mercoledì 6 gennaio 2010

NESSUNO HA CALPESTATO LA SABBIA PRIMA DI ME


Oh, sono molto organizzativa. Non ordinata, ma capace di affidare agli oggetti una collocazione tranquillizzante. Non è forse, un po', questo il senso che spinge ad avere una propria dimora ? D'avere uno spazio riservato a se' stessi che tenga lontano gli spiriti maligni ed il disordine dei pensieri dai medesimi generati?
In questi giorni di freddo caotico fatto di sferzate di vento gelido e prepotente io me ne sto protetta tra gli utensili della mia cucina fornita di ogni accessorio.
Ho la lavastoviglie, la pentola a vapore e a pressione, il forno a micro onde, il tostapane, ho il tritatutto / frullatore e recentemente mi sono provvista persino dello spremiagrumi elettrico.
Muovo i miei passi agili e sonnacchiosi tra le mattonelle di questo rifugio che mi accoglie senza giudizio.
O meglio: sono l'immagine ordinaria e consueta di una persona quieta tra le pareti domestiche.
Eppure, questa proiezione mi de - realizza poichè mi rimanda indietro una visione che non mi conosce. l'immagine racconta la vita quando essa non presenzia la realtà che è assente e quindi deve essere immaginata, cioè vista attraverso l'identificazione di un concetto comune a tutti : l'immagine.
Così che mentre mi aggiro silenziosamente tra le mura quiete e calde della casa so certamente d'essere clandestina a me stessa e di non appartenermi come vorrei che c'è altro, che ci deve essere altro che mi sostanzia, che mi realizza, che mi chiama, che mi nutre . Dunque.
Potrei essere in un campo gelato e adagiarmi nella sua terra infangata e inospitale organizzandomi le cose intorno come piccoli utensili di vita trasfigurati dal bisogno di un cuore disperato.

2 commenti:

Brigante ha detto...

capisco cosa vuoi dire, è una ricerca senza speranze. Come si suol dire ( ma non so chi l'ha detto) che la verità non si può vedere che con il cuore, magari è una cazzata, mi è venuta in mente. Ti abbraccio forte forte.

Unknown ha detto...

Se la realtà si vive con il cuore trovo veramente importante e vitale avere una cuccia, ma(e questo è il mio stile filosofico di viver)non posso circondarmi di tremila oggetti che roperebbero il cuore, prima che io rompa quelli. Come quando ero piccolo e mi circondavano di giocattoli all'avanguardia, alla fine li distrugggevo.