giovedì 21 giugno 2012

PROVE TECNICHE

Adorabili  ed abbandonati lettori, si sa, avevo chiuso il blog  per un patto  preciso : riavere il lavoro a cui mi sto dedicando da sei anni. Ma il patto non è stato rispettato. Ho dovuto spendere soldi con avvocati e tempo e lacrime  con le pratiche del ricorso  contro il trasferimento.
Ieri c'è stata un udienza davanti al Giudice dove la sIgNoRa Zaio, dirigente del settore  a cui  è legato l'Ufficio Relazioni Col Pubblico, ora reso in condizioni pessime di lavorare ( si susseguono impiegati che non sono pratici del lavoro),   per giustificarsi col  Giudice ha dovuto dichiarare  che il trasferimento era " provvisorio" che si sarebbe trattato solo di "massimo sei mesi". Un escamotage  tirato fuori alla veloce per  giustificare la sua azione  che io reputo una ignominia. Il Giudice si è preso un po' di tempo per decidere.  ma questa per me è già una piccola vittoria. Qualora decidesse anche che non ci sono gli estremi per l'urgenza, (perchè  mi sono rivolta al tribunale del lavoro in base alla Legge 700 ossia ho richiesto  il ricorso d'urgenza )  tutto ciò che la sIgNoRa ci avrà guadagnato è far spendere i soldi al Comune con l'anziano avvocato  assoldato e ancora " 4 mesi" di esilio da parte mia.  E POI MI DOVRANNO RIMANDARE AL MIO POSTO DI LAVORO PRECEDENTE.
L'inattività aiuta a riflettere.  Il Blog ritorna.
Subirà delle sostanziali modifiche, ma non oggi: sto per partire con il mio camper . Vi scriverò on the road che poi fa anche più figo.

domenica 6 maggio 2012

UN BACCELLO SENZA PISELLO





Con l'arrivo della primavera ecco che nei negozi di frutta e verdura ritorna il pisello.  Non crediate che  mi stia riferendo a  chissà quale suadente  immagine di garzone superdotato  , sto proprio parlando del legume nutriente ed inconfondibile che spesso anche d'inverno arricchisce la nostra tavola.  Anche se, diciamolo, una cosa è il pisello surgelato un altra è sgranare  a mani nude il baccello contenente quei carnosi e  sodi piselli che irrompono   nella nostra vita dopo averli liberati del loro involucro.
Oggi li ho " sbucciati"  uno ad uno e , devo dire, in alcuni casi sono rimasta delusa. 
Dentro a qualche  baccello non scoppiettavano grossi  e potenti  piselli come mi aspettavo, ma   vi trovavo dei pezzettini verdi  smilzi, piccoli e rinzecchiti come fossero embrioni di piselli   abortiti dalla pianta e lasciati a morire prima di nascere. 
In questa triste circostanza ho trovato una strana analogia tra la conformazione dei  baccelli e  le modalità di crescita e sviluppo dell'intelligenza degli esseri umani.
in fondo vi erano molte somiglianze.
Tutti noi esseri umani  possiamo essere pensati come grandi baccelli. In età adultà diveniamo  sodi,  duri, rigogliosi . Abbiamo (a grandi linee) tutti quanti lo stesso aspetto maturo e levigato.  
Le nostre valve allungate nascondono agli occhi  degli altri il frutto prezioso che siamo. 
Ma alla fine arriva il momento che il baccello si apre e...flop ne esce ciò che è stato coltivato e per lungo tempo nutrito nella profondità del nostro essere.  E' a questo punto che si può fare la macabra scoperta: in certi casi quello che doveva essere un tondeggiante  e potente seme è invece ridotto a  grinzoso  vegetale senza alcuna proprietà  creativa e rivitalizzante come dovrebbe essere  un frutto così rinomato e antico quale il genere umano. 
Oh, ne conosco di esseri  la cui intelligenza è abortita nel nascere . Questi leguminosi  sono ruvidi e secchi  ed , anche se sono vestiti e rivestiti degli stessi identici abiti di tutti  noi, sono alquanto diversi dagli altri:   essi sono  senza succo  e nè sostanze utili , insomma  in questi baccelli eleganti e colorati  troviamo un nulla costante, una capacità solo sperata senza averne alcun riscontro effettivo. 

Me lo vedo questo pisellone, vestito con i panni dignitosi dell'uomo tecnico e competente quasi da passare per vero , che  si ostina a nascondere il vermetto  molle e senza polpa  che è : lo vedo sgranato ed infine  lasciato  nel lavandino perchè piccolo e poco funzionale alla realizzazione di una esistenza alimentata a dovere. 
Povero pisello . Hai solo sognato di diventare un seme gonfio e appetibile invece sei rimasto attaccato quale picciolo di un fiore senza alcuna radice ,  di una idea solo in stato embrionale,  quale embrione mai nutrito e cresciuto. Insomma. 
E quando compri un chilo di  questi vegetali alla fine  qualche baccello   senza semi  capita  sempre. Ci dobbiamo fare l'abitudine , per forza. Oltretutto,  per quanta esperienza ti fai sul campo ,  non riesci neppure a riconoscerli  subito questi aborti di piselli ,  almeno    per evitarti   la spesa dal  fruttivendolo. 

lunedì 30 aprile 2012

CHIUDETE QUESTO BLOG! DIAMINE!



Insomma il mio blog va per la maggiore. In che senso direte voi, miei adorabili e distratti lettori? Non certamente per la qualità dei testi che stanno peggiorando, lo so, a vista d'occhio. Ma si vede che QUESTO  è il metodo migliore per avere audience.
In poche parole, i miei lettori stanno lievitando. Almeno di una unità. Sì, direte voi, un lettore in più non fa primavera, soprattutto se si pensa alla qualità del lettore e, proprio su quella, devo ammettere di avere delle grandi riserve. Ma cosa volete... un lettore è paragonabile ad un elettore: come si dice, "una testa un voto", tanto più se si è testa di minchia. Per questo non mi lamento.
Lo so, lo so, questo lettore va spulciando tra i fogli telematici di questo grande romanzo d'avventura e di amore alla ricerca di tracce delittuose, di prove inconfutabili delle mie perversioni pruriginose,  invece di rotolarsi tra le lenzuola con la femmina che gli si potrebbe, non siamai, concedere; ma, vogliamo stare a guardare il pelo nell'uovo, oppure a smacchiare i giaguari? O peggio ancora a cercare le cellule grigie nei crani vuoti, come una particella di sodio nell'acqua naturale? 
No davvero. Per questo mi rallegro della  affezionata e  quotidiana  presenza di questo lettore dell'ultima ora.  Anche perchè cotanta  attenzione rivela una oscura e malcelata invidia e conseguente ammissione delle proprie carenze.
E poi diciamola tutta: chi ti invidia rivela una segreta aspirazione ad emularti e non esiste modo sicuro per non avere gente che ci invidi, che quello d'essere senza meriti, come diceva il vecchio Johan Oxenstierna. E quindi tanto vale abituarsi a suscitare  tali seppur insani  passioni.  
Dunque, che questo lettore invidioso ed accidioso sia pure invitato a questo virtuale e virtuoso convitto per quanto, magari,  stia regredendo a livelli meno ancestrali di quanto non fosse  stato ai suoi  primi albori.  D'altra parte avrei altra scelta? Sarà mai possibile in futuro vietare la lettura dei blog  agli stronzi?  
Per ora no, a rischio di escludermi l'attenzione delle meravigliose persone che mi visitano e che abitano  i miei  favolosi anni eroici.
Per questo non  temete: il mio blog  non chiuderà mai, anzi,  svolgerà sempre il suo cazzutissimo compito di  porre il dito  dove più  convenga metterlo e non dico dove   perchè sono una signora.  Una per cui la guerra non è mai finita,  come dice la Bertè.
E finchè  la guerra non è finita, si sa,  non  si può perdere . 

giovedì 19 aprile 2012

POTENTI SERPENTI

Da una parte, dicevo, non penso nulla. Dall'altra invece, quando incontro alcune persone, la nostra gente, quella sulla strada che lavora , allora  mi torna la speranza e la voglia di darmi da  fare.
Gli italiani, come si sa, sono un popolo che non ama scontrarsi, che non vuole fare rivoluzioni. 
Abituato da anni a subire soprusi ha imparato a conviverci senza esserne servo.
Per questo non si illudano i potenti seduti nelle poltrone dorate dei Palazzi quando  alle loro sporche bugie, alle loro arroganti messe in scena , il popolo non rumoreggia, non si ribella e, anzi, tace.
E' un silenzio di noncuranza, di allontanamento, di oblio. Loro si dimenticano di voi. Non vi riconoscono più. 
La certezza di questa l'ho avuta oggi.

In una occasione particolare  ho conosciuto un valenzano doc , un uomo di terra e di fiume , quegli uomini che lavorano e vivono  nella città come in un habitat naturale che da sempre appartiene loro , e che hanno imparato a respirare dai tempi dei bisnonni.
 Valenza è  per loro una tana morbida e familiare. e ne conoscono ogni alito ed ogni struggimento. Questo uomo è un uomo semplice, vestito in modo  anonimo, uno come tanti. Mi parlava in dialetto . Io il dialetto valenzano non lo conosco, ma adoro sentirlo risuonare durante una conversazione:  il suo suono ti rimanda a cose autentiche, a contenuti reali, concreti senza veli e senza mistificazioni. 
Mi piace molto questo vecchio signore
 Mentre parlava lo sentivo  vitale, vero, sincero e purissimo   per questo ho voluto stringere il rapporto farmi più sotto, più vicina. Insomma, sono stanca  di rimanere in superficie con la gente. Col passare degli anni sento la necessità di approfondire, di tralasciare le formalità per andare al fulcro delle relazioni, al calore dei rapporti. Ai contenuti dei pensieri che si condividono.  Così è stato: lui è un italiano pieno di forza e d'orgoglio,  che non si fa ingannare dalle chiacchiere che ha bene in testa l'idea di come il nostro paese dovrebbe risorgere, potrebbe risorgere e che risorgerà con questo popolo onesto, robusto, saggio . Io  l'ascoltavo ed ero piena di speranza: insomma noi siamo così : normali, onesti , laboriosi e per niente scemi. Anche se salutiamo i mistificatori con un saluto amichevole.