"Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni.Questa è la base di tutta la moralità umana"
mercoledì 24 marzo 2010
COMUNE DI VALENZA: IL DIPENDENTE COMUNALE E L'ACQUA MINERALE
"Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni.Questa è la base di tutta la moralità umana"
giovedì 18 marzo 2010
ELEZIONI COMUNALI A VALENZA: IL VALORE DELLE ISTITUZIONI

Lo Stato deve essere rispettato. Ci sono uomini che rappresentano lo Stato e sono : gli impiegati, gli avvocati, i militari, i giudici , i dirigenti amministrativi ed oltre. Ognuno non agisce in base al volere del potente di turno, ma in base alle Leggi che regolano ed identificano l'istituzione.
Molte persone , giunte ad una poltrona di comando, sono convinte che lo Stato divenga un'azienda, una specie di società personale e privata da modellare secondo il proprio piacimento. Ma ci sono gli uomini dello Stato che devono tutelare che questo non avvenga: gli impiegati, i giudici, i bidelli, gli insegnanti che non lo devono permettere. ( e questo sia di monito a chi minaccia rappresaglie e si permette di insultare un funzionario dello stato solo perchè esprime la sua opinione)
Chi, per viltà e per il quieto vivere, si adatta a servire il potente e non lo Stato commette un'azione vile e vergognosa. Il potente è stretto dai lacci delle Leggi: a queste deve rispetto, a queste deve il servizio e l'impegno e non viceversa.
Dobbiamo abituarci a questo tipo di cultura. Dobbiamo far cambiare idea a certa gente che con tono perentorio pretende devozione e obbedienza cieca.
Noi cittadini dobbiamo obbedienza alla Legge ed il capo di turno è solo colui che ha il compito di servire la Legge per primo , per sempre, per obbligo.
C'è nel REGOLAMENTO DI DISCIPLINA E CODICE DI COMPORTAMENTO del dipendente pubblico un articolo che così recita:
Nel "La Repubblica " del 18 marzo 2010 c'è un articolo di Nadia Urbinati.
Dice :
" coloro che si fanno servitori pedestri del capo ignorando la Legge dicendo sempre di sì fanno torto a se' stessi e alle istituzioni perchè è moralmente avvilente spendere la propria vita per rispondere alle esigenze del potente protettore dimenticando il valore dello Stato. Per quanti vantaggi vi siano agli occhi di un uomo dignitoso sono insufficienti a colmare la fatica psicologica di essere sempre al servizio del potente di turno. Ma la loro condizione è ancora più negativa per le istituzioni che loro rappresentano che erano prima di loro e vivranno ancora dopo di loro e che il loro atteggiamento servile infanga..."
Si ricordi colui che si accinge ad operare per il paese: si deve mettere al servizio dello Stato non viceversa.
A CHI SERVE IL SERVITORE?

A malincuore voglio toglier loro questa pia illusione: no, cari miei. Ebbene sappiatelo: siamo uomini e donne come voi e come voi, tenetevi forte , smettiamo ad un certo punto di lavorare, timbriamo il cartellino e facciamo tutte quelle cosine che più ci aggradano tipo non so .. per esempio fare l'amore, giocare con i figli, fare shopping con le amiche e perchè no? esprimere la propria opinione sui fatti del mondo. Cazzo.
Chissà perchè se l'opinione la esprime un dipendente di ente pubblico diviene subito uno che deve lavorare invece di star lì a perdere tempo ad esprimere opinioni., anche se è finito il suo turno di lavoro. Cazzo, deve stare a capo chino con il muso sul foglio od all'occorrenza sul pc e astenersi dai commenti. Oh anime candide.. anime candide dico noi, non chi ci vorrebbe così : colletti bianchi senza cervello al servizio del potente di turno pronti a riverire ed a fare da lacchè se gli si viene chiesto. Chi lo pensa non sa davvero che il tempo dei faraoni è finito da un bel po' e forse da allora non era ancora uscito di casa.
Chi crede questo, non solo è in errore, ma è in malafede e non permetterò a chicchessia di denigrare la funzione sublime che è quella d'essere sì servitore dello stato, ma non del politico.
Nessun altro, oltre il cittadino/utente è padrone di chi lavora nel servizio pubblico e men che meno chi si sveglia al mattino credendo d'essersi trasformato da brutto ranocchio in una bella principessa coi capelli d'oro. E soprattutto, una volta chiusa la porta : clic clac il dipendente di ente pubblico può diventare Paperinik. Attento te , che nella tua incompetenza esprimi illazioni gratuite e denigranti solo perchè credi che il compito dell'impiegato sia quello di ossequiarti ed omaggiarti ad oltranza! E' finito quel tempo! Adesso per essere stimati bisogna meritarselo!
Lavoro sei ore al giorno e per il restante del tempo faccio quello che mi pare cioè scrivere anche su questo splendido blog alla faccia di chi vorrebbe invece che mi esercitarsi nella posizione dei 90° .
Va bene?
E se non ti va bene chissenefrega, milady! Alla buon ora.
lunedì 15 marzo 2010
EMANUELE GUARDA
sabato 13 marzo 2010
mercoledì 10 marzo 2010
NON C'E' STATO ERRORE

Quelle magari arriveranno col tempo , solo quando ciò che si era predisposto ha già avuto la sua risoluzione e la passione che l'aveva generato sembra incanalata verso una dimensione nuova , intenta a costruire una nuova persona. La tua persona. Eri tu che ti barcamenavi senza logica offrendo il tuo cuore trafitto e perduto fino all'ultimo spasimo di una disponibilità cieca? Certo. Eri tu. Ma che vuol dire?
Non esistono cose inopportune. Bisogna fare quello che in quel momento risponde al giusto, risponde al bisogno misterioso dello spirito che siamo. Non c'è un punto di riferimento adeguato a ciò che andiamo a compiere perchè ciò che siamo non sarà ripetibile. Dunque, perchè servirsi di parametri standard, di costumi già predefiniti.? Noi siamo pionieri nel mondo. Non eseguo passaggi battuti, non attraverso valichi spianati. La strada è nuova.
Il risveglio quotidiano è sempre inedito per ognuno di noi.
La nostra fine avrà il sapore solitario e vergine dell'esistenza che ci è STATA assegnata.
A chi dobbiamo giustificare il fervore?
A chi prepareremo il sospiro estremo della nostra fine se non alla nostra stessa trasformazione, che sarà necessaria e vitale? Dunque. Svegliamoci.
domenica 7 marzo 2010
STAVO LI' A GUARDARE IL MARE
Accadde: me ne stavo lì a guardare il mare, anzi, questa massa d'acqua mobile e potente che pareva avanzare senza raggiungermi. E finalmente accadde.
Accadde che l'acqua non fu più ciò che io pensavo del mare , ma un profonda combinazione dell'esistenza che mi esprimeva senza definirmi, che mi abitava senza esserne ospite che si mostrava vitale ed eterna senza permettermi di esserne protagonista invece solo elemento imprescindibile del mare.
Cosa sarebbe cambiato di quel poderoso oscillare delle acque luminose se la particella che io ero si fosse arenata tra i flutti verdeggianti dell'eterna corrente? Non era forse quell'acqua davanti a me la riprova di quanto io non fossi che un'impressione d'essere, un pensiero di vivere che mi ingannava e che non apparteneva al mondo? Non era forse, quell'acqua innocente ma profonda e sconosciuta a decidere il percorso del moto perenne del tempo senza spostarsi e senza cedere il passo? Non c'ero io, ma la massa d'acqua ordinata e pesante che procedeva implacabile verso se stessa per sommergere totalmente la debole impressione che avevo di me. Il pensiero simulato della vita che non mi apparteneva. Avevo varcato la soglia rassicurante della mia identità immaginaria : ero dentro l'acqua e m'avrebbe fatta sua in quell'abbraccio abissale di morte/ vita a cui non ci è dato pensare.
venerdì 5 marzo 2010
IL RIMBORSO ELETTORALE

C'è un bel gioco nazionale / che ha una regola che vale
e permette ad un partito / spender soldi per un sito
poi le pagine al giornale /tiratura regionale
è così che Marilù / casalinga a Cefalù /
poi diventa in poche ore /vicesindaco o assessore
Sconosciuta e incompetente / di gran lunga non sa e mente
col rimborso elettorale / ride e scherza sul giornale
ogni pagina ha sue foto/ quanta promozione in moto !
dall'anonimato mesto/ il successo è manifesto
Ma chissà se basterà / spender soldi in quantità?
fate pure la grancassa / e passate poi alla cassa
l'elettore già lo sa/ presto vi giudicherà
se non ferma questa festa / POi con Dio non fa la cresta.
giovedì 4 marzo 2010
LA POLITICA E L'ANIMA

Da una parte abbiamo un universo che si muove costantemente seguendo una sua intima legge, e dall'altra, si sviluppa la necessità di determinare, in sintonia con questo perenne movimento ,un mondo di valori etici e politici che possano convivere o ancora meglio, far parte integralmente del fluire degli eventi.
In questo cosa c'entra la politica?Pare proprio che la politica, intesa come una serie di processi mentali rivolti all'azione costruttiva, sia come una specie di vizio incongruente ed inutile nella crescita dell'uomo che, quando conosce sè stesso non ha bisogno di agire, ma di rivolgersi all'interno di se' .
La politica, ossia quel groviglio di intese e di necessari compromessi che ha come scopo la costruzione e l'identificazione di un bene comune, si insinua nel cervello di chi se ne occupa come una sostanza che prosciuga la passione e la concentrazione interiore.
La politica allontana dall'eros. La politica consuma l'energia necessaria per affrontare l'incontro con la propria anima profonda e misteriosa.
Eppure poichè è necessaria anche un'azione diretta alla attuazione della società, la politica deve trovare una nuova sostanza che permetta all'individuo di non svilire la propria interiorità sensuale , il proprio amore per la vita, la propria vitalità erotica.
martedì 2 marzo 2010
ELEZIONI DI VALENZA: ELETTORE, MON AMOUR
lunedì 1 marzo 2010
ELEZIONI COMUNE DI VALENZA: SE UN SINDACO LAVA LE COLPE E RESTITUISCE L'INNOCENZA
