domenica 20 aprile 2008

Ti darò il mio numero di telefono.

ti darò il mio numero di telefono, se tu mi telefoni o mi parli tra la musica e le cuffie, tra il seguirti oltre il divano. nelle altre stanze. Non mi parli? Ma mi senti. Anche se non parlo e guardo se mi guardi, se c'è una risposta.
Tu cammini altrove e disegni sui muri. Qualche volta chiedo ma non ascolto che la musica nelle cuffie. Tu fumi ed ascolti la stessa musica.
Vorrei spiegarti se ce n'è bisogno o aspettare di ascoltarti. Di avere delle risposte. Ma tu fumi dopo aver guardato tra i colori , i compagni. Tu ridi di cose inutili. Sei lontano, lontanissimo.
Tra trombe e suoni ci incontriamo senza toccarci. Ci parliamo parlando agli altri. E sei pieno di occhi e di movimenti veloci. Sei pieno di gesti.
Ti siedi accanto a me con le gambe allungate di gigante stanco. Sei fatto di parole e di strani sguardi serrati.
Ti guardo sempre, con invidia.
Mi sembra di toccarti spudoratamente. Mi sembra di raccontarti le mie tristezze, mi sembra di urlarti.
Sembra che tu urli, sembra che tu Chiedi. Ma ti darò il mio numero di telefono. Se cambierò il numero o le storie.

giovedì 17 aprile 2008

E' andata così

E' andata così:
Eravamo in un letto assolutamente senza restrizioni. Tutto sarebbe stato possibile. Era facile. Poteva essere subito. Il mio desiderio era vigile. Ma incredibilmente proprio questo mi ha fermato: al desiderio sembrava la cosa troppo in accelerazione.
Da Sempre la mia voglia è profonda ma pignola. E' meticolosa : attraversa ogni percorso con maniacale attenzione. Non tralascia di prestare attenzione ad ogni battito di ciglia. ad ogni granello di polvere della strada. Come una domestica solerte e puntigliosa, non si fa sorprendere a sonnecchiare davanti alla televisione, ma è precisa e pedante, ispeziona e pulisce in silenziosa devozione. E così il desiderio, sorpreso ed anticipato nella sua primordiale essenza, s'è tirato indietro. Avremmo avuto un rapporto sessuale, sarebbe stato semplicissimo, la tecnica la conosco. Ma poi? sarebbe durato nulla: la frazione di una mezz'ora dispersa nella macchia nera nei mille momenti della mia vita. Cosa sarebbe stato per me il ricordo? Il desiderio sarebbe stato appagato prima di essere evocato, già conclamato prima di essere sofferto, richiamato quindi, deluso forse. esaurito. Vinto. Ho pensato così, ma non era un vero pensiero con lui di fronte a spingermi ed a chiedermi.
Era la mia anima che implodeva.
Ho sentito che preferivo il desiderio stretto nelle mie viscere, che preferivo non lasciarlo andare, non lasciarlo morire così per nulla in un secondo di respiro, per un gesto, un amplesso che non valeva i miei palpiti. E' andata così: ho trattenuto il desiderio. L'ho preferito a questo uomo. L'ho scelto. L'ho conservato . Ora è presente. Altrimenti Sarebbe morto, sarebbe scomparso.
Invece è con me. col ricordo di quello che non è avvenuto che posso inventare che posso costruire. Più vero di quello che sarebbe accaduto e più esaltante. Il desiderio me lo propone, lo inventa e lo rinnova.
E' andata proprio così. E meno male.

sabato 12 aprile 2008

Si era fermato per darmi un passaggio.

sulla strada della Toscana si era fermato per darmi un passaggio. Avevo lo zaino ed ho aperto la portiera dietro. Subito avevo notato una bottiglia sul fondo del sedile. Salivo al fianco del conducente. Aveva la barba lunga e l'aria depressa. " posso portarti solo per una decina di chilometri" Aveva detto. Non è andata così. Parlava continuamente. Sua moglie lo aveva lasciato qualche anno prima, ma non riuscivo a capire da quanto poichè il fervore che metteva nelle parole era fuorviante. Sua moglie lo aveva lasciato per un altro. vecchia storia :lei non ama più lui. ma spesso lui non ha mai amato lei. Oppure lei non è ricambiata, lei è infatuata di uno stupido idiota. E poi, quasi con compiacimento,. mi racconta che lei, la moglie, aveva avuto una bimba handicappata dall'altro. Dal rivale. Una storia triste:il marito senza più ragione di vivere. La moglie con un ulteriore fardello. Lui parlava e mi trasmetteva tanta tristezza. Mi accompagnò sino a Grosseto. Entrammo in un bar e restammo tutto il giorno lì a bere ed a parlare. Ero biondissima ed abbronzata. eppure lui non mi vedeva affatto : era troppo disperato. Avrei voluto prenderlo in braccio e consolarlo come un bambino riottoso, anche se sembrava un vecchio. Non avrei voluto lasciarlo più. Avrei voluto essergli amante. Avrei voluto fargli intravedere altre possibilità, ma il sole stava tramontando ed io ero arrivata alla mia meta. Era così tardi, poi. Soprattutto per lui.

giovedì 10 aprile 2008

L'investimento ad interesse passivo del 5%



Quando parli di investire nei rapporti mi viene voglia di inforcare i miei occhialini e prendere la calcolatrice. Mi viene il desiderio di sottrarre e moltiplicare le cifre del mio conto corrente bancario. non ho studiato i logaritmi. Scusami.


Non è così, non è così che intendo, capisci. Dov'è la pianta dentro di noi che spinge fuori la propria essenza? Dov'è la radice profonda ? Come puoi dirmi che non ho investito? Non è il compito del desiderio. Non è il ruolo del sentimento. non è compito della mia anima: questa vive "adesso." vive il momento come fosse eternità.
Non esiste il progetto. Non esiste la pianificazione. Come fai a dirmi queste cose? Sono lontana da questa dimensione. Non è la radice profonda di noi che ha questo ruolo del costruire, programmare, stabilire. Il seme secerne il calore, la spinta. L'anelito. Il respiro.

Il resto lo fa quella parte di noi che il seme si trascina dietro fatta di strutture sociali, modelli comportamentali acquisiti, di ruoli sociali.
Non posso disquisire a questo punto. Non ho, per quello di cui parlo , il senso di costruire. Non ho il senso dell'investire. di "fare" ma di "sentire", "ora" : in questo momento eterno, di vita e di essenza fondamentale.
Non trascinarmi nel terreno del " quanto tempo" , del "dove", del " come ", delle posizioni da adottare.
Come puoi avere dimenticato? come puoi avere rimosso? O forse che tu non hai mai inteso l'amore in questo modo? e c'è un altro modo per intenderlo?! Non conosco il termine " investimento". Si vive l'ebbrezza con grande passione. nell'unico modo possibile: totalmente: ossia col senso eterno dell'attimo, del respiro, della vita intera senza limiti. Trasecolati. consumati. Spogli. Come puoi ridurre tutto ad un senso di "tempo" e di "cose costruite"? L' essenza profonda non se ne consola. Lei si trova tutta nel sentimento, non ha altri riferimenti .E' l'autentica. La vera e l'unica realtà.
Cosa mai si può esprimere di più essenziale della propria anima, del proprio senso di eternità, del sè profondo?