Poi non ditemi che sono monotona. E' Cuor di Leone che lo è, mica io. Lui non sa nulla di comunicazione. Crede che sia fatta di manifesti attaccati a casaccio appena c'è uno spazio libero. Crede che la comunicazione efficace si risolva in una mera distribuzione amministrativa di loghi istituzionali che hanno in loro stessi una capacità quasi demiurgica di raccontare tutto di ciò che avviene. Anzi: ancora peggio. Un solo logo , per lui, racconta l'evento e ne realizza il successo. Ci starebbe anche questa cosa, se la comunicazione si limitasse alla stampa di una locandina promozionale . Ok, ci piazzi il logo ed almeno ti dice da dove proviene il progetto. ma non funziona così se si tratta di un magazine di informazione. Questo segue tutti altri criteri, australopiteco che non sei altro. Il pover'uomo infatti, non ha ancora realizzato che la comunicazione si serve di molteplici strumenti e che a seconda delle modalità utilizzate per presentare una notizia si deve modificare la forma di comunicazione. Macchè: a lui vent'anni fa, durante una pausa caffè nell'archivio storico, gli hanno parlato di stemmi e gonfaloni e da allora s'è convinto che sono gli unici mezzi per comunicare un servizio, un progetto, una idea. E' convinto, Cuor di Leone, che per essere attendibile, per essere autorevole, per essere piacente basta presentarsi con un tesserino di riconoscimento come fossimo una squadra addetta alla perquisizione. Insomma, l'illusione che un logo ti apra tutte le porte del successo è dura a morire. Dolce, lui. Dopo tanti anni passati ad apporre i loghi a difesa del suo operato è riuscito, invece, solo a screditarlo, il logo, perchè lo ha coinvolto in questa sua ormai irrimediabile incapacità di progettare un evento funzionale.
Il logo è sempre stato per lui come uno scudo dietro il quale nascondere la propria incapacità, per affermare un'esistenza che è invece solo apparenza. Una esistenza costellata di eventi fallimentari da parte sua , disertati, ignorati dai più a differenza dei nostri, vivaci, assertivi e con grande affluenza di pubblico. Questo lo fa andare in bestia un giorno sì e l'altro pure.
Il logo è sempre stato per lui come uno scudo dietro il quale nascondere la propria incapacità, per affermare un'esistenza che è invece solo apparenza. Una esistenza costellata di eventi fallimentari da parte sua , disertati, ignorati dai più a differenza dei nostri, vivaci, assertivi e con grande affluenza di pubblico. Questo lo fa andare in bestia un giorno sì e l'altro pure.
E cosa fa allora Cuor di Leone? Va a rovistare tra i nostri lavori, come un maleodorante ratto peloso di fogna e cancella, corregge, chiede loghi, riconoscimenti, visibilità, trascinando , Cuor di Leone, in questa sua ostinata recriminazione, anche una povera signora anziana, a due passi dalla pensione, che non sa e non conosce la materia che non reagisce di testa ma solo di pancia e non capisce una emerita mazza, tanto che la malpancista addolorata finisce che telefona parla, blocca i servizi , in una parola: piscia fuori dal vaso chiedendo loghi, loghi, loghi come il popolo chiedeva il pane nei periodi di carestia.
Così che il Cuor di Leone s'è sentito difeso e garantito e lei, invece s'è sentita dire dal Sindaco un bel no, secco.
Così che il Cuor di Leone s'è sentito difeso e garantito e lei, invece s'è sentita dire dal Sindaco un bel no, secco.
Per fortuna, infatti, il nostro Sindaco , per nulla ammaliato da segni che non abbiano in se' una credibilità effettiva, il nostro Sindaco, appunto, non s'è fatto ingannare e li ha stoppati entrambi. Niente loghi, baby, fattene una ragione ma tu continua ad appiccicarli in giro come figurine dei bambini. ma ricordati: successo non te ne hanno mai portato ed un motivo ci sarà no?E tu , vecchia mia, continua pure per i tuoi prossimi nove mesi , a sbracciarti per toglierci attendibilità che tanto per ora siamo tre a zero per noi. E palla al centro.