martedì 30 agosto 2011

UNA GIORNATA PARTICOLARE


Non è una buona giornata. Ci si aspettava , ingenuamente un'azione di salvaguardia sulle pensioni  dei nostri lavoratori. Delle nostre madri, delle vedove, degli operai, delle nostre fabbriche , dei  commercianti che avevano sempre pagato  le tasse e i contributi anche con la speranza che la propria famiglia, sarebbe stata  garantita. Invece no. 
Si era parlato di una tassa di solidarietà a cui avrebbero fatto fronte i  più ricchi del Paese , In Francia lo hanno fatto senza ricriminare come fosse un dovere verso un paese in grave difficoltà. Neppure questo, da noi è stato possibile. 
Ma la lega prometteva: " le pensioni non si toccano. "
Invece, attraverso le detrazioni degli anni  utilizzati  per il conseguimento della laurea,  ecco che anche le pensioni sono state  violate. E sono  le pensioni dei lavoratori più visibili.  Più controllabili, più vulnerabili. Gli operai, gli impiegati, gli insegnanti, i medici, gli ingegneri, gli architetti.  L'Italia  che lavora.
Non è una buona giornata. Affatto.   E pare come la conclusione naturale ma crudele  ed inevitabile di un intervento contro lo Stato che si  sta protraendo ormai da anni. 
Si è iniziato  col   dequalificare il personale degli enti pubblici. Di chi operava nel servizio pubblico. Ecco  che si è iniziato a chiamarli " fannulloni"  Poi dei medici, poi degli insegnanti, dei maestri.  cattivi maestri  e cattiva  la scuola. Degli operai della FIAT. Fiom sovversiva . Cosa ci si aspettava? Che si potesse tutelare la loro vecchiaia, che si potesse rispettare il loro lavoro?I loro studi? La loro preparazione?
Io credo che le persone che lavorano per il servizio pubblico siano  dei lavoratori eccellenti. Perchè hanno studiato, hanno dovuto passare più di un concorso,  hanno fatto pratica per anni, hanno dovuto confrontarsi  sempre con il nuovo, l'imprevisto. Hanno dovuto lavorare in  svariate condizioni economiche per riuscire a fornire i servizi , l'attenzione, l'accoglienza.
Di pari passo , i vitalizi della casta di Roma non sono stati toccati. Si parla di una futura, quanto improbabile , cancellazione delle Province, ma che dovrebbe passare attraverso una modifica della costituzione quindi  fra anni o  mai.  Invece gli Stipendi dei Parlamentari non scelti dal cittadino sono sempre i più corposi di Europa. E le loro pensioni le più numerose.
Gli stessi Sindaci, quelli sì, votati da noi,  si sono ribellati ad una casta che non ha più pudore di allargare il  proprio  raggio di azione devastatrice dei diritti della gente persino calpestando i propri uomini. 
 Le recentissime vicende di corruzione da una parte e dalll'altra  ( vedi Penati e Scajola) fanno perdere ogni speranza di alternative . A meno che non siano i nostri Sindaci, i nostri amministratori di queste città fantastiche che, radicati come sono nel territorio,  PERFETTAMENTE A CONOSCENZA delle amarezze dei loro cittadini  continuino a lottare  accanto  a questi per una  Italia diversa, insomma, migliore.

giovedì 25 agosto 2011

GLI ANNI EROICI


Eh lo so, in questi giorni  siamo tutti  attenti ad ascoltare la tivvù dove ci stanno dicendo  da circa dieci giorni che mancano poche ore alla fine di Gheddafi e tu stai lì perchè non ti vuoi perdere  neppure un secondo di questo avvenimento storico. Ed intanto dicono anche che in Italia c'è la crisi, che questo governo deve cadere che cadrà, che non governa e poi, invece, c'è chi dice che è solidissimo, che è forte che vanno d'accordo quelli della lega e il PDL  e che quello che manca è l'opposizione. Ce ne sarebbe da stare in ansia per tutta la giornata solo a farsi prendere da questo gioco al rimpiattino dei giornalisti.
Ma noi italiani non ci siamo mica scomposti più di tanto: siamo andati al mare ed alcuni in montagna. Abbiamo fatto le nostre benedette ferie . 
Abbiamo fatto conversazione sotto l'ombrellone sulla crisi economica , ma senza grande apprensione. 
Ancora adesso siamo  abbastanza tranquilli. Ci hanno detto che la tredicesima forse ce la daranno a rate, che in pensione non andremo che i nostri figli non lavoreranno e noi che siamo fatalisti diciamo: che cazzo ! li manterremo noi  i giovani pargoli e tutto si aggiusterà. Perchè noi siamo fatti così. A noi italiani non  piace lottare per il bene comune, siamo stati abituati sin dal medioevo  a vivere in piccoli staterelli , a curare il nostro orticello. Quello che succede nel mondo non sembra toccarci molto. 
Eppure siamo invasi da  una fascia di persone cariche di privilegi inauditi e scandalosi .
Alcuni, in Italia , auspicano  una primavera simile a quella che   sta scuotendo le nazioni  a noi vicine, ma è un'utopia irrealizzabile , non è nell'indole degli italiani  , individualisti e pigri, maniaci delle pulizie  e della cucina mediterranea.  E poi siamo troppo vecchi, troppo annoiati , troppo viziati per  essere dei santi e degli eroi.
Già mi viene male solo al pensiero di dover avere a che fare nuovamente con  l'incompetenza di  Cuor di Leone  figuriamoci  se dovessi  mai ragionare sui problemi internazionali !

mercoledì 24 agosto 2011

VENDO CAMPER . OCCASIONE D'ORO











Eccolo qui , il mio camper . Lo vendo alla fine. Ecco i dettagli

USATO
Tipologia: CAMPER  MANSARDATO
Marca: SHARKY
Modello: SHARKY L4
Meccanica: FIAT DUCATO 3.0 MULTIJET
Motorizzazione: 2.300
Potenza: da 101 cv a 130 cv
Trazione: ANTERIORE
Posti omologati: 6
Posti letto: 6
Anno immatricolazione: 2008
Km: 48.000
Accessori: antifurto; aria condizionata cabina; autoradio; veranda;
Dati vari: ha gli accessori per caricare la moto nel garage e la lucina nella veranda
Fascia di prezzo: 30.000 
                                                            Chi Interessato: cecilia_ok@alice.it

martedì 23 agosto 2011

TE LA DO IO LA DEMOCRAZIA


Sono alquanto in imbarazzo quando leggo che " l'Italia è una repubblica  democratica fondata sul lavoro" ed ancora : la nostra Repubblica, (come dice la costituzione) ha il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico , sociale  che impediscono il pieno sviluppo della persona e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica economica  e sociale del Paese" . 
 Non è sufficiente vivere in democrazia,  è necessario valutare la qualità di questa democrazia. 
La qualità della democrazia, lo scrive Giovanni  Sartori, si misura nella sua capacità di rispondere a quelle che sono le spettanze dei cittadini almeno nel campo del lavoro dei servizi sociali e sanitari. Ora, una persona non si potrà definire libera se non ha la possibilità di lavorare e di poter usufruire dei servizi essenziali. Perchè, appunto, libertà non è , come dice Giorgio Gaber , arrampicarsi sopra gli alberi e mettersi a cantare. 
La mia nuova inquietudine , ormai, non bussa alla porta del cuore , ma a quella di un cervello disincantato e incontaminato.

Non è sufficiente per una  Nazione proclamarsi democratica: deve avere  i canoni di qualità necessari per essere definita tale. E per essere democratica una Nazione deve dare ai suoi  cittadini la possibilità di lavorare e di essere curati nel migliore dei modi. Le città devono  avere i servizi base quali i trasporti, gli asili, le scuole in condizioni buone e non suscitare nel cittadino la sensazione di essere sempre braccati e confusi in un luogo ostile. 
Il bene individuale ormai non coincide affatto con il bene pubblico ne è anzi diventato l'antagonista principale. 
I potenti  a Roma probabilmente avranno  tutto ciò che possono desiderare: auto, soldi vari cellulari, ville gratuite  con terrazze fiorite, ma se la città soffre questo non fa del loro operato un buon operato, non fa dello Stato uno Stato democratico. 
E' vero: lo scriviamo. Lo diciamo e ci pare che questo significhi essere liberi. Ma non è vero.  Non si è liberi se non si può interrvenire fattivamente e noi non ne possiamo nulla. Molti dei nostri cittadini, ormai cinquantenni, sono stati licenziati. Non ne possiamo nulla. 
Negli ospedali le corsie sono zeppe di degenti abbandonati e maltrattati dalla sanità? Non ne possiamo nulla.
Questo non fa di noi, anche se momentaneamente più fortunati e chiacchierini, degli uomini liberi. Non fa della nostra Nazione una Nazione democratica. 

( a proposito: dopo pochi minuti che mi hanno scattato questa foto , i gendarmi  ( si chiamano così eh) del Vaticano mi hanno bloccata perchè il mio vestitino nero era troppo osèè)

lunedì 8 agosto 2011

DICA : AAA



Trascurando di parlare di questa legge elettorale che impedisce al cittadino di " scegliere " il proprio candidato    ( ma di scegliere in base a cosa? Ormai  i programmi dei partiti si equivalgono in una corsa alla conformazione che sembra la  sola  in grado di avere consensi da parte della massa popolare  ( la conformazione di idee e l'appiattimento delle  differenze ) non vi pare d'avere l'impressione che la politica vera non si faccia sugli scranni del Parlamento, ma in altro luogo? 
La politica, INFATTI,  la fa il mercato internazionale. Chi decide se una Nazione deve essere declassata o meno non lo stabilisce la formazione culturale o il grado di sviluppo sociale  ed etico di uno Stato, ma la sua forza economica e la sua capacità di competizione nellla vendita di prodotti di consumo.
E in mezzo a questo marasma di azioni sopra le nostre teste  noi ci barcameniamo a cercare di scegliere, di capire, di protestare di essere presenti un poco per poter sopravvivere. 

Ed intanto abbiamo i nostri figli a cui pensare e  le bollette da pagare e le piccole crisi sentimentali ed esistenziali con cui confrontarci di gran lunga più importanti che sapere se quel  " gestore della cosa pubblica" fa le cose per bene oppure no. 
Noi cerchiamo di schierarci mentre, vedete, l'opposizione si fa flebile ed accomodante quando qualche questione va a  toccare anche i suoi privilegi e la maggioranza fa in modo che questi privilegi siano in massima parte condivisi tra tutte le forze presenti  per poter avere alla fine una contrapposizione debole ed atona.
Gli accordi all'interno dei parlamento sono atti  a cercare di mantenere le posizioni di vantaggio  dei parlamentari rispetto allla maggiorparte della popolazione,   sin dai tempi  ( ma anche prima, và) della famosissima proposta sulla bicamerale con cui D'alema ha  voluto chiudere un occhio, anzi tutti e due,  sui provvedimenti da adottare in relazione ai famossissimi conflitti di interessi e così via.  

Bersani ripete all'infinito " Dimissioni ed elezioni " con un tono modaiolo e pacato tanto che lo rende unico atto  di cui sembra  disporre per i due anni che ancora ci separano dalle elezioni. 
Il sistema politico non fa altro che applicare gli input che giungono dai mercati internazionali, ossia la politica non è altro che un attività economica gestita dai grandi affari che si muovono nel mondo. 
Non ci sono fautori, ma solo pedine  in circolo che cercano di trarre alla fine un vantaggio  tutto personale  da questi movimenti grandiosi. 
All'interno di questo grande sistema economico, le ideologie non trovano posto perchè erano  sorte e formulate in base ad un  etica sociale e morale sconosciuta ai giochi economici che ora amministrano il mondo. Le  dottrine che distinguevano un partito da un altro hanno dovuto amalgamarsi per  modellarsi al sistema economico e finanziario tanto da non  distinguersi più in modo netto e deciso.  
I programmi non esistono  e si cerca di  raggiungere il consenso attraverso l'immagine accattivante di quello o quell'altro personaggio in base a una qualche attrattiva  emotiva ancora a me incomprensibile.  Se non c'è più una ideologia a cui fare riferimento  allora contro chi ci si può  ribellare,  contro chi anteporsi e discutere? 
 Se,  sia da  una parte che dall'altra , si aspettano le direttive di un macro sistema internazionale che permetta le scelte nazionali,  ecco che manifestare  un qualche coinvolgimento personale ed ideologico  diventa un atto ridicolo e soprattutto infruttuoso. 
Uniformati come siamo ad una adesione di destra o di  sinistra (poco cambia) , sento che una nuova voce debbe ripartire in luoghi meno compromessi dal linguaggio standard : ossia i comuni; centro  di origine del nostro Stato , dove ancora si possono individuare sedi non contaminate per far  sorgere un codice alternativo, una storia inedita. o almeno spero.

giovedì 4 agosto 2011

SE IL MONDO E' CRUDELE, LA MEMORIA INGANNA E L'OZIO E' IL PADRE DEI VIZI




 Il fatto che mi ostini a parlar di  persone indegne di  attenzione non vi faccia trarre inganno.  Sono solo terribilmente sfaccendata e si sa, l'ozio  attira i vizi più abietti ( si vede no?)
Sono in ferie e, in attesa  di ri - avere il mio camper ceduto in un momento di spropositata generosità ,  mi sto trascinando in ozio totale tra una stanza ed un ' altra  nella mia casa silenziosa ,  nella mia città deserta e per questo  accogliente e quasi straniera. 
Appena iniziate le ferie Cuor di Leone ha pensato bene di farsi sentire inviando l'ennesima lettera di rivendicazioni che mi ha almeno abituato gradatamente al mio nuovo stato di sfaccendata . Sono andata subito su tutte le furie, e questo fa bene allo stato di tensione che precede  la spinta creativa in un essere umano,  ma poi pensandoci attentamente ho visto nelle sue lettere continue una  sorta di richiesta di conferme, di considerazione, di aiuto ed allora mi sono un po' commossa.. 
Perchè lui, Cuor di Leone, quando lamenta di non essere considerato, di sentirsi invisibile  è proprio questo che sente. Non lo dice solo per continuare a screditare il team in cui lavoro. 
L'Individuo, come scriveva Piaget, percepisce il mondo esterno  non attraverso i sensi ,intesi come organi oggettivi che rimandano una stessa visione della realtà, ma attraverso una propria sensibilità che cresce e si sviluppa in correlazione alla percezione del mondo stesso in una sorta di trasfigurazione di  questa realtà tramite  la percezione del se' interno.
Allora è vero che Cuor di Leone si sente messo da parte, ignorato, vituperato , incompreso, non già da me che in effetti lo giudico alla stregua di uno scrivano incompetente ( ed a ragione) ma dal mondo stesso che non lo comprende, non lo  coinvolge e non lo trascina con se' in questo suo percorso evolutivo che porta il genere umano ad oltrepassare se' stesso e la propria genialità.
In questo inevitabile  viaggio, però,  qualcuno rimane indietro e niente vale prendersela con Maria od Antonella. E' un fatto necessario. Una legge di natura. 
La realtà è questa, piccolo. E questo discorso, beninteso vale per tutti quelli che  riversano sugli altri le ragioni della propria inettitudine. 
Bella gioia . Tu
e quell'altro.