Io, che in questi giorni mi alzo alle sei manco dovessi andare in ufficio, m'ero subito messa all'opera per preparare la colazione dopo una doccia quasi fredda nel camper. Ho cominciato ad addobbare il tavolino all'esterno con ogni tipo di cibo : pane, marmellate, burro , biscotti probiotici e integrali misura poi caffè caldissimo e latte nella sua brocca. Era tutto così perfetto.
Persino le piccole mosche di granaio davano un tocco giustamente agreste a quella tavola imbandita. E la colazione era andata bene.
Abbiamo deciso di trasferirci in Sicilia.
Subito un piccolo incidente sulla strada ha rallentato la marcia. Un camioncino posteggiato male ci ha fatto saltare lo specchietto laterale.Poi abbiamo perso le chiavi, e la Salerno - Reggio Calabria che è quella che è, inutile lamentarsi.
Sul traghetto ho ritrovato la mia perduta serenità. Osservare la terra che si faceva sempre più vicina mi dava un senso di dominio della nave e di me stessa: ero colei che invadeva un territorio, ma nello stesso tempo questa terra separata dall'Italia invece me la rendeva più fragile e più fraterna di altre regioni . E poi il mare: questo mare gigantesco e schiumoso e profondo e scuro e che ci lega e che ci allontana. Questo mare è lo stesso mare di Genova è il mare nostrum. Cioè mio, la mia terra, in fondo, benchè lontanissima ma vicina ed accogliente mentre s'apriva all'acqua ed alle sue imbarcazioni. Penso che è per questo che gli isolani hanno quel piglio selvatico e diffidente ed il comportamento altero : sanno d'essere in una terra completamente vulnerabile all'invasione da parte di tutto ciò che arriva dal mare. L'assenza di frontiere rende frontiera la terra stessa . La fa vivere perennemente sulla difensiva. Cerca una corazza nei modi e nei costumi.
Giardini Naxos : è solo una tappa. La prima impressione: rispecchia l'Italia di oggi con la sua confusione , la sua tracotanza, la sua ostentazione, la sua falsa opulenza, i suoi rifiuti in eccedenza ma ai quali siamo ormai abituati. Quasi di contorno a locali di gran classe. Sorseggi il drink ad un metro da una montagna di sacchetti di spazzatura.
Domani via via. Non fa per me. Domani ultima tappa: Capo Passero.
Caro diario di bordo ho tanta malinconia. Sono straniera e sorella di ogni luogo ed da ogni luogo vorrei allontanarmi; credo che finirò per bruciarti in un camino come facevano le nostre nonne : peccato per i tuoi cristalli liquidi.