giovedì 2 luglio 2009

OGNI VOLTA CHE SCRIVO

Ogni volta che scrivo mi pare debba essere l'ultima volta.

Perchè lo scrivere, confuso in mezzo a tanti altri bisogni di scrivere altrettanto impellenti ma in fondo superflui, trasforma ogni spazio scritto in qualcosa che si poteva evitare.
Un Blogger in un post intitolato " Nessuno è meglio di me" ha scritto: "scriverò solo quando avrò qualcosa da dire e che sarà necessario scrivere." Ma ciò che ha scritto successivamente non si poteva certo definire " qualcosa da dire o necessario da scrivere" : era invece il frutto di un suo bisogno convulso di autoaffermazione e di consolazione. Niente che possa considerarsi utile od interessante. Non è il solo, naturalmente.
Tutto ciò che leggiamo, a meno che non provenga da una persona in grado di elaborare nuovi concetti , nuove possibilità di riflessione o che sia dotato di capacità di comunicazione ed elaborazione mentale, tutto ciò che leggiamo, dicevo, è accessorio .
Ho la vaga impressione che ciò che lo rende interessante per il lettore sia solo il trasporto affettivo che lo induce verso chi scrive. Niente altro.
Mi chiedo: cosa dunque, ti spinge ad interessarti di una frase anzichè un ' altra? Probabilmente una parola letta o sentita ad un certo punto ti mette a confronto misteriosamente con i tuoi fantasmi oscuri e sconosciuti che con il loro risveglio repentino ti permettono di " dare un contenuto vitale" al tuo mondo.
Perchè non c'è "il mondo" . Perchè non c'è "il giusto" Perchè non c'è "la verità."
C'è il tuo mondo, c'è la tua verità. C'è il tuo palpito segreto e a volte inspiegabile.
Quasi mai giustificato.
Ma d'altra parte la vita è brevissima : non faremo in tempo a comprendere l'inganno perchè troppo occupati a scrivere. Per fortuna.

mercoledì 1 luglio 2009

STORIA DI UN BIMBO E DI UN MERCOLEDI' EROICO

.........
il bimbo

" Sono stato attentissimo" Lui aveva assicurato" ci posso mettere la mano sul fuoco"!
Ma i giorni erano passati . Lei aveva una scritta blu tra le mani dal significato inequivocabile.
Lei aveva pianto un poco. Perchè sapeva cosa significava. Significava devozione, significava impegno. Significava essere una guida là dove lei stessa cercava una strada. E la strada era lunga. La strada era impervia e sconosciuta. E poi oramai lo conosceva. L'illusione era caduta : non c'era più un canto all'unisono, anzi, non c'era più il canto.
Lei gli aveva detto: " Ho deciso: farò l'interruzione"
Lui era un uomo.
Di solito l'uomo pensa che sia un discorso femminile. Disse" Fai come vuoi".
Lei si era sottoposta a tutti gli esami di rito. Non parlava e non chiedeva consigli. Lei cercava all'interno di se' la legittimazione della sua scelta. Perchè, sempre, un azione può essere giustificata MA anche l'attuazione del suo opposto.
Lei non pensava affatto. Lei denudava il braccio per le analisi del sangue e si stendeva nel lettino per effettuare l'elettrocardiogramma. Lei eseguiva le azioni come dotata di circuiti insensibili alla riflessioni emotive.
Il medico disse" " Venga mercoledì alle ore 8.00 "
Lei scese dal lettino e disse:" Va bene"
Pensava che sarebbe stato complicato, che avrebbe dovuto lottare ed insistere e rivendicare, invece tutto era stato facile, per fortuna. Nessuna domanda. Nessun cenno ad altre possibilità.
Lei si sentiva troppo figlia. Si sentiva una figlia incompresa. Una figlia disubbidiente.
Il mercoledì lei si vestì velocemente. Salì in auto. Ma andò in ufficio.
Che splendido mercoledì !! e che splendido bimbo!

martedì 30 giugno 2009

LEI ERA IMMERSA IN QUELL'ARIA CALDA DEL POMERIGGIO

Lei era immersa in quell'aria calda del pomeriggio. Era fatta di ventre morbido, di gambe lunghe e sottili e nude appena sfiorate da una gonna corta che si sollevava ad ogni passo volto all'ufficio.
Lei era fatta di quell'estate ardente perchè il sole penetrava nella pelle e traspirava con lei dai pori vellutati del suo corpo. Lei era una parte dell'universo che emanava quello strano calore proveniente chissà da dove e per quanto tempo. Infatti si chiedeva per quanto tempo.
Per quanto tempo la pelle leggera avrebbe accolto il fuoco estivo di quelle ore radiose e nuove, di quel periodo rigoglioso, di quella stagione che nasceva vulgente nei fiori rossi e tra le foglie accese? Non pareva forse che tutto quel sole miracoloso, ed il vento accogliente, e la luce tra i germogli fossero sconvenienti come un evento eccedente?
Non pareva, in fondo, di consumare il passo lieve e lo sguardo invisibile tra la natura che sbocciava fertile e prepotente ?
Lei si guardò attorno senza respiro. Quella ricchezza evidenziava la sobrietà del suo stare al mondo trascinata in un incanto non meritato e non condiviso. Oh fosse stata la sua strada bagnata di nebbia grigia e silenziosa! Fosse stato il suo passo diretto in un sentiero fangoso e oscuro e faticoso!
Invece.. invece l'universo cantava e lei era germe inconsapevole di un epilogo freddo e malinconico.
Il suo cuore era di ghiaccio.

BORGIO VEREZZI


Vicolo di Borgio


Panorama fotografato da VereZZi

Bar " Alla torre antica " a VereZZi e il mio amico barman Mauro



Bar nella Piazza di VereZZi



Chiesetta nella Piazza di VereZZi

Vicolo di VereZZi


Ciò che si vede da VereZZi

Chiesa di Borgio e fantastica fanciulla



Borgio VereZZi ( SV), è in Liguria ed è un paese composto da due località distinte tra loro: Borgio e VereZZi.


Borgio ha una parte sul mare dove la spiaggia alterna spazi di sabbia fine a spazi di ghiaia. Il posto di mare che prediligo è proprio questo. La spiaggia è abbastanza ampia e sul mare c'è un ristorante con grandi vetrate e tutto colorato di bianco. Altezza bagni Nettuno.
Ha poi una parte alta dove le auto non possono transitare. Fatta di vicoli e stradine di sassi e piccole case di mattoni grigi.
Per poter visitare VereZZi bisogna prendere l'auto e spostarsi di qualche chilometro salendo su una strada molto stretta .

E' un paesino situato in un altura . E' inibito alle macchine ed è fatto di strade di sassi e di piccole spiazi ghiaiosi. Un amore di paese. Da visitare.

( Sono una guida turistica modello)