Probabilmente non ce ne sono . Altrimenti le avrei trovate. Ho cercato tantissimo.
Ho rovesciato le mie tasche sul tavolo. Ho espresso tutto. Tutto quello che avevo. Mi sentivo traboccare come una fontana eternamente zampillante. Più posavo i miei oggetti sul tavolo più le mie tasche venivano rimpinguate di ogni sorta di elementi. Ma al momento delle trasmissione queste cose si avvizzivano, si trasformavano in oggetti ordinari, in contenuti mediocri, in consuetudini senza valore.
Tanto erano vibranti e luminosi nella mia anima tanto a contatto con l’aria esterna diventavano rami secchi e sterili. Li mostravo, ma senza illusioni. Non sarebbero serviti a nulla. Non avevano uno scopo di esistere. Morivano dopo lievi sussulti , dopo un agonia palpitante. Poi nulla. Gli sguardi si posavano su altre cose. Il rumore incessante della vita spazzava tutto come mulinello d’aria . Sono qui ora. Svuotata . Potete prendermi e mettermi in tasca: sono leggerissima
6 commenti:
Strane cose le parole:a volte pesanti come pietre,altre volte eteree ed impalpabili.Ciao.Robi
Italo Calvino parlava de "l'insostenibile pesantezza dell'essere"...forse la leggerezza può essere un valore con cui guardare alle cose
@Lanza: la maggior parte delle volte sembra che le parole siano inutili. Ciao, Roberto
@ Io: Allora per Kundera anche la legerezza era insostenibile.
Ciao furbissimo
antonella
Ne uccide più la lingua che la spada
ciao
Le parole sono fatte, prima che per essere dette, per essere capite: proprio per questo, diceva un
filosofo, gli dei ci hanno dato una lingua e due orecchie. Chi non si fa capire viola la libertà di
parola dei suoi ascoltatori. È un maleducato, se parla in privato e da privato. È qualcosa di peggio
se è un giornalista, un insegnante, un dipendente pubblico, un eletto dal popolo. Chi è al servizio
di un pubblico ha il dovere costituzionale di farsi capire.
Tullio De Mauro
@tips: non so chi sei, ma la frase è tra le mie preferite. Grazie per averla scritta
Antonella
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