
Posso fermare il tuo sguardo sul mio sguardo. E' un attimo. Siamo come uniti in una stretta pulsante.
La tua anima guizza velocemente dal mio occhio al tuo, dal tuo sguardo al mio. Non c'è che questo tempo nello spazio e nell'iride profonda che fluttua davanti a me e danza la sua musica voluttuosa. Non c'è nessuno intorno a noi. Il mio arco si flette nella tua direzione e non ho che la spinta a penetrare il tuo sguardo, a comporlo, ad immaginarlo, ad occuparlo con la mia attenzione fulminea e diligente. Questa ti insegue, ti accarezza mollemente e poi di nuovo, ti avviluppa come in un abbraccio di carne e sangue. Qualcuno parla, ride anche. Ma i tuoi occhi, ancora, cercano, mi trovano e scintillano come spade al contatto. Ti assedio prepotentemente. Scivolo da un occhio all'altro, affondo decisa nel tuo sguardo oscuro , lo catturo per un istante eterno , quale predatore crudele, non ti lascio andare, non faccio disperdere il tuo turbamento: lo vizio, lo seduco, lo incoraggio. Non vedo altro. Non sento che la tua voce trasfigurata dall'intesa muta che c'è tra noi. Sento quasi come se la mia mano attraversasse audacemente la tua fronte sudata, il tuo corpo, i tuo fianchi vigorosi, il tuo sesso spasimato.
Non vedo nessuno, perchè non guardo nessuno. non sento nessuno intorno. Non ascolto che il lieve movimento dell'occhio. Per un istante ti avvolgo. Ci sono solo io. Posso godere di te completamente.
Ma è un attimo. Il mio sguardo scioglie il contatto . C'è intorno la gente e il traffico. Le voci che parevano essersi dileguate d'un tratto si assestano limpide e salottiere alle mie orecchie.
La città è ora un telo scenografico che ruota intorno alla mia anima inebriata e sazia.