Sei curvo , frettoloso.
Di solito.
Di solito.
Disilluso, dici, ma lo fai per compiacerti , per crederti inattaccabile.
Sei impegnatissimo.
E l'amore si innesta tra le tue faccende come un nuovo incarico professionale.
Tu ci pensi senza animosità, ma con fare accademico registri l'eccitazione e lasci fare perchè hai necessità di tornare alle sensazioni accoglienti della solitudine licenziosa.
Conosci già quella sensazione di calore e di irrequietezza tanto che sai individuarne il preludio come il suo epilogo.
Non è qualcosa fuori di te che ti conduce altrove, ma nasce da te per svilupparsi come un pensiero, una idea che ti costituisce ma sempre in ogni caso tua e tu ne sei il padrone indiscusso.
Se pensi alle sensazioni misteriose di un tempo che scorrevano vertiginosamente come spinte da correnti incontrollabili, ti meravigli.
Ti rivedi con tenerezza quando eri irrimediabilmente legato ad un richiamo di cui non conoscevi l'origine nè la ragione.
Ora no.
Tu oramai controlli.
Tu sai che quella sensazione appartiene al processo che ti aiuterà ad incontrarti in un nuovo sentiero, con una nuova immagine di te.
Ti rivedi con tenerezza quando eri irrimediabilmente legato ad un richiamo di cui non conoscevi l'origine nè la ragione.
Ora no.
Tu oramai controlli.
Tu sai che quella sensazione appartiene al processo che ti aiuterà ad incontrarti in un nuovo sentiero, con una nuova immagine di te.
Per noi saggi, l'amore risponde al nostro temperamento. E non ci lega nè ci rapisce.
Ah, questo ti direi!
Forse te lo dirò.
Ma dopo.
Ma dopo.
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