giovedì 29 settembre 2011

IN MEMORIA di PAOLA SCAGLIONE





Quando muore una persona,  qualsiasi cosa si dica diventa patetica e  inutile. Perchè non può chiarire il senso di disorientamento e di  dolore che  causa l'accadimento.
Quando muore una persona, al di là del mistero terrificante che accompagna l'evento,  è come se  la stessa mano maligna ti sottraesse una parte dei tuoi anni ormai monchi di quegli episodi che appartenevano a te e a lei,  ossia  a quella persona che è scomparsa.   
Ecco,  " scomparsa" è il termine che meglio identifica l'assenza oscura, la notizia devastante che non si può controllare, che non puoi pianificare.
 E' altro dalla malattia e dal lungo calvario della sofferenza fisica che rimane, pur nel martirio,  vibrante e vitale.
Oh, è vero che la morte ci accompagna ogni istante, che fa parte di noi e incombe come  destinazione inevitabile, ma rimane sempre al margine della strada e pare non ci debba mai incrociare: è qualcosa che appartiene ad altri, agli sconosciuti viandanti che appunto come esseri separati e stranieri, possono  avere caratteristiche che non ci interessano e non ci feriscono mai. Che non possono interferire coi nostri piani strabilianti.
Invece la morte  é lì per noi, soprattutto per noi anche se muta e trasparente.  E' parte integrante delle tue storie. Si appropria della  tua speranza  di  ritornare indietro.   Perchè se la vita scorre, come si dice, tu ti illudi sempre di poterti voltare all'improvviso e riprendere vecchi discorsi o vecchie abitudini ,di riprendere a scherzare con gli altri come facevi qualche tempo fa e a sorridere su questioni che una volta ti davano gioia. In tutto questo, la presenza delle  persone con cui dividi ed hai condiviso la vita è essenziale. 
Senza di loro nulla può ritornare ed il ricordo è solo un racconto immaginato.  
Diventa un sogno pauroso e la memoria  si trasforma in un inganno di una mente ormai mutilata.
La morte mi ha portato via una cara persona con cui ho diviso dieci anni di ufficio.
Quegli anni sono finiti. 
Scacciati dalla storia, irrimediabilmente. Chissà dove sarai, cara, Paola. Chissà  dove sono finite  le nostre  lunghe conversazioni  nei momenti della colazione e quei guizzi improvvisi di ingegno  giocoso che accompagnavano i tuoi sguardi ed il tuo cuore! E' così che si muore? Portando via pezzetti di anima di chi ha vissuto con noi?

2 commenti:

Gillipixel ha detto...

Anto, questa volta entro un po' in punta di piedi e chiedendo permesso nel tuo blog, perchè si tratta di un tuo dolore personale, rispetto al quale io sono un intruso...ma volevo in qualche modo dirti la mia solidarietà, perchè l'amica di una persona speciale come te, doveva essere senz'altro una gran persona...

Quello che hai scritto poi, mi ha commosso, anche per la profondità cristallina e la bellezza vitale della tua prosa, che ho imparato ad apprezzare in tante occasioni...

...insomma, mi unisco idealmente al tuo dispiacere...

Bacini mesti...

R .il G. ha detto...

Mi chiedo sovente, specie quando una persona amica e stimata ti lascia: cos'è l'eternità
E' un tempo senza futuro ,fermo al presente uguale al passato,tempo senza tempo. Un vetro fumè che divide quelli che vivono nel tempo di oggi, da chi? Da quelli che sono stati assorbitii nei senza tempo. Miniaturizzati nella compressione di un buco nero spaziale che ti trasmette la percezione/sensazione di entrarci dentro solo per un'attrazione magnetica di luce vivida emanante dall'ultimo abbraccio della persona a te cara, Ella sa di lasciarti, ma ti vorrebbe con sè perchè ti ama e sta intravvedendo um mondo migliore per entrambi. Come poterle resistere se non con un commiato pieno di cordoglio di suffragio, cristiano o no , ma sempre pieno di percezione soprannaturaledi h. Fatti non fummo a vivere come bruti, ma............