mercoledì 21 maggio 2014

TE TU TI BAGNI !

Faccio sempre lo stesso errore.  Ossia Sono ostile. 
Perchè  la verità si apre davanti agli occhi e mi pare normale vederla. 
Invece no.   Almeno non per tutti è così.
Una cosa è vederla , la verità. Una cosa comprenderla , cioè guardarla davvero come una possibilità di redenzione. Di illuminazione. Di occasione per cambiare.
Vorrei strattonare  in malo modo coloro che non solo non la vedono, ma  la rifuggono. la schifano, persino. 
 Le passano accanto e non la degnano neppure di uno sguardo.
Vorrei calciare, strillare. 
Protestare vivamente. 
Ho parlato, parlato, parlato.  In questi giorni. 
Le parole  si accalcavano tra le labbra  piene di speranza. Poi giungeva l'ostilità, la rabbia , la delusione di avere un altro linguaggio, di avere un altro pianeta su cui affacciarsi. Un mondo immaginato. 
Sono ostile.  Adotto un minimo di auto controllo. Freno l'ansia di spiegare. Trattengo  il fervore da maestrina pedante ed ostinata. 
ma non ho abbastanza forza per contenermi e spesso mi scappo tra le mani come sabbia finissima.  Mi ritrovo  con lo sguardo torvo e cupo  pretendendo d'essere uguale a chi non vuole vedere e non  sta malissimo, alla fine. Sopravvive. Anzi. Lo fa proprio perchè non vede e non  comprende. 
Qualche volta abbandono la presa. la verità può attendere d'essere raccontata.  L'ho fatto oggi. 
Ho preso la macchina. 





Ho  percorso una strada per vari chilometri fino a giungere  nella campagna lombarda. 
Erano terminate le colline aderenti e morbide  che mi fasciavano rassicuranti durante i miei giri  in auto. 
Iniziava la grande pianura delle risaie grondanti di acqua e germogli  d'erba verde  lucente. 

All'orizzonte la pianura pareva un mare luccicante. 
Ai lati della strada attraversavo pacatamente  il terreno lacustre dove saltellavano uccelli dalle zampette lunghe e sottili . 
Ad ogni passo ,  gli uccelli ,   si liberavano dell'acqua in eccesso agitando la zampetta sollevata.  
Sembravano vecchie signore aristocratiche attente a non inzaccherarsi.  
Il paese che incontravo pareva lasciato lì da qualche guerriero medioevale.  Il cielo stesso   diffondeva  una luce antica  sui casolari  pastello ed i cortili di terra battuta. 
Ero un extra terreste  venuto in pace. Se qualcuno mi avesse fatto una domanda non avrei avuto più parole tra le labbra.  


domenica 20 aprile 2014

LA MALEDETTA RAGIONE


Noi saggi siamo destinati a vivere nell'inquietudine.  

Davanti a te si apre un mondo trasparente, tutto ti è chiaro.  
Hai le soluzioni ad un palmo di mano.  
Ti Sono davanti, oltre il groviglio delle azioni  maldestre  che attraversano le azioni quotidiane, sono oltre le conseguenze disastrose che arrestano il cammino, che ostacolano il divenire.  
A te, invece, la soluzione è chiara. E' chiara, ma irraggiungibile. 
Tu potresti, sicuro che potresti,e vorresti farlo, attraversare il sentiero  e con un ascia tagliente  tranciare le corde  intricate di rami e foglie che bloccano la strada. 
Potresti. Hai provato a condividere la soluzione dell'enigma, ma la tua voce si frantuma contro le illusioni comuni. Ed alla fine tu stesso vorresti essere altro  da quello che  individua la lacerazione. 
Anche tu vorresti essere innocente. Perchè l'innocenza è oblio e l'oblio è la pace dello spirito e tu sei dilaniato alla vista del male che si avvicina e ti rapisce. 
Tu  devi,  invece,  risolvere , rimediare. Anzi: tu hai la necessità di risolvere.
Hai il vizio di capire. 
Anche tu vorresti essere sordo. anche tu vorresti non sentire il richiamo della verità.
 Perchè l' intelligenza ha una sola direzione: la verità.  Come dice il filosofo tedesco  Theodor W. Adorno : 
" l'intelligenza  è  una categoria morale.
L'intelligenza Individua la verità la quale  non può che essere  l'unica soluzione alla   nostra ferita , alla violenza generata dall'incoscienza , dall'oblio, e quindi dall' innocenza che non vede e  quindi fallisce perchè si confonde nel male non distinguendolo  dal resto.  
Ma cosa ci ferma , quindi? 
Ci ferma la mancanza di condivisione, di comprensione. Noi saggi vediamo la verità ma essa si nasconde quale fantasma  onirico e ci sberleffa nel momento in cui ci appare splendida  e chiara visione  di una realtà in condivisibile. 
Se ne parli , non si comprende dove sia. E' un sogno, un inganno. Non ti credono, si spaventano. 
Il sentiero rimane irto di spine e di ostacoli. La verità non è attraente ,  forse è un  sogno e raggiungerla è troppo doloroso.Ti porterebbe lontano.  In un deserto senza parole. In una campo senza passioni. Ti condurrebbe verso  una esistenza di solitudine. e tu non vuoi stare solo.
Per questo noi saggi viviamo in perenne inquietudine. Anzi , in perenne conflitto con la nostra anima  conviviale.