martedì 12 ottobre 2010

NON LEGGERE


Era lì. Potente ed ineludibile.
Erà lì nel fondo di un pensiero o di un movimento dell'animo oscuro, ma capriccioso e insistente. E spingeva furiosamente destabilizzando la mia immobilità curva ed inerte.
Era lì. Anzi: erano lì: miriadi di impulsi capricciosi pieni di significati e di suoni confusi nel buio sino a che pareva, a poco a poco che s'aprisse una varco, uno squarcio di luce per poi di nuovo piombare nel vuoto profondo di una esistenza senza strada.

E se la strada c'era stata , forse, per un certo periodo , alla fine voci e gesti oscuri me l'avevano fatta abbandonare per sorprendermi tra i sassi e le sterpaglie di un sentiero vergine. Perchè , allora, questi moti indisciplinati e malandrini m'avevano preso ? Perchè, ancora, li ascoltavo facendomi straziare il cuore?

Perchè non mi era possibile lasciarli andare senza che si portassero via anche una parte della mia identità pur confusa, pur scoordinata e ribelle, ma intera e dunque necessaria.
Imprescindibile.

domenica 3 ottobre 2010

COMUNE DI VALENZA: PER I RAGAZZI....


I Comuni, malgrado non facciano politica economica come uno Stato, sono i primi posti dove si riflettono le pesanti conseguenze sia in campo finanziario che sociale perchè i comuni sono il primo livello istituzionale di riferimento, quelli che hanno il compito di garantire i servizi essenziali e da cui provengono le prime avvisaglie di disagio e malcontento.

In tempi di crisi allora, la politica dell'ente locale è ancora più sotto gli occhi della comunità la quale, se da una parte accetta di buon grado i sacrifici che la crisi comporta, pretende anche una politica di aiuti, di appoggio e un progetto di iniziative concrete per la ripresa della città in una logica di collaborazione con tutte le forze presenti nel territorio e con tutte le risorse che il Comune possiede ( risorse intese anche come persone che lavorano nell'ente)

L'opposizione, durante l'ultimo Consiglio comunale, tramite un discorso accorato di Marilena Griva ( PD), ha voluto porre l'accento sui servizi relativi alle pari opportunità chiedendo all'assessore di riferimento di non trascurarli. ( l'assessore non ha dato alcuna risposta in merito)
Devo dire che le sue parole, così appassionate e sincere, mi hanno colpito molto. Comprendo la sua inquietudine, anche se l'ho sentita parziale e limitata ad un aspetto rilevante sicuramente, ma non primo tra tutti i servizi di cui mi sento di invocare la necessità di esistere.
Prima ancora , e in tutti questi anni non ho mai sentito tra gli stessi banchi ( banchi del centro sinistra) , qualcuno che reclamasse la sua efficienza, qualcuno che prestasse attenzione alla sua salvaguardia , il servizio rivolto ai giovani, uomini e donne, quindi in pari opportunità di necessità e di speranze.
Il servizio per i giovani è necessario perchè, nei momenti di crisi, sono i primi che perdono l'orientamento e si fanno vincere dalla rassegnazione. Perchè, davvero, è dai giovani che può rinascere un modo nuovo di fare politica, e sarà dai giovani che si potranno trovare alla fine le risposte concrete per il rinnovamento della comunità.

Un ente locale non può adagiarsi nella dimensione proclamata della crisi che tutto travolge e blocca, nell'assenza di risorse che impedisce di muoversi ma deve progettare, proporre, ideare, trovare soluzioni che migliorino la vita dei cittadini: dai suoi servizi ai momenti di svago ed intrattenimento.
Non può che muoversi in ogni settore: è il suo scopo, la sua ragione sociale e ciò che i suoi concittadini (magari proprio votando una nuova amministrazione) stanno attendendo.

Dimensione carattere
Anche perchè il percorso che permetterà di portarci fuori dalla crisi sarà un percorso intriso di piccoli eventi apparentemente scollegati tra loro, ma che a lungo andare, e se condotti in sinergie con tutte le associazioni, gli uffici, i servizi della città e gli stessi cittadini, potranno essere riconosciuti parte di un progetto complessivo e funzionale.
Come, per esempio, concertare momenti di aggregazione e di eventi durante le fiere che coinvolgano gli esercizi commerciali,

gli operatori turistici, attuando il progetto comunale di promozione del territorio e di coinvolgimento dei giovani, dei ragazzi, degli studenti, dei disoccupati.
Non si deve intendere il programmare eventi nella città come un'azione di svago puro e semplice in questi tempi di vacche magre, ma come opportunità per promuovere la città, renderla viva, attraente e stimolarne la crescita.
Una città dove non succede niente è una città che non richiama visitatori, che non può vendere i suoi prodotti, che non permette al suo commercio di decollare, che spinge i suoi ragazzi ad allontanarsene , è una città che muore.

Il ruolo del Comune, quale elemento essenziale in tutte le dinamiche sociali ed economiche, è determinante.
L’Amministrazione può e deve interessarsi di tutti i bisogni dei cittadini che compongono la nostra comunità, farli propri, e cercare di risolverli nel modo più adeguato e deciso.


Proprio , in questo momento, di crisi profonda il cittadino deve sentire accanto a se' la presenza delle istituzioni, NON IN QUALITA' DI CASTIGATORE, MA COME ORGANO CHE TUTELA E GARANTISCE LA VITA DELLA CITTA'.






Ti piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie!

Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

sabato 2 ottobre 2010

FERMO IMMAGINE


Un sogno.

Mi trovo in un grande salone dove è in corso una qualche inaugurazione mondana . naturalmente in queste occasioni ci sono proprio tutti, dal rappresentante ecclesiastico, a quello politico, amministratori di grandi società, di ditte all'avanguardia, manager di aziende, una folta schiera di sostenitori di quello e quell'altro partito, colleghi di lavoro, gente comune imbucata chissà come, ma perfettamente a proprio agio .
Insomma vi sono miriadi di persone che sciamano tra i corridoi e le stanze del grande palazzo.
C'è un fitto vociare, un intenso stropiccio
di piedi e di vesti che si sfiorano, di odori confusi con i profumi di cibo e di glamour.
E poi si cominciano a formare piccoli drappelli di persone eleganti agli angoli delle stanze che sorridono e conversano.
D'un tratto, quasi fosse la sequenza di un film d'essai, la scena s'arresta. in un fermo immagine.
Il gesto si fissa nel bicchiere sollevato, nel so
rriso sulle labbra , nell'espressione attenta alla conversazione.
L''inquadratura, quindi, s'allarga e abbraccia l'intero salone: non si riesce a riconoscere un soggetto dall'altro confusi come sono ora in questa loro fissità irreale ed inquietante.
Io vago per il Palazzo, unica comparsa mobile, tra corpi rigidi e muti. Non si sentono più scoppi di risa , accenti arroganti, atteggiamenti affettati , sorrisi di sufficienza, ostentazioni di capacità effimere. .

Tutto tace, candido ed innocente.
Ed ecco che, all'improvviso, l'occhio del grande fratello, in uno zoom repentino ,punta il suo obiettivo verso un drappello e scrive a mezz'aria sopra la testa di uno dei componenti :
" QUESTA PERSONA E' PIRLA"


Quindi l'inquadratura s'allontana e la sequenza della scena riprende esattamente dal momento dell'interruzione, se non fosse per quella sottile differenza,: La presenza di quella piccola etichetta eloquente che permette di definire chiaramente un soggetto che poteva essere confuso, non si sa mai, con una persona rispettabile.





MOSTRA VALENZA