Denso. Morbido . Si muove all'unisono col cielo . E' lontano ma s'avvicina ora violento ora distratto , confuso tra il vento e la roccia. Non è mai dove lo guardi : si sposta continuamente davanti a te vacillando compatto e gommoso tra le gocce e la schiuma bianca che lo avvolge.E tu che lo guardi non sei il più forte . La terra è sua , lo spazio gli appartiene . Ci sarà ancora domani la sua spinta misteriosa , avanzerà innalzandosi nell'aria , sarà molto più alto di te, molto più grande . Tu sarai forse la polvere bagnata che lo raggiungerà tra i flutti rombanti, sarai il vapore che lo circonda nebbioso , oppure sarai un piccolo , duro scoglio . Sarai materia immobile , consumata come una roccia senza nome , sarai travolto quale sasso levigato dalla carezza penetrante dell'acqua. Trascinato e avvolto dal suo abbraccio. Il tuo sguardo non lascerà alcuna impronta nella sua pelle di acqua e vento . In tanti abbiamo cercato di fermare la sua voce , di trattenere il suo respiro. Di ascoltarne il richiamo. Di condividerne il viaggio.
1 commento:
Bello questo brano, Anto...il mare è un simbolo molto potente ed è dentro ciascuno di noi...e poi stare a guardarlo non stanca mai, un po' come le lingue di fiamma nel focolare...
Bacini a flutti :-)
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