
Perchè lo scrivere, confuso in mezzo a tanti altri bisogni di scrivere altrettanto impellenti ma in fondo superflui, trasforma ogni spazio scritto in qualcosa che si poteva evitare.
Un Blogger in un post intitolato " Nessuno è meglio di me" ha scritto: "scriverò solo quando avrò qualcosa da dire e che sarà necessario scrivere." Ma ciò che ha scritto successivamente non si poteva certo definire " qualcosa da dire o necessario da scrivere" : era invece il frutto di un suo bisogno convulso di autoaffermazione e di consolazione. Niente che possa considerarsi utile od interessante. Non è il solo, naturalmente.
Tutto ciò che leggiamo, a meno che non provenga da una persona in grado di elaborare nuovi concetti , nuove possibilità di riflessione o che sia dotato di capacità di comunicazione ed elaborazione mentale, tutto ciò che leggiamo, dicevo, è accessorio .
Ho la vaga impressione che ciò che lo rende interessante per il lettore sia solo il trasporto affettivo che lo induce verso chi scrive. Niente altro.
Mi chiedo: cosa dunque, ti spinge ad interessarti di una frase anzichè un ' altra? Probabilmente una parola letta o sentita ad un certo punto ti mette a confronto misteriosamente con i tuoi fantasmi oscuri e sconosciuti che con il loro risveglio repentino ti permettono di " dare un contenuto vitale" al tuo mondo.
Perchè non c'è "il mondo" . Perchè non c'è "il giusto" Perchè non c'è "la verità."
C'è il tuo mondo, c'è la tua verità. C'è il tuo palpito segreto e a volte inspiegabile.
Quasi mai giustificato.
Ma d'altra parte la vita è brevissima : non faremo in tempo a comprendere l'inganno perchè troppo occupati a scrivere. Per fortuna.