martedì 30 settembre 2008

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Io non giudico l’ho detto /Chi vorrei portarmi a letto
E nel caso devo dire /Io non posso trasgredire
Il suo fascino è immutato /Già da un tempo ormai passato
Quando il sindaco lui era /E il palazzo risplendeva
Ora gli anni son passati / molti uomini cambiati
anche se per dirla tutta /il partito è un po’ alla frutta
ma i suoi occhi sono azzurri /le parole son sussurri
il suo passo è assai elegante /ed il fisico prestante
sì, lo so sto esagerando /gli darei tutto il comando
solo per sentir la voce /o cambiar la nostra croce
non è detto poi in futuro /Che il suo tempo sia maturo
e ritorni lancia in resta /a decidere la festa
per adesso me lo piglio /presidente del consiglio

domenica 28 settembre 2008

Brisa do Coraço ( La brezza del Cuore )


O segredo a descobrir está fechado em nós
O tesouro brilha aqui embala o coraço mas
Está escondido nas palavras e nas mos ardentes
Na doçura de chorar nas carícias quentes

No brilho azul do ar uma gaivota
No mar branco de espuma sonora
Curiosa espreita as velas cor de rosa
A procurado nosso tesouro

"O segredo a descobrir está fechado em nós
O tesouro brilha aqui embala o coraço mas
Está escondido nas palavras e nas mos ardentes
Na doçura de chorar nas carícias quen
tes

A brisa brinca como uma gazela
Sobre todo o branco e a Rua do Ouro
Curiosa espreita a sombra da janela
A procura do nosso tesouro"

"O segredo a descobrir está fechado em nós
O tesouro brilha aqui embala o coraço mas
Está escondido nas palavras e nas mos ardentes
Na doçura de chorar nas carícias quentes
(Dulce Pontes - Ennio Morricone)

venerdì 26 settembre 2008

ASSESSORE V


Da bambino è assai evidente/ era timido ed indolente/ ora sembra un gran signore/ teso, lento ed un po' in timore/ si ritrova senza ardore/ a giocare all'assessore/ma non riesco a dirne male/ perchè in fondo per me vale / le intenzioni sono pure/ basta vinca le paure / lui si adombra è scuro in faccia/ e gli cadono le braccia/ e il dolor gli viene in testa / quando c'è da far la festa /spesso cambia il suo parere / se dall'alto c'è un volere /non si muove più di tanto /e ne fa lui quasi un vanto / chi decide di operare / deve poi darsi da fare / non restare sempre in palla / per cercar di stare a galla / ma il mio cuor ragion non sente / e diventa assai indulgente / non riesce a criticare / però dai ! datti da fare ! / questa sola è l'occasione/ per dirigere il timone / e l'età lo sai che avanza / poi ti mandano in vacanza.

mercoledì 24 settembre 2008

Le brutte parole dette

Non mi sembra mai di dire delle brutte parole. Non mi sembra mai di offendere. Uso come metro di misura quello che offende me. Ed a me non offende quasi nulla . Non do ai pregi un maggiore valore che ai difetti. Sono tutti elementi che navigano dentro di noi, ma non sono noi. Siamo altro. Siamo un essenza fluida che viene visitata dalla presunzione, dalla rabbia, dal dolore , dall'ambizione, dalla misericordia. ma noi siamo delle braccia aperte che accolgono e lasciano cadere e stringono e dilatano in un incessante fluire e defluire di sensazioni che scorrono e non ci appartengono. I sentimenti ci cadono addosso.
Potrei dirti: " vedo in te la sordità, l'ottusità, la nevrosi. " ma non potrei amarti di meno o di più. " Vedo in te la voglia di rivalsa e di mistificazione, ma non sei in quelle cose.
Però spesso le persone si offendono e ti tacciano di villania e di presunzione. Ed io vorrei dire che no... invece no ..che niente e nessuno mi è più caro delle persone a cui faccio delle critiche, a cui presto la mia attenzione.
Ecco, quello che mi offende e mi ferisce è: "la mancanza di attenzione." la sensazione di non essere nulla.
E' come morire un po'.
Non incontrarsi è come non esistere. Non essere pensati è come non essere mai nati .

ASSESSORE III


Fino adesso non parlavo /Del servizio che più amavo
Perché il tasto qui è dolente /Di cultura non c’è niente
Tranne che qualche concerto / Come fosse ormai un reperto
E dei giovani e lavoro /È cercare quasi l’oro
Non si parla di alcunché /Che non piaccia solo a sè
Di confronto e informazione /Neanche mai farne allusione
dell'alchemica tenzone / sol decide la Regione
il suo scopo è solo quello /con gli amici farsi bello:
Dice “Sì” di qua e di “Là " /Ma cultura non ne fa
a quel detto non fa fede /passo ai giovani non cede
Anche se ormai è fuori moda /Ma si imbroda chi si loda

martedì 23 settembre 2008

ASSESSORE IV

IO QUEST’UOMO, VE LO DICO/ LO CONSIDERO UN AMICO/ANCHE SE PER PRECISARE/ IL MESTIERE NON SA FARE/ MA POI L’UNICO NON E’ /PERCHE' AFFIANCA GLI ALTRI TRE / E COMPENSA LA MANCANZA/ CON L’IMPEGNO E LA COSTANZA / LUI SI ARRANGIA A RAGIONARE/ PER LA FAMA CONQUISTARE/ STA A SENTIRE POI LA GENTE/COME FOSSE INTELLIGENTE /E PROMETTE MONTI E MARI/DI TROVAR LAVORO AI CARI/ TIENE I PIEDI IN TANTE STAFFE/ COLLEZIONA MOLTE GAFFE/E' RIMASTO NELLA LISTA/ SOLO QUESTO COMUNISTA/ PIU’ DI TANTO NON PUO’ FARE / NON POSSIAMO CRITICARE / MI ACCONTENTO ANCHE PERCHE’/ MOLTO PEGGIO QUI CE N’E’ /


L'ASSESSORE NUMERO TRE/ LO TENGO IL SERBO CON IL CAFFE''

lunedì 22 settembre 2008

Non abbiate paura di me. Parlo d'amore.


Non abbiate paura di me. Io non ho le vostre aspirazioni. Viaggio in alto. Non mi vedete. Talvolta , invece, sono sotto i vostri piedi perchè precipito nella terra bagnata e mi confondo tra il fango e l'erba. In questi giorni, in questi giorni appunto. Ero totalmente nella merda. Mi dibattevo senza speranza. Sono affogata per un po'. Ero distratta . Non mi sono interessata ai vostri movimenti. Non siete nulla per me. Adesso , risalita un poco, ma ancora sporca di fango e di lacrime, adesso sono impegnata a recuperarmi. Ho comprato una specie di macchina recupero/tesori e mi sto cercando tra la melma putrida di questa strada. Mi troverò suppongo, prima o poi. Ma non ho fretta. Mi godo per adesso l'assenza di dolore. Sono sopravvissuta alle mie passioni e questo è stato un vero traguardo per me. Lasciatemi stare. Non chiamatemi alle vostre battaglie che non saranno mai le mie. Punto su argomenti di anima e sangue. Altra merce di scambio. Quindi ,se cercate tra le righe qualcosa che possa danneggiarvi, avete sbagliato portone. Qui si parla solo d'amore e di morte, insomma della vita eroica mica di politica.

venerdì 19 settembre 2008

Non ci sono parole

Ci sono delle parole che possano essere convincenti ? ci sono delle parole che possano originare sentimenti di amore?
Probabilmente non ce ne sono . Altrimenti le avrei trovate. Ho cercato tantissimo.
Ho rovesciato le mie tasche sul tavolo. Ho espresso tutto. Tutto quello che avevo. Mi sentivo traboccare come una fontana eternamente zampillante. Più posavo i miei oggetti sul tavolo più le mie tasche venivano rimpinguate di ogni sorta di elementi. Ma al momento delle trasmissione queste cose si avvizzivano, si trasformavano in oggetti ordinari, in contenuti mediocri, in consuetudini senza valore.
Tanto erano vibranti e luminosi nella mia anima tanto a contatto con l’aria esterna diventavano rami secchi e sterili. Li mostravo, ma senza illusioni. Non sarebbero serviti a nulla. Non avevano uno scopo di esistere. Morivano dopo lievi sussulti , dopo un agonia palpitante. Poi nulla. Gli sguardi si posavano su altre cose. Il rumore incessante della vita spazzava tutto come mulinello d’aria . Sono qui ora. Svuotata . Potete prendermi e mettermi in tasca: sono leggerissima

martedì 16 settembre 2008

ASSESSORE II


Gli occhi piccoli e serpenti/Non si vedono i suoi denti/Come un serpe nel selciato/
O in un prato non tagliato/Lui si annida tipo biscia/E la passa sempre liscia/
Ma il problema è questo qua:/Conta i soldi in quantità/Soldi dei contribuenti /
Che spariscono tra i venti/Qualche perdita ci sta/Ma non spiega come fa /
A quadrare poi il bilancio/Dimezzando qualche trancio./Come scusa lui si trova
Che chi spende nella foga / Sono sempre i dipendenti/Che poi chiamano i parenti /
Tutto qua sta poi il problema/E si toglie questa pena /Poi continua a trafficare /
Le sue cose lui sa fare !!!



L'ospite ( e l'ospitante) ovvero lui & lei e la luce nel corridoio

Lo so , lo so , in fondo quello che vorresti, almeno per un momento è non essere l'ospite ma essere colui che ospita. Bisognerebbe sempre mettersi nel punto di vista dell'altro. L'ospite è a disagio: non conosce il posto. E' buio e straniero; sempre inquietante. Invece l'ospitante sa dov'è il mobilio, sa dov'è l'interruttore della luce. Ma, sai, anche per l'ospitante c'è qualche problema: non sai mai chi ti metti in casa veramente. il posto è tuo, lo ami e lo conosci bene. Sei affezionata e non vorresti in fondo mai condividerlo. Talvolta ti sei pentita, sì, ti sei pentita. hai accolto persone indegne, leggere, da evitare a tutti i costi. Ti sei persino odiata. hai provato dolore. Ti sei detta: " in futuro ci starò più attenta. " Altre volte hai detto: " No" e magari avresti voluto tornare sui tuoi passi avresti potuto vedere, che so, essere più disponibile. Ma hai avuto paura dell'ospite sconosciuto
Invece per te cos'è questo misterioso universo femminile?. Un oscuro antro di streghe pieno di cunicoli e sentieri minacciosi. Non sai come muoverti. Sei un po' all'impasse. Non visiti tutte le stanze. No grazie, rimango qui, all'ingresso, è solo per un salutino e poi vado via. Giri le spalle e te ne vai. Che ospite ingrato! Ma ti capisco, non so io cosa farei al tuo posto, andare a tentoni, così alla cieca!

venerdì 12 settembre 2008

Non sono forte

Sembra che io sia forte.
Ho le spalle diritte ed il passo deciso. Ho percorso la strada con modi affrettati e spesso guardavo la piantina.
Ho detto: " Di qua" ed ho continuato il tragitto senza fermarmi. A volte ho sorpassato, a volte ho tirato innanzi senza voltarmi. Certe volte mi pareva che gli altri rallentassero il passo. Io non riuscivo ad aspettarli. Mi fermavo un poco. Ma fremevo di impazienza. Battevo il piede in terra. Dicevo: " Dai sbrigati! sbrigati. " Ho portato in spalla dei cuccioli d'uomo . Ho tagliato l'erba alta per permettere loro il passaggio. Sono andata a caccia per loro. Ho conteso il territorio ai più valorosi guerrieri. Gli animali della foresta giravano circospetti e non si avvicinavano al mio accampamento. Di notte la luna bianca nel cielo illuminava la mia perlustrazione ed io cantavo la sua benevolenza.
Alcune volte ho sostato nel silenzio ed ho sentito singhiozzare. Ho sentito dire " Aspetta" ma non ce l'ho fatta ad aspettare. Ricordo di aver lasciato indietro qualcuno che mi amava.
Ho perso il sentiero. Non potrei ritrovarlo.
Adesso proseguo nella strada solitaria, le armi sui fianchi ed il passo agile.
Credevo d'essere corazzata e attrezzata per ogni attacco.
Invece no. Non sono forte come credevo. Sono stata sorpresa sulla via e non ero abbastanza pronta per l'offensiva.E' stato un colpo precisissimo. Ho premuto la mia mano sul petto ed il sangue sgorgava a fiotti. E' passato del tempo. La ferita è purulenta anche se ho estratto il proiettile.
Ho perso energia. La fasciatura era lenta. la guarigione compromessa. Cercherò una caverna nascosta per curarmi e interromperò il mio viaggio sino a che non starò meglio.

Oggi 11 Settembre .

martedì 9 settembre 2008

NON C'E' TEMPO

Ho suonato al citofono. Chiedi: " chi è?" Io dico semplicemente il mio nome.
Sento lo scatto della porta. Anche se non hai detto nulla, immagino che, mentre premi il tasto, ti stai chiedendo perchè sono venuta sin da te. Perchè ti ho cercato.
Secondo me te lo stai chiedendo con un po' di inquietudine.
Perchè, per te, stasera doveva essere una serata come tante.
Hai cenato da solo. Hai sparecchiato la tavola velocemente. Hai fumato ascoltando del blues. Eri pronto per andare a letto. La casa era un po' in disordine. Il bagno era pieno degli asciugamani usati per la doccia sia del giorno prima che della sera stessa. Ma tu eri troppo stanco per mettere a posto. Eri troppo stanco per cercare gli amici. Per uscire ed andare a berti una birra con loro . Eri tranquillo. Quello che da un po' non riesco ad essere.

Io invece ho premeditato questa rivoluzione per te. Mi sono vestita di tutto punto. Ho i tacchi alti e il vestito nero attillato. Mi sono truccata accuratamente. Ho la biancheria intima nera di pizzo. Ho preso l'auto dal garage. Ho iniziato a guidare verso la tua direzione. Ho continuato a pensare a quello che in questi giorni mi tormentava. E naturalmente tu non c'entravi affatto. Il cuore era straziato. Guidavo. La macchina correva velocemente contro il buio della strada, tra gli alberi scuri e le luci della città. Spingevo il piede dell'acceleratore in fondo , sempre più in fondo senza frenare mai. Le curve mi venivano incontro repentinamente.

"Non c'è rimedio." Pensavo.
Non c'era più nulla da fare. Io non potevo fare più nulla. Non potevo usufruire di questo mio tempo per aggiustare, per modificare la situazione. Ero impotente. Il mio tempo non mi serviva a nulla. O forse non ce n'era più.
Di tempo.
Cercavo sempre di intervenire sugli avvenimenti con la pedanteria e la presunzione di poterli cambiare. Ora lasciavo andare la presa e le cose, finalmente libere , mi sbeffeggiavano.

Qualche settimana fa ero stata ad una cena . C'eri anche tu a questa cena. Eri seduto vicino a me ed avevamo chiacchierato un po'. Eri simpatico. Eri pressante. Chiedevi, chiedevi , ma in modo un po' distratto. Non ti interessava davvero. Ad un certo punto , per giustificare il mio immobilismo, avevo detto: " Sono disperata" e tu avevi riso di cuore. Giusto quello che mi ci voleva per sentirmi ulteriormente ridicola. Ma poi mi avevi passato un dito sulle labbra per togliermi le briciole.

Durante la cena mi era stato detto di sfuggita da un conoscente che il tuo sogno era quello di venire a letto con me .

Orbene, il tuo sogno ti aveva appena suonato il citofono.

domenica 7 settembre 2008

Maledetti, vi amerò

E' sera. Questo posto sa di cose già vissute. Giovanna Marini sta cantando le sue canzoni folk sopra delle balle di fieno. Intorno c'è la campagna . Riconosco la gente. ero vestita come loro un po' di tempo fa. Ora arrivo in nero con gli stivali con il tacco. Li Guardo e li ricordo. Sembrano giovani, ma solo perchè lo erano con me. Ci sono colori. Ci sono i compagni. C'è odore di sterco e di bestiame. Marini intona: " Oh Bella ciao" Con le mani teniamo il ritmo, ma senza foga. Mi chiama un vecchio amico. Ti ricordi? avevo 16 anni. Mi ricordo. Avevo 16 anni. Sei invecchiato. Non ti chiedo se lo sono anch'io. Ti dico " Sei invecchiato" . Tu dici ridendo; " Oh grazie"
Racconti la tua storia. Uguale alla mia. Mi sono separato. Mi sono separata. Io non vedo più mia moglie da cinque anni. Io ti indico ridendo il mio ex marito. E' qui con me. Mi sono risposata. Mio marito è qui con me. Lui dice: " basta con le relazioni serie." Che sciocchezza !"penso ..E dico per non questionare: " per ora, immagino" .
Ha una sua teoria sulle separazioni: "Le donne ti vogliono cambiare. Le donne ti vogliono inquadrare. "
Non so. Non è per questo che io mi sono separata. Perchè finisce la passione.... l'attrazione. Perchè non ci vuoi più fare l'amore con il marito.In generale col marito. E non si può più stare così senza essere trasparenti. senza essere sinceri. Si deve andare a vivere un nuovo sogno. Almeno per me. Per me.
Ricordo quando ci siamo conosciuti. Eravamo convinti che niente ci avrebbe arrestato. Tu eri spavaldo e pieno di speranze. Ora sei vecchio. Non hai più i riccioli nerissimi a caschetto. Non hai più la sciarpa rossa, gialla e viola che ti distingueva. Sei patetico, scusa. patetico. Cosa ne hai fatto di te? A cosa sei giunto se non a una conclusione fallimentare? Sei al punto di partenza .
Ma io?
io allora?
Intorno cominciano a ballare. Fanno piccoli saltelli e alzano le braccia al cielo. Pinuccio mi viene vicino. Balla. Mi tocca. Mi parla e scherza. Ha lo sguardo da ubriaco e si muove sinuosamente. E' carino, ma triste. Triste. Vuole che io balli, ma è tutto così struggente , struggente. Dico: " No No " Non mi muovo.
Mi chiedo: " E' questa la gioia?" Non assomigliamo a vecchi partigiani che trascorrono i mesi a organizzare il 25 aprile? E si sentono e si vedono solo nelle ricorrenze?
Questo è il nostro resoconto? Ed io che sono un po' diversa, almeno all'apparenza Ho modi e sguardi disincantati non ho forse raggiunto lo stesso risultato? Ossia nulla. Compagni.Come vecchi sulle panchine a ricordare i tempi andati. Non avendo più neppure questi. Maledetti.
Questi pensieri sono solo miei? Eppure vorrei essere leggera. Leggera.Ma cosa c'è da essere allegri? Abbiamo qualcosa per cui festeggiare, forse?
La musica continua. Pinuccio ha trovato una ragazza e balla con lei. Io, guardandolo, mi consolo. Da lontano gli sorrido conciliante.

venerdì 5 settembre 2008

IL SEGRETARIO GENERALE


Fin dai tempi dei romani/ lei riempiva già i ripiani / di faldoni e regolette/ leggi, pratiche e etichette / la carriera in fretta ha fatto/ gliene diamo proprio atto/lei si chiama segretaria / e si sente necessaria/ ma a noi altri un po' insolenti/ ce ne frega un accidenti/ lei ti chiama al capezzale/ tu dichiari che stai male/ lei poi parte alla riscossa/ e corregge con la rossa/ al telefono ha chiamato / ti sei dato per malato/ il suo tono è un po' affettato/ e ti senti rassegnato
manca qui una virgoletta!!!/ e ti chiama e ti bacchetta/ se una cosa è assai importante/ la dimentica all'istante/ e se c'è da organizzare/ questo qui non lo sa fare/ batte i tacchi qua e là/ in pensione se ne andrà?

giovedì 4 settembre 2008

Il Fiume


pant pant

IL RESPONSABILE SISTEMA INFORMATICO COMUNALE

Nello schermo puoi notare/ belle donne tutto fare/ calendari e terminale/ sembra che si dia da fare/ ma virtule è la questione/ foto son da collezione/ se le aggiorna tutto il giorno/ quindi a casa fa ritorno/ fuma sempre e non capisce/ e le regole tradisce/ ma nessuno osa parlare/ e lo lasciano fumare/ i computer vanno in palla/ perchè c'è più di una falla/ ma lui urla e fa le bizze/ e si fa portar tre pizze/ la politica è il suo amore/ lui si batte col migliore/ e il migliore lui lo sa/ sempre è quel che vincerà

IL RESPONSABILE URP

La mattina un po' di fretta / salta nella motoretta / il caffè con il giornale / per non cominciare male/ e lo legge poi d'un fiato/ anche se c'è un attentato/ tra brioche e telefonate / tutte le ore son volate / se la moglie non capisce fa spallucce e la stizzisce/ tanto poi lui sì lo sa/ niente alfine cambierà/si rassegna alla cagione/ non si fa mai informazione/si rassegna con letizia/ alla vita che lo vizia/ internet e le chiacchierate/ passan presto le giornate/ con il pubblico si sa / relazione non ci si ha

IL DIRIGENTE II

Sono sempre diffidente/ quando parla un dirigente/ sin da quando sono nati / di problemi ce ne han dati/ o boicottano un lavoro / o si fanno i cazzi loro / ma tra questi io l'ammetto / ho trovato un prediletto/ ha dei modi un po' da paggio/ ed il cognome di un formaggio/ ha lo sguardo da angioletto / ma vorrei portarlo a letto/ e' gentile e assai educato/ dai colleghi molto amato / lui si impegna ore ed ore / chissà come fa l'amore / ma anche il genio poi si sa / ha la sua contrarietà / spesso dice: " non lo so" / poi domani ti dirò/ el il domani non arriva / sei nel sacco con la piva / ma la voce sua è suadente / non gli manca neanche un dente/ quando parla e finir voglio/ con lo sguardo me lo spoglio

IL SINDACO

E del Sindaco che dire? / Non conosco le sue mire/ dove vuole mai parare / passeggiando col giornale / anche se va in bici in piazza / non migliora la sua stazza / per l'economia locale / prega il santo patronale/di una cosa non è parco/ la sua bocca sembra un varco / sempre i denti in bella vista/ ci ha il sorriso che conquista/ e qualcun l'ha pur fregato/ dato che poi l'ha votato!

IL DIRIGENTE I

Un ochetta nello stagno / qua qua rava per il bagno / starnazzando qua e là / col suo qua qua qua ra qua / Tutta presa dal bidè / si dimenticava ahimè / dei dover dirigenziali / degli impegni comunali / di riunioni di settore/ di cultura o informazione/ Sette giorni a settimana / si chiudeva nella tana/ e ne usciva solo se / c'era l'acqua per il tè /
Per il resto cosa fare? / non si vuole mai impegnare / si sollazza in verità / con la sua creatività/ tra risate e gridolini / sembra un bimbo tra i bambini/ sbatte il ciglio e poi starnazza / non capisce mai una mazza!

L'ASSESSORE

Proprio qui / c'è un assessore / che al suo nome non fa onore / nè in arguzia / nè in altezza/ men che meno la bellezza / Lui, da quando s'è insediato / di ogni cosa ha approfittato / dal telefono ai giornali / tutti i beni comunali / Dal portatile e al Pc / ogni cosa che c'è qui / Ma non serve per servizio / sembra quasi un vitalizio / nè turista nè urbanista / forse va dall'estetista/ Per il resto non si sa / cosa mai lui ci fa qua / Spesso poi si mette in posa / elargendo smorfie a iosa / crede d'essere un modello / con quel rosso suo capello / Ma si illude quel meschino / è soltanto un gran cretino

mercoledì 3 settembre 2008

Il Fiume

Alle 18,30 sono in pantaloncini corti e scarpe di ginnastica . In moto faccio a quest'ora sempre lo stesso percorso. E' l'ora di maggior traffico, cerco di arrivare prima che posso. e poi eccomi: vicinissima alla città c'è il fiume. Tu sei già arrivato con la macchina e stai chiacchierando con due ragazzi
Avevo iniziato ad andare in questo posto perchè mi consolava. Adesso lo trovo bellissimo.
La luce del sole che tramonta intensifica il verde degli alberi . La strada è di ciottoli polverosi. Camminiamo velocemente e parliamo. Ho parlato spesso in questi giorni. Invece tu hai ascoltato quasi incredulo. Abbiamo il passo spedito, il fiato corto. Parliamo. Abbiamo visto ieri un gruppo di anatre volare a triangolo. Io non le avevo mai viste. Abbiamo visto tronchi giganti ed il vento vorticoso tra le sterpaglie. Hai visto che piangevo. Abbiamo riso e ricordato. Corriamo un poco. Parliamo . Io faccio progetti. Tu non ci credi e sorridi. Quando arriviamo al fiume mi incanto a vederlo scorrere impetuoso. Dico sempre magicamente mentre guardo l'acqua : " tutto scorre" perchè mi da proprio questa idea del divenire tempestoso ed inevitabile. . L'acqua scivola tumultuosa e non ne puoi nulla per fermarla. Il paesaggio è vasto e selvaggio. L'odore ammuffito del fiume arriva alle narici. I fiori spinosi ci segnano il passo.
Mefis oggi è tornato e salta sulla tastiera del computer. Sono sola stasera. Sola con Mefis : la sua coda oscilla davanti allo schermo. Legge il testo e miagola dolcemente. Domani gli scatterò delle foto.

martedì 2 settembre 2008

Devo lavorare

Respiro, smetti di affannarmi, cuore, smetti di agitarmi. Rallenta il battito, rallenta il sospiro.
Cos’altro vuoi dalla mia vita? Ho eseguito i richiami . Ho ubbidito alle voci.
Dunque che cazzo vuoi da me? Non vedi come mi sono perduta?. Non vedi che non sto al passo ?
Non posso fare altro. Abbandonami. Lasciami perdere. Trovati un'altra da stringere tra le tue spire infernali!
Mi hai sorpreso ed aggredito come fossi un passante in un vicolo cieco. Mi hai bastonato e derubato delle mie poche certezze. E adesso? Cosa farò? Non starmi addosso, oh cuore. Vattene. Prendi il tuo zainetto e lasciami sola.
Devo lavorare.

lunedì 1 settembre 2008

Mefisto Dove sei?



Mefisto dove sei? Dovre sei ? Dove sei?

Mefisto wanted

Ho perso mefisto. Dove sei? Torna a casa Mefisto!!!!!! Mefis Mefis..... Come faremo senza di te?