
Sono ammaliata dalla sua forza tranquilla.
Perchè non c'è forza maggiore che la consapevolezza dello spazio che si occupa , del respiro che si esprime, della coscienza della vitalità primordiale.
In questo io sono il mare.
Per tutto questo tempo, da quando nacque il blog, ho cominciato a spostare i miei piani convenzionali trasmutandoli in posizioni inedite.
Mentre sino ad allora guardavo fuori di me, ho cominciato a intravedere mete diverse in una dimensione distaccata dalla realtà e alla ricerca di un nuovo ordine che la trascendesse.
Ma non ero preparata a questo lavoro . Ero debole e piena di rabbia per questa destabilizzazione che non avevo programmato, ma che lo stesso premeva chiamata da una esigenza improrogabile.
Jung ha scritto:
" Non è possibile vivere la sera della vita seguendo lo stesso programma del mattino , poichè ciò che fino allora aveva grande importanza ne avrà col passare del tempo sempre meno e la verità del mattino costituisce l'errore della sera"
Io credo ,proprio per questo pensiero di Jung, che chi resta ancorato ai progressi raggiunti e li rammenta con nostalgia, non ha ancora trovato la sua estensione successiva e magari non la troverà mai, perchè legato a convinzioni e valori mutuati acriticamente dalla fascia sociale di cui si sente far parte.
Ma non c'è più questo tempo per me. Sono cambiata.
M'è sembrato d'aver attraversato sentieri di erba alta e di liane intrecciate. M'è sembrato d'avere subito attacchi di animali selvatici ed affamati.
Sono giunta tra la sabbia ed il sole nelle profondità di un mare oscuro e tranquillo. Posso attingere alle mie risorse inconscie come ad una fonte trasparente.
Avevo urlato per mesi, m'ero persino dimenata ferocemente come per scrollarmi di dosso un peso che credevo non mi appartenesse.
Ero piena di odio e di rabbia.
Ora no. M'appresto a stendermi come acqua di un mare oceanico in una dimensione infinita. Adesso sono forte . E' solamente la forza che può darti quella tranquillità che è propria della coscienza d'essere nel mondo completamente espressione del se' interiore.
17 commenti:
la metafora del mare è perfetta per esprimere i concetti difficili che hai fatto passare con questo tuo scritto, Anto...
la sua potenza, la sua ampiezza, vastità, il senso di rigenerazione nella continuità, che è trasmesso dal moto delle onde..tutti questi "fattori marini" racchiudono l'intera bellezza della forza interiore di cui ora ti senti piena...
Uno scritto bellissimo!!! Mi è piaciuto a dismisura :-)
Vorrei davvero che tu non ti sentissi arrivata alla sera della vita.
Non so, non mi piace come concetto applicato a te.
Questo post mi dà sensazioni negative, forse, spero, mi sbaglio, avrò capito male, spero....
Ci sono certi momenti nelal vita di una persona in cui tutti si deve rivedere, forse sono momenti dolorosi, ma è il prezzo che si paga pewr una vita autentica. Un abbraccio.
bello il tuo post,x riflettere,e cercare una luce nuova nel nostro io più nascosto,ti vedo sotto una nuova luce,e ne sono contento per te,buona serata Antonella.
Vi leggo una buonissima notizia: l'aver superato l'odio e la rabbia, il sentirsi tranquilla e consapevole della propria forza.
Mi rallegro con Te
Antonella.... non è poco davvero
il passo compiuto.
ciao Antonella, buon inizio settimana
Gillipixel, cavolo, il tuo commento è più intenso nel mio post.sai scrivere benissimo e ti ringrazio di farlo qui.
Mauro, un pochino sai , e poi se non è proprio sera , diciamo pomeriggio inoltrato. L'ora del the, ma per rimanere nella metafora come in un video gioco sono passata al livello successivo. Ti bacio.
Maila, infatti non bisogna tirarsi indietro se ti bussa alla porta l'esigenza di entrare in noi stesse.
Sì. Achab, mi sento meglio. Diversa, hai detto bene.
Sì. Achab, mi sento meglio. Diversa, hai detto bene.
Paolo, sì mi sembra d'avere saltato. Un abbraccio a presto.
Ciao Pierangela, ho visto la tua nuova immagine. Sei bellissima!
Ogni volta che ho perso il controllo mi son fatto male
Mi son sfondato le mani
Mi son fatto arrestare
Ho distrutto cose a cui tenevo
Ho detto cattiverie che non pensavo
E non voglio più porte che non si chiudono bene
Spaccarmi le ossa o bucarmi le vene
E non voglio più urlare e non voglio più bere
E non mi va più che mi fanno incazzare
Questi pezzi di merda con le facce fasulle
Con i loro racconti che non valgono niente
Che non fanno altro che complimentarsi
L'uno con l'altro per le loro esistenze
Per la loro codardia mascherata da scienza
Per la loro pigrizia, per la loro impotenza
Travestiti da uomini, travestiti da donne
Senza mai un appello per le loro condanne
Voglio la Forza Tranquilla
Ma la mia rabbia danneggia solamente me stesso
Oltre a dargli ragione gli dà pure un pretesto
Gli dà l'arma del numero e le lingue taglienti
E mi brucia col marchio che segna i violenti
E mi brucia una croce fiammante nel petto
Che mi schiaccia lo Spirito, che mi nega il rispetto
Che mi corre nel ventre e mi accorcia il respiro
Che mi gonfia le tempie fino a quando non grido
Voglio la Forza Tranquilla
Voglio scavare un fosso fra me e la mia rabbia
Voglio la fronte serena anche nella minaccia
Voglio puntare alla gola e mantenere la distanza
Voglio il tempo prezioso di un passo di danza
Voglio la schiena diritta e la posa aggraziata
Voglio la mano sicura e la lama affilata
Voglio che la mia calma sia di gioia e speranza
E che la mia fierezza non sembri arroganza
Voglio la Forza Tranquilla
Dieguccio, tu sei un furbetto di città...
Non ci si può identificare con ciò che è fuori di noi, si può solo condividere un momento, o un'eternità, mail mio io resta solo e libero, come solo e libero è l'essere del mare.
OMBRESENZALUCEESENZAOMBRE: COME FAI A SAPERE DI NON ESSERE IL MARE?
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