Sono io . Quella che è passata di qua. Prima di voi.
Sono io vedete ? Non ingannatevi dall'aspetto mansueto. Sono io che ho le frecce e l'arco per lanciarle. Sono io che ho camminato per prima sulla sabbia vergine. Cancello le impronte. Voi non mi vedete. Ho il passo silenzioso da guerriero
Sono dietro ai cespugli. Non sono nuova di qua. Ho già visto. Ho già combattuto. Ho già vinto altre battaglie simili . Conosco la procedura.
Sembrava...... vero? sembrava di potermi battere. Quale sbaglio! Io questi sbagli non ne faccio mai. So stimare il nemico e non lo sottovaluto.
Egli è mio pari sino a che non l'ho battuto. Non abbasso la guardia. Sono tesa e attenta. Non mi illudo d'avere terreno migliore. Per tutto il tempo sono concentrata sulla battaglia. Ed anche quando le luci si attenuano e la tregua fa respirare un poco, io rimango con gli occhi aperti e ascolto i suoni ed i rumori pronta a scattare al primo segnale di pericolo. Poi quando l'ho sconfitto posso schiacciarlo come un insetto. Ma solo allora canto vittoria.
Mi vedevi affettuosa, cordiale: lo sguardo dolce , la testa reclinata sulla spalla, ma ti sei ingannato. Ero sempre io la bestia feroce. Con gli artigli retrattili. Sempre io. . Se non mi trovavi a volte era perchè, come falco perlustratore, mi ero alzata in volo. Non te l'aspettavi vero? Adesso sei trasecolato. Adesso sei dispiaciuto come un ladro colto in fragrante. Chiedi perdono.
Nessun perdono. Hai perso, vedi. Dovevi pensarci. Credevi d'essere stato il primo a tradire? a mentire? Il primo a cercare di ingannare? a cercare di ingannarmi?
Non si è mai i primi nelle malefatte. Ricordalo. Sono io che sono passata prima di te. Ma ho cancellato le impronte.
mercoledì 18 giugno 2008
sabato 14 giugno 2008
Ti ho visto
Ti ho visto: eri molto vecchia e camminavi con difficoltà. Eri nel Viale dell'ospedale, quello pieno di alberi e con il grande marciapiede.
ti ho visto: eri debole e stanca. Eri irriconoscibile. Ma il viso, il tuo viso più di tutti mi ha colpito: l'espressione severa e quasi irritata si intravedeva tra i solchi della carne.
ti ho visto: eri debole e stanca. Eri irriconoscibile. Ma il viso, il tuo viso più di tutti mi ha colpito: l'espressione severa e quasi irritata si intravedeva tra i solchi della carne.
Irrimediabili .
Dov'era la bimba? Dov'era il salto gioioso intorno alla pozzanghera.? dov'era la leggerezza nello sguardo e nei modi?
Ti ho visto a fatica: ma eri tu? non c'eri ...non c'eri lì, tra le ossa e la pelle asciutta. Avevi amato ieri? avevi forse mai goduto nel letto, tra le braccia morbide e forti del tuo amante ? Ti ho visto piena di tristezza. Ti ho visto persa e lontana.
Non avevi più desideri allora? oppure c'erano, ma costretti, vinti, rabbiosi, nascosti e camuffati dalla impossibilità e dal disordine degli anni, dei giorni e delle azioni ? Ti ho visto senza attesa o peggio ancora, nell'attesa più angosciante. Ti ho visto nella tua aria oramai consueta di odio soffocato, di solitudine costretta: ti ho vista camminare senza percorso. Non hai speranze, non hai più storia. I ricordi non sono nulla. Sono invenzioni da raccontare e noiosi, lo sai. Noiosi da ascoltare per te e pure per me . Ma ti ho visto davanti a me e t'ho lasciato andare. T'ho amato, cara. Ti ho persino perdonato, Antonella, per questi giorni infernali che mi fai vivere.
Ti ho visto a fatica: ma eri tu? non c'eri ...non c'eri lì, tra le ossa e la pelle asciutta. Avevi amato ieri? avevi forse mai goduto nel letto, tra le braccia morbide e forti del tuo amante ? Ti ho visto piena di tristezza. Ti ho visto persa e lontana.
Non avevi più desideri allora? oppure c'erano, ma costretti, vinti, rabbiosi, nascosti e camuffati dalla impossibilità e dal disordine degli anni, dei giorni e delle azioni ? Ti ho visto senza attesa o peggio ancora, nell'attesa più angosciante. Ti ho visto nella tua aria oramai consueta di odio soffocato, di solitudine costretta: ti ho vista camminare senza percorso. Non hai speranze, non hai più storia. I ricordi non sono nulla. Sono invenzioni da raccontare e noiosi, lo sai. Noiosi da ascoltare per te e pure per me . Ma ti ho visto davanti a me e t'ho lasciato andare. T'ho amato, cara. Ti ho persino perdonato, Antonella, per questi giorni infernali che mi fai vivere.
domenica 8 giugno 2008
Michele
Dove sono gli angeli? Sono in mezzo alla gente venuti chissà da dove. Ma non hanno vita facile qua sotto , tra gli alberi e le città e le nuvole intorno. Hanno occhi grandi e, da bimbi, una speranza gioiosa. Sono pieni di solitudini e di tristezze.
Come può un angelo mescolarsi e confondensi tra le persone? E' impossibile. Vengono riconosciuti, isolati, presi e feriti.
Michele è uno di questi. L'ho individuato. Per le vibrazioni della sua sensibilità, per l'anima che traspare dagli occhi chiari e dalle ciglia lunghe e sottili. L'ho seguito nei suoi movimenti di preda innocente, dai silenzi delle sue azioni immacolate. Dai suoi piccoli sorrisi di ieri. Temo per lui e lo amo. mi chiedo ancora come ha fatto a sopravvivere. lo sento come si trovasse in una giungla nera , braccato e perseguitato. Senza speranza.
Ma forse mi sbaglio perchè gli angeli hanno risorse nascoste e luci e colori che diventano corazze a difesa.
Allora lo vedo , lui, Michele, attorniato dai suoi draghi blu e verdi e gialli che lo custodiscono e lo abitano. Lo vedo avvolto da quel dilagante colore nero del suo dipinto scolpito nel cuore e lo so al sicuro perchè avverto il leggero fruscio delle ali mentre s'allontana.
Come può un angelo mescolarsi e confondensi tra le persone? E' impossibile. Vengono riconosciuti, isolati, presi e feriti.
Michele è uno di questi. L'ho individuato. Per le vibrazioni della sua sensibilità, per l'anima che traspare dagli occhi chiari e dalle ciglia lunghe e sottili. L'ho seguito nei suoi movimenti di preda innocente, dai silenzi delle sue azioni immacolate. Dai suoi piccoli sorrisi di ieri. Temo per lui e lo amo. mi chiedo ancora come ha fatto a sopravvivere. lo sento come si trovasse in una giungla nera , braccato e perseguitato. Senza speranza.
Ma forse mi sbaglio perchè gli angeli hanno risorse nascoste e luci e colori che diventano corazze a difesa.
Allora lo vedo , lui, Michele, attorniato dai suoi draghi blu e verdi e gialli che lo custodiscono e lo abitano. Lo vedo avvolto da quel dilagante colore nero del suo dipinto scolpito nel cuore e lo so al sicuro perchè avverto il leggero fruscio delle ali mentre s'allontana.
Sono sazia
Non posso mangiare.
Mi sto nutrendo di questa mia frenesia disperata, di questa energia inconcludente. Faccio molti sbagli per questo. E passo il tempo a cercare di rattoppare le cose che ho distrutto mentre mi muovevo rabbiosa scalciando nel vuoto.
Dei giorni sono immobili . Silenziosi, inerti. Questi giorni sono buii, inutili e non illudano nessuno per la loro calma apparente, per il clima salottiero che emanano: sono giorni pieni di veleno. Sono giorni in cui affilo le armi .
Dei giorni sono rumorosi, pieni di azioni, di cose da fare e da dire. Pieni di rivalse, di vendette attuate. Di schiocchezze. Mi ritrovo a urlare oppure a piangere miseramente. Mi ritrovo a sbagliare continuamente. Mi ritrovo ad allontanare, ad odiare ed a perdere.
Per esempio oggi è un giorno buio. Questo è un giorno da resa dei conti. La verifica è in perdita. Ho davanti a me sempre cose da rimediare. Me ne sto tranquilla. Senza parole. Sono sazia. Gonfia. Sono gravida.Sono immobile ma guardinga come un alligatore assassino.
Potrei squarciarmi con un machete come fossi un sacco di grano e svuotarmi dei miei semi sterili. Cadrebbero nel terreno senza germogliare nulla. ed io mi affloscerei alfine senza più nulla che mi sorregga.
E' un giorno così: di merda
Mi sto nutrendo di questa mia frenesia disperata, di questa energia inconcludente. Faccio molti sbagli per questo. E passo il tempo a cercare di rattoppare le cose che ho distrutto mentre mi muovevo rabbiosa scalciando nel vuoto.
Dei giorni sono immobili . Silenziosi, inerti. Questi giorni sono buii, inutili e non illudano nessuno per la loro calma apparente, per il clima salottiero che emanano: sono giorni pieni di veleno. Sono giorni in cui affilo le armi .
Dei giorni sono rumorosi, pieni di azioni, di cose da fare e da dire. Pieni di rivalse, di vendette attuate. Di schiocchezze. Mi ritrovo a urlare oppure a piangere miseramente. Mi ritrovo a sbagliare continuamente. Mi ritrovo ad allontanare, ad odiare ed a perdere.
Per esempio oggi è un giorno buio. Questo è un giorno da resa dei conti. La verifica è in perdita. Ho davanti a me sempre cose da rimediare. Me ne sto tranquilla. Senza parole. Sono sazia. Gonfia. Sono gravida.Sono immobile ma guardinga come un alligatore assassino.
Potrei squarciarmi con un machete come fossi un sacco di grano e svuotarmi dei miei semi sterili. Cadrebbero nel terreno senza germogliare nulla. ed io mi affloscerei alfine senza più nulla che mi sorregga.
E' un giorno così: di merda
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