
Quel giorno m'ero inoltrata nei sentieri fangosi che costeggiavano il Po.
L'aria era pallida e piccole gocce di nebbia umidivano il percorso. L'aria pareva trasudare di acqua torbida e dolciastra, mentre intorno il suono era solo l'impercettibile movimento del mio passo e del mio respiro.
Ero sola.
L'aria era pallida e piccole gocce di nebbia umidivano il percorso. L'aria pareva trasudare di acqua torbida e dolciastra, mentre intorno il suono era solo l'impercettibile movimento del mio passo e del mio respiro.
Ero sola.
M'ero svegliata, quella mattina, piena di inquietudine.: la mia notte era stata una notte di pensieri dolorosi che m'avevano lasciata stanca ed affaticata. Allora, terminato il lavoro in ufficio, mi era venuta l'idea di andare al fiume.
Intorno a me non c'era nessuno. All'orizzonte si stendeva il vorticoso fiume in piena immerso nella macchia di steli di foglie e rami secchi tormentati dal turbinio incessante e potente della corrente.
Intorno a me non c'era nessuno. All'orizzonte si stendeva il vorticoso fiume in piena immerso nella macchia di steli di foglie e rami secchi tormentati dal turbinio incessante e potente della corrente.
Ero io stessa che galleggiavo quale leggero e lumeggiante intreccio d'erba di stagno trascinato vorticosamente sempre più lontano, sempre più lontano. Non c'era determinazione nella sua corsa mortale, non c'era quella felicità muta, ma robusta che accompagna i gesti risoluti a cui la nostra natura ci comanda. C'era stata, per me, la felicità? c'era stata sino ora? C' era stato l'amore? quello che sempre avevo celebrato come una presenza imprescindibile da essa?
E mentre guardavo il fondo profondo capii che non c'era mai stato quello che chiamavo amore. Che c'era stato il desiderio patologico di ciò a cui tendevo, ma niente amore, niente condivisione, nessuna fusione , nessuna partecipazione sentita.
Avevo cercato accanitamente l'amore , ma l'amore non si può cercare perchè è un evento che si manifesta autonomo e fiorente senza imposizione.
L'amore si affaccia all'animo disponibile al richiamo.E mentre guardavo il fondo profondo capii che non c'era mai stato quello che chiamavo amore. Che c'era stato il desiderio patologico di ciò a cui tendevo, ma niente amore, niente condivisione, nessuna fusione , nessuna partecipazione sentita.
Avevo cercato accanitamente l'amore , ma l'amore non si può cercare perchè è un evento che si manifesta autonomo e fiorente senza imposizione.
L'amore non si cerca , ma c'è . L'amore non si trova perchè già palpita misterioso e cupo nel cuore attento e nuovo. E se pure avevo creduto che senza di esso la mia esistenza poteva e voleva comprendere il mondo nella maniera più attenta e reale possibile, m'ero ingannata,.
La natura guizza vitale ed energica nell'universo con una forza invisibile alle nostre competenze.
Patire l'altro permette di sondare la trasparenza del mondo ed espandere la propria anima oltre quelle possibilità che altrimenti ci sarebbero precluse.
L'amore sposta lo sguardo al di là di ciò che non si vede , ma che pure freme e nasce nel profondo della nostra anima. Solo l'amore permette di dare forma alla propria forza vitale ma sotterranea, latente ed inattiva.
Infatti, per quanto guardassi oltre il cielo, oltre le nubi cerulee lontano, ancora più lontano, non riuscivo A sentire, non riuscivo A vedere. Il tempo era finito ed immobile. Il fiume s'allontanava schiumoso e crudele all'orizzonte. Una luna senza raggi s'apriva nel cielo triste E GREVE. Il giorno era inconsolabile.