Quando parliamo di diritti qualcheduno che ha in mano la gestione della cosa pubblica scambia il loro significato per "disponibilità ad offrire" ma "il diritto" è un requisito che spetta alla persona nel momento in cui viene al mondo. il diritto alla salute, alla nutrizione, alla dignità, ad un'esistenza adeguata.
I DIRITTI DIVENGONO CONCESSIONI quando chi governa non li conosce e quando gli stessi aventi diritto non sanno CHE i diritti GLI DEVONO ESSERE GARANTITI e che non appartengono per volere divino ad una minoranza di privilegiati, ma sono ciò che rende l'essere umano di pari dignità verso chi ha l'obbligo di metterli in atto, OSSIA CHI AMMINISTRA LO STATO E LE CITTA'.
Sappiamo che chi fa politica, vale a dire chi amministra, non ha spesso neppure l'idea di maneggiare i diritti degli altri e se li consuma tra le mani come palloncini pieni di aria, sottrae loro il PROFONDO VALORE CHE EMANANO, la carica universale che li rende indistruttibili, non li rispetta per primo svuotandoli dei loro contenuti veri e li snatura cambiando loro il nome.
Si trasformano, quindi, non più in "diritti" ma divengono :
"beneficenza", "benevolenza", "solidarietà", sono alla fine "regalie" da parte della politica e del politico in particolare che nasconde l'incapacità ad attuare un piano concreto di osservanza dei diritti e si muove solo attraverso iniziative facilmente confuse con la carità.
Chi più dello Stato deve rispettare i diritti, divulgarli, diffonderli e riconoscerli?
Il diritto alla salute, il diritto fondamentale di essere libero dalla fame come recita l'art. 25 della Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo?
Il diritto alla dignità di persona debole come può esserlo un bambino, una donna, un disabile, un indigente?
Ma per questo occorre un'educazione personale, una disponbilità morale a riconoscere gli altri con gli stessi PROPRI diritti, di uguale valore, di pari dignità.
Solo in questo modo possiamo farci contaminare dalle diversità, non emarginarle, non differenziarle, non accantonarle, SOPRATTUTTO OGGI CHE SIAMO COSI' COLPITI DA UNA CRISI ECONOMICA E SVILITI DA UN MALCOSTUME DIVENTATO ORMAI IL NUOVO SISTEMA DI INTERVENTO SOCIALE.
Solo in questo modo possiamo farci contaminare dalle diversità, non emarginarle, non differenziarle, non accantonarle, SOPRATTUTTO OGGI CHE SIAMO COSI' COLPITI DA UNA CRISI ECONOMICA E SVILITI DA UN MALCOSTUME DIVENTATO ORMAI IL NUOVO SISTEMA DI INTERVENTO SOCIALE.
Per molti è difficile comprendere che non si lavora sulla giusta acquisizione dei diritti con un'impostazione paternalista, ma attraverso la convinzione della necessità urgente di renderci tutti esseri umani alla pari davanti alle difficoltà ed ai bisogni.
Se governo non regalo, ma restituisco.
Gli inabili e gli indigenti hanno diritto ad avere assistenza: questo è il compito precipuo di una pubblica amministrazione che si occupa di welfare.
I risultati si misurano attraverso il miglioramento reale delle condizioni socio/economiche delle fasce deboli della popolazione, non attraverso immagini di feste modaiole, nè con iniziative che invece di eliminare le diversità le rendono ancor più evidenti senza per altro rimuovere le difficoltà che da queste insorgono.
I risultati si misurano attraverso il miglioramento reale delle condizioni socio/economiche delle fasce deboli della popolazione, non attraverso immagini di feste modaiole, nè con iniziative che invece di eliminare le diversità le rendono ancor più evidenti senza per altro rimuovere le difficoltà che da queste insorgono.
Le attività di beneficenza ci stanno anche, ci sono le associazioni private che se ne preoccupano e non si finirà mai di ringraziarle ma lo Stato, l'Ente pubblico, non può fare beneficienza; lo Stato ha il dovere di erogare servizi di assistenza costanti e continui, deve predisporre un piano strategico che preveda l'investimento di risorse umane ed economiche verso chi ha necessità e diritto ai servizi.
E soprattutto non deve permettere di mettere in risalto le difficoltà anche se lo fa con l'animo magnanimo di chi "offre" aiuto.
Il diritto è una condizione umana NON è un obolo.
NON SONO DUNQUE FINITI I TEMPI DELLE CAROZZE DA DOVE I NOBILI GETTAVANO MELE E MONETE COME ELEMOSINA?