mercoledì 24 marzo 2010

COMUNE DI VALENZA: IL DIPENDENTE COMUNALE E L'ACQUA MINERALE



"Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni.Questa è la base di tutta la moralità umana"

(J. F. Kennedy)


Si sente spesso dare giudizi sull'operato del Comune e si tende nelllo stesso tempo a confondere le scelte politiche di una amministrazione con IL LAVORO ISTITUZIONALE dei dipendenti dell'ente. Sono invece funzioni assai diverse.

Una buona macchina comunale per potersi muovere efficacemente ha bisogno di pianificare una strategia politica ben definita dove vi siano partecipate una migliore definizione delle responsabilità rispetto ai ruoli , dove chi ha il compito di coordinare indichi gli obbiettivi, gli strumenti ed i tempi di svolgimento dei progetti. E che compia un opera di vigilanza e di coordinamento costante e assertivo. Solo nel momento in cui una amministrazione opera in modo efficace e funzionale ci potranno essere operatori altrettanto responsabili ed efficienti.

Altrimenti è così che prosperano negli enti pubblici i " cosiddetti" lavativi: quelli che si agitano lungo i corridoi e che sgambettano senza sosta e senza indirizzo e soprattutto senza fare niente di propositivo

Credo, anzi, che un modo per sconfiggere il lassismo dipenda esclusivamente da una buona amministrazione e da una buona dirigenza. Un buon dirigente non si affida al bisogno di stare tranquillo, ma cerca di individuare le potenzialità dei suoi operatori, le loro qualità , le loro predisposizioni e impartisce i compiti ed i ruoli in tal senso.

E' necessario valorizzare al massimo le competenze e le qualità dei lavoratori pubblici, dando loro percorsi di lavoro che li mettano in maggiore risalto e che diano atto dell’importanza del loro ruolo. Sicuramente tra questi c'è sempre il tipo che non si smuoverà in ogni caso dalla sua apatia ed a nulla servirà allora neppure adottare il cosiddetto " sistema meritocratico "

Il sistema meritocratico può andare bene all'interno di una azienda in cui chi giudica il merito sia lo stesso personale che ci rimette o ci guadagna di tasca propria sull'operato di colui che deve giudicare. Altrimenti non è assolutamente possibile ( soprattutto se la posta ingioco sono i soldi dei cittadini e non i propri)

Eppure, attraverso l'azione di una buona politica, di una moderna amministrazione, di una dirigenza di valore sarà possibile giungere a promuovere la cultura della responsabilizzazione, del senso di dignità personale e di crescita psicologica che ogni individuo necessita per poter dare il meglio di se'.

Il cattivo amministratore, invece, non vuole accanto gente che pensa, che discute, che sviscera la legge, che riconosce gli intrighi , le dimenticanze, le incongruenze. Preferisce , accanto a se', il dipendente distratto, negligente che gli porta l'acqua minerale, ma non capisca un accidente di leggi e di regolamenti. Per questo, allora, proprio per questo nasce la macchietta del dipendente di ente pubblico fannullone . E'un po' come per la moglie infedele avere un marito disattento:

Un bel vantaggio. Oh yeah.

giovedì 18 marzo 2010

ELEZIONI COMUNALI A VALENZA: IL VALORE DELLE ISTITUZIONI


Lo Stato è altro da chi lo governa. E' il punto basilare su cui Vincenzo Cucinotta ha messo l'accento in modo sublime. Ricordiamo che lo Stato è un meccanismo sorretto da Leggi e da Regole che gli permettono l'esistenza in quel modo nobile e prezioso che lo rende forte ed autorevole.
Lo Stato deve essere rispettato. Ci sono uomini che rappresentano lo Stato e sono : gli impiegati, gli avvocati, i militari, i giudici , i dirigenti amministrativi ed oltre. Ognuno non agisce in base al volere del potente di turno, ma in base alle Leggi che regolano ed identificano l'istituzione.
Molte persone , giunte ad una poltrona di comando, sono convinte che lo Stato divenga un'azienda, una specie di società personale e privata da modellare secondo il proprio piacimento. Ma ci sono gli uomini dello Stato che devono tutelare che questo non avvenga: gli impiegati, i giudici, i bidelli, gli insegnanti che non lo devono permettere. ( e questo sia di monito a chi minaccia rappresaglie e si permette di insultare un funzionario dello stato solo perchè esprime la sua opinione)
Chi, per viltà e per il quieto vivere, si adatta a servire il potente e non lo Stato commette un'azione vile e vergognosa. Il potente è stretto dai lacci delle Leggi: a queste deve rispetto, a queste deve il servizio e l'impegno e non viceversa.
Dobbiamo abituarci a questo tipo di cultura. Dobbiamo far cambiare idea a certa gente che con tono perentorio pretende devozione e obbedienza cieca.
Noi cittadini dobbiamo obbedienza alla Legge ed il capo di turno è solo colui che ha il compito di servire la Legge per primo , per sempre, per obbligo.


C'è nel REGOLAMENTO DI DISCIPLINA E CODICE DI COMPORTAMENTO del dipendente pubblico un articolo che così recita:


" Se il dipendente pubblico ritiene che l'ordine sia palesemente illegittimo, il dipendente deve farne rimostranza a chi l'ha impartito, dichiarandone le ragioni; se l'ordine è rinnovato per iscritto ha il dovere di darvi esecuzione. Il dipendente non deve, comunque, eseguire l'ordine quando l'atto sia vietato dalla legge penale o costituisca illecito amministrativo"

Nel "La Repubblica " del 18 marzo 2010 c'è un articolo di Nadia Urbinati.
Dice :
" coloro che si fanno servitori pedestri del capo ignorando la Legge dicendo sempre di sì fanno torto a se' stessi e alle istituzioni perchè è moralmente avvilente spendere la propria vita per rispondere alle esigenze del potente protettore dimenticando il valore dello Stato. Per quanti vantaggi vi siano agli occhi di un uomo dignitoso sono insufficienti a colmare la fatica psicologica di essere sempre al servizio del potente di turno. Ma la loro condizione è ancora più negativa per le istituzioni che loro rappresentano che erano prima di loro e vivranno ancora dopo di loro e che il loro atteggiamento servile infanga..."

Si ricordi colui che si accinge ad operare per il paese: si deve mettere al servizio dello Stato non viceversa.

A CHI SERVE IL SERVITORE?

Chissà perchè... alcuni sprovveduti, non so.. hanno l'idea che chi lavora per gli enti pubblici sia un po' simile a coloro che, colpiti dalla sacra luce, decidano al fine di prendere i voti e di occuparsi a tempo pieno del servizio pubblico in ogni istante della propria vita. Dovrebbero diventare come delle suore di clausura votate alla verginità degli atti e della mente .
A malincuore voglio toglier loro questa pia illusione: no, cari miei. Ebbene sappiatelo: siamo uomini e donne come voi e come voi, tenetevi forte , smettiamo ad un certo punto di lavorare, timbriamo il cartellino e facciamo tutte quelle cosine che più ci aggradano tipo non so .. per esempio fare l'amore, giocare con i figli, fare shopping con le amiche e perchè no? esprimere la propria opinione sui fatti del mondo. Cazzo.
Chissà perchè se l'opinione la esprime un dipendente di ente pubblico diviene subito uno che deve lavorare invece di star lì a perdere tempo ad esprimere opinioni., anche se è finito il suo turno di lavoro. Cazzo, deve stare a capo chino con il muso sul foglio od all'occorrenza sul pc e astenersi dai commenti. Oh anime candide.. anime candide dico noi, non chi ci vorrebbe così : colletti bianchi senza cervello al servizio del potente di turno pronti a riverire ed a fare da lacchè se gli si viene chiesto. Chi lo pensa non sa davvero che il tempo dei faraoni è finito da un bel po' e forse da allora non era ancora uscito di casa.
Chi crede questo, non solo è in errore, ma è in malafede e non permetterò a chicchessia di denigrare la funzione sublime che è quella d'essere sì servitore dello stato, ma non del politico.
Nessun altro, oltre il cittadino/utente è padrone di chi lavora nel servizio pubblico e men che meno chi si sveglia al mattino credendo d'essersi trasformato da brutto ranocchio in una bella principessa coi capelli d'oro. E soprattutto, una volta chiusa la porta : clic clac il dipendente di ente pubblico può diventare Paperinik. Attento te , che nella tua incompetenza esprimi illazioni gratuite e denigranti solo perchè credi che il compito dell'impiegato sia quello di ossequiarti ed omaggiarti ad oltranza! E' finito quel tempo! Adesso per essere stimati bisogna meritarselo!
Lavoro sei ore al giorno e per il restante del tempo faccio quello che mi pare cioè scrivere anche su questo splendido blog alla faccia di chi vorrebbe invece che mi esercitarsi nella posizione dei 90° .
Va bene?
E se non ti va bene chissenefrega, milady! Alla buon ora.

lunedì 15 marzo 2010

EMANUELE GUARDA

Ieri sera era sabato....giorno funesto per tutti i genitori d'Italia: migliaia di giovani escono e non tornano più a casa...tra questi questa volta c'era anche un mio amicoGuarda Emanuele il 7 di luglio avrebbe compiuto 24 anni...pochi mesi di me.....un colpo di sonno dicono, la ragazza accanto a lui ora è in coma...lui è l'unico ad essere morto.....guidava lui....dentro di me (ma non solo dentro di me) lascia un enorme vuoto...da un anno non parlavamo più: mi ero arrabbiata x una cosa che oggi mi sembra solo una cavolata..eppure anche se non gli parlavo lo seguivo su fb guardavo cosa facevo e ricordavo i momenti passati insieme:
avevo 16/17 anni quando l'ho conosciuto......ero una ragazza molto vivace e litigavo spesso con i miei, una sera (ci conoscevamo da circa una settimana) ero in paese, mi ero appena trasferita in un paese vicino ma x raggiungerlo ci voleva cmq la macchina......non avrei dovuto uscire i miei non mi vennero a prendere non avevo modo di tornare a casa...lui mi portò a casa sua prese un giubbotto enorme e pesantissimo dei guanti e un passamontagna: salì di nuovo sul motorino e aspettò che entrassi dal portone......
Era sempre dolce...dicevo che erra un mio cucciolo mi sentivo così più grande di lui che mi sembrava così fragile dietro quegli occhioni grandi e il sorriso contagioso..con quel problema alla schiena x cui gli idioti lo prendevano in giro e lo allontanavano...poveri sciocchi non sanno cosa si sono xsi....migliaia di volte l'ho ripetuto fa attenzione......sta casa...ma nulla forse la voglia di "vita" è più forte della paura di morire? Eppure oggi non c'è...oggi non c'è e capisco qnt questa assenza mi faccia male qnt avrei voglia di arrabbiARmi con lui chiamarlo e sgridarlo xchè come al solito ha rischiato la vita x nulla e mentre pensavo a tutto qll che gli avrei detto tornando a casa e andandolo a trovare il ospedale mi sono resa conto che pensavo a cose che non gli avrei mai detto..o forse già gliele stavo dicendo? è brutto improvvisamente rendersi conto di non avere più nessuno che ascolta le tue paternali ........"sisi...adesso dammi un bacino" non lo sentirò mai più......
gli ho scritto un mez che vorrei potesse leggere e lo pubblico xchè lo leggerà attraverso altri occhi:
ema mi manchi.....mi manchi da un sacco di tempo....mi manchi da un anno...no da primA mi manchi ogni volta che non riesco a vederti perchè sono troppo presa dalle mie stupide ricerche...mi manchi da qnd qll sera mi hai fatto arrabbiare e non ti ho più parlato.....mi manchi mi mancavi e non te l'ho mai detto.....e ora mi manca l'orgoglio di non dirtelo........maledetto!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ragazzi attenti pensate ai vostri amici...voi ve ne andate ma pensate a chi resta a piangere.........
http://www.youtube.com/watch?v=IF8jwfbcsp0

sabato 13 marzo 2010

mercoledì 10 marzo 2010

NON C'E' STATO ERRORE


Non esistono cose insensate. Tutto ciò che risponde ad un richiamo profondo è la risposta opportuna. Non è necessario darsi delle giustificazioni.
Quelle magari arriveranno col tempo , solo quando ciò che si era predisposto ha già avuto la sua risoluzione e la passione che l'aveva generato sembra incanalata verso una dimensione nuova , intenta a costruire una nuova persona. La tua persona. Eri tu che ti barcamenavi senza logica offrendo il tuo cuore trafitto e perduto fino all'ultimo spasimo di una disponibilità cieca? Certo. Eri tu. Ma che vuol dire?
Non esistono cose inopportune. Bisogna fare quello che in quel momento risponde al giusto, risponde al bisogno misterioso dello spirito che siamo. Non c'è un punto di riferimento adeguato a ciò che andiamo a compiere perchè ciò che siamo non sarà ripetibile. Dunque, perchè servirsi di parametri standard, di costumi già predefiniti.? Noi siamo pionieri nel mondo. Non eseguo passaggi battuti, non attraverso valichi spianati. La strada è nuova.
Il risveglio quotidiano è sempre inedito per ognuno di noi.
La nostra fine avrà il sapore solitario e vergine dell'esistenza che ci è STATA assegnata.
A chi dobbiamo giustificare il fervore?
A chi prepareremo il sospiro estremo della nostra fine se non alla nostra stessa trasformazione, che sarà necessaria e vitale? Dunque. Svegliamoci.

domenica 7 marzo 2010

STAVO LI' A GUARDARE IL MARE


Accadde: me ne stavo lì a guardare il mare, anzi, questa massa d'acqua mobile e potente che pareva avanzare senza raggiungermi. E finalmente accadde.

Accadde che l'acqua non fu più ciò che io pensavo del mare , ma un profonda combinazione dell'esistenza che mi esprimeva senza definirmi, che mi abitava senza esserne ospite che si mostrava vitale ed eterna senza permettermi di esserne protagonista invece solo elemento imprescindibile del mare.

Cosa sarebbe cambiato di quel poderoso oscillare delle acque luminose se la particella che io ero si fosse arenata tra i flutti verdeggianti dell'eterna corrente? Non era forse quell'acqua davanti a me la riprova di quanto io non fossi che un'impressione d'essere, un pensiero di vivere che mi ingannava e che non apparteneva al mondo? Non era forse, quell'acqua innocente ma profonda e sconosciuta a decidere il percorso del moto perenne del tempo senza spostarsi e senza cedere il passo? Non c'ero io, ma la massa d'acqua ordinata e pesante che procedeva implacabile verso se stessa per sommergere totalmente la debole impressione che avevo di me. Il pensiero simulato della vita che non mi apparteneva. Avevo varcato la soglia rassicurante della mia identità immaginaria : ero dentro l'acqua e m'avrebbe fatta sua in quell'abbraccio abissale di morte/ vita a cui non ci è dato pensare.

venerdì 5 marzo 2010

IL RIMBORSO ELETTORALE

IL RIMBORSO ELETTORALE

C'è un bel gioco nazionale / che ha una regola che vale
e permette ad un partito / spender soldi per un sito
poi le pagine al giornale /tiratura regionale
è così che Marilù / casalinga a Cefalù /
poi diventa in poche ore /vicesindaco o assessore
Sconosciuta e incompetente / di gran lunga non sa e mente
col rimborso elettorale / ride e scherza sul giornale
ogni pagina ha sue foto/ quanta promozione in moto !
dall'anonimato mesto/ il successo è manifesto
Ma chissà se basterà / spender soldi in quantità?
fate pure la grancassa / e passate poi alla cassa
l'elettore già lo sa/ presto vi giudicherà
se non ferma questa festa / POi con Dio non fa la cresta.






giovedì 4 marzo 2010

LA POLITICA E L'ANIMA


Da una parte abbiamo un universo che si muove costantemente seguendo una sua intima legge, e dall'altra, si sviluppa la necessità di determinare, in sintonia con questo perenne movimento ,un mondo di valori etici e politici che possano convivere o ancora meglio, far parte integralmente del fluire degli eventi.

In questo cosa c'entra la politica?

Pare proprio che la politica, intesa come una serie di processi mentali rivolti all'azione costruttiva, sia come una specie di vizio incongruente ed inutile nella crescita dell'uomo che, quando conosce sè stesso non ha bisogno di agire, ma di rivolgersi all'interno di se' .

La politica, ossia quel groviglio di intese e di necessari compromessi che ha come scopo la costruzione e l'identificazione di un bene comune, si insinua nel cervello di chi se ne occupa come una sostanza che prosciuga la passione e la concentrazione interiore.

La politica allontana dall'eros. La politica consuma l'energia necessaria per affrontare l'incontro con la propria anima profonda e misteriosa.

Eppure poichè è necessaria anche un'azione diretta alla attuazione della società, la politica deve trovare una nuova sostanza che permetta all'individuo di non svilire la propria interiorità sensuale , il proprio amore per la vita, la propria vitalità erotica.

martedì 2 marzo 2010

ELEZIONI DI VALENZA: ELETTORE, MON AMOUR

Il periodo più bello per il cittadino medio è il periodo che precede una consultazione elettorale.
Coloro che si presentano per aspirare ad un ruolo di comando nella pubblica amministrazione riscoprono improvvisamente quell'oscuro oggetto di desiderio che è l'elettore e quindi il cittadino che si aggira per la città senza poter schivare l'abbraccio ostinato e sensuale del candidato di turno.
Anche chi , fino a ieri a causa della sua irrilevanza sociale veniva ignorato, rigettato, allontanato, diventa infine degno di attenzione, di merito, di stima e perchè no? di lusinga. Il voto di un plebeo, ebbene sì , vale quanto un voto di un patrizio, dunque che suonino le trombe e si aprano i cancelli per l'accoglienza!
E' un bel periodo, davvero bello, ma dura poco: solo fino ad avvenute elezioni ed allora ritorneremo probabilmente ai vecchi sistemi: poca informazione e fatta male, tirannide malcelata e così via.
Ma godiamoci questo periodo: saltelliamo per le vie come fossimo i signori di qualche castello medioevale e gustiamoci i sorrisi e le promesse che ci vengono fatte. Con prudenza, signori, con prudenza..e teniamo gli occhi nella palla: la città. Oh yes, la città. Il seguito a breve.....topolini miei...

lunedì 1 marzo 2010

ELEZIONI COMUNE DI VALENZA: SE UN SINDACO LAVA LE COLPE E RESTITUISCE L'INNOCENZA

Dunque è successo: Il nostro Sindaco, non ricandidandosi alle elezioni comunali, ha commesso un atto liturgico di grande portata: ossia ha lavato le colpe, ha restituito l'innocenza ai peccatori, la gioia agli afflitti. Ha dissipato l'odio , piegato la durezza del popolo promosso la concordia e la pace.
Come capretto sacrificale si è offerto in quel rito propiziatorio in cui molte popolazioni tribali offrono ancora oggi animali agli déi per assicurarsi l'avvento della buona stagione.
Così è stato:
DA QUESTO MOMENTO LA SQUADRA CHE AVEVA LAVORATO A FIANCO DEL SINDACO RASELLI SI E' MONDATA DI TUTTE LE RESPONSABILITA' DI CUI ERANO STATI ACCUSATI DAI CITTADINI E .. VOILA'! RI - ECCOLI TUTTI INSIEME NUOVAMENTE! IN QUALCHE MODO UNITI MALGRADO ANCORA LITIGIOSI , IN QUALCHE MODO COALIZZATI MALGRADO UGUALI A SE' STESSI.
il partito democratico replica gli stessi candidati che vinsero le elezioni del 2005:
i loro nomi:
Maria maddalena Griva - Mauro Milano - Gianluca Barbero - Piergiorgio Manfredi - Marco Lonetti . ( affiancati da Adriano Compagnin)
Dunque Il sindaco Gianni Raselli ( al quale si attribuiva poca capacità di autorevolezza sul gruppo) ha acquisito in tempo di elezioni un potere traumaturgico così potente da attirare su di se' le ire del popolo per gli sbagli commessi dall'amministrazione tutta?
Ce lo auguriamo vivamente . Ritengo, invece, che al di là delle capacità di alcuni ( come la Griva e Milano) la responsabilità dei pessimi risultati non sono da addebitare solo al Sindaco ( col quale non sono mai stata indulgente) ma alla scarsa capacità di coesione del gruppo che non può aver sicuramente acquisito in questi pochi giorni . E forse la colpa maggiore di questo Sindaco è quella di essere stato troppo accondiscendente con i suoi gregari. Ma vogliamo davvero la stessa squadra a governarci?