I giornalisti , alla fine , li capisco. Tengono famiglia e la concorrenza è spietata.
Devono necessariamente rendere reale ciò che avviene dentro la tivvù perchè è un mondo inscatolato accessibile solo ai privilegiati che vogliono rimanere tali.
E poi ci siamo noi. Gente comune. Gente che va a lavorare, che litiga col marito , che hanno colleghi incompetenti. I soliti. E poi la coda dal panettiere. Il figlio che esce di scuola, il genitore del suo compagno che ti vuole parlare, la bolletta della luce scaduta ieri e così via.
Ci siamo noi con la vita vera, o meglio: con la vita che ci tocca vivere dove non c'è molto spazio, anzi pochissimo per sapere cosa fa Berlusconi e cosa pensa Bersani.
Dovremmo interessarci di più. Dovremo, lo ammetto. cominciare a vedere ciò che accade con occhio attento e smaliziato.
Dovremo interpretare i gesti, le azioni, i risultati.
Invece ci sono i giornalisti che vivono di tivvù. Che vivono delle storie che nascono dalla tivvù , che crescono in tivvù e che morirebbero in tivvù se non ci fossero migliaia di cittadini ad accendere la tivvù per farli esistere.
Per questo, ve lo dico sinceramente., per questo, i giornalisti, i conduttori, gli ospiti dei conduttori hanno tutti un piano strategico da seguire: convincere noi brava gente che la vita è quella che si svolge dentro quel mondo di cavi e di telecamere, che lì ci sono i giochi, le decisioni, i progetti veri, le azioni decisive, le ragioni della nostra esistenza , il motivo della nostra miseria e per questo noi, gente comune dobbiamo rimanere ben bene concentrati e non perdere neppure una sillaba di quello che ci viene detto. Noi dobbiamo ascoltare.
Dov'è che succede che Berlusconi vince?
Che Diamine! Ma in tivvù! Lo hanno detto quelli della tivvù!
E che Bersani decide di aprirsi a Monti? Caspita! Che domande! Sempre in tivvù. Tutto accade lì, cari miei. A volte ci dimentichiamo persino che abbiamo un parlamento, che le Leggi seguono iter amministrativi e che alla fine intervengono sulle strade e le città, perchè la tivvù è più forte delle Leggi. la tivvù ci racconta quello che crediamo di aver visto tanto bene da farcelo sembrare un'altra cosa. L'immagine viene trasformata in racconto ed il racconto ha la voce degli abitanti dello schermo , voci autorevoli, voci di cristalli liquidi proveniente dall'universo via cavo.
E che Bersani decide di aprirsi a Monti? Caspita! Che domande! Sempre in tivvù. Tutto accade lì, cari miei. A volte ci dimentichiamo persino che abbiamo un parlamento, che le Leggi seguono iter amministrativi e che alla fine intervengono sulle strade e le città, perchè la tivvù è più forte delle Leggi. la tivvù ci racconta quello che crediamo di aver visto tanto bene da farcelo sembrare un'altra cosa. L'immagine viene trasformata in racconto ed il racconto ha la voce degli abitanti dello schermo , voci autorevoli, voci di cristalli liquidi proveniente dall'universo via cavo.
Berlusconi rimonta, Vendola accetta Monti, Monti si accorda con Casini e Casini dice di essere il più forte. I giornalisti non ribattono ed allora noi crediamo che tutto procede per il meglio. I salotti mordidi, le sedie chiare, i tubi innocenti, le luci e la musica accomodante.
Domani andremo in banca a vedere se hanno accettato la richiesta di mutuo, ma quello che ci risponderanno non sarà così influente come la cronaca vera di una puntata di Servizio Pubblico.
Vera perchè la raccontano i loro abitanti, quelli che stanno in tivvù, che vivono la tivvù , che mangiano in tivvù che consumano in tivvù il tempo che regaliamo loro , chissà perchè.
Sembra tutto così, così così. .....vorrei, vorrei mettervi in guardia, adorabili connazionali.
Sembra tutto così, così così. .....vorrei, vorrei mettervi in guardia, adorabili connazionali.