il sopruso. 
Qui , nel blog , risponderò a chi mi ha fatto quella domanda. 
Perchè qualcuno si è adoperato per  compiere prevaricazioni a mio danno ? Ebbene: 
Non c'è alcun motivo. C'è gente che prova piacere a far del male agli altri. . Sono povere persone ma è  proprio attraverso elementi del genere  nei  campi di concentramento  si sono perpetrati  crimini inauditi: per il gusto di far del male. Allora non  chiediamoci più perchè fanno del male , ma adoperiamoci affinchè nessuno mai subisca ingiustizie.  E Bon.