L'ho già detto: siamo creature animali. Creature che in breve tempo dovranno restituire alla terra (piccolo frammento di un universo pulsante ed infinito) la loro materia che si polverizzerà e si fonderà con tutto il resto di cui è composto il nostro pianeta. E questo è una cosa da non perdere di vista neppure per un attimo. Ma c'è ancora un altro aspetto che ci caratterizza ( che è complementare e non separato dal nostro corpo) ossia la coscienza del proprio pensiero o morale che CI rappresenta e muove la materia di cui siamo fatti in qualche modo la forgia a suo uso e che, malgrado sia invisibile, si manifesta attraverso il corpo fatto di linguaggio, gesti, decisioni che intervengono sul mondo delle cose.
Motivo di questo discorsetto: caldeggiare la tesi per cui noi siamo il nostro corpo .
" Chi separa il corpo dalla mente dimostra di non comprendere nulla né dell'uno né dell'altra"
ma non solo: noi conosciamo nel modo più approfondito soprattutto attraverso la percezione delle immagini.
La preoccupazione di "essere visti" oppure di essere " invisibili" sono originate dalla stessa paura di essere " conosciuti" nella parte più vulnerabile di noi cioè la parte completa di anima e corpo che fa di noi un essere totale e quindi più esposto.
Gli animali conoscono d'istinto il timore di essere visti perchè per loro essere visti significa essere a rischio di aggressioni da parte di altri animali predatori. Perciò essere visibili è un rischio biologico fondamentale, mentre " essere invisibili" è una difesa biologica altrettanto fondamentale e per questo tutti noi ricorriamo a una qualche forma di mimetizzazione. Spesso è l' occhio malevolo e scrutatore di noi stessi quello che temiamo: una sorta di Super-Io tirannico che distrugge la gioia di "essere se stessi". E quindi si pensa che l'unico modo per potersi preservare dalle sofferenze sia quello di essere "inaccessibili. " Col web questa impresa risulta facilissima.
Forse essere visti implicherà il rischio di essere riconosciuti, ma solo in questo modo potremo conoscere cosa l'universo ha in serbo proprio per noi, per quello che siamo realmente.