mercoledì 29 settembre 2010

IO SONO LA GENTE

Sono populista. Ma bisogna intendersi cosa vogliamo dire quando usiamo il termine " populista" . Se con il termine " populiste " si vogliono identificare quelle persone che adottano un sistema di linguaggio semplicistico e in qualche modo verace, che giunga rapidamente alla comprensione dell'uomo della strada e, nello stesso tempo, incoraggi il suo tracollo emotivo servendosi di appelli diretti a propagandare facili soluzioni per problemi difficili, allora no, non sono affatto populista.
Ma "Populista" può significare qualcosa d'altro. Qualcosa che può assumere grande valore.
I democratici degli Stati Uniti sono orgogliosi di essere definiti "populisti", poichè il populismo, quando non ha solo lo scopo di esacerbare gli animi per avere consensi ed invece si tramuta nello sforzo di conoscere ed ascoltare i bisogni della gente, le loro insoddisfazioni, quando invece il populismo è l'impegno verso la comunità , riconoscendo ad essa il ruolo chiave per districarsi tra le difficili incombenze che un amministratore si trova a dover affrontare, quando appunto, oltre che puntare il dito sulle colpe, riesce a individuare le probabili possibilità di riscatto e la speranza di un progetto comune, allora ben venga il populismo.
Un amministratore , appena insediato , una volta mi ha detto: " Ti ho dato troppa confidenza".
Non comprendendo che è il primo dovere di chi amministra è quello di ascoltare la gente: chi amministra non deve sentirsi un privilegiato, non c'è un gradino superiore a quello in cui si trova la gente. Chi ha la velleità di lavorare per la comunità ne deve fare parte interamente, e permettere a questa di partecipare attivamente alla vita pubblica. Perchè il difendere gli interessi della gente prima che quelli della classe politica è un atto doveroso prima che legittimo. Il " populismo" diventa una forma politica se interviene concretamente ad affrontare i problemi delle persone. Molti additano coloro che vogliono far notare le incongruenze dei politici come dei " populisti" e sperano in questo modo di svalutare e deridere il loro impegno. Si sbagliano. Perchè la gente non è stupida e sa guardare chi lavora e chi invece mistifica le proprie capacità e le proprie ambizioni.

martedì 28 settembre 2010

QUANTO CI COSTA UN DEPUTATO: SONO PAZZI QUESTI ROMANI!?

Non mi piace parlare di cose a cui non partecipo direttamente.

Molti fatti di cui si parla sono sempre fatti riportati dai giornali, sempre notizie a metà, raccontate come pare a chi le scrive, insomma niente è sempre quel che sembra.

Ma noi lettori, noi fruitori di gossip, noi popolo SEMPLICE , noi cittadini comuni alla fine ci troviamo ad appassionarci per vicende che sono appena la punta di un iceberg di cui niente ci è dato sapere.

A noi vengono riportate notizie sulle intemperanze di Bossi , sulle sue battutine anche discutibili ( ma ricordiamoci che "Sono POrci questi Romani " non è una invenzione esclusiva del ministro , ma è una frase che il REgista Vanzina faceva pronunciare al comico Massimo Boldi in un film che ha fatto sbellicare le platee di tutta Italia. )

A noi vengono dettagliatamente descritte le stanze di casa Montecarlo, e ci illudiamo che queste notizie siano necessarie e sufficienti per poter valutare la situazione politica nazionale.

Invece tutto questo ci fa distogliere lo sguardo dalla palla. Che è questa:



I nostri ragazzi non hanno speranze di trovare un lavoro , noi stessi arranchiamo in attività poco remunerate e stiamo scivolando sino alle soglie della povertà.

Molti uomini maturi, dopo venti anni di lavoro, sono finiti in cassa integrazione ed altri, con la cassa già terminata sono stati licenziati. NON HANNO DIRITTO ALLA PENSIONE, NON RIESCONO PIU' A TROVARE LAVORO ED HANNO DEI RAGAZZI DA MANTENERE.



Ed allora non distogliamo la nostra attenzione su quel che avviene dietro il palcoscenico che può interessarci di più di una battuta infelice e/o di un affitto di un appartamento già di proprietà personale (l'imberbe Tulliani è stato attirato a Montecarlo dalla brezza marina, immagino).

L'Italia sta attraversando una grave crisi economica, dobbiamo allora stare attenti alle spese. A ciò che avviene coi nostri soldi.


Sul sito UFFICIALE della camera dei deputati

ecco i loro stipendi:


L'indennità è costituita da un importo mensile di € 5.522,30 al netto delle ritenute previdenziali ( € 804, 47) è assistenziali ( € 540,32) della quota contributiva per l'assegno vitalizio( € 1.032,60) e della ritenuta fiscale ( 4.107, 34)

A questo bisogna aggiungere la somma concessa come diaria per il loro soggiorno a Roma di € 4.033,10 mensili . Tale somma viene ridotta di € 206,60 per ogni giorno di assenza in quelle assemblee in cui si svolgono le votazioni. Le votazioni avvengono con procedimento elettronico ( e i pianisti chi li controlla?)

A questo si deve ancora aggiungere il rimborso forfettario che viene corrisposto ad ogni deputato per le spese inerenti al suo rapporto con gli elettori. La cifra è quantificata in circa € 4.190,00 mensili


I deputati possono viaggiare gratis sulle autostrade, sui treni, sulle navi, e sugli aerei in tutto il territorio nazionale. Hanno diritto alla cabina letto nelle navi e la carrozza letto nei treni.

Per il trasporto dal luogo dove si trovano di Fiumicino hanno diritto ad una somma trimestrale pari a € 3.223,00. Se devono percorrere più di 100 Km allora la somma sale a € 3.995,00.

Qualora i deputati si rechino all'estero per stage e/o motivi connessi alla loro attività parlamentare hanno diritto ad un rimborso di € 3.100,00

I deputati , inoltre, dispongono di una somma di € 3.100,00 mensili solo per le spese telefoniche.

Per quanto riguarda le pensioni anche se le modifiche introdotte nel 2007 stabiliscono che un eletto abbia diritto alla pensione dopo il 60 esimo anno di età questa norma vale solo per chi non era stato ancora eletto prima del 2008 . La pensione più bassa ammonta a € 2.400,00 la più alta a € 9.900,00 .

Il vitalizio è cumulabile ad altre pensioni ( cosa che non succede per i comuni mortali ai quali viene abbassata la somma di una delle due pensioni acquisite) I requisiti minimi contributivi bastano cinque anni pieni, per i veterani con un giochetto di riscatto, molto meno persino pochi giorni.

Il record del diritto al vitalizio è di Angelo Pezzana, Pietro Graveri, Luca Boneschi, Renè Andreani,ex parlamentari : un solo giorno in parlamento, contributi volontari per SOLI cinque anni.. ed oplà...hanno avuto diritto ad un vitalizio lordo di € 3.108,00 mensili.

Hanno diritto all'assitenza sanitaria, non solo la moglie ed i figli , ma anche il convivente ( insomma il riconoscimento dei DICO da parte del nostro parlamento senza alcun referendum) .

Al termine del mandato parlmentare il deputato riceve l'assegno di fine mandato pari a 80% dell'importo complessivo lordo dell'indennità per ogni anno di mandato effettivo, ma anche se il deputato è stato in parlamento solo sei mesi ( importo lordo € 12.000,00 più o meno ) .


E che dire degli Europarlamentari? Dal giugno 2010 ogni europarlamentare avrà diritto ad un aumento di stipendio di € 1.500,00 sulla voce relativa all'indennità dei loro collaboratori. Passeranno da € 18.864,00 mensili a € 19.364 mensili. Un altro analogo aumento di € 1.500,00 è stato varato per gennaio 2011

I nostri europarlamenari sono quelli che percepiscono più di tutti gli altri paesi europei. L'Italia può scialacquare, si vede.

Ma non SEMBRANO DATI PAZZESCHI?

giovedì 23 settembre 2010

FOTO NUDA

Il ritornello è spesso: " hai una foto nuda? "
" Mi fai vedere una foto nuda?"
Ma non ero io che davo al corpo un valore smisurato?
COS'E' QUESTO VOYEURISMO IMPULSIVO e COMPULSIVO?
Non siamo forse altro dal corpo ? e non ne rispondiamo mai dato che questo pulsa e si consuma a dispetto di ogni volontà?
Eh... già.. le mie solite chiacchiere
Intanto, mentre scrivo e chiacchiero, il corpo, quale marchingegno lezioso, pompa il sangue per permettere al cervello di generare idee fresche che a loro volta accellereranno il battito del cuore per dare nuova energia al tuo corpo. A sua volta questo si assottiglierà, si asciugherà , di strato in strato, sino a diventare FRAGILE MATERIA nell'aria potente della sera. Un fuscello secco e cavernoso .
Siamo vulnerabili, con il fianco scoperto, nudi. quindi , indifesi . Basta attendere.

Foto sbiadita ma adeguata al ruolo.

mercoledì 22 settembre 2010

INDOVINELLO

C'E' CHI CURA TUTTI I MALI / CHI GOVERNA I TEMPORALI /
CHI MOLTIPLICA I SUOI PANI /CHI SI OCCUPA DEI CANI /
C'E' CHI SCOPRE MALATTIE / CHI RIORDINA LE VIE /
CHI HA STUDIATO E FA IL DOTTORE/ CHI SI SPOSA E FA L'AMORE/
C'E' CHI NON SA FARE NIENTE/ NON GLI IMPORTA DELLA GENTE/
MA SI MUOVE SENZA TREGUA/MAI CONSENSO CHE POI SEGUA
PENSA D'ESSERE IN GRAN GALA/ MA PASSEGGIA SOLO IN SALA
PARLA SEMPRE DI SCIOCCHEZZE / SONO POI LE SUE RICCHEZZE/
ULTERIORI QUALITA'/ NON MI SEMBRA CHE CE L'HA/
SBATTE GLI OCCHI E SI COMMUOVE/ MA IL CERVELLO FORSE E' ALTROVE
CREDE POI DI FAR QUALCOSA/ANSIMANDO SEMPRE A IOSA
MA ALLA FINE POI SI VEDE/ ARGOMENTI NON POSSIEDE
CICERONE A MIA MEMORIA / CI METTEVA MENO BORIA
LA COMMEDIA QUI NON VALE/ SE LA COSA E' MESSA MALE
PUOI PROVARE A INDOVINARE/ ANCHE SE LA SCELTA E' GRAVE
POI SI SA CHE A LUNGO ANDARE/E' DIFFICILE INGANNARE
SULLE PROPRIE QUALITA'/ QUANDO PROPRIO NON SE N' HA
CHI SI ARRABBIA CI SI TROVA / E CHE DIO POI L'ABBIA IN GLORIA!

martedì 21 settembre 2010

HO IL TEMPO CONTRO

Sono giorni, ma forse sono mesi, che mi pare d'avere come interrotto la mia vita.
Ossia la vita mi si muove intorno ed, anzi, si da un gran da fare con le sue storie strepitanti, piene di parole e di rivalse che, però, non mi riempiono il tempo.
Mi sembra di disperderlo , di abbandonarlo alle mie spalle a dare le risposte che dovrei dare io, a difendere i principi che dovrebbero appartenermi . Oppure ancora peggio , il tempo mi sta ingannando: mi lascia ad ascoltare chiacchiericci futili su come essere protagonisti di una storia che non appartiene a nessuno di coloro che la cantano. Non a me, sicuramente non a me , che però non mi muovo piena di un terrore misterioso di essere così come sono : in preda alle ore tumultuose che si allontanano da me irrimediabilmente perdute.
Non ti guardo, tempo. Non ti riconosco. Il sangue pulsa ed avanza, ma i sensi non sono attenti e non partecipano alla tua spinta naturale. avanti, avanti, avanti. Ma senza ragione, ma senza il significato di un palpito , di uno sguardo alla vita che percorre il suo destino. E qual'è il suo destino?
La fine. la fine. La mia morte. Diciamolo. La fine di quel tempo ora dissipato, ora allontanato al mio cospetto, alla mia passione . Inutile.
Il tempo è contro di me. E' indifferente alla mia assenza. Va oltre e non mi aspetta. Eppure questo non lo rende più prezioso e più desiderato. Lo osservo agitarsi tra le parole inutili degli uomini, tra la loro illusione d'essere presenti al tempo e gestori dei suoi attimi invece selvaggi, invece carnivori invece assassini. Ridicoli.
Vorrei dire: " Basta" E condividere con gli altri la consapevolezza dell'insulso vorticare di questo tempo, ma mi manca il sentimento sincero, l'autentica speranza, la risposta soddisfacente. lo scopo, insomma. Lo sto cercando e spero di avere ancora un po' di tempo per farlo.

giovedì 16 settembre 2010

QUANDO L'INFORMAZIONE E' PIRLA


Lo sappiamo: tutto ciò che esiste comunica all'esterno un suo messaggio. Si concede agli altri in qualche modo.
Si comunica anche quando non si vuole avere a che fare con l'esterno proprio informando del rifiuto con la privazione della propria immagine.

Tutti ormai sappiamo che ci sono tanti modi di comunicare.

Noi esseri umani utilizziamo prevalentemente un linguaggio di parole: astratto e concettuale. In aggiunta a ciò, spesso il linguaggio è tecnico e specifico per settore (sigle) o convenzionale (lingue diverse anche nella grafia) ed immagini ( foto, disegni colori, luci)

Non è detto, però che solo per il fatto che tutti noi comunichiamo significa che sappiamo essere dei buoni comunicatori, cioè che sappiamo informare in modo semplice, che sappiamo attirare l'attenzione della gente e soprattutto non significa che, solo per il fatto che comunichiamo e che informiamo, noi diciamo cose furbe.
Basta navigare per Internet o girare per la città: entrambi pieni zeppi di immagini, di parole sciocche, di pretenziose sentenze su come è la vita e come invece deve ESSERE. ( un esempio lampante: gli innumerevoli blog del povero Piero)
Certi cartelli sulle strade scrivono in carattere cubitale: "Grande divertimento!!!"
e già mi disorienta un po': il mio divertimento? il tuo divertimento? e chi lo dice che potrebbe combaciare? Insomma. ....
Non basta attaccare grandi manifesti, non basta scrivere di avere ragione.
Ci vuole altro.

Ci vuole innanzitutto la ragione dalla propria parte ( il che è difficilissimo) e poi ci vuole la certezza del divertimento. La prova del divertimento. Oppure dobbiamo fare un manifesto e scrivere: "Ho fatto di tutto per organizzare una cosa che potrebbe piacervi, Ditemi voi, poi , come va la festa"
Insomma, la comunicazione deve essere autentica, ma anche interessante. Sincera, ma anche attraente. La comunicazione deve essere ambiziosa, ma volenterosa e leale. Deve aiutare ad attraversare la strada come un boy scout, non dare spintoni durante la fila alla cassa. E se potesse chiudere i cancelli alla ipocrisia, all'arroganza. e magari mandare a fanculo qualcuno che se lo merita. Perchè no?
Un bel cartello con scritto: " SEI UN PIRLA. "Che tanto di pirla se ne trovano sempre e andiamo sul sicuro.
La foto è un esempio di comunicazione, si capisce cosa voglio dire, no?. GNE' GNE'.

domenica 12 settembre 2010

CITTA' DI VALENZA: COMMEMORAZIONE ANNIVERSARIO DELL'ECCIDIO DELLA BANDA LENTI



Il corteo ripercorre le strade che videro l'eccidio


Ogni anno la città di Valenza commemora l'eccidio della Banda Lenti.
Ho già scritto di questi ragazzi in un post di un anno fa.
Il termine " banda" fa pensare a qualcosa di " banditesco", invece vuole sottolineare il legame che c'era tra i ragazzi .
Erano ragazzi giovanissimi e senza alcun amore per le battaglie.
Si trovavano nella piazza del paese , studenti, figli di fornai e ciabattini. Passavano le serate a scherzare ed anche a prendersi in giro su cose di politica. Avevano venti anni. Pensiamo ai ragazzi di venti anni come sono ora. Non credo che fossero molto differenti. Ma hanno avuto una intuizione da adulti. Hanno avuto il pregio di comprendere, dopo l'armistizio, che era tempo di cambiare.
Di cercare un altra via per il nostro paese, l'Italia. Chiamati alle armi, non si presentarono e cominciarono ad organizzarsi per boicottare l'azione delle forze tedesche che occupavano i nostri paesi in settentrione. Il resto è storia tragica.
Non vi parlerò di questo. Invece racconterò un episodio che è emblematico per ciò che diventò allora la resistenza. E' un brano di testimonianza illuminante se si vuole comprendere quali furono le molle che spinsero molti ragazzi sulla strada della lotta contro i nazi/ fascisti.


" Mio fratello è del 24, allora era di leva, ed è andato a presentarsi per fare il militare ( subito l'otto settembre le autorità della Repubblica di salò cominciò a richiamare alle armi i ragazzi) E' andato a Casale (AL) .
Lui, finchè si trattava di fare il militare normale, ubbidiva. Ma un giorno decisero di fare un rastrellamento e poratare via tutti i viveri dalle case. Mio fratello era un tiratore scelto, uno dei pochi in grado di usare bene la mitragliatrice e fu chiamato a farlo. Andarono in una cascina in campagna. c'era una vecchina di ottanta anni. Si era piazzata davanti alla porta dicendo: " E' tutto quello che abbiamo, due vitelli, è il nostro patrimonio. Il comandante ha preso la vecchietta e l'ha buttata in terra. e Mio fratello mi raccontò: " Mi son sentito ribollire il sangue, vedere questa vecchietta in terra, con le mani aperte , mi sembrava in croce. Ho fatto scattare la mitragliatrice ed ho detto: " Se andiamo via bene, se no faccio fuoco, ma faccio fuoco su di voi, perchè non si tratta così la nostra gente"
Mio fratello fu arrestato. La sera venne il comandante delle brigate nere a trovarlo in prigione e gli disse: " Ti ho portato un regalo" E gli diede una pistola. era una P38 . Gli ha detto" Vai"
Mio fratello disse" Sono consegnato per tre giorni"
Il comandante gli disse: " Ti faccio il permesso io per uscire." Mio fratello uscì e non è più rientrato. "

Ecco la storia.
Quando cammino nelle vie del mio paese, come oggi pomeriggio......
(abbiamo percorso in corteo le vie che videro il martirio di quei ragazzi) viene da chiedermi che giornata fosse stata quel 12 settembre 1944.
Era una giornata di sole come oggi, con le nostre strade silenziose e pigre? Era una giornata calda ed accogliente con la gente che s'affacciava ai terrazzi e si sedeva sulle panchine dei nostri giardini? E mentre Agostino Lenti girò il suo ultimo sguardo dalla macchina, in Viale Vicenza, intravide la valle col fiume che attraversa le rive di ciottoli bianchi e di arbusti profumati?


Il racconto è estrapolato dal libro di Daniele Borioli " La Banda Lenti"

giovedì 9 settembre 2010

A BASSO COSTO


Insomma, capita così. Uno comincia ad avere un senso oscuro di inquietudine e può SCEGLIERE: ignorare il respiro affannoso della sua anima od ascoltarla pazientemente come un genitore amorevole. In questo modo, come primo momento, si prende coscienza che non c'è una sola direzione, che possiamo spostarci, dilatarci, perchè il punto di riferimento non c'è più : posso essere una, ma anche altra. E' come essere in una casa di legno in cui tutto comincia a tremare: i bicchieri tintillano tra loro, i lampadari oscillano paurosamente, le mura scricchiolano perchè il centro della terra sta gorgogliondo di fuoco e acqua pronto ad esplodere in alto.

Sono in strada con la mia auto. C'è molto traffico. Azzardo un sorpasso. Non ci riesco. e rientro in carreggiata. Ci ri - provo ed ancora ed ancora. Ma le macchine sfrecciano nel senso opposto senza tregua. Voglio sorpassare ad ogni costo: sembra divenuta la mia unica priorità.
Ci provo ancora e per poco non rischio un frontale.
V'è mai successo di immaginare ciò che avrebbe potuto succedere? Sarebbe bastato un secondo in più, una minore attenzione, una piccola distrazione .. e bon... ecco lo scontro.
Così ho immaginato: mi sono vista raggiungere da una massa di lamiera potente ed assassina: uno schianto muto, un dolore violento e poi ecco sopraggiungere la fine. L'ho sentita premere nella carne come qualcosa di presente e probabile. Anzi: inevitabile.
Sono morta.
Il respiro spento. Il senso dell'essere congelato nell'attimo eterno della pienezza della fine. perchè la fine non ha passato. E' piena di se' e basta. L'ho percepita d'incanto come per un sussulto della coscienza inerte.
Allora ho urlato. Ho urlato più volte di dolore e spavento.
E' stato un attimo. Solo un attimo. Poi la morte immaginata è divenuta letteratura. E' divenuta un fastidioso ozio della memoria. Eppure è passata tra i miei respiri come un vento inarrestabile. Eppure ho urlato per scacciarla. In un auto metallizzata. In una tranquilla serata sulla provinciale di Alessandria.

mercoledì 8 settembre 2010

CONTO ALLA ROVESCIA

Perchè credo di avere un'identità di valore se ho potere sugli altri?
Perchè non devo fare i conti con il mio essere profondo e quindi io sono identificata dai contenuti che gli altri mi attribuiscono.
Io sono le cose che tocco, gli incontri che faccio, tutto quello in cui gli altri mi rappresentano. Io divento l'applauso che ricevo.
Esisto se il mondo intorno a me mi riconosce. e se questo è l'unico modo per avere una identità, io sono costretta a strappare agli altri lo scettro del comando. la mia forza è nella supremazia che esercito, è nella mia presenza/ apparenza tra gli altri.
Ma se io comprendo che la ricchezza si raggiunge attraverso un continuo fermento della coscienza, nell'incontro con le crepitanti potenzialità della mia anima guizzante sarò troppo interessata ad ascoltarmi per occuparmi di avere un'immagine esterna ben codificata ed accettata.
Non dovrò attendere il responso del mondo sulle domande che mi porrò perchè il mondo sarà rovesciato nel profondo più fondo dell'essere misterioso e fluttuante che mi abita.
Il trono è nel centro dell'essere. Bisogna scavare a mani nude.

martedì 7 settembre 2010

LEI NON SA CHI SONO IO


Ne avevo già scritto QUI : dovunque poso lo sguardo mi si presenta in modo spudorato l'assenza del senso del dovere, dell'attenzione per le necessità della comunità scalzati prepotentemente dalle aspirazioni narcisiste di molti, dalle loro ansie di primeggiare, d'essere visibili, di far carriera .
Il fatto accaduto a Messina non ne è che la classica goccia che ha svelato un sistema su cui si basava l'azione rivolta al bene pubblico ed alla tutela dei cittadini.
E' diventato un costume consueto quello di lavorare non per: " far funzionare le cose" ma per mettersi in luce, per permettere alle proprie pulsioni vanesie di esprimersi e di dilagare indisturbate, Insomma per giocherellare con gli strumenti della cosa pubblica, in barba al risultato finale che, se non indirizzato a realizzare in modo funzionale un servizio, ha solo veramente lo scopo di soddisfare la sete di autoaffermazione , di rivalsa alle proprie insoddisfazioni personali, alla propria smania di potere, d'esserci sempre e comunque e di comandare gli altri.
Ma l'azione di un uomo motivato da questi bisogni irrisolvibili non può essere utile alla comunità ed anzi, la svalorizza, la svuota della sua dignità più profonda.
Sono bisogni irrisolvibili perchè', quando anche se questi riuscisse a primeggiare, a valersi sull'altro, in ogni caso perderebbe la sua anima, la sua funzione più nobile che è quella di operare per il bene generale, non c'è altra ragione che possa spingere l'impegno dell'essere umano se non l'operare per l'interesse sociale.
Allora che dire a coloro che si servono di un qualsiasi ruolo acquisito per dare sfogo ai bisogni più repressi e " divertirsi" nel gioco per - verso di condottieri invincibili?
Non si può dire nulla : questa gente ha troppi problemi di personalità perchè possa migliorare ed intendere una società diversa.
Agli uomini di buona volontà ( senza retorica. Ce ne saranno, spero) non resta che arginare il flusso di queste violente necessità di potere, questi impulsi narcisisti, questi deleteri giochi di carriera non distogliendo mai l'attenzione dallo scopo vero: quello di risolvere i bisogni sociali. E Non di ricevere applausi.
Clap, Clap.
Qualsiasi riferimento a persone o fatti non è casuale.

venerdì 3 settembre 2010

LA PULCE NELL'ORECCHIO



Eccomi qua . Sto partendo con il camper . Prima di partire una piccola pubblicità occulta ( ma neanche tanto occulta) al giornale " La Pulce nell'orecchio" di Alessandria
FANTASTICI PROMOTERS
BACI

mercoledì 1 settembre 2010

CHI CERCA TROVA E I COCCI SONO SUOI

Come faccio ad essere così fantastica ? Ma ovvio: vado al bagno turco. alla terme di Acqui Terme in provincia di Alessandria. ( si trova a trenta chilometri da casa mia ed io ho la fissa per queste cose )
Bagno vuol dire tante cose. Per esempio bagno di folla non vuol dire che ti metti nudo e crudo tra tanta gente ( che poi non sarebbe male auspicare un tale momento di interazione sociale , magari, chissà che un contatto così diretto e spudorato non possa alfine risolvere molti enigmi che stanno a cuore al popolo virtuale di internet.Non dovremo più chiederci: " E' lei? Non è lei? Ha scritto con il suo nome ? Con il suo soprannome ? Con il nome del cugino della sorella?" )

Il bagno turco è un immersione del proprio corpo nudo () nei vapori profumati e salutari emessi all'interno di una stanza con luci soffuse e musica in sottofondo dolce e melodica. Più precisamente le luci sono rappresentate da lumini nel soffitto con colori alternati che paiono suggestive stelline.)
Tu ti siedi su panche di mosaico speziato e cominci a esalare liquidi dalla pelle ( questa è la parte più erotica) poi esci dalla stanza senza salutare ( e questa è la parte che mi piace di più) e ti fai una doccia ( questo serve per liberarti dalle scorie che il corpo ,tramite il sudore, ha liberato.
Oh si potesse fare così anche con certi pensieri malevoli, o certa gente sgradevole! Una bella sciacquata e via! Tutto scivola nello scarico.
Quindi ti distendi su una sdraio di legno naturale e sorseggi un tè alla menta piacevolmente tiepido mentre gocce d'acqua leggere scivolano dal tuo bellissimo corpo (l' epiteto di "bellissimo" era diretto esclusivamente a me, non è un requisito ordinario di chi fa il bagno turco)

Se trovi un macho degno di questo nome, che sosta anch'egli nel salone col suo bell'accappatoio semiaperto, ti puoi anche permettere una conversazione affettata tipo: "il tempo non migliora.. cof. cof. .." " hai notato che gran figa che sono..." e cose simili. Intanti allunghi le tue splendide gambe quasi per un inconsapevole stretching....Vi assicuro: viene meglio quando sei quasi nuda su una sdraio piuttosto che in anonimato dietro ad un pc; almeno per chi è uno schianto come me. ( non do la garanzia per quelle col culo basso e le gambe corte, no, nè per gli uomini attempati e grassottelli : quelli/e è meglio che continuino a irretire i giovinotti/e su internet, altrimenti, dove? ) Poi cambi locale vai al piano di sopra dove c'è la piscina di acqua calda. Ti metti la cuffietta , gli occhialini e cominci a esibire il tuo stile migliore ( io so fare da Dio la rana : "cra cra "una imitazione pazzesca. ) Quindi con passo felino ( da rana a felino non è difficile sempre una bestia rimani) emergi dai vapori termali e vai a cambiarti (quando lo faccio io, persino la Venere si avvilisce e si richiude subito nella sua conchigliona) .
Ma quando torni a casa e accendi il pc ... c'è tutto il tuo mondo ,oh yeah... ( ancora qualcuno ci crede?! Ingenuo..... è convinto che la vita sia come la play station : pam .. pam.... : può sparare a quelli brutti e cattivi e loro per incanto spariscono . oppure scrive : " Ho ragione io" e gli pare che la cosa si realizzi istantaneamente oltretutto con il suffragio popolare .( Potenza della telematica e delle menti infantili ) Ma come dice Raffaele Morelli: " l'importante è riuscire a trovare la propria dimensione consolatoria, costi quel che costi.

Vi mando un Bacio caldo e umido ( per via dei vapori, non a causa di una improvvisa eccitazione , ma chissà che col tempo ....lascio aperta questa possibilità .. oppure solamente il portatile sulla scrivania)