sabato 30 gennaio 2010

ELEZIONI VALENZA : ELETTORE ANNEBBIATO


Lui attraversava le vie di Valenza celate dalla nebbia per giungere all'appuntamento nella sede del PDL .
Si sarebbe parlato della candidatura di Sergio Cassano a Sindaco di Valenza, un " non politico" di prestigio e non voleva mancare per nessuna ragione al mondo. Lui, infatti era un simpatizzante del PDL.
La strada era intrisa di piccole goccioline d'acqua che offuscavano la luce dei lampioni nel viale.
Gli pareva di essersi perso.
Vide infine una luce chiara in fondo alla strada. Aprì la porta lentamente.
Il locale era pieno di gente come mai era successo. Non riusciva neppure a intravedere i suoi amici di sempre.
In fondo alla sala c'era un sostenitore del candidato che parlava :
" Noi vogliamo una città efficiente, vogliamo intraprendere un percorso nuovo .
Noi riteniamo di rappresentare il nuovo. Sono gli altri che hanno fatto un percorso vecchio per individuare il candidato sindaco.
Il nostro è stato un percorso differente: abbiamo immaginato di unire un concorso di idee e di volontà direttamente espresse da alcuni cittadini di Valenza, che condividono il nostro programma, per immaginare il futuro della nostra città.
Noi siamo liberi con la nostra ampia disponibilità a lavorare per la città, senza cariche da assegnare a tutti costi a quello ed a questo!!!!
La differenza sta proprio qui: abbiamo un percorso differente per un obiettivo differente.!!"
E giù applausi!!
Lui si sentì infervorare l'animo. Era felice! . Finalmente una alternativa per la città secondo un'ottica di destra liberale!
Ancora l'uomo in fondo alla sala parlava:
" Noi siamo per una società riformista, libera che punti ad una Europa moderna e competitiva, dove i nostri prodotti siano riconosciuti i migliori per la qualità e la produzione. Noi siamo per candidare un "non politico."
Un figlio dell'imprenditoria italiana che ha dimostrato di appartenere ad una famiglia che ha fatto della competitività e dello sviluppo economico la sua bandiera!!!! Una famiglia che si è distinta tra la gente bene della società!"
clap clap
E giù uno scroscio di applausi grondante di voci animose e di incitamenti.
Lui sorrise soddisfatto: c'era per la città di Valenza una nuova possibilità col popolo delle libertà.
Di nuovo si concentrò entusiaSta e commosso all'ascolto del relatore:
" Dunque, vogliamo una società federalista, riformista con un candidato che non sia appartenuto al partito, ma che porti avanti la volontà della città !!
Noi candidiamo...... Costanza Zavanone!!!!"
E giù di nuovo applausi.
Lui si guardò attorno sconcertato..... Come Zavanone?!!! Cosa?!!!!
Ma allora aveva sbagliato sede di partito!!! Maledetta nebbia!!!.!!! Era finito nella sede del Partito Democratico.!!!!

giovedì 28 gennaio 2010

ELEZIONI COMUNE VALENZA: L'UOMO E LA SUA AFFIDABILITA'


Bettino Craxi è stato condannato in via definitiva per corruzione. Questo è un fatto, e non è oggetto di libera opinione o di "controversie". Un altro fatto è che chi, con una condanna definitiva alle spalle, si sottrae alle autorità viene definito "latitante"
Un altro punto che non dobbiamo mai , ma dico proprio mai, perdere di vista è che la politica del periodo in cui Bettino Craxi era leader indiscusso in quindici anni, portò il debito pubblico dal 60 al 120%, togliendo a due generazioni future di italiani la speranza di un futuro migliore.
Ancor oggi stiamo cercando di pagare quel debito.
Fu il fautore di una politica affarista e senza scrupoli che non ha avuto all'interno del pentapartito nessun oppositore.
Il socialismo è un'altra cosa. Ma gli uomini iscritti al partito socialista di allora hanno sbagliato politica . Vederli riesumati oggi mi fa un certo effetto.
A Valenza gli esponenti del PSI locale ( formato dagli stessi uomini che avevano come segretario Craxi) appoggiano Costanza Zavanone, la vedova di uno dei rappresentanti di spicco della nomenclatura socialista degli anni 80.
La città di Valenza non ha avuto occasione di conoscere i pregi della signora Zavanone, Vedova Pittatore poichè non ha mai servito la città fino alla veneranda età di 65 anni. ( un interesse per la nostra città un po' tardivo!!!)
Ma è ben visibile ciò che personalmente non ritengo un pregio:
è sostenuta dagli stessi uomini del partito socialista che aveva come segretario Craxi.
Non altri uomini nè altre idee. Non smetterò mai di ricordarlo ai miei concittadini.
Per buona pace di massimino, che saluto affettuosamente.

martedì 26 gennaio 2010

IL POLITICO CHE NON CONOSCEVA LE DONNE

Nella vicenda dell'ex sindaco di Bologna non mi ci sarei soffermata neppure un minuto se si fosse trattato esclusivamente della cronaca di un mediocre uomo di potere ingarbugliato in questioni confuse di soldi e di raggiri , di politica e di compromissioni. Queste sono storie ordinarie, le solite storie di uomini vanesi ed arroganti che decidono "chi " che decidono "cosa."
Sono Storie noiosissime.

Ma adoro la passionalità delle donne. Oh! le donne come le amo! Che si danno totalmente senza riserve, che accolgono l'amore come un evento traboccante dal proprio ventre , che si lasciano guidare in questa danza prepotente dove il sentimento è l'unico padrone e dove l'amore ha mille facce anche quella dell'odio e dove l'odio non inganna, ma è puro e trasparente come sorgente nutriente e inevitabile!!

L'uomo ama la rappresentazione della relazione amorosa, la donna si lascia travolgere dalla pienezza vibrante come da una malattia. Solo chi millanta l'amore non se ne lascia rapire invece solo chi riconosce l'amore quale forza sovvertitrice riesce a essere totalmente.

L'uomo, una volta terminato il bisogno d'essere accompagnato diventa un ragioniere meticoloso. Dice:
" ti trasferisco ad altro ufficio". Ma non sa d'avere a che fare con un oceano misterioso e profondo, non sa di risvegliare il demone sepolto nell'abisso silenzioso della sua anima cortese. La donna si vendica a costo di morirne.
Per questo amo la donna che è pur capace di un sacrifizio così doloroso, ma vitale. A come Vendetta!!! Per questo motivo, per questa nostra capacità d'amare non potremo mai essere dei panciuti corrotti politici d'assalto.

sabato 23 gennaio 2010

ELEZIONI VALENZA:NON E' UNA VIRTU' NON ESSERE UN POLITICO


Come vorremmo fosse la nostra vita? Non la vediamo, forse, in un futuro roseo, in una città amministrata perfettamente, con un lavoro che ci soddisfa ed un amore che ci conforta? la vediamo molto candida come questa splendida immagine.
Non è quasi mai così.
Molto spesso il lavoro non ci soddisfa e le strade sono piene di buchi ed i lampioni spenti e danneggiati.
Molte volte l'amore non c'è e neppure il lavoro.
Non ricordiamo bene cosa si intenda per politica.
Per noi il fine della politica era " ottenere ciò per cui ci impegniamo tutti i giorni ed in cui speriamo ".
Politica, ormai è diventata sinonimo di " incompetenza" " raggiro". Perchè abbiamo identificato il senso profondo e potente della politica con questi nostri politici.
Per cui, mentre un tempo la politica diveniva la sede dove i valori e le speranze prendevano forma nell'azione ordinata e programmata, ora lascia un vuoto inquietante di identità e di cultura.

Siamo giunti al punto in cui tutto ciò che viene definito " non politico" ci appare già un requisito positivo sufficiente a risolvere ciò che spetta alla politica realizzare. Ossia cerchiamo in personaggi famosi ma che non hanno mai operato per la comunità, una figura di riferimento certo a cui diamo il potere e la volontà di pensare per noi. In questo caso il Partito democratico di Valenza ci offre una anziana signora con l'unica caratteristica di " Non essere un politico"

Ma non basta " NON ESSERE UN POLITICO" per essere una persona in grado di gestire al meglio la cosa pubblica"
Anzi.
Spesso chi , per esempio, si è occupato delle proprie cose personali per tanti anni con successo, ha acquisito una mentalità consumistica, individualista e competitiva che lo costringerà a reiterare la propria azione rivolta esclusivamente ai propri interessi.
Il vero politico (ma, attenzione, non sto parlando dei cialtroni che abbiamo incontrato in quest'epoca dannata) il politico per divenire tale, ha praticato durante la sua gavetta il rispetto per il bene comune privandosi di quelle deviazioni individuali che fanno sempre parte del vivere del comune cittadino che giustamente pensa alla propria famiglia.
Dunque, meditiamo su questo quando ci presentano una persona in qualità di deus ex machina in grado di risolvere i gravi problemi economici della città e dei cittadini solo in virtù del fatto che ha i soldi e non è un politico.
Queste due cose non sono delle virtù e non sono programmi per governare un paese. Personalmente ritengo entrambi un handicap non di poco conto.
Quando si parla di istituzioni, quando si dice di dover prendere una strada che vale per tutti, si indica un processo che spersonalizzi chi ha il dovere di agire e che si ponga al servizio di una politica non di una personalità.

giovedì 21 gennaio 2010

DONNA UOMO LA FOLLA: DALL'IMMAGINE ALLA SCRITTURA

dopo molto tempo di assenza causa esami feste convegni.....alla beata ora di 00. 04 ho preso una pausa dallo studio delle civiltà in Italia prima dell'arrivo de quegli attacca brighe dei romani per ricopiare e pubblicare il risultato di una prima giornata di incontro di un laboratorio che seguo sulla scrittura creativa intitolato DONNA UOMO LA FOLLA: DALL'IMMAGINE ALLA SCRITTURA, si tratta di un laboratorio in cui non si impara a scrivere tecnicamente ma a scrivere partendo da immagini che nascono che parole e pensieri e che dovrebbero suscitare altri pensieri....il primo risultato è questo:

*Una giornata di sole, un prato in mezzo alle colline che circondavano casa. Dopo tanto tempo era tornata, era stata via a lungo. A lungo aveva viaggiato, visto, provato,ma il profumo che sentiva a casa lo sentiva solo lì: l’aria era fresca , il sole era alto, gli uccellini erano in volo: era arrivata la primavera.D’improvviso sentì le voci, le urla le risate, i bambini che giocavano con un’enorme palla a forma di faccia di bimbo. Lei aveva un vestitino blu carta da zucchero, era insieme agli altri, si sentiva come loro, doveva saltare solo un pochino di più: era molto più piccolina rispetto ai suoi coetanei. Era felice come non lo era mai stata in tutti i suoi viaggi. La merenda era semplice: un’albicocca e 4 quadratini di cioccolato , del suo stesso colore: il fondente era il suo preferito: glielo aveva comprato il papà quando l’aveva portata a casa la prima volta….anche quel giorno era felice.Era così felice che correva, correva, correva non poteva smettere di correre e correre; correre in mezzo a quelle strutture in tufo che ogni tanto spuntavano e che si vedevano da lontano sulle colline in gruppi: il papà le spiegò che quelle erano tombe, di quei padri scomparsi moltissimi secoli fa che diedero origine alla loro terra e che portano oggi il nome di Etruschi: un popolo lontano e misterioso che l’affascinavano da sempre.Correndo, corse così forte che all’improvviso si trovò di fronte un muro in rovina: era strano: non credeva che gli etruschi usassero il viola per decorare i muri. Era molto alto ma nemmeno quel muro riuscì a fermarla: lo passò. Fu così che aprì d’improvviso gli occhi ed era diventata una donna, d’improvviso era come se il tempo non fosse mai esistito: era lì in un campo con in mano quello strumento che gli archeologi chiamano trowel e che usano per rifinire le superfici dello strato da pulire.

domenica 17 gennaio 2010

IL MARE INTONA IL SUO CANTO

Ci nascondiamo. E spesso.
Nascondiamo la nostra debolezza, i nostri dubbi. Abbiamo paura che vengano utilizzati contro di noi. A volte succede.
Allora preferiamo rappresentare un " io" preciso . Deciso. La sua immagine non si può scalfire e sempre cercheremo di esibirla per non dimenticarla: io .. io .. io ... io...

In questo senso dobbiamo vigilare. Perchè questa rappresentazione ci incatena ad un soggetto inautentico. Che ancora di più ci imprigiona e ci comanda perchè non permetterà a ciò che siamo di respirare.

Dobbiamo stare attenti . Ed ascoltare ciò che ci appartiene davvero.
Ci sono parole che sembrano scritte da noi ( sì, sembra che stia saltando da un argomento ad un altro ) Lì ci troviamo ed è lì che dobbiamo scoprirci.
Alberto Moravia, quando lesse Kafka ne" La Metarmorfosi" si chiese" Lo volevo scrivere io! Adesso Cosa scrivo?"
Così è successo a me con questa poesia che condividerò con i lettori: è come l'avessi scritta io. ( si prega notare a chi mi paragono)
Nel mare ritrovo la natura che sono e che mi nutre.
E' di un poeta greco del novecento: Kostantinos Kavafis.


La voce del mare:

Il mare intona per noi un tenero canto
canto generato da tre grandi poeti:
il sole, l'aria , il cielo
L'intona con la sua voce divina
quando calma dispiega il tempo dell'estate
come un gran manto sopra le sue spalle.

venerdì 15 gennaio 2010

L'AMORE E CHI PIU' NE HA PIU' NE METTA

.........................
......................



C'era una vecchia canzone che così cantava" nell'immensità dell'universo ci deve essere dell'amore anche per me, per me che sono nullità nell'immensità"

No.

L'universo non è stato creato per l'uomo. Sì, lo so l'hanno detto a scuola. Ma non hanno mai potuto comprovare questa bizzarra teoria. Nel frattempo il cosmo s'è mosso senza alcun ordine regolato dall'uomo. Si muove per se' in un tempo perenne e crepitante della sua potenza e del suo calore senza progetto. l'uomo ne è la infinitesimale sostanza che si perde e si rinnova all'interno di un sistema senza comando. Ci muoviamo , dunque, relizzando una composizione che è l'universo che solo di questa composizione ne è la natura ed il suo ordine. Solo il movimento complessivo determina la vita di ogni singola cellula e ne è l'ispirazione.

Non vi è dunque nulla per noi se non l'attitudine che il movimento condiziona, che ha un percorso delineato alla sua stessa realizzazione cioè al senso del bene assoluto dell'amore poichè solo questo può essere l'orientamento che permette il suo divenire perenne.

L'amore non viene a noi come dono miracoloso, ma è in noi come percorso necessario al flusso inarrestabile dell'universo. E scusate se è poco.

La splendida immagine mi è stata gentilmente concessa

da " Foto 2000" di Gilberto Botter di Valenza

giovedì 14 gennaio 2010

COMUNE DI VALENZA - PROGETTO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL TERRITORIO. VALENZA A PARIGI!

Parigi - Mairie du V Arrondissement Place du Panthèon
Il progetto, a cui l'Ufficio del turismo del Comune di Valenza sta lavorando si realizzerà in collaborazione con la Regione Piemonte, La Provincia di Alessandria. La Fondazione della Cassa di Risparmio di Alessandria, La camera di Commercio di Alessandria. Gli Enti sopracitati intendono organizzare( nell'ambito di una mostra del Pittore italiano Felice Giani che si svolgerà presso il V Municipio di Parigi) una esposizione delle peculiarità del territorio del Monferrato e limitrofi . Valenza sarà presente a Parigi per la settimana dal 21 febbraio 2010 al 28 febbraio 2010 e presenterà ai cittadini francesi la propria proposta di promozione turistica e dei suoi prodotti enogastronomici ed artigianali.


Stiamo quindi preparandoci per questo evento individuando le risorse turistiche e le specificità del territorio . Due ragazze adeguatamente preparate e di conoscenza lingua inglese e francese rappresenteranno la nostra città e le sue peculiarità.

Valenza è attraversata dal Po, quindi a pochi passi dal centro storico della nostra meravigliosa cittadina possiamo già immergerci in quello spazio verde che è la riserva naturale della Garzaia sul Po istituita nel 1979 e rappresenta il tratto vercellese del Parco del Po . Ho già scritto del suggestivo percorso naturale che costeggia il nostro fiume che merita di essere vissuto almeno una volta.

Ma la caratteristica della nostra città e che la rende famosa nel mondo è il lavoro meticoloso e unico dell'artigianato orafo. I nostri oggetti preziosi lavorati con cura e creatività sono famosi in tutto il mondo.

A Parigi porteremo immagini e video del lavoro artigianale dal momento dell'ideazione del gioiello fino alla sua realizzazione finale. Com foto spettacolari .

l'immagine dei preziosi è stata gentilmente concessa dal fotografo valenzano Gilberto Botter

lunedì 11 gennaio 2010

FACCETTA NERA DELL'ABISSINIA


Sui fatti di Rosarno è stato scritto molto. Ho letto persino in un blog che per capire la gente di Rosarno " bisogna prendere il caffè sul posto" anche " magari hanno molestato le nostre donne"
Ed altre cose simili. Si potrebbe replicare a questo atteggiamento semplicistico e nello stesso tempo pretenzioso ribadendo " che gli abitanti non si sono mai ribellati in modo così vivace ed energico alle molestie della" ndrangheta" o di " cosa nostra" ed anzi hanno tollerato ogni loro violenza e sopraffazione. ( probabilmente chi ha orchestrato tutto è sempre la malavita organizzata alla cui legge gli migranti non si piegavano facilmente)
Ma questo non assolve l'Italia da ciò che è successo. e per Italia intendo gli italiani e il governo che li rappresenta.
I meridionali un popolo razzista? I meridionali i nuovi leghisti?
Credo che ciò che è avvenuto invece denoti la stupidità e l'ignoranza e la paura di chi ha agito con violenza all'assenza di uno Stato che avrebbe dovuto tutelare ed organizzare i diritti di tutti.
Chi non ha speranze si incattivisce ed è più sensibile ai discorsi di sterminio e di violenza. Chi non ha la cultura della solidarietà assorbe facilmente la politica dell'odio e del rifiuto dell'altro, una politica che è stata la bandiera di questo governo e la ragione della sua vittoria alle elezioni.
Chi dovrebbe opporsi a questo tipo di gestione della cosa pubblica non esce allo scoperto (Il PD ) . Il degrado che ci investe non è solamente economico , ma a questo punto trascina con se' la nostra identità culturale, la nostra storia di emigranti, la nostra più profonda coscienza morale di cittadini liberi.
Attenzione però:
il linguaggio e le azioni di intolleranza non hanno limite :
( il razzista ha sempre bisogno di un capro espiatorio tolto uno ce n'è già pronto un altro)



sabato 9 gennaio 2010

VIAGGIO IN CAMPER : TOSCANA E RITORNO

Il camper è pronto. c'è solo da decidere dove andare


Mai dimenticare il PC portatile


Toscana: prima tappa Marina di Grosseto



Al bar di Saturnia dopo il bagno


Ci prepariamo il giaciglio in camper

Andiamo a visitare un piccolo paesino in mezzo alla campagna Toscana
troviamo un villaggio restato intatto come nei primi del 900.

Si chiama USI. E' un sobborgo costituito da case rurali senza luce elettrica tutte di proprietà di tedeschi ed inglesi
( mica scemi)

E' un posto suggestivo.In inverno è deserto.
Ma la natura è rigogliosa ed ancora verde

In Piemonte è un po' diverso il paesaggio:



la mia casa

venerdì 8 gennaio 2010

Gli Italiani non volevano il finanziamento dei partiti ed eccoli belli e sistemati



LA RACCOLTA DIFFERENZIATA E LE FESTE NATALIZIE


Eh, gli Italiani sono fatti così: ci hanno in testa che la famiglia sia composta da padre, madre e bambino o bambini a seconda dei casi. Tutto ciò che esula da questo non riescono definirla famiglia e vivono le separazioni ed i divorzi come delle amputazioni irreversibili.
Quando arriva il Natale poi vanno in crisi perchè a Carosello fanno vedere le tavole imbandite, i panettoni con intorno la famiglia con i bimbi che cantano in coro " si può fare di più" e magari è vero: si potrebbe fare di più, CIOE' smetterla di riempire la testa degli italiani con tutti questi stereotipi inverosimili, EPPURE così seducenti da VOLERLI emulare in tutti i modi a costo di affittarsi una moglie.
Oppure, peggio ancora , queste scenette, CHE CI IMPARTISCONO RIPETUTAMENTE, CI GUASTANO la gioia di avere quei tre quattro giorni di ferie da passare con le persone a cui si vuole bene.
E' vero: l'Italia subisce più di tanti altri paesi l'influenza e l'ingerenza dei dogmi vaticani, ma non per questo dobbiamo rimanere un passo indietro rispetto alle altre nazioni.
Facciamocene una ragione: il giorno di natale si trascorre come si è scelto di vivere l'esistenza: ossia se abbiamo scelto di vivere recriminando sul destino crudele che ci ha fatto rimanere soli, senza un compagno e senza amici vuol dire che in questi giorni STAREMO senza amici e senza compagno e perciò non dobbiamo far altro che prendere atto del proprio desiderio, anche se il vicino di casa ti sbatte in faccia il suo mega- arrosto ripieno e CHIEDE: " lei cosa fa per il cenone? "
Cosa faccio per il cenone?!! ma caspita! Mi rotolo nel letto come gli altri giorni, ovvio. Oppure mi lamento del destino come tutti i miei giorni, insomma perchè mai dovrebbe essere un giorno rivoluzionario della propria vita?
Allo Stato fa comodo catalogare la popolazione in piccoli nuclei di Quattro /cinque persone legate tra di loro da vincoli che vogliono indissolubili. Questo permette al potere di controllare nel modo migliore il territorio ed i suoi abitanti.
Ma l'individuo ha esigenze , appunto , individuali. E tante sono le peculiarità dei legami quante sono le personalità coinvolte.
Marito, moglie, ex marito ex moglie: cazzate. L'uomo non separi ciò che Dio ha unito?!! Il mio Dio ha con me un rapporto intimo e personale e certamente non si permetterebbe di ipotecare il mio futuro in questo modo.
A chi non sta bene la propria vita che alzi il culo dalla sedia e si dia da fare per trovare una nuova strada da percorrere. Non si devono cercare consolazioni, ma passioni. Una cosa da nulla, insomma. Ma tant'è.. è SOLO questo.

giovedì 7 gennaio 2010

ANNO ZERO


Lui se ne stava racchiuso nel suo rifugio fatto di quella terra separata dal resto del mondo e delle sue convinzioni che facevano da garanzia a una vita trascorsa nello struggimento dell'anima. La sua scrittura era fluida e chiara: pareva zampillare calda e vorace dalla sua mano per percorrere un sentiero sconosciuto persino al suo creatore. Lui arrancava ansimante dietro ogni parola scritta e a lei pareva di sentire il suo alito caldo e affannoso.

Lei non si lasciava ingannare dal tono sicuro delle frasi, nè dalla fissazione dei suoi orizzonti che non permettevano trasgressioni nel percorso. Leggeva solo una grande tristezza, vedeva solamente la disperazione farsi ricordo ed il ricordo divenire l'unica certezza del suo respiro quotidiano. Lui scriveva spesso di come era stata bella la sua giovinezza e dei suoi amori così palpitanti e vitali da non avere uguali.

Lui spesso scriveva dei suoi campi rigogliosi e di quel mare che nello stesso tempo lo separava dal mondo e lo allontanava dalle minacce di una vita in trasformazione. La nostalgia definiva il suo confine che non voleva oltrepassare e se ne stava lì, nella sua isola, sentendosi vecchio e inutile credendosi messaggero di una realtà maligna, di una terra inghiottita da valori senza più volto e neppure riscontro. Quando lei lo leggeva, malgrado si lasciasse trascinare dal suono della sua sensuale malinconia, malgrado fosse sedotta dal suo vissuto affossato dalle delusioni, malgrado fosse attratta dalla certezza di una fine imminente, si accorgeva di come egli si stesse ingannando e sulla sua età e sulla sua impotenza. Avrebbe voluto dirgli:
" Non camuffare il naufragio delle tue speranze nell' abisso di parole disinvolte , ma prendi la tua imbarcazione ed affronta il mare aperto . Sgancia gli ormeggi che ti trattengono al ponte e allunga lo sguardo all'infinito! La vita è nell'andare oltre le nostre convinzioni, oltre ciò che è stato e che non si troverà mai più davanti ai nostri occhi se non come immagini trasfigurate dai nostri desideri .
La terra è la tua anima e non potrai avere con te null'altro. Ma non sarai in un deserto poichè il tuo cuore ha il battito del tempo che scorre e si rinnova . Il tuo sangue pomba nuovo ossigeno e genera la vita. Se si ascolta attentamente l'istante questo incarnerà l'eterno che ci significa.
Quando sei nato vecchio signore? Ma ha veramente importanza?
Questo è il tuo ANNO ZERO, dolcissimo uomo. "

mercoledì 6 gennaio 2010

NESSUNO HA CALPESTATO LA SABBIA PRIMA DI ME


Oh, sono molto organizzativa. Non ordinata, ma capace di affidare agli oggetti una collocazione tranquillizzante. Non è forse, un po', questo il senso che spinge ad avere una propria dimora ? D'avere uno spazio riservato a se' stessi che tenga lontano gli spiriti maligni ed il disordine dei pensieri dai medesimi generati?
In questi giorni di freddo caotico fatto di sferzate di vento gelido e prepotente io me ne sto protetta tra gli utensili della mia cucina fornita di ogni accessorio.
Ho la lavastoviglie, la pentola a vapore e a pressione, il forno a micro onde, il tostapane, ho il tritatutto / frullatore e recentemente mi sono provvista persino dello spremiagrumi elettrico.
Muovo i miei passi agili e sonnacchiosi tra le mattonelle di questo rifugio che mi accoglie senza giudizio.
O meglio: sono l'immagine ordinaria e consueta di una persona quieta tra le pareti domestiche.
Eppure, questa proiezione mi de - realizza poichè mi rimanda indietro una visione che non mi conosce. l'immagine racconta la vita quando essa non presenzia la realtà che è assente e quindi deve essere immaginata, cioè vista attraverso l'identificazione di un concetto comune a tutti : l'immagine.
Così che mentre mi aggiro silenziosamente tra le mura quiete e calde della casa so certamente d'essere clandestina a me stessa e di non appartenermi come vorrei che c'è altro, che ci deve essere altro che mi sostanzia, che mi realizza, che mi chiama, che mi nutre . Dunque.
Potrei essere in un campo gelato e adagiarmi nella sua terra infangata e inospitale organizzandomi le cose intorno come piccoli utensili di vita trasfigurati dal bisogno di un cuore disperato.

lunedì 4 gennaio 2010

LA PERLA IN FONDO AL MARE

Molte volte ero tentata di metterti in guardia, ossia di invitarti a vigilare su di te perchè tu potessi guardare davvero ciò che ti si poneva di fronte. Volevo che tu potessi aprirti uno squarcio sulla vita che sentiamo nostra sebbene diventi una esistenza collettiva perchè nutrita di legami . Mi pareva di diventare una specie di gran saggio oppure, ancora peggio ,un affabulatore come ce ne sono tanti persino tra i blogger : quelli che hanno la convinzione di detenere lo scettro della verità e vogliono illuminare il nostro cammino con le loro certezze inespugnabili.
Non l'ho fatto fino ad ora e di questo un po' mi vergogno.
La tua superbia mi preoccupa, perchè la superbia acceca ed impedisce di percepire le frustrazioni che pure ci danno indicazioni preziose nel cammino. Perchè la superbia sottovaluta gli altri ed è una mossa sbagliata. la superbia ha l'illusione di manipolare la realtà ai propri comandi, invece devia lo scopo al bisogno di una affermazione apparente. La superbia scaccia il dubbio.
Ti pareva di riuscire a convincermi , eppure ero già convinta, perchè ti amo. Ti pareva di riuscire a mentirmi, ma io già ti avevo creduto, già conosciuto.
Le mie indulgenze sono sgorgate dalla mia anima , non sono state richiamate dalle tue capacità dialettiche.
Perchè nessuno può ispirare amore se già nella sua anima non sta crepitando come brace di fuoco ardente.
E' presto, cara, per te, invitarti a cercare nel fondo del tuo cuore le ragioni della tua esistenza, tu così protesa a dare dimostrazione di te al mondo esterno.ma ricorda che il palpito prezioso non potrà che coagularsi all'interno di te, come perla miracolosa ed innocente. Lasciala vivere.