domenica 6 maggio 2012

UN BACCELLO SENZA PISELLO





Con l'arrivo della primavera ecco che nei negozi di frutta e verdura ritorna il pisello.  Non crediate che  mi stia riferendo a  chissà quale suadente  immagine di garzone superdotato  , sto proprio parlando del legume nutriente ed inconfondibile che spesso anche d'inverno arricchisce la nostra tavola.  Anche se, diciamolo, una cosa è il pisello surgelato un altra è sgranare  a mani nude il baccello contenente quei carnosi e  sodi piselli che irrompono   nella nostra vita dopo averli liberati del loro involucro.
Oggi li ho " sbucciati"  uno ad uno e , devo dire, in alcuni casi sono rimasta delusa. 
Dentro a qualche  baccello non scoppiettavano grossi  e potenti  piselli come mi aspettavo, ma   vi trovavo dei pezzettini verdi  smilzi, piccoli e rinzecchiti come fossero embrioni di piselli   abortiti dalla pianta e lasciati a morire prima di nascere. 
In questa triste circostanza ho trovato una strana analogia tra la conformazione dei  baccelli e  le modalità di crescita e sviluppo dell'intelligenza degli esseri umani.
in fondo vi erano molte somiglianze.
Tutti noi esseri umani  possiamo essere pensati come grandi baccelli. In età adultà diveniamo  sodi,  duri, rigogliosi . Abbiamo (a grandi linee) tutti quanti lo stesso aspetto maturo e levigato.  
Le nostre valve allungate nascondono agli occhi  degli altri il frutto prezioso che siamo. 
Ma alla fine arriva il momento che il baccello si apre e...flop ne esce ciò che è stato coltivato e per lungo tempo nutrito nella profondità del nostro essere.  E' a questo punto che si può fare la macabra scoperta: in certi casi quello che doveva essere un tondeggiante  e potente seme è invece ridotto a  grinzoso  vegetale senza alcuna proprietà  creativa e rivitalizzante come dovrebbe essere  un frutto così rinomato e antico quale il genere umano. 
Oh, ne conosco di esseri  la cui intelligenza è abortita nel nascere . Questi leguminosi  sono ruvidi e secchi  ed , anche se sono vestiti e rivestiti degli stessi identici abiti di tutti  noi, sono alquanto diversi dagli altri:   essi sono  senza succo  e nè sostanze utili , insomma  in questi baccelli eleganti e colorati  troviamo un nulla costante, una capacità solo sperata senza averne alcun riscontro effettivo. 

Me lo vedo questo pisellone, vestito con i panni dignitosi dell'uomo tecnico e competente quasi da passare per vero , che  si ostina a nascondere il vermetto  molle e senza polpa  che è : lo vedo sgranato ed infine  lasciato  nel lavandino perchè piccolo e poco funzionale alla realizzazione di una esistenza alimentata a dovere. 
Povero pisello . Hai solo sognato di diventare un seme gonfio e appetibile invece sei rimasto attaccato quale picciolo di un fiore senza alcuna radice ,  di una idea solo in stato embrionale,  quale embrione mai nutrito e cresciuto. Insomma. 
E quando compri un chilo di  questi vegetali alla fine  qualche baccello   senza semi  capita  sempre. Ci dobbiamo fare l'abitudine , per forza. Oltretutto,  per quanta esperienza ti fai sul campo ,  non riesci neppure a riconoscerli  subito questi aborti di piselli ,  almeno    per evitarti   la spesa dal  fruttivendolo. 

2 commenti:

Gillipixel ha detto...

Conosco il piacere dello sbucciamento di piselli, Anto (...e nemmeno io sto facendo metafore pruriginose, non temere, parlo proprio del pelare piselli vegetali :-)

Vedere sbucare fuori quei pallottini verdi belli paffuti è una soddisfazione...sprigionano un senso di vegetalità prorompente, una forza vitale lussureggiante...il tuo parallelo con il disvelamento intellettuale è molto interessante, soprattutto nel punto in cui dici che l'aspetto esteriore può essere molto ingannevole...

Una nota esegetica: chissà come si è imposto il vezzo di metaforizzare l'organo maschile con questo simpatico legume...la parola pisello mi fa venire in mente quelle sferette verdi, mica il bacello cilindroide :-)...mah, meglio non indagare oltre :-)

Bacini nel baccello :-)

Diego ha detto...

a me sgranare i piselli rilassa