lunedì 9 gennaio 2012

COMUNE DI VALENZA: LA STAMPA ED I SERVIZI CHE NON SI POSSONO FARE


I nostri giornalisti della stampa locale hanno a cuore le vicende dei dipendenti del Comune di Valenza. 
Direte: daranno la notizia che l'amministrazione comunale ha intenzione di tagliare la produttività ai dipendenti, oppure che il discorso sulle maggiori responsabilità attribuite per regolamento all'URP  non viene  recepito,  ed ancora di più  che i sindacati hanno intenzione di proclamare lo stato di agitazione  qualora  le loro istanze riguardo la produttività non saranno ascoltate. 
No. Niente di tutto questo. 
Si sono occupati di un cartello posto all'ingresso del bagno dei messi comunali. Un cartello che intima il divieto di " fare la cacca" nel bagno suddetto. La cosa ha così colpito il giornalista locale che gli  ha fatto persino dimenticare di  approfondire la questione. 
Beh, non sarà una di quelle inchieste che possono definirsi interessanti, ma, per amore della verità bisogna non solo fare tutto ma dire tutto.
Infatti, andando alla fonte della questione il cartello ha una sua ragione di esistere. Molto spesso succede che il popolo, tiranneggiato e bistrattato per secoli, all'improvviso abbia  reazioni  scomposte oltre misura e tutti  cominciano a  meravigliarsi di cotanta incongruenza. La verità è che per millenni, questo popolo  ha dovuto subire di tutto ed allora ,quando si muove,  lo fa infine con una energia  tanto scomposta e variegata   che può persino sorprenderci. 
Il giornalista in questione, invece di soffermarsi esclusivamente sugli errori grammaticali che l'autore del cartello aveva commesso, forse avrebbe dovuto chiedersi se i locali adibiti al bagno stessero rispettando la normativa vigente . 
Vediamo un po'. 
La Legge in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro parla chiaro in tal senso: 
1) Se viene utilizzato un impianto di aerazione, esso deve essere sempre mantenuto funzionante. Ogni eventuale guasto deve essere segnalato da un sistema di controllo, quando ciò sia necessario per salvaguardare la salute dei lavoratori.
2)   Per uomini e donne devono essere previsti gabinetti separati.
Invece negli uffici dei messi si trova solo un bagno sia per i maschi che per le femmine, il bagno in questione è privo di finestra  e il servizio di areazione  non sembra   proprio essere funzionante al 100% :  paiono, questi,  entrambi buoni motivi per indurre il più mite dei dipendenti a esternazioni non proprio definite ortodosse. Insomma forse ci saranno delle cose che non si possono fare, ma altre (come mettere in regola i locali adibiti a toilette nei luoghi di lavoro e magari riconoscere  a livello economico la produttività ai lavoratori) che DOVREBBERO ESSERE FATTE. 
E poi c'è  ancora una piccola cosa da dire : come capita sovente quando i servizi non sono adeguati, si tende a considerare  una " colpa" il loro ordinario utilizzo. Niente di più sbagliato ! Perchè dove cavolo si potrà mai defecare se non in bagno ? ( anche se ormai la produzione di tale materia  si sviluppa nelle sedi istituzionali più svariate, vero?)
Quando si dice: "pescare nel torbido".... olezzi a parte....... 



Non è il caso di scandalizzarsi per un  errore ortografico. Da ieri sera l'errore ortografico ha il via libera sull'autostrada della grammatica italiana : da quando cioè anche il nostro Presidente del consiglio Prof. Mario Monti, durante l'intervista su Rai TRE  a " Che tempo che fa"  ha pronunciato : " riverberà"  anzichè " riverbererà" .  E non vi dico cosa mai  sarebbe dovuto riverberare perchè non vi piacerebbe affatto.

giovedì 29 dicembre 2011

IL DOLORE E' UN INCARNATO ROSA




"L'altro", si sa, ci abita intimamente.
 In tutti noi c'è più o meno consapevolmente una follia sopita, una coscienza del "non senso"  che siamo ed, ancora di più,  un dolore, o meglio, un affanno misterioso che quotidianamente ricacciamo nell'abisso da cui siamo giunti e sicuramente torneremo. L'altro, allora, diviene tutto questo: diventa la  minaccia di una disperazione  IMMINENTE  che può  sorgere all'improvviso quale fuoco mortale di un vulcano dormiente.  "L'altro" è la parte lacerata di noi  trasformata in una cicatrice all'apparenza  insensibile . Eppure sappiamo che potrebbe bastare poco per farla ancora sanguinare e, così, per  sconvolgere definitivamente  la nostra vita attraverso  il fascino distruttivo dello sconforto. 
 Sembra, l'esistenza, un costante armeggiare tra la distanza che separa la serenità, quale ragione d'essere,    dal dolore , che stronca ogni respiro.  Così che, se per distrazione poniamo un piede in fallo, ecco che il dolore ci agguanta e ci trascina tra i suoi antri tenebrosi e crudeli. Ed anche se, a volte la strada pare ammorbidita e lieve, si scorge ugualmente, in lontananza, la voce profonda e seduttiva  della follia, quale stagione inevitabile.

Ieri ho incontrato " l'altro."  Aveva le sembianze di una donna . Era entrata, come tutte,  nel locale dove si attendeva per farsi acconciare i capelli. 
Era entrata come tutte, ma subito per me , fu diversa.. Diverso il passo leggero, il modo in cui si tolse la pelliccia, diverso  il suo look  bianco, casual e giovane.  Aveva lunghi capelli nerissimi, il viso rosato e le labbra  rosse scarlatto. Non mi ingannò neppure un attimo: dietro le parvenze di donna sicura e determinata traspariva forte e tangibile la sua disperazione. Ci guardammo per un istante e le sorrisi  intenzionalmente.  Quindi distolsi lo  sguardo: la buona creanza vuole che non ci si soffermi troppo su una sconosciuta e così feci. 
Ma lei, che era diversa, mi disse: " Come è bella, lei 
Anch'io, allora,  mi liberai, subito,  dei modi formali  e replicai : " Lo stesso  avrei detto di lei. L'ho guardata . Appena entrata ho notato lo stile" 
Davvero? " La sua domanda mi piacque molto. In pochi istanti andammo sul personale. Non stava bene, mi disse, soffriva di depressione. E io le raccontai della mia adolescenza. Di mio padre. 
Finimmo per parlare di capelli.
 Io, così , decisi di  tingermi i capelli  di nero  e lei chiese di farsi bionda.
 La  coiffeur a lei  non  lo permise.



Quando ci lasciammo, lei venne da me e ci stringemmo la mano. Basta. Non successe altro.  Ma sentivo d'avere incontrato il mio dolore incarnato nello sguardo di lei  e d'averlo trattenuto un po'  tra le mie  mani. 

martedì 27 dicembre 2011

GLI ANNI EROICI


 Pensiamoci un attimo.   Ci sarà una qualche ragione PER IL FATTO  che siamo al mondo in un arco di vita circoscritto e definito in maniera così  inamovibile. Vi vedete da vecchi ? Anni ed anni a consumare la Terra  delle sostanze nutritive e mezzi per riscaldarci e coprirci per poi  trovarci in un corpo rinsecchito ed inerte. Questo è l'epilogo.
Vi vedete anziani, stanchi, confusi, deboli e malaticci.  Le ossa doloranti, l'energia esaurita e dimenticata negli anni addietro tanto da non averne memoria e  costretti  a portare  un  fardello nel cuore che vi impedisce di godere del  calore intorno ormai ridotto a mero  simbolo di  anni eroici che vi hanno abbandonato. 
Oh, Già mi vedo. Logorata dalle rivendicazioni, rosa dall'invidia per una vitalità che il mio corpo non mi riconosce.  Guardate il viso di un uomo anziano e confrontatelo con l'espressione che andava mostrando in passato. Non è solo una questione di pelle levigata e di forza muscolare. E' una questione di  possedere la speranza, lo sguardo acceso, la direzione di un orizzonte sconosciuto, ma fraterno e domabile.
 Invece  alla fine non rimangono che i resti disordinati  di un pasto consumato. I vecchi recriminano ( eh guardate il povero Enzo) ti scassano le palle  imponendo a tutti  il racconto di azioni ormai  risolte,  inopportune, imbarazzanti  perchè lontane dall'istante che rimane il valore unico dell'esistenza. ( confrontate le immagini del giovane e vecchio Giorgio Bocca o Silvio Berlusconi: lo sguardo indifeso e terrorizzato impressiona  più di tutto )
Ma tranquilli. Abbiamo invece una possibilità di redenzione. Un motivo per non divenire usurai dell'universo, per non essere rapaci del tempo,  per non essere pesi inerti ed inutili a noi stessi.  L'esistenza umana ha una sua ragione grandiosa.
 Agli uomini è concessa la facoltà di indagare oltre se stessi entrando nel profondo di se' per individuare l'origine delle domande che hanno mosso la nostra giovinezza. Insomma il nostro percorso sarà un viaggio a ritroso verso l'alto, per trovare a ricongiungersi con quella parte ancestrale che ci ha spinto in questa  avventura mortale.  Restituiremo all'anima quel largo respiro  per cui è venuta al mondo. Insomma, preparatevi:  si comincia il viaggio verso Dio. Ho già pronto il mio zainetto.

venerdì 23 dicembre 2011

IL GUERRIERO DELLA LUCE E L'IGIENE PERSONALE



"Un guerriero della luce non rimanda le sue decisioni. Egli riflette a lungo prima di agire. Considera il proprio addestramento, la propria responsabilità…  Cerca di mantenere la serenità…, e analizza ogni mossa come se fosse la più importante. Tuttavia, nel momento in cui prende una decisione, il guerriero agisce: non ha più alcun dubbio su ciò che ha scelto non cambia rotta se le circostanze sono diverse da come le immaginava.
Se la decisione È giusta, vincerà il combattimento, anche se dovesse durare più del previsto."


 Ho riportato questo brano del " Manuale del guerriero della luce " perchè rappresenta  al meglio questo momento. ANZI, QUESTO GIORNO.
Ci sono, nella vita,  dei giorni di immobilità totale: in certi giorni  pare che non ci sia nulla che  possa  cambiare la situazione. la barca  dondola sull'acqua e il libeccio  attraversa appena con un soffio  impercettibile le  mie vele pesanti .  Ma poi,  ad  un certo punto,  tutto comincia a muoversi e la barca sfreccia  inesorabile tra le pieghe dell'acqua come volasse.  Questo è uno di quei momenti.
Da stamani: da  quando  sono corsa a lavorare come cancelliere , poi  ancora velocemente nel mio ufficio ordinario, infine a casa a cercare un idraulico e questa è stata davvero un'impresa: provate a cercare un idraulico un giorno prima delle feste natalizie: vi accorgerete cosa significa  attraversare il deserto:. La crisi  di lavoro ci sarà anche, ma probabilmente non ha toccato gli idraulici.
Alla fine trovo un vecchio amico dei miei venti anni: faceva l'idraulico. Mi dice che  verrà , ma sul tardi. Io ho terribilmente bisogno di lui: il  mio water è  intasato e tutti i pensieri più elevati vanno a benedirsi  quando c'è una cosa così indispensabile che si intasa.. Ok , dico , vieni appena puoi.
Intanto vado dall'avvocato per la famosa causa di mobbing. Concertiamo una strategia precisa ed io esco di lì che mi pare di camminare su cuscinetti di aria: sono piena di ardore: e non ditemi che l'amore ci eleva verso l'alto! E' soprattutto la  volontà ferrea contro le ingiustizie che ci da la potenza per volare in alto! Ho l'armatura inossidabile e lo sguardo di fuoco. Dovreste  provare assolutamente questa emozione: per farlo dovete prima però trovare un pezzo di merda che tenti di calpestarvi . Il resto viene subito dopo: ma credetemi : è più eccitante di una notte di sesso sfrenato. ma anche quella , diciamo, non la  disprezzerei completamente.  Corro a casa appena in tempo per accogliere il mio idraulico. Lui lavora di lena sopra il mio wc: lo smonta,  lo succhia , lo silicona manco fosse una diva del cinema e poi dice le fatidiche parole che da giorni anelavo sentire: "Ora il wc lo puoi usare". Lo avrei baciato. Invece l'ho pagato 70 € .
Alla fine, nell'intimità rassicurante del mio bagno, finalmente pacata e serena riesco  a pensare ai miei reali bisogni. Ed a soddisfarli pienamente.
Non vi dico la gioia.
Impagabile.