martedì 24 marzo 2009

IL LINGUAGGIO

Martin Buber nel libro" i dieci Gradini della saggezza " ci insegna: " Devi pronunciare le parole come se al loro interno si spalancassero i cieli , non come se le ponessi in bocca ma come se penetrassi in esse."
La parola feconda il cervello: rigenera o distrugge . Non voglio sottovalutare ciò che dico. Per me è preziosissimo. Il linguaggio va inteso come un prolungamento della nostra anima dove essa si svela a noi ed a chi è sensibile ed attento e cosciente del valore della parola. Per questo ho avuto una reazione di disperazione e di rabbia e di rigetto quando t'ho visto scrivere parole con una valenza profonda ed intima dove la circostanza non le riconosceva. Il linguaggio titilla i nostri sensi li fa crescere e li trasforma. In ogni istante la parola è un sipario che si spalanca ai nostri occhi e ci accende una luce misteriosa . Le tue parole sono state per me linfa vivificante con una funzione motrice di energie sotteranee e potenti tali che non potevo immaginare imposte a ruolo puerile di lusingatrici insidiose e meretrici.
La parola uccide e ci fa nascere ogni giorno. La parola è incontro e separazione. Non voglio consumare se non con ardore e impegno il suono ed il significato della mia anima che si muove.
Io non posso che essere " nel" mio linguaggio fatto di gesti, di occhi , di bocca che emette un suono che ci trasforma e ci plasma e ci rinnova e ci possiede come in un lungo amplesso di amore e di morte. Per questo dunque il silenzio diviene nobile e ascoltato: poichè è l'attesa di un attimo intriso di labbra e anima che trova nel linguaggio l' espressione più profonda e più pura che il tuo cuore può creare.

9 commenti:

L'Infedele ha detto...

Siamo invasi di parole. Molte sono parole promozionali o di se' stessi o di una idea che si vuole appoggiare, molte sono parole demagogiche per convincere gli altri, molte sono parole tanto per far di chiacchiera, una cosa un po' da bar come avviene ormai in televisione, sui giornali e su molti blog. Ormai la parola ha perso il suo più importante scopo: quello di dire qualcosa. Si parla per non dirci più niente ma solo per presenziare.

Sileno ha detto...

Post molto interessante e profondo, da rileggere per assorbire bene.
Ciao
sileno

Nessuno ha detto...

Si abita la propria casa - il linguaggio - perchè è l'unico rifugio dove troviamo senso e significato.
A volte, però, la casa è inospitale.Siamo stranieri e tutto ci sembra poter dire che non possiamo che esserne complici di questa estraneità.
Restituire autenticità lì dove si è stati inautentici è impresa titanica.
Le sfide le si accetta.
Basta mettersi in cammino con le pive nel sacco.

Rosaria ha detto...

La mia casa per una serie di circostanza è stata sempre inospitale.
Il mio semplice cuore con fatica si mise alla ricerca di uno spiraglio buono, lo trovai e mi ci aggrappai...
Forse la mia sarà stata come dice il viandante un'impresa titanica...
quello che so che nel mio sacco non ci sono pive...ma tante cose belle, la più bella è l'amore e l'umiltà, l'umiltà di capire gli altri, l'umiltà che parte solo da un cuore veramente sofferto, l'umiltà ci rende superiori senza che c'è ne accorgiamo.
Caro Viandate la mia è solo una sciocca considerazione...che con molta umiltà metto nelle tue mani.

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Cara Antonella, I racconti morali di martin Buber non deviano mai dal loro ultimo scopo, che è quello di mostrare a tutti gli uomini la via che conduce a un'esistenza improntata alla giustizia, all'amore reciproco e alla gioia.Il mio semplice cuore anche non conoscendo Buber seppe capire da solo che solo dando amore possiamo trovare la gioia.
Ti abbraccio forte.

ANTONELLA ha detto...

@Infedele: si parla per sedurre , è vero.

ANTONELLA ha detto...

@Sileno: un po' complicato perchè lo sento molto

ANTONELLA ha detto...

@Viandante: perchè dici che è un impresa titanica? pensare come trasformazione, ampliamento di se' non importano i consensi. le secrezioni della parola si formano nel profondo di noi è da lì che dobbiamo attingere. Altri generi di linguaggio fanno parte di un indottrinamento esterno atto a compiacere e basta

ANTONELLA ha detto...

@Rosy: mai come in questo caso si può percepire dalle parole la tua anima immacolata. Per me leggerti è consolarmi

Nessuno ha detto...

@Rosy: perchè consideri sciocca la tua riflessione? Eì tua, ti appartiene e, penso, nulla possa essere sciocco se ci fermiamo in noi.

@Antonella: è impresa titanica perchè aiuta a formare uno sguardo, un volto, una connotazione differente.E' l'estraniarsi come basilare fondamento dell'accadere, del fermarsi, dell'incedere.