martedì 31 luglio 2012

UNA LEGGE ADORABILE


In questi giorni ho cercato di dimenticare la città di Valenza. Lei è adorabile, lo so , ma per ora mi ricorda  solo  intrighi di cortile, piccoli lavorii tra le poltrone per colpire una nullità come me. Bello sforzo. 
Me ne sto al mare, in spiaggia. La cosa che mi colpisce in questi giorni è tutto il battibecco che si sta creando intorno alla fatidica riforma elettorale.
Pensate che è dal 2005  e più precisamente dal famosissimo " Porcellum " che  i nostri onorevoli e stipendiati d'oro deputati non hanno saputo tirare  fuori alcunchè per  rimediare a quell'obbrobrio di Legge  ed ancora oggi, in piena crisi economica,  continuano a battibeccare come polli da cortile senza partorire una  qualsiasi tipo di legge che possa  definirsi tale . Mi sembra che ce ne sia a sufficienza per riflettere. Ma questo solo per salutare i miei adorabili lettori ed anche chi adorabile non è. 

martedì 24 luglio 2012

FINITA LA FESTA GABBATO LO SANTO


Io sono occupatissima. Sto cercando. 
E cosa mai cercherai?  Si chiederanno i miei lettori triplicati in due giorni chissà perchè ma che importa?  Ecco cosa cerco: di assecondare le spinte della forza oscura che mi sostiene  e mi muove incessantemente. Per questo, a volte, sembro incoerente. Lo dico in modo chiaro:  non si tratta di incoerenza si tratta di ubbidienza.  
Ascolto il richiamo  senza discutere  e mi incammino fin dove giunge il suono fino  a quando risuona nel ventre come rintocco inesorabile e struggente . Non do indicazioni. Come potrei? Non decido nulla se non la disciplina muta di un 'anima  perseguitata dal sogno. Se giunge lo afferro a piene mani, mi  danza intorno  accettando le mie carezze ossequiose  , i miei inviti calorosi  e pressanti.
 Oh se rimanesse con me per sempre! Ora,  in questo istante e domani,  anche domani non dovesse allontanarsi come fa sempre senza avvisare !  Invece d'improvviso,  sempre  svanisce come una storia inventata , una magia distorta , senza lasciare ricordi di brividi profondi, nè segni nella pelle gelata.  E tocca a me   giustificare la sua indifferenza , la sua inadempienza nel gesto della mano distratta. Questo per chiarire, tesoro.

C'è la mia foto. In questa immagine mostro il luogo delle mie colazioni. Luogo  a me caro. 
 Sono tra il tappeto rosso  ed il tavolino stile giapponese. 

Per la Festa patronale  di San Giacomo, so che aspettate il mio parere e non voglio farvelo mancare: fidatevi. Niente di che, poca  presenza di pubblico considerando che era la serata  piu' importante.
L'afflusso scarso di spettatori era mascherato dalla mancanza di sedie sotto il palco  dove era sistemato un linoleum  largo ed ingombrante , per cui si erano piazzati tutti   in piedi lontano dal palco. . 
Il cantante si è servito di marchingegni kisch:   quali la nebbia e gli  schermi  chiassosi per nascondere la pochezza della sua  voce e del  suo talento. Il Sindaco, esperto conoscitore di musica non potrà che assentire.
 Una festa patronale che non merita più alcuna parola da parte mia.  Ci penseranno i comunicatori dell'ultima ora a recitar la storia del  successo fantastico -  magnifico - eccellente - superbo - l'annata migliore. Centinaio di migliaia di  persone..  Milioni di milioni .
Impossibile trattenerli. 
Purtroppo.  Ve li dovrete sorbire in toto.




lunedì 23 luglio 2012

FESTA PATRONALE DI SAN GIACOMO 2012 : SPARARE SULLA CROCE ROSSA



Non è servito a nulla. 
Non è servito a nulla montare il palco 1/3 più piccolo di due anni fa, non è servito a nulla  posizionare 100 sedie invece che 320: il vuoto siderale si notava eccome, appena giunti nel luogo deputato per la Festa Patronale di un paese capo zona come è la città di Valenza. 
Il buio , il silenzio, il senso di smarrimento e di isolamento imperversava  proprio nel momento clou della festa.
Non c'era affatto quel clima fragoroso tipico di una festa  popolare: i cittadini che passeggiano, che mangiano gelati, i bambini che si rincorrono gioiosi,  le voci squillanti dei ragazzi lungo i viali, i dehors affollati. Niente villaggio al dì di festa  ma piuttosto:  

"Già tace ogni sentiero, e pei balconi   Rara traluce la notturna lampa" ( Leopardi)   . 

La colpa di questo flop  non è affatto  da imputare ai bravi gruppi teatrali che si sono succeduti sul palco coi loro guizzi creativi e  vivaci di saltimbanchi appassionati. 
No: non era l'occasione, nè il luogo adatto per proporre delle rappresentazioni teatrali in una grande Piazza ed in una Festa Patronale e popolare di questo genere. 
E non  era adatto il contesto, il Viale, le luci, la promozione avvenuta , la locandina promozionale e la situazione economica e sociale della città valenzana e dei suoi cittadini. 
Perchè una festa popolare deve essere diretta al popolo e per farlo bisogna conoscerlo, frequentarlo , raccontarlo e viverlo. Bisogna avere competenza, conoscenza del territorio e un  po' di disponibilità ad ascoltare gli umori ed i suoni di una città  colpita a morte da questa crisi.  
Invece  gli improvvisati esperti in comunicazione di massa, in eventi di grido si sono riempiti  la bocca di parole grandiose, di slogans poderosi , di massicce esortazioni ad  una "capillare distribuzione di locandine  promozionali" come potessero essere  rimedi taumaturgici all'ignoranza che ormai divampa tra gli operatori del settore ( dopo la mia dipartita, d'intende) 
Per la seconda serata il cantante in turno,  cercando di prevenire  un altro insuccesso, s'è premunito di farsi una campagna informativa per conto suo, su face book,invitando 7.000  persone e ricevendo n° 20 adesioni. E che sarebbe già un bel risultato. Vi saprò dire domani. Sono in ozio totale e il tempo ce l'ho per riflettere e valutare questa delicata ed annosa questione  prima di prendere il largo con il mio amato camper.
Per intanto come dice il Leopardi " Tutto è pace e silenzio e tutto posa  il mondo , e più di lor ragiona."

giovedì 19 luglio 2012

TI IMMAGINI L'EPILOGO?

Questi decenni saranno ricordati per  l'abuso di svariate parole.
 Per esempio  una parola che ci ricorderà questo oscuro  periodo sarà la  parola " Immagine". 
L'immagine  viene  per forza associata all'esibizione del corpo che sia il proprio o la materia fatta di  oggetto inanimato. Ma attraverso l'immagine noi costruiamo consensi e cerchiamo di  sedurre il mondo. 
Questa politica  dell'immagine, tanto cara a chi governa ,  alla lunga risulta perdente. 
Infatti  continuando ad  es - porci, cioè a porci all'esterno con tutti noi stessi alla fine questo " se' stesso"    verrà fuori e ve lo voglio dure sinceramente : ci sono dei  " me stesso" che non sono affatto piacevoli.   Ci sono dei " me stesso"  talmente  privi di autorevolezza, di profondità intellettuale e morale  che si sfaldano irrimediabilmente  con l'aria leggera della sera.  
 Il gioco d'essere carini, eleganti, profumati ed anche sorridenti lo abbiamo imparato tutti. 
Passando i giorni quel  sorriso conciliante  non ci può più rappresentare, l'espressione del volto viene interpretato, stracciato, ricostruito, trasceso dal corpo e ciò che si vuole mostrare  diventa perciò la condanna di mostrare davvero  ciò che siamo .
 E se ,  alla fine non siamo riusciti a lavorare oltre il proprio corpo , oltre gli ammiccamenti  dei gesti , oltre la retorica  delle strette di mano e delle pacche sulle spalle , del linguaggio seduttivo che racconta di soluzioni miracolistiche ,  e se alla fine non abbiamo imparato a lavorare, a conoscere ed a misurarci con gli altri ,  allora sarà la stessa nostra immagine che rivelerà l'inganno, che mostrerà il danno e la bugia   imperdonabile. Sarà ancora peggiore  l'epilogo. 
Occhio.