Allora mi sono accorta che non era vero. Io non avevo amore palpitante. Non avevo calore e braccia tese e frementi . Ero solo io che immaginavo. Ero io sola tra me e me che mi inventavo le ragioni di vivere e di restare. M'addentravo nelle vite degli altri come primo attore e come spettatore che capisce tutto e crede di conoscere la fine della commedia.
Ero uno spettatore che si gusta l'opera come critico magnanimo. Un critico che vuole recensire al meglio una storia che sa già di approvare.
Ma le cose intorno non ubbidiscono alle voglie personali. Gli altri hanno inventato le loro storie , hanno cantato le loro canzoni. Nessuno incontro. Nessuna consolazione. Vorrei prendermela con chi non mi ama, ma non è colpa di chi non sente, non è colpa di chi non comprende.
Non ho avuto parole, invece, non ho avuto propensione, ma solo compiacimenti personali. Ho accolto senza darmi, ho negato senza rifiutarmi.
Adesso presentarmi di nuovo a vivere mi sembra una follia.
Non si può riprendere un viaggio che non hai mai intrapreso anche se sei già a metà strada. Dov'eri? non ricordi. Non ricordi.
Hai solo un senso di perdita oscura e maligna. Hai tra le mani solo il risultato di un errore che hai commesso. Poi nulla. Nulla. Rimani in attesa di punizioni che nessuno ha tempo di infliggerti. Sarebbe una consolazione al tuo dolore che invece non ti puoi permettere.
Adesso ritornare sul palco mi sembra inutile.
Le luci sono spente. Solo in lontananza percepisco dei suoni e delle risa , ma non mi riguardano.
Non sento più nulla. Non sento nulla. Non ho neppure nessuna immagine da offrire.
Ero uno spettatore che si gusta l'opera come critico magnanimo. Un critico che vuole recensire al meglio una storia che sa già di approvare.
Ma le cose intorno non ubbidiscono alle voglie personali. Gli altri hanno inventato le loro storie , hanno cantato le loro canzoni. Nessuno incontro. Nessuna consolazione. Vorrei prendermela con chi non mi ama, ma non è colpa di chi non sente, non è colpa di chi non comprende.
Non ho avuto parole, invece, non ho avuto propensione, ma solo compiacimenti personali. Ho accolto senza darmi, ho negato senza rifiutarmi.
Adesso presentarmi di nuovo a vivere mi sembra una follia.
Non si può riprendere un viaggio che non hai mai intrapreso anche se sei già a metà strada. Dov'eri? non ricordi. Non ricordi.
Hai solo un senso di perdita oscura e maligna. Hai tra le mani solo il risultato di un errore che hai commesso. Poi nulla. Nulla. Rimani in attesa di punizioni che nessuno ha tempo di infliggerti. Sarebbe una consolazione al tuo dolore che invece non ti puoi permettere.
Adesso ritornare sul palco mi sembra inutile.
Le luci sono spente. Solo in lontananza percepisco dei suoni e delle risa , ma non mi riguardano.
Non sento più nulla. Non sento nulla. Non ho neppure nessuna immagine da offrire.