lunedì 28 gennaio 2013

LEI DISSE: VIENI CON ME





Lui disse: " Ho una vita semplice. fatta di casa, lavoro, politica.Amici"
Lei  provò tenerezza per lui che tentava di contenere l'esistenza mobile in una dispensa  corredata da cassetti confortanti   e stipati di donne, amici, politica, passeggiate  in campagna e strette di mano. 
Lei avrebbe voluto dirgli: " Vieni con me
Lei avrebbe voluto dirgli. " Attraversiamo il fiume  inesauribile  e ribollente di  nebbia, vapori e pioggia incessante " 
Vieni con me oltre.
 Oltre questo panorama immobile  e nello stesso tempo crepitante di  fetide e consuete aderenze  senza soluzione. 
C'è un richiamo muto oltre lo sguardo. 
C'è  una spinta irresistibile verso l' essere misterioso che sei e che non hai ancora visto. 
Le mure sono pesanti, dure, di acciaio. Le voci oltre i suoni sono sommesse. Impercettibili. Sono difficili da raggiungere. Ma la vita è lì.  La composizione della grande opera che è la nostra vita  ci costringe a un paziente, lento, faticoso lavoro di preparazione e di resistenza alle facili attrazioni, alle semplice costituzioni di  giornate consuete. 
I grandi tesori, si sa, sono difficili da conquistare.  Dobbiamo scalare alte vette, dobbiamo discendere pericolosi  pendiii ,  scivolare negli abissi crudeli e dolorosi della nostra anima. 
E' una lotta  estrema con quella parte di noi che non si muove e che non vuole crescere. 

 La paura ci attanaglia.  L'ambiente circostante ci trattiene al silenzio ed all'oblio di una vita spenta. 
Cosa credi , caro? la lotta è sempre. 
Ma per quanto crudele , complessa a volte incomprensibile ed altre ancora  senza speranza è pure gloriosa, fruttuosa, feconda, sana  e giovevole. Tu sarai il creatore di un essere magico e nuovo, affatto semplice, completamente forgiato dalle nuove favole che ti verranno incontro. 
Noi siamo gli eroi di una battaglia da vincere a cui non possiamo sottrarci.  Questo è un invito alla lotta, alla ricerca, alla vita che può essere altro e di più . 
Dunque. 
 Ho tanta forza tra le mani che spesso mi sorprendo. Ho sentimenti e passioni che   mi stanno facendo strada.. 
Occorrerà tutta la vita. Quindi  sbrighiamoci."

mercoledì 23 gennaio 2013

QUANDO LA POLITICA COLLASSA MA SCRIVE SU FACE BOOK


Non crediate che sia arrabbiata per le vicende succedutesi in questi giorni sia  per quanto riguarda la questione del Cinque Stelle di cui parlerò una volta consultatami  con i miei amici e sia con altre vicende il cui spessore morale non permette neppure, per ora, di menzionarle.

Ma mentre il primo caso è essenzialmente una questione politica, per quanto riguarda  tutto il resto credo proprio di no.

 Mi dispiace, cari lettori adorabili che ho abituato a leggermi estrapolando le verità dai miei testi confusi e sibillini. Lo dovrete fare anche per questo testo. 

Dunque, caro M. , rassegniamoci :  non tutto è politica.

Con l'avvento dei social network e con questa nostra facoltà di essere presenti con un click nel mezzo di una discussione generale di piazza, ci pare di avere un posticino  politico nel mondo sociale. 
Ci pare che,  se faccio le mie ferie nel paesino dei dintorni, questo sia "politica", oppure se metto il fatidico " mi piace" sul post di tizio o Caio  allora io faccio politica e divento protagonista di una scelta che pare fondamentale ed invece è solo un pulviscolo di anelito inconcludente tra i tanti che volteggiano nell'area virtuale del web.

La politica invece è l'arte di governare. La politica è l'arte di saper governare una città, una nazione, un continente.  

Bisogna diffidare di coloro che affermano che in politica bisogna cercare disemplificare. 

Perchè la politica implica una capacità di analisi delle questioni economiche, morali e sociali che non permette un atto leggero, pedestre, impulsivo.

La politica è passione, competenza, responsabilità, onestà, dovere.

Non si diventa un "politico" perchè si lavano bene i bicchieri alle feste di partito e neppure se siamo gli ultimi a chiuderne le porte. Questo caso mai può  farci diventare dei bravi custodi di masserie o camerieri di sala. 

Siamo stati abituati a vedere, putroppo, , che un autista solerte, affettuoso come Belsito divenisse il tesoriere, il consigliere nelle società più importanti d’Italia, l'uomo più fidato del leader. Ma è un abbaglio di cui DOBBIAMO liberarci. 


Non diventiamo "politici" se azzecchiamo un post ed abbiamo tanti contatti e  tanti : " wow!!!" 
 Non diventiamo bravi politici  se stiamo in un angolo e cerchiamo di raggirare la gente  sorridendo e tacendo con i nostri stivaletti a punta. 

Noi possiamo essere bravi politici se ci impegniamo in un progetto di governo funzionale, credibile e vantaggioso per la città e per la sua gente.


Una volta l'impegno politico era faticoso, gravoso (fisicamente e moralmente), 
si sentiva il "peso" di chi faceva politica, si andava a scuola a imparare a fare politica cioè GOVERNARE: sapere di cose amministrative, di Leggi e procedure, di circolari e commissioni, di dibattiti e di relativi accordi d'intesa. Sapere ascoltare le ragioni dell'altro,studiarle, riflettere. 

Adesso tutti si credono in grado di amministrare: che ci vuole? "Se lo fa lui posso farlo anch'io",  la segretaria di un dentista che prende appuntamenti per le carie o la commessa dell'esselunga che passa la barra elettronica , diminuendo sempre più il livello di competenza e capacità.

Chi fa politica non può che fare politica a tempo pieno. Sembra una eresia? 
Che significa allora a tempo pieno?
Significa che devo in ogni istante della mia vita pormi come un uomo o una donna, dalla moralità integerrima, che i miei giochetti da “cagnetta in calore” frustrata me li devo scordare, che i raggiri, i piccoli gossip di paese devono essere un passatempo per chi ha tempo vuoto da perdere, una cosa di un altro livello. Basso.

La politica mi fa artista  nell'atto di creare un'opera d'arte. 
l'arte modifica la vita, la trasfonde, la complica, la sfiletta, la rivoluziona, la migliora. La definisce. Ed anche impegnarsi nel pettegolezzo bieco e nelle malignità di cortile ti definisce.E PER SEMPRE.
Senza possibilità di redenzione. 
NON ESISTE: NON LO FACCIO PIU':  SE VENDI STRACCI SEI UNA STRACCIAROLA. SE SPACCHI IL VASO , IL VASO E' ROTTO. E' TEMPO DI PUNTARE AD UNA MORALITA' INTATTA NON DA INCOLLARE COL VINAVIL, CARO M. 

Sono anni che siamo abituati a fidarci di chi tradisce ed accetta i tradimenti come una cosa inevitabile in "politica". 
Sono anni che siamo abituati agli inetti, agli improvvisati operatori del sociale, agli ideatori della nuova Italia, ai militanti graduati dagli anni e non dai meriti.
Ora Basta. 
Non vuoi  guardare all'onestà, alla rettitudine, al rispetto degli accordi, al senso di fiducia piena che ti lascia una relazione vera? 
La competenza di un politico sta nella FORZA della sua empatia con la vita dei cittadini, nella frequentazione dei luoghi di vita della città e dei suoi servizi e non quindi nella pelosa curiosità dei vizi e delle piccole pruderie di quartiere per farne usi ricattatori. 

Chi fa questo non può fare politica fa spazzatura.  Allora lo faccia fuori dalla politica .Non ti pare? 


martedì 22 gennaio 2013

MARIAROSA L'INVIDIOSA


Si precisa che questo sonetto medioevale non riguarda affato la mia cara marinella che pur lontana per incomprensioni mi è sempre vicina al cuore

BEL ALTRI SOGGETTI IMBRATTANO IL MONDO DI CUI TOCCA CANTAR
LE NENIE!!!












Triste la vita di colei che capisce la sua 
incompetenza,invidia e bruttezza. 
Riesce a nascondere agli altri
questa sua condizione fino a che
incontra una donna che invece
è ogni cosa
che lei non è, a cui tutto riesce, 
   bella, intelligente, coraggiosa
focosa e magari scoposa !!
Ormai  l'invidia  più non trattiene,
 le rode il cuore ad ogni istante  
sempre di più sempre di più fino a
 che il gesto diventa 
irreversibilmente la prova della sua vita mancata. 
Il vaso è scoperchiato, al dunque! Ormai sarà davanti ai suoi occhi senza rimedio  
la sua vera natura nefanda!
Sempre andrà accompagnata
dal rodimento.


L'invidia vive la vita degli altri



  e non costruisce mai per se'   

      STOLTO COLUI CHE NON SE NE AVVEDE E NON PROVVEDE 

mercoledì 16 gennaio 2013

AMORE, COMPRAMI UNA POLTRONA!

Qual'è lo sconfitto a queste elezioni 2013? Senza dubbio l'elettore. In tutti questi anni i nostri deputati , pagati fior di quattrini,  per lavorare a Palazzo, non sono riusciti a dare forma ad una Legge Elettorale dignitosa e,  per questo,   torneremo a votare con il famoso Porcellum . 
Con questa Legge chi vota non può nulla se non decidere a malapena  lo stemma che più le aggrada. Neppure la coaliione, no, su quella non ci farei affidamento. Le liste preparate a puntino lasciano le prime 15 posizioni alla scelta dell'appartato centrale, non possono che definirsi una barzelletta di lista. Ma non è finita qui. tramite il Porcellum è più facile poter sistemare qualcuno che spinge in qualche modo per avere una  posizione ragguardevole. Non lo immaginate come? 
Ora vi proporrò un mio vecchio post e non per pigrizia.: mi sembra più che mai attuale. eccolo qui: 


 Ebbene è così: non c'è più nessuno che vuol rimanere nell'ombra.
Ormai il motto principale dell'uomo del ventunesimo secolo è " essere visibile , costi quel che costi" e non parlo di "costi" a caso. Ormai tutto si può (e per qualcuno, si deve) comprare. Perchè l'apparire si può ottenere a prezzo dell'essere e tanto più in quei casi in cui l'essere non è poi così corposo, finisce che si riesca, per un briciolo di notorietà , anche a perdere la propria dignità ed il proprio decoro.
C'è chi va in televisione ad esprimere opinioni stereotipate e lontane dalle proprie consuetudini, c'è chi mette su you tube filmati banali di ogni genere, c'è chi va a cene particolari sperando in questo modo di rivoluzionare la propria vita. Perchè si chiama "vita " solo tutto ciò che si mostra, che si ostenta e che si riflette nel mondo, mentre tutto il resto, il proprio percorso emotivo, psicologico, interiore non può essere considerato " vita " poichè invisibile,sotterraneo , non reale, quindi.
C'è oggi un nuovo scenario, un nuovo orizzonte, ma forse non è poi tanto nuovo ma , diciamo , che è diventato più frequente come metodo, per vincere la paura di non esserci nel mondo: quello di entrare in politica.
Oggi, chi ha la possibilità di investire, potrebbe considerare un investimento di profitto assicurarsi una poltrona.
C'è chi sarebbe disposto a pagare centinaia di migliaia di euro per un incarico politico non considerandolo più un servizio al cittadino, ma solo uno strumento di potere e, di conseguenza, un'occasione UNICA per apparire e non, quindi, una possibilità di rendersi utile allo Stato ed alle Istituzioni.
La politica è divenuta solo un modo per accendere i riflettori sulla propria immagine.
Potrebbe succedere allora, ( chissà.. magari chissà ...se da queste parti è già successo) che la moglie sciocca e annoiata di un facoltoso imprenditore , chieda al marito come regalo invece che la solita pelliccia di volpe argentata, una poltroncina a palazzo e che il povero marito , acconsenta ad allargare i cordoni della borsa per comprarle infine quella visibilità che pare oggi la cosa più preziosa che ci sia.
Per questo, non domandiamoci più, (quando non riusciamo a comprendere l'enorme incompetenza che dilaga tra certi scranni), per quale motivo è stato messo quello o quell'altro in quel ruolo di comando: chiediamoci invece quanti migliaia di euro gli è costato. Confidando, intanto, nelle svendite di fine stagione.

lunedì 14 gennaio 2013

COSI' E' SE PARE ( AI GIORNALISTI)





I giornalisti , alla fine , li capisco. Tengono famiglia e la concorrenza è spietata. 
Devono necessariamente rendere reale ciò che avviene dentro la tivvù perchè è un mondo inscatolato accessibile solo ai privilegiati che vogliono rimanere tali.
E poi ci siamo noi. Gente comune. Gente che va a lavorare, che litiga col marito , che hanno colleghi incompetenti.  I soliti. E poi la coda dal panettiere. Il figlio  che esce di scuola, il genitore del suo compagno che ti vuole parlare, la bolletta della luce scaduta ieri e così via.
Ci siamo noi con la vita vera,  o meglio: con la vita che ci tocca vivere dove non c'è molto  spazio,  anzi pochissimo  per  sapere cosa fa Berlusconi e cosa pensa Bersani.
Dovremmo interessarci di più. Dovremo, lo ammetto. cominciare a vedere ciò che accade con occhio attento e smaliziato.
Dovremo interpretare i gesti, le azioni, i risultati.
Invece ci sono i giornalisti che vivono di tivvù. Che vivono delle storie che nascono dalla tivvù ,  che crescono in tivvù e che morirebbero in tivvù  se non ci fossero migliaia di cittadini ad accendere la tivvù per farli esistere.
Per questo, ve lo dico sinceramente., per questo,  i giornalisti, i conduttori, gli ospiti dei conduttori hanno tutti un piano strategico da seguire: convincere noi brava gente che la vita  è quella che si svolge dentro quel mondo di cavi e di telecamere, che lì ci sono i giochi, le decisioni, i progetti veri, le azioni decisive, le ragioni della nostra esistenza , il motivo della nostra miseria e per questo noi, gente comune dobbiamo rimanere ben bene  concentrati e non perdere neppure una sillaba di quello che ci viene detto. Noi dobbiamo ascoltare.
Dov'è che succede che Berlusconi vince?
Che Diamine! Ma in tivvù! Lo hanno detto quelli della tivvù!
E che Bersani decide di aprirsi a Monti? Caspita! Che domande! Sempre in tivvù. Tutto accade lì, cari miei. A volte  ci dimentichiamo persino che abbiamo un parlamento,  che le Leggi seguono iter amministrativi  e che alla fine intervengono sulle strade e le città,  perchè la tivvù è più forte delle Leggi. la tivvù ci racconta  quello che crediamo di aver visto tanto bene da farcelo sembrare un'altra cosa. L'immagine viene  trasformata in racconto ed il racconto ha la voce degli abitanti dello schermo , voci autorevoli, voci di cristalli liquidi proveniente dall'universo via cavo.
Berlusconi rimonta, Vendola accetta Monti, Monti si accorda con Casini e Casini dice di essere il più forte. I giornalisti  non ribattono ed allora noi crediamo che tutto procede per il meglio. I salotti mordidi, le sedie chiare, i tubi innocenti, le luci e la musica accomodante.
 Domani andremo in banca a vedere se hanno accettato la richiesta di mutuo, ma quello che ci risponderanno non sarà così influente come la cronaca vera di una puntata di Servizio Pubblico.
Vera perchè la raccontano i loro abitanti, quelli che stanno in tivvù, che vivono la tivvù , che mangiano in tivvù  che consumano  in tivvù il tempo che regaliamo loro , chissà perchè.
Sembra tutto così, così così. .....vorrei, vorrei mettervi in guardia, adorabili connazionali.

venerdì 11 gennaio 2013

CITTA' DI VALENZA. FESTA PER CHIARA .. E LE ALTRE




IL 20 GENNAIO  ALLE 17.00 AL CENTRO POLIFUNZIONALE SAN ROCCO IN PIAZZA STATUTO  NELLA CITTA' DI VALENZA 

FESTEGGIAMO CHIARA E...... LE ALTRE. 

MA LE ALTRE CHI? 



TUTTE LE ALTRE DONNE, TUTTE LE ALTRE PERSONE . QUELLE CHE SUBISCONO SOPRUSI SUL LAVORO, NELLA VITA, NELLA POLITICA , NELLE ISTITUZIONI.  



DOBBIAMO PENSARE che ogni violenza privata che si fa alla donna diventa una violenza che si perpetua ai danni del genere femminile, che non è solo un fatto privato e personale, ma che può diventare un'abitudine pericolosa.

Un tema drammatico che è emerso in questo 2012 è proprio quello del femminicidio: 137 donne assassinate, una ogni tre giorni, da mariti, fidanzati, conviventi che mantengono una mentalità da padroni.



E così tutte le discriminazioni che vedano coinvolte le parti più deboli e meno numerose tra gli esseri umani.

La violenza alle donne ed a tutte le minoranze solo da pochi anni è diventato tema e dibattito pubblico. 



COSA CI SARA'?
 UNO SPETTACOLO CON MUSICA LIRICA, DANZE, PAROLE , RAPPRESENTAZIONI TEATRALI . MANGEREMO TORTE E BERREMO VINO E ARANCIATA 


giovedì 10 gennaio 2013

LEI E' UN CRETINO , SI INFORMI !







Chi scrive, si sa, non inventa nulla di nuovo. Racconta di se'  anche se trasfigura e arricchisce di note inedite. Per esempio  Pirandello,  nelle sue novelle,   riporta quasi integralmente le cronache della sua vita privata che è stata segnata dai  continui tradimenti del padre.
 Allo stesso modo  William Shakespeare  racconta nel suo " Amleto" la storia di sua madre e del suo amante.
La vita  reale è sempre più fantasiosa e sorprendente  di qualsiasi  congettura creativa  partorita dalla mente  umana .
Certo è che bisogna saperci leggere dentro.
Kafka  scrive: 
" L'intera nostra esistenza è un continuo confronto con i nostri fantasmi che, con il loro manifestarsi , colorano di significato il mondo esterno"
Dunque, che significa? che sono le nostre immagini personali che  determinano l'idea  che abbiamo del mondo  e ci muoviamo di conseguenza.
Pirandello , insomma , segnato psicologicamente dalle incomprensioni familiari ne fece la sua ossessione sia nelle opere che nella vita privata tanto che la moglie ne impazzì. 

Ora , volando un po' più basso,  devo dire che  mi diverto non poco nel  vedere i contorcimenti  viscerali ai quali si sottopongono  quegli  individui che ho inserito  nel  cestino degli " incompetenti"
Sì, perchè io ho un cestino dove, di volta in volta,  inserisco i peggio esseri umani presenti nel circondario, ma di questo  mio cestino parlerò in un altro post.







Questi  OMINIDI sono in perenne ansia di nascondere la propria inettitudine e si muovono senza avere un'obbiettivo  preciso , ma solo con l'intento di " confondere le acque" e far vedere che "  intervengono nella società" senza  avvedersi ( perchè ,  per via del discorso di cui sopra,  non lo possono vedere)  di farlo assai male.
Allora , ( viene  da chiedersi ) allora perchè diomio volete per forza intervenire sul mondo invece di restarvene da un lato a gustarvi ciò che la vita offre a chi non ha nulla da offrire alla vita?

Eppure , non c'è scampo, sapete.

 Chi,   di fatto,  è un incapace e non cerca di porsi  nella disponibilità di imparare, ma anzi vuole stare in bella mostra  a ravanare nel mondo,  non potrà che raccogliere i frutti amari del fallimento.
 Questi individui del mio cestino fanno tutto da soli: la chiacchiera arrogante, la mistificazione ridanciana, l'esibizione fasulla di  doti improbabili  ed inattendibili fino all'esito finale  sempre di scarso conto. Un flop, insomma . E credono che nessuno se ne avveda.
Deve esserci, nel vissuto di questi omuncoli , un trauma infantile che non permette loro di considerare  i fallimenti come un'occasione per imparare, per aggiustare il tiro, per confrontarsi e per condividere.
Invece è sempre un continuo arrotolarsi e sbrodolarsi  su se stessi , sugli stessi temi insulsi, lontani da tutto e sicuramente non  percepiti  da alcuno se non da loro stessi.
Dolci  patatoni.
Io me la rido.
Vedervi agire è la migliore panacea per  i miei momenti vuoti quando mi manca il caffè e di un altra trasmissione di porta a porta non se ne parla proprio. 
Per fortuna che ci siete voi!
Siete un vero spasso solo per  come vi muovete .
Ve lo dico da qui che so che mi leggete con avidità ..slurp slurp....golosoni che non siete altro. 
E gli altri non si chiedano da dove sono nati  i vari Fiorito, i vari Mariuccio della nostra Italia: questi non sono altro che il frutto  della vanità  dell'uomo  che ama circondarsi di cortigiani servizievoli finti autisti e finti factotum  di un sistema che non morirà mai.
Guardate un po' : non vedete  che sopravvivono e prosperano con qualsiasi amministrazione......?