Povero. Sì.
Povero chi? Ma lui no?
C u o r di L e o n e.
Si è dato tanto da fare.
In che modo?
Chiederete voi ipotizzando un suo atteso (benché tardivo) impegno verso finalmente ciò per cui è stato ingaggiato. Ebbene, dico no. Altro che impegno per ciò che gli è di spettanza.
Lui si è impegnato per eliminarmi. Oh già, l’ho detto, in diverse occasioni.
Ha sguainato la sua spada al cielo, ha battuto gli speroni sui fianchi del suo ronzino scalcinato e si è messo al trotto per tentare un attacco laterale.
Ma io, per quanto avessi poco da ridere, su di lui ho riso.
Ho riso perché, quantunque io venissi battuta, denigrata, oltraggiata, sconfitta ed esiliata, lui, povera aspirante guida spirituale di ambiziosi promotori di gadget , di cervelli senza particelle frizzanti, di erotomani poco erotici e soprattutto aspirante emulatore del mio profilo luminoso, malgrado fosse riuscito a scalzarmi mai e poi mai avrebbe potuto sostituirmi.
Ci ha provato.
S'è messo in moto, ha rinunciato ,persino, ma senza fatica, a quel poco che lo circondava per partire lancia in resta ad assaltare la fortezza mirabile che mi aveva custodita, quale leggiadra fanciulla dai capelli d’oro e dall'anima immacolata.
Il castello lo trovò vuoto. Ve lo anticipo.
Perché io me ne ero già andata portando via quello che di più prezioso c’era all’interno di esso. Voi vi immaginerete che ho caricato nel mio carro medioevale sacchi di diamanti e corone di platino e d’argento? Oppure a centinaia di vestali di organza e di lino pregiato di oriente?
Niente di tutto questo.
Il mio è stato un, diciamo, trasporto diverso: ho portato via la mia preziosissima persona ed il mio cervello fertile e costantemente crepitante.E fu come, scusate la modestia, se un uragano fosse entrato di lì ed avesse spazzato via l'essenza primaria di un materia lasciando lo scheletro arido,sterile e nostalgico per ciò che non sarebbe stato più lo stesso.
Invece, quando lui è entrato, ha portato il vuoto di se’ e bon.
Infatti è proprio così.
Non ci sta niente da fare. Viene il momento che bisogna provare agli astanti di avere una connessione pur minima con la parte pensante del corpo e questo è capitato a Cuor di Leone. Fino a che ha potuto ha cercato di dissimulare il possesso di un qualche cosa, ma è proprio quando si rimane soli che i movimenti di un sol uomo non passano inosservati e rivelano la pochezza delle proprie capacità, anzi , l’assenza totale della mente che è divenuta un 'assenza assordante nel silenzio completo che lo circondava.
Insomma: spesso, può anche capitare (come a me) , che si viene sconfitti, allontanati, oltraggiati e SOTTOMESSI , ma per essere asserviti, bisogna proprio non avere niente da caricare in quel contenitore di cellule grigie che il buon Dio ci ha permesso di usare. E questo è quanto è successo al povero.. povero Cuor di leone. una prece.