mercoledì 10 giugno 2009

LA VOCE DEL CORPO




Non esiste più la parola che può convincere. Siamo invasi da parole. Dovunque io mi trovi non faccio che ascoltare suoni che hanno perso lo scopo originario: ossia trasmettere qualcosa all'altro. La parola è infiorettata, nei migliori dei casi. Viene lavata e vestita e sembra bellissima. Alcune volte è un grido di solitudine, una nenia di lamenti inerti ed incolori. Ma non si distingue nulla dai suoni e dai segni sui fogli anche virtuali.
Io non sento niente del rumore che mi circonda. Delle pagine che leggo. Per quanto si respirino bisogni, per quanto la parola mostri significati già discussi, c'è un risparmio emotivo inconsapevole. C'è un silenzio di emozioni che impoverisce i suoni ed i segni.
Non mi interessa la scrittura. la parola. La forma . Non mi interessa l'affabilità. Il suono suadente mi annoia.
Sarà presto
messo al bando dalle nostre coscienze questo sistema d'esserci invadente e nullo. Già alcuni di noi fremono e si schiantano su muri invisibili , su sguardi trascesi oltre la nostra immaginazione. Inutile e flebile, tra l'altro, questa nostra immaginazione: si dissolve in un attimo.

martedì 9 giugno 2009

QUANDO LA MAGGIORANZA VINCE NON SIGNIFICA CHE HA RAGIONE


Diciamolo: chi è la maggioranza?.
Presa uno ad uno è fatta di gente che non vuole leggere, non vuole informarsi, non va al di là della notizia urlata, butta in terra il pacchetto di sigarette vuoto. Al bar verso le 13,00 litiga per il calcio e si arrabbia fino allo spasimo. Una volta sono uscita allarmata invece era successo solo che non gli avevano dato un rigore.
Chi è la maggioranza?
La maggioranza vive con la moglie e non la ama. Vive col marito e lo odia. La maggioranza vorrebbe avere un'amante. la maggioranza ce l'ha un amante e dice: " Dio!! soffro tanto ad ingannare mia moglie/ marito!!!"
Adora i gossip e legge " CHi"
la maggioranza dice: "
Mi può compilare il foglio che non capisco? " e tu pensi: " la prossima volta, cazzo, vengo in cabina e voto per te che non capisci. "
La maggioranza legge il cartello con scritto " CHIUSO" entra e ti chiede: "
E' chiuso? "
La maggioranza : le spieghi una cosa e non la capisce. Ma si adegua. Dice :
"
Va bene, dove firmo? "
Alla maggioranza le dici: " Sono 600 " e la maggioranza ti sbatte sul tavolo 600. 000 Lire come niente e tu dici: " No... volevo dire 60o Lire "
La maggioranza vuole stare tranquilla. Se la maggioranza vede una porta chiusa bussa se invece vede uno sportello si mette ad urlare all'impiegato.
la maggioranza non ama e non odia, ma vuole festeggiare col capretto arrosto. E riempie i discount. Crede di avere risparmiato e si è riempita il carrello di crittogamici.
La maggioranza incontra il potere che dice: " Ok, dai, ci penso io, ti sistemo tuo nipote" poi non lo sistema affatto , ma almeno ha ascoltato, ha dato la pacca sulla spallla. la maggioranza si commuove. Che tenero!! mi ha salutato!
Dunque. Ha vinto la maggioranza.

A F F A N C U L O... L A.... M A G G I O R A N Z A..

L'IMMAGINE E IL SOGNO

Non siamo nelle cose ma nell'immagine che le cose ci rimandano. Le immagini sono solo nostre, della nostra fantasia. l'assenza dell'oggetto non è poi indispensabile riusciamo a trasfigurarlo anche in sua presenza. Le nostre convinzioni.. le nostre maledette convinzioni sono solo delle illusioni.
L'immagine mi perseguita. La chiamo " ricordo" la chiamo " assenza" la chiamo " distrazione dal mondo " ma è unicamente una percezione personale di ciò che ci è passato davanti allo sguardo.
E' tutta una illusione.
L'amore, la passione, il desiderio diventano un 'unica immagine, diventano una traduzione delle proprie convinzioni, delle proprie religioni. E' una interpretazione delle assenze ombrose e confuse che nella mente ruotano vorticosamente e disordinatamente.
Ci si sbaglia, per questo. Ci si sbaglia sempre. Ma quale migliore oblio ci può essere per questo sogno che è la VITA?

lunedì 8 giugno 2009

MI ARRAMPICO SUGLI SPECCHI?


Pensare di amministrare una società vuol dire mettersi nei panni della gente? Di quello che pensa? Di come pensa? Cioè di accontentarla in qualche senso, di soddisfare i suoi bisogni?
Mi è difficilissimo. tutte le volte che ci provo ho un senso di inquietudine. Perchè per poter definire la gente è necessario una omologazione che la sottenda e la definisca. Anche se le scelte della vita di ognuno paiono individuali , sono tutte inserite all'interno di un recinto di possibilità stabilite ed ordinate dal vivere comune. Altro che vita sempre individuale ed individuata! Questa è una grossa ma grossa minchiata. Siamo presi e braccati. per quanto mi senta estranea sono dentro e in questo dentro ci nuoto come un pesce muto e prigioniero. Non capisco la gente, in fondo. La immagino e la ipotizzo, ma è sempre altra, è sempre diversa da me. Lontana. Mi sento nel giusto ed anelo, per la gente, un futuro che, questa, invece non vuole . Perchè non so cosa vuole la gente. E malgrado la ami lei non mi comprende e non mi ama. Aspiro ad una vita sociale dove il sociale sia uno spartiacque tra il sistema e l'individuo creativo e vitale. Ma il mio linguaggio ha suoni e valori personali. Intimi . Sotterranei. Io stessa sono guidata da un flusso tenebroso. A volte precipitoso. Demoniaco.

Pensavo che la Lista Civica raccogliesse più consensi. Perchè sinceramente impegnata, onesta, veramente attiva e laboriosa. Invece no.