lunedì 28 marzo 2011

FATTI FA' 'NA FOTO




Da sempre scatto  fotografie per testimoniare un evento. Credo che l'immagine sia più liberale della parola: dice di più e soprattutto nasconde con più difficoltà. A meno  che non si  usi photoshop , ma questo è un altro discorso.
Ora, diciamolo, Cuor di Leone non fa altro che scimmiottarmi. E dire che non sono un'esperta di comunicazione, ma lui, probabilmente lo crede ( anche perchè i risultati che ottengo sono di gran lunga superiori ai suoi) .
Lui, come ho già scritto, vive di riflesso. L'invidia lo rode e si sa, l'invidia è una brutta bestia. Ti fa guardare troppo a lungo  quello che fanno gli altri e ti impedisce di utilizzare la tua creatività, la tua capacità inventiva.
Insomma, per farla breve:  Anche lui ora s'è messo a scattare le foto. Cosa ne fa  dopo di queste foto  è tutt'ora un mistero. Non le pubblica, non le stampa, non le sviluppa. Che le  nasconda sotto il cuscino per addormentarsi? ( eh sì che le cose  di cui si occupa sono saporifere.. e si potrebbe pure capire...).
Io, la sua documentazione fotografica, non la utilizzo. Anzi, approfitto di questo mezzo telematico per una comunicazione interna: " Caro, io le tue foto non le uso perchè non sei capace a farle. sappi che la nuca e/o l'attaccamento del cuoio capelluto interessa relativamente alla gente che vuole   essere edotta di un  particolare evento.  Punto. " Anche per fare fotografie bisogna usare le celluline grigie e, vedi, dimostri una volta ancora di esserne scarso.
"E poi cos'è questo  continuo emulare il mio operato?  Hai bisogno, per caso,  di  una consulenza in merito? Non ti pare sarebbe più onesto da parte tua rivolgerti direttamente alla fonte anzichè carpire con sotterfugi  e piccoli tranelli le idee brillanti ed originali della sottoscritta? Lo so, lo so, siamo alle solite sulla questione che non ti viene in mente nulla, che hai il cervello spento e cose simili. "
Ut sementem feceris ita metes, si spera.

venerdì 25 marzo 2011

CUOR DI LEONE ED IL MISTERO DEL LAVORO COMPARSO

Cuor di Leone  è tanti anni che lavora, ma ancora non sa.
Vi chiederete: " Ma cosa non sa?" Ed io andrei in crisi perchè lui non sa proprio alcuna cosa ed allora ci  metterei troppo tempo ad elencare le cose che non sa.
Per questo scriverò  di una delle cose che non sa : delle " assegnazioni di funzioni"
Cuor di Leone  ha l'idea che se uno passa e ti dice: " C'è da  costruire un ponte sul Po " lui debba essere coinvolto, solo per il fatto che qualcuno, ignaro, ha chiesto un'informazione a lui.
Insomma,  dobbiamo sperare che nessuno, ma proprio nessuno passi da lui  con un progetto di uno stabilimento fieristico o di un ponte levatoio, perchè lui, micio, micio, senza dir niente , si metterebbe  con pala e secchiello ad iniziare l'opera.  
Comico:
Giunge in città un gruppo di turisti. L'ufficio del turismo (  che siamo noi medesimi ) sta definendo gli ultimi particolari per l'accoglienza.  Cuor di Leone, forse perchè gli hanno chiesto l'indicazione di una via , magari, era convinto di occuparsene lui, tapino. Poi fa: " Ah, perchè, ve ne occupate voi?" Bella stella di zia.
Che già  non riesce a compiere bene ciò che gli è stato assegnato.
Ma almeno , diciamolo, un merito ce l'ha.
Quando sono lì, un po' svaccata alla scrivania con un senso di vuoto nel cervello, ecco che arriva una sua telefonata che mi mette in pace col mondo. Mi dico: " ma allora c'è chi è più vuoto di me! " E la giornata mi sorride. Di nuovo. 
Grazie , bello, ma non telefonarmi troppo spesso.

giovedì 24 marzo 2011

LE PIZZETTE CALDE

Eh. Tesoro, come adoro i nostri periodici meeting per le vie della città chiacchierando con quella leggerezza disinvolta che ci può essere solo con gli amici più cari! Allora sciolgo gli ormeggi della mia nave da guerra  e la conversazione si svolge a ruota libera senza più alcuna preoccupazione di difendermi.   Ci muoviamo  sfaccendati e distratti tra i negozi del centro saltando da un argomento all'altro, interrompendo il flusso delle parole per indicare un vestito in vetrina o per  chiacchierare con un conoscente incontrato nella strada.  Ma ieri, proprio ieri pomeriggio, mentre nel dehor del bar della piazzetta ci stavamo raccontando di tua madre, delle terapia che dovevi somministrarle, del tuo mal di schiena che non ti dava tregua, d'un tratto, trascinata con te in un altro tempo , ti ho chiesto: "Ma com'è che siamo passati a questi discorsi da vecchi?  Quando è stato che le malattie, i disagi, i dolori hanno preso il posto delle cronache delle nostre notti di fuoco? "
Ricordi? Dicevi: " Lei mi fa di tutto"  Ed io, petulante e giocosa, ti  incitavo a scendere in particolari, a raccontarmi  l'apologo di una favola bella! E quella volta, di un giorno pieno di neve che  ci eravamo addentrati in una strada di sassi ed acqua per inseguire una tua storia d'amore?  L'auto  sobbalzava  instabile e fumante  pressata dalla nostra ostinazione, ma non ci  eravamo arresi se non davanti allo spazzaneve che chiedeva il passaggio.  
Eppure siamo ancora noi e non siamo affatto più saggi. Ma  le voglie si sono impigrite, la curiosità  non ci appartiene più. In questi giorni ricevo telefonate misteriose da un ambiguo sconosciuto. Un tempo  sarebbe stato un divertente argomento di conversazione.
Adesso, seduti al bar del centro, ci limitiamo ad esultare per le pizzette  calde che  il cameriere ci posa sul tavolo.

mercoledì 23 marzo 2011

GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE




Cuor di Leone, si sa, ha una visione tutta sua dell'attività lavorativa. per esempio la collaborazione , lui, la intende in una maniera ben precisa. Ossia: uno pensa, progetta e realizza e lui ci mette, come si suol dire, il cappello sopra. Scrive: " Cuor di Leone in collaborazione con  l'associazione  vattelapesca  presenta...."........  e la cosa è fatta.
In questo modo risulta nella carta  un bel numero di suoi interventi. Ma lui non progetta nulla . Si accoda . Lui, si accomoda. E si mette anche in prima fila.  Povero. E che fatica attendere la creatività degli altri.  Cercare di arrivare ai primi posti come se conoscesse il prodotto, fare lo gnorri  per posizionarsi nel palco. 
Ma la voce lo tradisce: è un falsetto ammiccante e nervoso che racconta di lui  ciò che vuole nascondere: incompetenza, arroganza, incapacità al confronto, zero professionalità.
Realizzare è ben altra cosa: è metter giù un bel po' di contenuti in senso logico. E' pianificare  le azioni trasformandole in cose attraenti: in cose che piacciono: che richiamano genti.  Magari chi partorisce un 'idea non sta sotto i riflettori: ma quando vede la sua creaturina, modellata ed inventata nei minimi particolari, quando appunto, vede la sua opera  che si muove,  da prima timorosa ed incerta ,  prendere via via corpo e potenza tanto da divenire una forza autonoma e vibrante , allora  è come se la luce si accendesse sul  capo  del suo creatore illuminando la sua anima, è come se un canto  magico si sprigionasse  sopra di lui, così,  senza microfono e casse di amplificazione.  Un vero risparmio di energia elettrica.

lunedì 21 marzo 2011

LA QUERCIA E L'AMORE ( con la O)



E' così: il demone per quanto malevolo e perfido aveva in se' una eccitazione vitale e dinamica. 
Mi  ha  trascinato in avventurose dolorose, eppure  appassionate e fruttuose. Ora è stato defenestrato da una misteriosa presenza , docile e determinata che s'è sviluppata come Quercia  dai lunghi rami e radici profonde. Si è levata all'improvviso  ed ha squarciato la terra per  ergersi alta e fiera verso il cielo. 
Dico : " All'improvviso" ma probabilmente era da anni che stava lavorando, quale  seme fervido e vitale, nella profondità delle mie viscere.  Ha esteso le sue radici con  dolce lentezza. Ha issato il suo tronco forte e morbido. Non ha interferito  nelle azioni allucinate di questi anni. Ha atteso pazientemente e senza ansia. Così che mi sono ritrovata con questo nuovo elemento di me che ormai mi nutre e mi governa senza sforzo.
Non ha la veemenza del demone nè la sua vivacità primordiale. Non ha neppure i suoi sentimenti  vibranti. Anzi, non ha quasi sentimenti. Rimane  immobile e non  si tormenta mai. Non rovescia il capo all'indietro e non si strugge di amore e di dannazione. Ascolta con un senso benevolo di  solidarietà e di comprensione  le trame che  vengono raccontate. E' capace di parole d'amicizia e di confronto, ma senza quelle spinte distruttive che mi avevano sempre dominato.
Lui, il demone,  non si rassegna: ogni tanto mi strattona, piega il capo e sorride  ammaliante , cerca di essere la donna di sempre. Da appuntamenti e numeri di cellulare.  Ma non riesce ad andare.  Le radici avvolgono il suo cuore e la  fronda risponde solo al  vento.  Leggero.

giovedì 17 marzo 2011

QUALE ITALIA ( BENCHE' IL PARLAR SIA INDARNO)

Riflettiamo. Nella nostra vita lavorativa  ci interfacciamo con colleghi di diverso genere. Appena assunti, tutti noi abbiamo dovuto imparare il lavoro, imparare il programma informatico che l'ufficio e/ o l'azienda stava utilizzando e così via. In questo percorso spesso siamo incappati in colleghi che, invece di aiutarci  in questo percorso di adattamento e di addestramento hanno cercato in tutti i modi di rendercelo ancora più difficile,  nascondendo informazioni indispensabili ed anche quelle logistiche come la possibilità di reperire una pratica o  la cancelleria  ecc. ecc. insomma incrementando le criticità anche a scapito del buon funzionamneto di un servizio. Perchè, si sa, prima il collega impara il lavoro , prima risulta più produttivo e utile al servizio. ma a questo tipo di collega non interessa il servizio. Sono forse  questi lavoratori  che investono di tasca propria  sull'attività di quell'azienda e/ o di quell'amministrazione pubblica? No,davvero. Loro, se il servizio deficita, se langue,  possono ben dare la colpa al nuovo funzionario o chissà cos'altro. 
Ma invece , credono, di avere molto da perdere se il collega prende familiarità con le pratiche da gestire. Soprattutto se loro ,  invece , non sono riusciti a fare ed a innovare. più di tanto.  Allora ogni nuova risorsa umana diventa un pericolo. Per questo si adoperano in continue e reiterate azioni di guerriglia amministrativa. 
Cosa fa questo tipo di impiegato precisamente?  Rispondo: Non condivide le informazioni ricevute, trattiene per se' le pratiche, non fa conoscere  i documenti e le normative sino ad arrivare a comportamenti ancorà più deprecabili come  creare tensioni gravi e pesanti all'interno dell'ufficio che non permettano mai un'atmosfera di collaborazione e di serenità necessaria per lavorare  correttamente. Solitamente coloro che fanno così, lo sappiamo, sono persone incapaci  di portare a termine un lavoro in modo   adeguato e  che finora l'hanno scampata grazie ad un sistema di omertà e di malcelata rassegnazione di tutto l'apparato amministrativo che ha permesso il prodigarsi di una stagnazione di risultati e di progetti.
E poi questi, come  boicottano i colleghi capaci, allo stesso  modo ( ossia con determinazione e costanza)  e nello stesso tempo praticano un'opera di lusinghe e adulazioni verso i potenti di turno  per coprirsi le spalle.  ( e purtroppo, sappiamo come siano sensibili i potenti ai cicisbei)    
Ma , guardandomi indietro, chè, nella mia vita ne ho incontrati molti, mi accorgo che questi personaggi, alla fine,  non sono diventati nessuno.  Alcuni sono morti ( uno di  loro è deceduto prematuramente) e gli altri si aggirano, solitari pensionati, nella città . Sono senza amici,  senza un apparato sociale intorno che li protegga e li sostenga moralmente e psicologicamente.   A cosa è convenuto inimicarsi i colleghi?
Io li vedo e sorrido. Perchè  il tempo sta restituendo loro il trattamento che per anni hanno serbato a chi , invece , oggi , cerca di rispettare e vivere con gli altri realizzando che la soddisfazione nel lavoro non ti giunge dai ruoli  prestigiosi ma dalla capacità di fare squadra e di creare un ambiente affettivo e sereno intorno a te. 
Pirla.

mercoledì 16 marzo 2011

I PIACERI ORGASMICI DI UN UOMO SENZA QUALITA'


Cosa vi aspettate di uno che non sa lavorare?
Mi inviterete a specificare cosa non  sa fare. Ve lo dico:
Lui non sa fare nulla.
Ossia: qualsiasi tipo di incarico lo svolge  in modo che pare trascurato, approssimativo, disordinato e respingente.
Esempio: redige un testo? Lo fa senza eseguire una forma attraente,  scrivendo  confusamente e UTILIZZANDO  troppi  giri di parole.
Prepara uno spettacolo? Non viene mai il numero di persone che giustifichi la spesa impegnata ( ovvio che è poco funzionale e dispedioso impegnare una somma, per esempio pari a €  8.000,00 per un evento che interessa solo un 60 persone)
Voi direte: non ci mette impegno. No, su questo vado sul sicuro. Lui ci mette tutta la sua capacità, tutta la sua intelligenza, ma   c'è un ostacolo.
A questo punto sarete curiosissimi. Quale sarà mai questo ostacolo che si contrappone tra lui e il buon risultato di un lavoro? Ve lo dico subito.  L'assenza di capacità intellettive.
Lui Non è intelligente. 
L'intelligenza è un dono. é quantificabile, è verificabile ed è scientificamente valutabile. C'è il famoso Q.I che permette di valutare il grado di intelligenza che  si ha.
Lui, quella cosa lì, quando la distribuivano, era in bagno.  Così che il suo quoziente intellettivo è bassissimo. Perchè fargliene una colpa? . No, non sono così crudele, cosa credete? A me dispiace che lui sia poco intelligente. Ma quel poco in un ente pubblico sarebbe potuto bastare. Si sarebbe potuto mettere in un angolino,  concentrare la sua attenzione su una precisa attività e magari, col tempo, con lo stimolo necessario, avrebbe potuto almeno riuscire a portare a termine un lavoro in modo almeno dignitoso. 
No.
Perchè quella poca matetia grigia la utilizza per  prestare l'occhio attento e malevolo al lavoro degli altri. Ah gli altri! come diavolo faranno, QUEGLI ALTRI,  a  fare un bollettino  con gli stessi mezzi, con gle stesse risorse utilizzate finora,  definito dai suoi lettori migliore, più chiaro, più comprensibile,  più piacevole da leggere.
Allora che fa? cerca l'errore. Fruga per giorni, dalla mascella serrata e informe drigna i denti, serra le  mandobole. Ed ecco un errore! l'ho visto c'è . L'ho visto!! E soprattutto ha fatto in modo che si potesse verificare, evitando di dare informazioni, confondendo le acque, serbando per se' le più piccole notizie relative alle sue  grigie incombenze. Olpà! Il Signore dovrà sapere, il Signore sarà informato, così magari otterò un avanzamento di grado, oppure un riconoscimento professionale di qualsiasi genere!  
E corre, corre a perdifiato novello Cardinale Richelieu, consigliere  mancato, aspirante serpente, maligno diavolo tentatore  si appresta a rivelare la grossa scoperta.
Penserà il tapino: " ecco,  non so come si possa svolgere un lavoro nel modo migliore, ma posso intralciare il lavoro altrui, posso boicottarlo, deriderlo, inzaccherarlo.  Insomma così ha fatto. Ha bussato alla porta di Lorenzo De' Medici per parlargli di una O di troppo in un testo non da lui redatto.
Stella d'oro.  Me lo sono immaginato tutto intento a  scovare con la lente d'ingrandimento ogni più piccola discrepanza. Almeno  ha passato la giornata.

PS GLI ERRORI CHE TROVATE LI HO LASCIATI APPOSTA . NON SAPETE CHE GIOIA SCORGO SUI SUOI OCCHI QUANDO LI TROVA FATTI DA ME!!!  PARE   IN ORGASMO. !
AH .. Godi, porco. Se non ora , quando?

martedì 15 marzo 2011

LA MANDIBOLA SOTTO SFORZO DEL CORTIGIANO

Ecco come viene definito  un cortigiano  secondo  la citazioni da Paul Henri Thiry d’Holbach (1723 – 1789)  

"La nobile arte del cortigiano, l’oggetto essenziale della sua cura, consiste nel tenersi informato sulle passioni e i vizi del padrone … Gli piacciono le donne? Bisogna procurargliene. E’ devoto? Bisogna diventarlo o fare l’ipocrita. E’ di temperamento ombroso? Bisogna istillargli sospetti riguardo a tutti coloro che lo circondano.”
“ Il cortigiano ben educato deve avere uno stomaco tanto forte da digerire tutti gli affronti che il suo padrone vorrà infliggergli … è necessario un dominio assoluto dei muscoli facciali, al fine di ricevere senza battere ciglio le peggiori mortificazioni. deve mostrarsi arrogante soltanto con chi non gli serve a niente … deve conoscere a memoria il prezzo di tutti quelli che incontra, deve salutare con reverenza la cameriera di una dama in auge, chiacchierare amichevolmente con il portiere o il valletto del ministro, accarezzare il cane dell’alto funzionario, inoltre non gli è permesso di distrarsi un attimo, la vita del cortigiano è un perpetuo impegno.”

  




Citazione di quell'angelo dell'antonella:


Massì , a chi non è toccato d'avere a che fare con un cortigiano? Questi, sentendosi sotto la protezione del padrone si mette a rilasciare autorizzazioni che non gli competono. capace che fa buttare giù un ponte per seguire il suo buon senso. Pensa: " eh ! il padrone mi vuol bene, mi  coprirà"  E combina casini.
Ma il nostro  adulatore  ormai noto  a tutti noi ( che lavoriamo ) non sa d'essere solo uno dei tanti, che ormai  molti , oltre a lui,  stanno posizionando la mascella  in  una smorfia gaudente, che tanti stanno facendo gli inchini  davanti al Signore ed a lungo andare non sarà sufficiente costringere  la dentatura già difettosa, in verità, già un po' troppo  sporgente ,( bella stella )  , allo sforzo continuo di un gorilla addomesticato  perchè  le sue incapacità,  già affacciatesi nelle lunghe e solitarie performance disertate dalla maggioranza dei cittadini , infine saranno evidenti  a tutti e persino il padrone  non sarà più appagato dallo sfrigolio sottile dei suoi strisciamenti, non sarà più distratto dai suoi mugolii di compiacimento appena gli si liscia il pelo,  dovrà rendere conto dei risultati e quelli, povero impiegato incompetente, povero aspirante creativo, progettista mancato, enfant prodige  sempre più enfant e sempre meno prodige, quelli non ci potranno mai essere , oh my darling che spreco di moine , che inutili salamelecchi . Potevi risparmiarteli , và . Non è affatto vero che chi l'adula  la  vince.  Ai tempi  dei grandi cavalieri  chissà se ti avrebbero definito Cuor di Leone. ...O di coglione?
Bon. Quasi una comunicazione di servizio . Ma utile.

sabato 12 marzo 2011

RIFORMA DELLA GIUSTIZIA . ANCHE I GIUDICI MANGIANO FAGIOLI

Scriverò di una questione ostica di cui nessuno di noi ne  sa molto. La riforma della giustizia.  Non è il mio campo, ma a chi non è capitato di fare una denuncia oppure in alternativa di subire una denuncia? tutti noi ,almeno in una occasione nella vita, dobbiamo avere a che fare con i giudici. Bene,una cosa che ho notato è che il giudice è il padrone assoluto nell'operazione che si sta svolgendo. I tempi sono sempre lunghissimi, la sessione del giorno   viene annullata senza alcun preavviso  per chi era stato precettato  e così via.
La nuova riforma include la responsabilità civile dei giudici.

In Italia esiste una legge che il Parlamento approvò il 13 aprile 1988 e che stabilì, tra altre cose, che in caso di colpa grave o di palese negligenza i magistrati dovessero pagare per i propri errori. Ma nessun giudice ha mai risarcito le sue vittime: quella legge è come se non cifosse. Nell`88-89, all`entrata in vigore della legge, i ricorsi per l`azione di responsabilità furono 80. L`anno dopo, 30.
Nel 1993, 16. Nel 1994, solo 7. Il perché è chiaro: non c`è avvocato disposto a credere che un magistrato possa intentare un procedimento serio contro un altro magistrato.
Tra le vittime della giustizia fallace rientrano gli errori giudiziari propriamente detti:  riconosciuti cioè da una procedura di revisione del processo, piuttosto difficile da ottenere, oltre ai casi di ingiusta detenzione cautelare, ma andrebbero conteggiati anche i casi di prescrizione oltre a quelli ovviamente di chi ha visto concludersi un procedimento con un prosciogli- mento: ne consegue che viene mediamente scagionato quasi un imputato su due. Il cerchio si stringe, poi, calcolando che lo Stato ha pagato più di duecento milioni di euro di risarcimento negli ultimi cinque anni: quasi tutti per ingiusta detenzione.
Lo Stato, non la magistratura: la categoria infatti tutela anche le responsabilità più gravi e nel caso italiano ne fa la categoria più impunita in assoluto. Complice un iter macchinoso, tra coloro che ne avrebbero diritto, chiede il risarcimento uno solo su cento. E se consideriamo che un magistrato per essere tale non ha necessità di alcun corso di formazione, ma solo la qualità di aver vinto il con corso fa intendere  la leggerezza  con cui finora abbiamo affidato il destino di un cittadino.
La nuova legge, semplicemente, trasforma i magistrati in responsabili delle loro violazioni, come tutti i dipendenti dello Stato e, vien da aggiungere, come i cittadini normali. Se ci sarà una citazione per danni, ne risponderanno di tasca propria. E quuesto. almeno li farà riflettere un tempo maggiore quando decideranno sulla pelle di un eSsere umano. Insomma, ben venga la riforma: un piccolo passo in un organismo tutto da riprendere in mano. 
la sinistra ( il che è un eufemismo ) non ha più ila capacità di una critica costruttiva: ovunque boccia qualsiasi iniziativa salvo poi cercare di intortare la lega per tirarla dalla sua parte. La sua protesta non è più credibile. Dice: non va bene la riforma, ma non è riuscita a portarne una in parlamento. Dice: Scendiamo in piazza  come fosse una gita da proporre una volta tanto : senza una vera strategia , un progetto che abbia una costanza ed un percorso di intenti. 
Scendiamo in piazza oggi e poi? Lo faremo per la festa dell'uva? Magari per una fagiolata.

giovedì 10 marzo 2011

COMUNQUE VADA SARA' UN SUCCESSO


Ah , io non ragiono più in termini idelogici. Non ce la faccio. Io ragiono in termini di competenza e professionalità.
Mi sembra  che agire con competenza sia l'unico modo  per convertire un gesto in un atto efficace e proficuo.Un atto, insomma, che sia in grado di raggiungere lo scopo per cui è stato mosso, non basta per esempio decidere di organizzare un evento, oppure di elaborare un testo o una poesia, bisogna anche raggiungere il risultato che ci si è prefisso .
  Allora valuto quello e basta.
che poi anche sui fatti ognuno ha ne ricava dei giudizi personalissimi.. E' incredibile come qualcuno riesca, come si dice, a mistificare  il fatto che si apre oggettivamente ed implacabilmente chiaro davanti agli occhi di tutti.
Sui giornali stamattina titolano: " Gheddafi resiste questo fa di lui un uomo non solo determinato, ma anche un politico di lungo corso. " Bene. Per me il fatto che si intestardisca nel volere essere insostituibile fa di lui solo un criminale. Nessuno è insostituibile. Bon. Chi  crede di esserlo.  diventa per la società una persona pericolosa.

Ma scendiamo un po' terra terra.
La competenza cos'è. Per quel che mi riguarda è la capacità di svolgere un'attività con successo. Ed il successo, naturalmente può essere valutato in base agli strumenti che hai avuto a disposizione, il tempo impiegato e le risorse che hai potuto impiegare per raggiungere  l'obiettivo.

Insomma: se tu devi organizzare una manifestazione ed hai 300 euro , naturalmente il risultato non può prescindere dalle risorse che hai potuto impiegare per realizzarlo.  Quindi: una manifestazione in cui si investono € 5.000,00 deve  avere un obiettivo più prestigioso rispetto ad una manifestazione in cui le risorse impiegate sono  state 1/8. Ed ancora ( ma questo per gli addetti al lavoro)  se organizzo una manifestazione per valutare l'afflusso di persone non posso naturalmente utilizzare lo stesso metro di misura che userei per valutare l'afflusso di un evento realizzato all'interno di un edificio con un massimo di capienza di cento presenze.
Dunque: una manifestazione popolare organizzata all'aperto non  può considerasi di successo se  ha richiamato  SOlO un centinaio di persone, invece, una manifestazione popolare organizzata all'interno di un palazzo può considerarsi di successo se  la presenza dei partecipanti è stata stimata di cento persone.
Ed ancora: se io spendo 5.000 euro  non posso mantenere le mie aspettative allo stello livello di una manifestazione per cui ho investito solo 1.000 euro. Solo in base a questi elementi, allora, sarò in grado di giudicare la professionalità e la competenza di chi ha lavorato per il progetto.
Per questo: competenza,  professionalità, intelligenza possono essere individuate.  Disponibilità, capacità di confronto e malleabilità anche. 
Non è vero che comunque vada sarà un successo.   Sveglione del piano di sopra.



lunedì 7 marzo 2011

COME FOSSE UN DOLORE


Non leggo più libri da qualche mese. Mi occupo di cose molto fisiologiche: mangiare, digerire bene , riposare a sufficienza. Non ho più quella smania, quell'ansia che era di pelle e sangue, ma proveniva dal profondo e sapeva di anima e di cuore. Dovrei essere contenta.  Forse il tempo oppure  la maturità acquisita dopo esperienze dolorose ed elaborate ti porta, alfine, una tranquillità quasi trasognata, una pace muta e autosufficiente.
Ma io rimpiango la gola arsa, la ricerca confusa, il  richiamo strugggente  che ti fa camminare , che ti fa viaggiare. Avevo comprato il camper, ma la voglia di spostarmi è passata. La passione è ragionata e asciutta. Pare, ora, un atleta che cronometra la quantità di desiderio e la premura necessaria per allenarlo a tempi migliori, a uomini migliori, oppure a superarlo e vincerlo. Come fosse un dolore.

giovedì 3 marzo 2011

IL CUORE E' UNO ZINGARO E VA



Certi periodi il mio cuore è muto. O meglio: quello che definisco cuore: ossia una spinta confusa e urgente che mi muove e significa le mie giornate. Perchè molti sono convinti che la vita, una volta che ti sei in qualche modo posizionato nell'esistenza,  debba rimanere stabile e inamovibile. E' un errore.
Tutto si muove,  persino il nostro corpo , la sostanza più pigra e pesante che possediamo, persino il nostro corpo rinnova costantemente  tutte le sue cellule  restituendoci nel giro di  qualche anno un corpo mutato. 
Io credo che la vita  di ognuno di noi proceda in base a delle evoluzioni periodiche. Ad un certo punto pensi al passato e lo trovi così diverso da ciò che stai vivendo . Ti viene da dire: " ma come ci sono arrivato sin qua? "
E' il cuore che ti ha trascinato nei grandi cambiamenti. 
Chi lo mette a tacere ,convinto che il suo letto di sempre sia l'unico rifugio, non potrà mai sapere cosa ci  può essere  in serbo per lui  nei  territori ancora da perlustrare. 
Ciò che è stato non è un nostro pregio. e quel che è più vantaggioso, non è neppure un nostro dramma. E' la storia di un individuo diverso con necessità ormai superate. 
Allora , quando il mio cuore non mi chiama e non mi strattona , allora quando mi pare d'essere soprattutto un servitore di esigenze puramente fisiologiche , quando mi occupo solo esclusivamente di mangiare e bere e portare in giro una corazza di carne ed occhi e braccia e  gambe lunghe e nervose , allora mi preoccupo. 
Perchè io non sono affatto  amica del mio corpo.  Questo  è  sempre stato refrattario ai nuovi viaggi. 
Quando ho lasciato mio marito  il mio corpo soffriva per la mancanza delle colazioni, delle consuete parole, delle carezze di un uomo che non mi  dava nulla
Ma il cuore, che  è saggio, non gli ha mai dato tregua: l'ha portato lontano , senza cedere alle sue lamentele.  E' stato faticoso perchè il corpo si  ribellava.

Il corpo non risponde che alle abitudini. Questo letto, Questo piatto. Questo sentiero già battuto. 
Non vuole altro che procedere senza difficoltà, senza pulsioni profonde. Ed ora  che il mio cuore è muto il mio corpo gongola tra le lenzuola. Stupido.