I nostri giornalisti della stampa locale hanno a cuore le vicende dei dipendenti del Comune di Valenza.
Direte: daranno la notizia che l'amministrazione comunale ha intenzione di tagliare la produttività ai dipendenti, oppure che il discorso sulle maggiori responsabilità attribuite per regolamento all'URP non viene recepito, ed ancora di più che i sindacati hanno intenzione di proclamare lo stato di agitazione qualora le loro istanze riguardo la produttività non saranno ascoltate.
No. Niente di tutto questo.
Si sono occupati di un cartello posto all'ingresso del bagno dei messi comunali. Un cartello che intima il divieto di " fare la cacca" nel bagno suddetto. La cosa ha così colpito il giornalista locale che gli ha fatto persino dimenticare di approfondire la questione.
Beh, non sarà una di quelle inchieste che possono definirsi interessanti, ma, per amore della verità bisogna non solo fare tutto ma dire tutto.
Infatti, andando alla fonte della questione il cartello ha una sua ragione di esistere. Molto spesso succede che il popolo, tiranneggiato e bistrattato per secoli, all'improvviso abbia reazioni scomposte oltre misura e tutti cominciano a meravigliarsi di cotanta incongruenza. La verità è che per millenni, questo popolo ha dovuto subire di tutto ed allora ,quando si muove, lo fa infine con una energia tanto scomposta e variegata che può persino sorprenderci.
Il giornalista in questione, invece di soffermarsi esclusivamente sugli errori grammaticali che l'autore del cartello aveva commesso, forse avrebbe dovuto chiedersi se i locali adibiti al bagno stessero rispettando la normativa vigente .
Vediamo un po'.
La Legge in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro parla chiaro in tal senso:
1) Se viene utilizzato un impianto di aerazione, esso deve essere sempre mantenuto funzionante. Ogni eventuale guasto deve essere segnalato da un sistema di controllo, quando ciò sia necessario per salvaguardare la salute dei lavoratori.
2) Per uomini e donne devono essere previsti gabinetti separati.
Invece negli uffici dei messi si trova solo un bagno sia per i maschi che per le femmine, il bagno in questione è privo di finestra e il servizio di areazione non sembra proprio essere funzionante al 100% : paiono, questi, entrambi buoni motivi per indurre il più mite dei dipendenti a esternazioni non proprio definite ortodosse. Insomma forse ci saranno delle cose che non si possono fare, ma altre (come mettere in regola i locali adibiti a toilette nei luoghi di lavoro e magari riconoscere a livello economico la produttività ai lavoratori) che DOVREBBERO ESSERE FATTE.
E poi c'è ancora una piccola cosa da dire : come capita sovente quando i servizi non sono adeguati, si tende a considerare una " colpa" il loro ordinario utilizzo. Niente di più sbagliato ! Perchè dove cavolo si potrà mai defecare se non in bagno ? ( anche se ormai la produzione di tale materia si sviluppa nelle sedi istituzionali più svariate, vero?)
Quando si dice: "pescare nel torbido".... olezzi a parte.......
Non è il caso di scandalizzarsi per un errore ortografico. Da ieri sera l'errore ortografico ha il via libera sull'autostrada della grammatica italiana : da quando cioè anche il nostro Presidente del consiglio Prof. Mario Monti, durante l'intervista su Rai TRE a " Che tempo che fa" ha pronunciato : " riverberà" anzichè " riverbererà" . E non vi dico cosa mai sarebbe dovuto riverberare perchè non vi piacerebbe affatto.