martedì 11 maggio 2010

LA VERITA' MI FA MALE, LO SO


Succede.
Anche se non vuoi, capita che in paese ti raccontino storie che non ti interessano affatto.
Pure divertenti.
Come per esempio la storia di quella signora che andava sempre al mare in autobus fino a che non è più tornata perchè era scappata con l'autista dell'autobus
Ed è una storia vera. La realtà non ha bisogno di essere verosimile perchè è reale. La vita imita l'arte più di quanto l'arte imiti la vita, come diceva Oscar Wilde che aveva di fatto avuto una vita romanzesca con tutte i dolori e le passioni caratteristiche di un dramma teatrale.
Si dice che il 40% dei coniugi si tradisce ed io credo che sia una statistica che non rispecchi il dato reale e che il dato reale sia molto superiore a quello ipotizzato. Personalmente non amo le mistificazioni , ma d'altra parte sono diventata tanto pigra da non avere la forza neppure di far fronte a quei cambiamenti a cui la verità ti sottopone. Perchè se la verità è il divenire, questo porsi in movimento non ha altro destino che giungere ad un nulla a cui siamo indirizzati senza altra possibilità di deviazione o di immaginazione. Per questo motivo , porsi in maniera autentica diviene un vezzo opulento e ozioso di cui l'esistenza può fare comodamente a meno ed anzi, se ne può disfare tranquillamente come di un abito troppo stretto.
Se lui tradisce lei e lei desidera un altro mentre s'addormenta indifferente accanto al marito cosa può mai contare nel vortice confuso degli eventi l'anelito intimo di un individuo perduto nell'infinito dell'esistenza? Nessuno se ne cura, dormite sogni tranquilli, piccoli pusillanimi bugiardi.

giovedì 29 aprile 2010

DOMANI NON SARA' COSI'

A volte mi dimentico, lo ammetto, mi dimentico di non sprecare il mio tempo, me ne sto ore a pensare cose completamente inutili , a voler raggiungere obiettivi che non riguardano il pulsare della mia anima, ma che riguardano, invece, piccole diatribe meschine come quella di voler convincere gli altri della bontà delle mie idee, come quella di poter concludere un compito ambizioso. A volte sto lì a spiegare, a disquisire, ad almanaccare su questioni da fare su come lavorarci su, su come trovarne le soluzioni. Mi ritrovo lì a fine giornata con una oscura sensazione d'averla consumata lasciandomi galleggiare su un involucro oltre al quale c'è ciò che conta, insomma la vita da intendere. La mia dimensione più profonda. Mi sto allontanando, mi sto allontanando dal punto fondante della mia esistenza. E mi dico: " Domani non sarà così, domani mi occuperò di me, andrò a fondo di me, comincerò a trovarmi." Ma l'indomani ugualmente il tempo scorre su piccole incombenze, sulle personali rivendicazioni, su posizioni ostinate, su visioni ossessive. Su DISCUSSIONI ACCALORATE..
EPPURE, LO SO, la vita non è lì, la vita non ha traguardi sociali.La vita non vuole raggiungere il successo.
La vita si dispiega nella rivelazione della propria anima, nell'individuazione del proprio desiderio che è progetto , che è nutrimento del proprio spirito , che è la spinta a muoversi sentendosi all'unisono col respiro ed il battito del cuore. Ma domani, non sarà così. Domani mi occuperò di me, andrò fino in fondo di me e comincerò a trovarmi.

mercoledì 28 aprile 2010

IL MONDO CHE C'E'

Amo il silenzio. Amo il silenzio che vuole opporsi al cumulo di costruzioni dei fatti. Perchè la parola descrive il mondo e nello stesso tempo lo determina, lo limita e lo ri - inventa oltre il fatto che avviene. . Ciò che accade diventa il suono dell'interpretazione che lo descrive: non è più ciò che è. Informare spesso significa costruire il senso dell'accadimento. Perchè oltre il racconto ci deve essere l'ascolto, l'attenzione, la necessità di abbandonare l'opinione e di guardare al fatto e non al senso che mi ispira e mi realizza.
Persino il nostro dolore non è che l'espressione della parola che lo quantifica, l'identità che sovrasta la nostra impotenza. E' il protagonista della trasfigurazione di ciò che immagino che sia il senso dei fatti. Non è mai accaduto d'avere sofferto per un amore immaginato? Un amore che col tempo si era rivelato un perfetto bluff. Smettila di raccontarti la vita.
Invece attendi. Invece rimani a guardare le cose. Invece cedi al silenzio del mondo che si muove all'unisono con il tuo palpito corporale.
Oltre la visione del mondo è proprio lì che il mondo è.

martedì 27 aprile 2010

SE NON PARLI NON VINCI

Dunque parliamo: Non ci facciamo mancare le parole in una rincorsa crescente di termini e etimologie senza limiti. Le parole ci forgiano e ci fanno spazio come macheti taglienti IN una vegetazione rigogliosa di silenzi. Dunque diciamo. Diciamo , convinti di trasmettere il senso che abbiamo dato al suono confuso delle nostre idee fattesi voce , trasformatesi in richiami imperiosi che vogliono sedurre in un incontro che non sarà deciso dalla parola. Ma quale senso andiamo svelando se non la nostra realtà interpretata dal bisogno e dal sogno che ci abita?
Non mi convinci, no. Non mi convinci. Smettila di parlare. Quale effetto può germogliare da un mondo trasceso e il cui codice mi è ignoto? Non c'è scambio , quindi, se non nel silenzio che ne è il suo reale aspetto fondante. La parola sacrifica il mondo che può svelarsi a se stesso quando non viene definito. Mi affido al silenzio.