Questi decenni saranno ricordati per l'abuso di svariate parole.
Per esempio una parola che ci ricorderà questo oscuro periodo sarà la parola " Immagine".
L'immagine viene per forza associata all'esibizione del corpo che sia il proprio o la materia fatta di oggetto inanimato. Ma attraverso l'immagine noi costruiamo consensi e cerchiamo di sedurre il mondo.
Questa politica dell'immagine, tanto cara a chi governa , alla lunga risulta perdente.
Infatti continuando ad es - porci, cioè a porci all'esterno con tutti noi stessi alla fine questo " se' stesso" verrà fuori e ve lo voglio dure sinceramente : ci sono dei " me stesso" che non sono affatto piacevoli. Ci sono dei " me stesso" talmente privi di autorevolezza, di profondità intellettuale e morale che si sfaldano irrimediabilmente con l'aria leggera della sera.
Il gioco d'essere carini, eleganti, profumati ed anche sorridenti lo abbiamo imparato tutti.
Passando i giorni quel sorriso conciliante non ci può più rappresentare, l'espressione del volto viene interpretato, stracciato, ricostruito, trasceso dal corpo e ciò che si vuole mostrare diventa perciò la condanna di mostrare davvero ciò che siamo .
E se , alla fine non siamo riusciti a lavorare oltre il proprio corpo , oltre gli ammiccamenti dei gesti , oltre la retorica delle strette di mano e delle pacche sulle spalle , del linguaggio seduttivo che racconta di soluzioni miracolistiche , e se alla fine non abbiamo imparato a lavorare, a conoscere ed a misurarci con gli altri , allora sarà la stessa nostra immagine che rivelerà l'inganno, che mostrerà il danno e la bugia imperdonabile. Sarà ancora peggiore l'epilogo.
Occhio.
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