sabato 8 agosto 2009

venerdì 7 agosto 2009

IL REGNO DELLE DUE SICILIE

La giornata era iniziata con i passerottini intorno al camper che cinquettavano gioiosi.

Io, che in questi giorni mi alzo alle sei manco dovessi andare in ufficio, m'ero subito messa all'opera per preparare la colazione dopo una doccia quasi fredda nel camper. Ho cominciato ad addobbare il tavolino all'esterno con ogni tipo di cibo : pane, marmellate, burro , biscotti probiotici e integrali misura poi caffè caldissimo e latte nella sua brocca. Era tutto così perfetto.
Persino le piccole mosche di granaio davano un tocco giustamente agreste a quella tavola imbandita. E la colazione era andata bene.
Abbiamo deciso di trasferirci in Sicilia.
Subito un piccolo incidente sulla strada ha rallentato la marcia. Un camioncino posteggiato male ci ha fatto saltare lo specchietto laterale.Poi abbiamo perso le chiavi, e la Salerno - Reggio Calabria che è quella che è, inutile lamentarsi.

Sul traghetto ho ritrovato la mia perduta serenità. Osservare la terra che si faceva sempre più vicina mi dava un senso di dominio della nave e di me stessa: ero colei che invadeva un territorio, ma nello stesso tempo questa terra separata dall'Italia invece me la rendeva più fragile e più fraterna di altre regioni . E poi il mare: questo mare gigantesco e schiumoso e profondo e scuro e che ci lega e che ci allontana. Questo mare è lo stesso mare di Genova è il mare nostrum. Cioè mio, la mia terra, in fondo, benchè lontanissima ma vicina ed accogliente mentre s'apriva all'acqua ed alle sue imbarcazioni. Penso che è per questo che gli isolani hanno quel piglio selvatico e diffidente ed il comportamento altero : sanno d'essere in una terra completamente vulnerabile all'invasione da parte di tutto ciò che arriva dal mare. L'assenza di frontiere rende frontiera la terra stessa . La fa vivere perennemente sulla difensiva. Cerca una corazza nei modi e nei costumi.

Giardini Naxos : è solo una tappa. La prima impressione: rispecchia l'Italia di oggi con la sua confusione , la sua tracotanza, la sua ostentazione, la sua falsa opulenza, i suoi rifiuti in eccedenza ma ai quali siamo ormai abituati. Quasi di contorno a locali di gran classe. Sorseggi il drink ad un metro da una montagna di sacchetti di spazzatura.
Domani via via. Non fa per me. Domani ultima tappa: Capo Passero.
Caro diario di bordo ho tanta malinconia. Sono straniera e sorella di ogni luogo ed da ogni luogo vorrei allontanarmi; credo che finirò per bruciarti in un camino come facevano le nostre nonne : peccato per i tuoi cristalli liquidi.

mercoledì 5 agosto 2009

PADULA : IMMAGINI INEDITE


Lo so lo so, potrei postare tutto un bel discorsetto sulla storia della certosa di Padula e dei suoi certosini: tipo che agli inizi del 1800 la Certosa fu requisita da Napoleone (lui i preti non li poteva vedere ed in Italia che era piena zeppa di conventi ha fatto che chiuderli e devastarli tutti e buonanotte) e poi che durante la seconda guerra mondiale venne usata come campo di prigionia. Potrei persino scrivere dell’ampio terreno/ PARCO che la circonda e c’è da domandarsi come mai i posti migliori finisce che provengono sempre da proprietà ecclesiastiche. So tutto : il mio boy friend mi ha tormentato per l’intera mattinata durante la visita all'’edificio decantandomi date e qualità delle opere ed affreschi raffigurati .

Ma non voglio fare quella che incenerisce le palle con le storie delle proprie vacanze cultural/ sentimentali .
Vi rimanderò a siti che già ne parlano a sufficienza. Non sarebbe niente di inedito, insomma. Per questo preferisco postare immagini uniche di Padula: ossia di me medesima all’interno di questo bellissimo agricamper. Un campo immerso nel verde: agriturismo I TRE SANTI ( ignoti, credo) .

Una cosa carina è stata la visita alla casa di Joe Petrosino, non tanto per la casa e gli oggetti in esposizioni che ispiravano un non so che di commovente misto ad un senso di straziante emozione pensando a chi s'era preso la briga di presentare Petrosino come un Italiano alla mandolino e merletti, ma dicevo per la custode nonchè guida del museo che, avendo preso il suo incarico come una sorte di missione ha persino esclamato: " ehi! Non voglio nessuno alle spalle: statemi tutti davanti e fatevi vedere. "

martedì 4 agosto 2009

LE TERME DI SATURNIA E LA VITA FINO IN FONDO


Le terme di Saturnia sono, come si suol dire " uno schiaffo alla miseria".
L'ingresso costa € 22,00 a testa più il costo dell'ombrellone e la sdraio ( € 7,00 + € 4,00 ) più il costo dell'ingresso alla sorgente che ti fanno pagare perchè è nel giardino dell'albergo e patiscono avere la plebe che gira tra i tavoli del ristorante. Facendo un rapido calcolo l'ingresso viene a costare per quattro persone ben € 124,00, e poi si deve considerare che devi anche mangiare e bere una volta dentro. Per accedere alla sorgente ti danno un biglietto apposito e devi passare all'interno di una specie di bunker tipo ingresso di banca. Lo fanno per scoraggiare la gente a spingersi sino a lì, dato che per Legge non possono inibire l'accesso alla sorgente.
La sorgente è suggestiva. Perchè se vai sott'acqua puoi vedere milioni di piccole bolle argentate che risalgono in superficie. Insomma uno spettacolo quasi fiabesco. E poi diciamo, che è un po' come seguire una certa filosofia di vita: solo se tocchi il fondo puoi conoscere le meraviglie che ti riserva l'universo. e questo è quanto.

( massì ho il portatile con me )