mercoledì 30 dicembre 2009

IL PROFLUVIO FRAGRANTE DEL PIACERE


Avevo indossato le autoreggenti velatissime e sottili di color nero fumo , un completo intimo viola con reggiseno push-up e culotte brasiliana , quindi ero stata un bel po' a riflettere su che tipo di maglia avrei potuto indossare insieme a quella mia splendida gonna a tubo, con un taglio particolare che metteva in risalto i glutei tanto da modellare le gambe, che sono, MODESTAMENTE, il mio punto forte.
Alla fine scelsi una maglia nera scollatissima con un drago di colore rosso metallico che brillava sul seno.
M'ero truccata con cura e non lo faccio mai perchè sono sempre sul lavoro sempre di fretta sempre distratta: avevo arricchito le palpebre di un ombretto viola con una punta azzurrina ( dicono che questa miscela permette al colore verde degli occhi di emergere brillante ed intenso) Avevo scelto un blush dalle tonalità rosate per il mio incarnato di porcellana colorando le labbra di un glicine perlato quale flash di luce nella pelle chiarissima. Quando fui certa d'essere PRONTA mi abbandonai con gli occhi chiusi agli spruzzi leggeri del mio J'ADORE di Dior.
Avevo chiuso, INFINE, la porta dietro di me per raggiungere la sua auto in cortile. Avevamo deciso di andare a mangiare in un ristorantino, in centro, molto intimo e tranquillo con le classiche luci gialline soffuse e la musica lieve di sottofondo. Era la seconda volta che uscivamo insieme a cena e sembrava in effetti la prima. Tutti i movimenti parevano susseguirsi al rallentatore : i gesti, gli sguardi, i sorrisi nell'oscurità ombrosa e intermittente del locale parevano illuminarsi di una luce radiosa e calda.
Avevo ordinato uno spezzatino di agnello con patate e lui aveva preso una composizione di formaggi abbinati al miele ed alle confetture DI FRUTTA. Ci sorridevamo.
Quando giunsero i nostri piatti. Lui smise di guardarmi e disse:
" Che bel piatto di formaggi : sono proprio all'apice del godimento!"
Fu allora che compresi che niente, da quel momento in poi, avrebbe potuto comparare quell'orgasmo voluttuoso e intenso"



Un piccolo scherzo come augurio per un buon cenone.
Buon Anno !

martedì 29 dicembre 2009

IL MASCHIO AL POTERE ANCHE AL MOMENTO DI SCANDALIZZARSI








Lo so, lo so ci casco sempre. Mi metto a scrivere di fatti e misfatti politici di cui nessuno di noi sa la verità effettiva.

Ma tutto questo gridare allo scandalo per la candidatura delle veline mi puzza un po'. Mi sa tanto, ma tanto, di finto perbenismo che cela un becero timore maschile d'essere in qualche modo scalzato.

Nessuno ha gridato allo scandalo quando, analizzando la lista presentata dai partiti, sono emersi fior di sconosciuti senza competenza alcuna e senza alcuna preparazione culturale. Ma uomini, TSE'.... U O M I N I .

Non migliori delle gnocche e soprattutto con nessun curriculum neppure da tronista.

Non mi fate gli sciocchi, non mi fate gli ingenui : sapete come i partiti scelgono i candidati ? ( perchè non è da perdere di vista il fatto che in base alla nuova legge elettorale il cittadino è tagliato fuori dalla scelta del candidato) Forse che li scelgono in base alle loro competenze? Forse che gli scelgono in base alla loro cultura e preparazione? Funziona così: un tizio che non trova lavoro comincia a frequentare convegni e riunioni a iosa. Si fa , come si suol dire , conoscere. Riunioni su riunioni , discussioni su discussioni comincia a far campagna elettorale per qualcuno che conta. La prossima candidatura è sua. E' Così che, quindi, ci riempiamo il parlamento di incompetenti. E oltretutto maschi, il che non depone certamente a loro favore. Ma almeno per loro ( quelli che detengono il potere) il maschio è salvo ed è già qualcosa. Invece , poi , insorgono allibiti se invece dell'autista del vice presidente, che non sa neanche i congiuntivi, ci mettono una ragazza di pari preparazione ma con gambe più tornite. ( così cominciano con gli epiteti dequalificanti tipo" gnocca" " rossa" " moracciona" . Il maschio non si smentisce mai.! Non è mica un a cosa degradante essere gnocca o moracciona il termine solamente lo vuole essere) Questo mi puzza molto. La cosa grave è, invece, che i cittadini non possano scegliere i loro rappresentanti .

Questo atteggiamento di stupore sdegnato assomiglia tanto a chi si meraviglia che nel suo prato cresca cicuta dopo aver seminato per decenni dell'erba velenosa.

Non scandalizzatevi solo per le veline, please. Sono tutti della stessa razza e preparazione e invece di chinare la schiena a 90° gradi , alzano le gambe, ma questo non li differenzia neppure un po' in relazione a ciò che effettivamente devono fare e che non sanno : governare il paese in modo dignitoso.

C'è un altro punto non trascurabile: i numeri di coloro che sono stati eletti per la prima volta nell'ultima legislatura nei due rami del Parlamento erano di : n° 480 maschi e n° 48 femmine.

Credete davvero che un numero così alto di maschi sia dovuto allla loro bravura, competenza e capacità di autopromozione? O hanno avuto a che fare con una serie di operazioni che non riguarda affatto il valore individuale della persona?

Invece ci siamo accorti dell' incompetenza dei candidati solo nel momento in cui si è trattato di un bel visino e di cosce poderose! Non vi puzza un po', maschietti adorati?Pussi pussi miao miao....

giovedì 24 dicembre 2009

IL FREDDO INVERNO

San Salvatore Monferrato. Stamattina la chiesa vista dalla cascina

La pianta di cachi piena di neve

albero ghiacciato . Bellissimo

la catasta di legna.

Quella mattina ho deposto lo scudo e i coltelli affilati.

Fino a quel giorno era stato il tempo delle cospirazioni velenose , delle raffinate macchinazioni. Dell'odio. La neve era l'ennesimo inconveniente nel mio cammino potente e irrefrenabile. E il Natale non era altro che un ulteriore impiccio, una malattia sociale. Un turno da scontare.

Ma quella mattina la strada si presentò magicamente diversa. Dopo due giorni di neve il cielo s'era mostrato ai miei occhi come un dono luminoso e dolce. Ero fuori dal paesaggio come un pittore giocoso. Ero lontana dai suoni come spettatore di un video muto. Ma c'ero.

Ero immersa nell'infinita macchia bianca solare che mi accoglieva maternamente. Sono scesa dall'auto per scattare tante foto. Non mi saziavo del chiarore celeste e del silenzio generoso che mi si offriva nudo e sereno. Cominciai ad associare le immagini beate ai miei nuovi pensieri di rinascita. Più lo sguardo si addentrava oltre il chiarore acerbo della campagna più il mio cuore si liberava del cigolio malevolo dei miei vecchi pensieri . La luce placava il senso inquieto di quei miei giorni disperati. Giunsi alla cascina che ero nuova.

lunedì 21 dicembre 2009

A COME VENDETTA


Basta con la politica: lasciamo pure il Pd a leccarsi le ferite e il PDL a godersi il trionfo (o viceversa)scriverò di cose più serie, scriverò di tradimento:
Galimberti scrive: "A tradire non sono i nemici e tantomeno gli estranei, ma i padri, le madri, i figli, i fratelli, gli amanti, le mogli, i mariti, gli amici. Solo loro possono tradire perché su di loro un giorno abbiamo investito il nostro amore. Il tradimento appartiene all´amore come il giorno alla notte."
Scrive ancora: " vendicarsi significa credere che i nostri valori emotivi più profondi diventano cose ridicole, da sbeffeggiare sguaiatamente per evitare di vergognarsi di averle un giorno provate"
Dunque vendicarsi rattrappisce l'anima, ti chiude al mondo e ti impedisce di evolvere.
Niente di più falso caro Dott. Galimberti.
Il tradimento è un evento da mettere in conto, ma in ogni caso è un atto contro di te. E da una parte il tradimento, benchè sgorga da una relazione d'amore ne è la sua negazione. Per questo LA VENDETTA è la sola risposta conseguente. Solo la vendetta permette al sentimento di non essere considerato una cosa da poco e che si possa confondere tra le mille incombenze da risolvere e archiviare.
Impegnarsi in un'azione solerte, immediata. tempestiva come risposta ad un'offesa all'altrui dileggio, all'altrui defezione , all'altrui sbeffeggio è doveroso, teraupeutico, pedagogico e socialmente utile.
Renderà l'oggetto della vendetta un poco più " prudente" in futuro quando si accingerà a colpire la prossima vittima. Non permettiamo a qualcheduno di relegare l'incontro amoroso ad un' occasione trascurabile.
Dunque si proceda con atti programmati, accuratamente elaborati, dunque si proceda all'identificazione dei mezzi, delle possibilità delle occasioni propizie. Si faccia tesoro di ogni informazione, conoscenza, complicità, competenza in nostro possesso e si dia inizio all'unica risposta possibile ed immaginabile da dare a chi ha intrapreso l' iniziativa volta a distruggere il nostro valore, la nostra identità, la nostra forza emotiva, la nostra volontà .
Ma in fretta, in fretta, prima che la rabbia svanisca, il dolore si plachi e il senso di disfatta si abbatta su di noi come avvoltoio implacabile e arresti il nostro passo poderoso, la nostra crudele fermezza, il nostro furioso amore , la nostra passione vitale . Attraverso la vendetta salderemo i conti, chiuderemo il capitolo di un libro che ci voleva perdenti e piangenti , arricchiremo l'umanità di un idiota scornato, di un traditore colpito, di uno sbeffeggiatore sbeffeggiato.
Potremo ritornare a stenderci al sole mentre una voragine si chiuderà sopra di lui. ( da qui la foto) e come diceva un antico poeta: " Oh lo avevo amato TROPPO per non odiarlo! "

venerdì 18 dicembre 2009

mercoledì 16 dicembre 2009

ECCO I COLPEVOLI ! L'ELENCO DEI NOMI DI TUTTI I MANDANTI.


"Ebbene sì, han ragione Cicchitto, Capezzone e Sallusti, con rispetto parlando.Inutile negare l’evidenza, non ci resta che confessare: i mandanti morali del nuovo caso Moro siamo noi di Annozero e del Fatto, in combutta con la Repubblica e le procure rosse. Comedice Pigi Battista sul Corriere, abbiamo creato “un clima avvelenato”, di “odio politico”, roba da “guerra civile”. Le turbe psichiche che da dieci anni affliggono l’attentatore non devono ingannare: erano diecianni che il nostro uomo, da noi selezionato con la massima cura (da notare le iniziali M.T.), si fingeva pazzo per preparare il colpo. E la poderosa scorta del premier che si è prodigiosamente spalancata per favorire il lancio del souvenir (come già con il cavalletto in piazza Navona) non è che un plotone di attivisti delle Brigate Il Fatto, colonna milanese Annozero. Siamo stati noi. Abbiamo spacciato per cronaca giudiziaria il racconto dei processi Mills, Mondadori e Dell’Utri, nonché la lettura delle relative sentenze, mentre non era altro che “antiberlusconismo” per aprire la strada ai terroristi annidati nei centri di igiene mentale.Ecco perché non ci siamo dedicati anche noi ai processi di Cogne, Garlasco, Erba e Perugia: per “ridurre l’avversario a bersaglio da annichilire” (sempre Battista, chiedendo scusa alle signore).Ci siamo pure travestiti da leader del centrodestra e abbiamo preso a delirare all’impazzata. Ricordate Berlusconi che dà dei coglioni” alla metà degli italiani che non votano per lui, dei “matti antropologicamente diversi dal resto della razza umana” ai magistrati, dei golpisti” agli ultimi tre presidenti della Repubblica, dei fomentatori di “guerra civile” ai giudici costituzionali e ai pm di Milano e Palermo, dei “criminosi” a Biagi, Santoro e Luttazzi, che minaccia Casini e Follini di “farvi attaccare dalle mie tv” perché “mi avete rotto il cazzo” e invoca “il regicidio” per rovesciare Prodi? Ero io che camminavo in ginocchio sotto mentite spoglie e tre chili di cerone. Poi, già che ero allenato, mi sono ridotto a Brunettaper dire che questa “sinistra di merda” deve “morire ammazzata”. Ricordate Bossi che annuncia “300 uomini armati dalle valli della Bergamasca”, minaccia di “oliare i kalashnikov” e “drizzare la schiena” a un pm poliomielitico, sventola “fucili e mitra”, organizza bande paramilitari di camicie verdi e ronde padane perché “siamo veloci di mano e di pallottole che da noi costano 300 lire”? Era Santoro che riusciva a stento a coprire il suo accento salernitano con quello varesotto imparato alla scuola di dizione.Ricordate Ignazio La Russa che diceva “dovete morire” ai giudici europei anti-crocifisso? Era Scalfari opportunamente truccato in costume da Mefistofele. E Sgarbi che su Canale5 chiamava “assassini” i pm di Milano e Palermo e Caselli mafioso” e “mandante morale dell’omicidio di don Pino Puglisi”? Era Furio Colombo con la parrucca della Carrà. E chi pedinava il giudice Mesiano dopo la sentenza Mondadori per immortalargli i calzini turchesi? Sandro Ruotolo, naturalmente, camuffato sotto le insegne di Canale5. Chi si è introdotto nel sistema informatico di Libero e poi del Giornale di Feltri e Sallusti per accusarefalsamente Dino Boffo di essere gay, Veronica Lario di farsela con la guardia del corpo, Fini di essere un traditore al soldo dei comunisti? Quel diavolo diPeter Gomez. Chi ha seviziato Gianfranco Mascia, animatore dei comitati Boicotta il Biscione? Chi ha polverizzato la villa della vicedirettrice dell’Espresso Chiara Beria dopo una copertina sulla Boccassini? Chi ha spedito a Stefania Ariosto una testa di coniglio mozzata per Natale? Noi, sempre noi. Ora però ci hanno beccati e non ci resta che confessare. Se ci lasciano a piede libero, ci impegniamo a non dire mai più che Berlusconi è uncorruttore amico di mafiosi. Lui è come Jessica Rabbit: non è cattivo, è che lo disegnano così."
Testo di Marco Travaglio

lunedì 14 dicembre 2009

C'E' BISOGNO DI CONDANNARE L'AGGRESSIONE A BERLUSCONI?

Circa una trentina di anni fa John Lennon fu ucciso da uno squilibrato. Non ci fu bisogno di dichiarazioni di condanna del folle gesto. Era implicito che nessuno potesse approvare.
Ora invece tutti ci tengono a dissociarsi platealmente dall'azione investendola quindi di un valore che non deve avere.
In questo caso Berlusconi non è stato ucciso. E' stato aggredito violentemente da uno squilibrato. Sono certa che da stamani ci saranno centinaia di teraupeuti pronti ad analizzarne il gesto e altrettanti centinaia di politici ad approfittare di questo avvenimento per incitare all'odio , alla vendetta, al ripristino di provvedimenti restrittivi di ventennale memoria.
Ma c'è un aspetto che vorrei far rivelare.
Un giorno , parlando con un infermiere psichiatrico a cui avevo chiesto una definizione ( se mai ci potesse essere ) del malato di mente lui mi disse:
" E' una persona che, ad un certo punto , non riesce più a sopportare l' esistenza come si presenta ai suoi occhi"
Siamo un po' tutti , noi cittadini intendo, provati da questo clima di odio e di perenne allarmismo contro i giudici, gli emigrati, le istituzioni e gli uomini che ci lavorano ( i cosidetti fannulloni: invece io dico che sono coloro che tutelano lo Stato continuamente attaccato da azioni di sfaldamento dello stesso)
Tutti i giorni assistiamo ad un incessante logoramento dello Stato Italiano ad opera di chi ha interesse a risolvere i propri guai giudiziali.
Forse qualcuno non ce l'ha fatta a sopportarlo perchè troppo debole psichicamente, troppo provato. Lo Stato , dunque, gli permetta di curarsi, di guarire.
Ma , nello stesso tempo, abbassi i toni e SI CURI di ripristinare un clima sociale basato sulla solidarietà e la condivisione di obiettivi.
Forse John Lennon non sbagliava quando diceva: "
" Immagina che non esistano le nazioni. Non è difficile : niente per cui uccidere o morire e nessuna religione"

PYRGI : RIPORTIAMO ALLA LUCE LA STORIA ETRUSCA

Approfitto dell'evento che più di tutti oggi ha attirato l'attenzione dei giornali per chiaccherare un po' della cosa che amo di più al mondo: L'ARCHEOLOGIA.
Da quattro anni ormai studio questa materia con tutta la passione che ho in corpo concentrandomi negli ultimi tre anni sull'etruscologia: in due parole gli etruschi: un misterioso popolo sulle cui origini ancora discutiamo (anche se oggi pare che la tesi più accreditata sia quella del'autoctonia, ma si parla anche di una possibile origine dall'oriente o dal nord), ancora non conosciamo bene la loro lingua, sulle loro istituzioni sappiamo poco o nulla, vediamo la loro ma conosciamo quasi nessun nome di chi produceva ciò che oggi ci è arrivato; un popolo, appunto misterioso di cui poco si sa, poco ci si informa passeggiando per l'Italia, eppure loro c'erano e si sono fatti notare piuttosto bene!Abitavano quella zona che sta tra l'Arno e il Tevere delimitata dal Tirreno e dagli appennini la Toscana e l'alto lazio insomma, confinanti (tra gli altri) con i latini da cui poi nascerà nel 753 a. C. (data dataci dalle fonti)la grande Roma; che la Toscana era una terra etrusca tutti lo sappiamo, pochi forse sanno che non era l'unica regione occupata da questo mitico popolo, infatti siamo ormai certi al 110% che essi occupavano l'attuale Emilia Romagna, più precisamente Bologna, Spina, Verucchio, solo per citarne alcune e successivamente la stessa Mantova da cui poi nascerà nientemeno che Virgilio, il quale era appunto un etrusco a tutti gli effetti; ma non solo la Padania anche la Campagna: Pontecagnano il centro principale nel sud ma ovviamente non l'unico. Un popolo dedito al commercio dei metalli e di tutti quei prodotti che producevano grazie alle risorse concessagli dalla natura (tutti conosciamo le potenzialità naturali di questa regione), proprio per questo conosciamo grandi porti facenti capo ad ognuna delle dodici città etrusche che si spartivano il territorio della toscana e del viterbese (che noi chiamiamo Etruria Propria per distinguerla dalla Campana e dalla Padana), alcuni tra questi sono PYRGI ( il più importante per noi studiosi) ma anche Gravisca, Regisvilla e molti altri.
INtroduco appena questo argomento perchè potrei dilungarmi davvero tantissimo a parlarne il mio obiettivo è chiedere di fare una piccola riflessione su quanto possa essere POCO FUNZIONALE, da parte di un qualsiasi governo italiano, tagliare i fondi alle ricerche e alle università, che si occupano di scavi importanto come quello di Pyrgi secondo per importanza solo allo studio sul colle Palatino a Roma, l'Italia ha il 70% dei beni culturali di tutto il mondo, purtroppo non ci stiamo impegnando a coltivare questa risorsa ed è luogo comune ormai che chi studia l'Italia non siano gli Italiani ma gli stranieri, di più i TEdeschi.
Vorrei aprire una piccola discussione sulla fuga di cervelli, ragazzi che lasciano l'Italia per poter fare ricerca e studiare, e chi come me fa questo lavoro perchè ama la sua terra, sono quasi Toscana e mi ritengo tale, per studiare un popolo importante devo lottare con unghie e denti più di quanto sia dovuto o devo andarmene per poi tornare con una cattedra a Berlino? Vorrei aprire una riflessione sul perchè non ci si impegna a investire in cose semplici come un piccone col manico in legno e uno scavo in riva al mare .

domenica 13 dicembre 2009

LE DICHIARAZIONI DI SPATUZZA NON SONO STATE SMENTITE

Sono un po' imbarazzata a scrivere di politica, se così si può definire questo garbuglio di fatti e gesti ed ideologie di una pochezza terrificante. Ma sento la necessità di rendere noto a chi non l'ha letto ( per onore di cronaca) ciò che ha scritto Eugenio Scalfari in poche righe sobrie e illuminati.
I tg istituzionali hanno aperto i loro programmi con i titoli altisonanti che recitano presso a poco: " Gaviano smentisce Spatuzza" E questo è l'ennesimo modo PER CHI HA IL DOVERE DI INFORMARE di mostrarsi millantatore e demagogico. INFATTI NON C'E' STATA ALCUNA SMENTITA.

Eugenio Scalfari scrive su Repubblica di oggi:

"Spatuzza ha dichiarato in processo di aver saputo dell'accordo con Berlusconi e Dell'Utri da GIUSEPPe Graviano . Il quale ha poi rifiutato di deporre e ha detto che parlerà solo quando sarà venuto il momento di parlare. Chi invece ha detto di non aver mai conosciuto Dell?utri e tanto meno Berlusconi è il fratello FILIPPO Graviano non GIUSEPPE Graviano del quale Spatuzza non ha MAI parlato . Questo lo dice la Cronaca e non altro "

Vito Mancuso dice che la verità non si riveste di tante parole e che solo la menzogna ha bisogno di chiacchiere per poter farsi accettare.

sabato 12 dicembre 2009

FOTO DEL NO B - DAY



























LA VOLONTA' E L'UNIVERSO


Così ad un certo punto della propria vita, diciamolo, diventiamo un ostacolo. Diventiamo uno di quei pali piazzati nella pista di neve durante i campionati di sci.
Ma come facciamo a diventare degli ostacoli? Semplice. Dapprima diventiamo la strada da percorrere, o meglio: la brioche nel caffè. Lui ti dice: " Ti Amo" e certamente ti ama. Certamente la sua volontà c'è tutta nella parola pronunciata e nel sospiro. Ma cos'è la volontà? Una spinta confusa proveniente chissà da che antro delle proprie viscere, un impulso sorto all'improvviso prodotto dall'effetto di cause che si susseguono incatenate e governate dal ritmo potente dell'esistenza universale. In poche parole: la volontà è una cosa effimera, provvisoria, precaria, indefinibile.
Dunque perchè dare tanto credito a questa volontà ed alle parole che da essa derivano?
Ma torniamo a noi. Lui ha detto : " Ti amo"
E poi di lì a poco diventi l'ostacolo. Ti pare strano? Eppure nel tempo addietro spesso hai chiamato ostacolo le mogli degli altri, le amiche, e magari anche i loro figli. Lui diceva: " vedo se riesco a liberarmi di mia moglie"
Adesso toccava a te essere il paletto immobile se pur vibrante da evitare con un colpo di reni deciso e potente nella pista di ghiaccio. Eri tu.
Lui ti aveva detto: " Ti amo" Le parole erano state dette con volontà e passione. Ma abbiamo già spiegato cos'è la volontà e la passione? La passione è un fuoco che sprigiona la sua forza nel momento che consuma tutto ciò di vitale può incenerirsi e morire. Dunque.
Eri l'ostacolo. Un ostacolo pensante. Un ostacolo diffidente. Per questo l'avevi sorpreso chino su una tipa a cui tu non avresti prestato alcuna attenzione. Ma questo non vuol dire nulla.
Se non che la parola è pronunciata leggermente , che la volontà non ha carattere, che il fuoco divampa e consuma, che la vita si muove ed avanza senza evoluzione, senza miglioramento, ma solo all'insegna del cambiamento. Casuale.

mercoledì 9 dicembre 2009

FUORI DAL MONDO

Ho già scritto della mia convinzione d'essere particella infinitesimale racchiusa nell'universo che in esso si muove e si definisce. Ma cosa governa il movimento di questo universo? Domandina da un milione di dollari. Ho l'illusione che sia un energia che produce se' stessa e quindi comune ad ogni singolo atomo che ne fa parte e che genera ordinatamente.
Io ci sono anche perchè c'è l'altro e tutto ciò che mi relaziona con il mondo intero.
Posso non essere solo un pulviscolo trascinato dall'esistenza che mi vive addosso senza la mia partecipazione cosciente e appassionata? Ed oltre questo: posso essere in grado di individuare e plasmare la natura della mia esistenza mescolata e confusa in questo vortice d'energia che non mi appartiene, ma mi fa tutt'uno con l'universo ed il suo sistema coerente?
Molto spesso mi sono ingannata su ciò che erano le mie convinzioni. Nella partecipazione travolgente dell'anima ho confuso e malinterpretato la mia canzone. Perchè la volontà viene mistificata dalle pulsioni che diventano desideri che diventano bisogni che alfine conformano la propria vita e le modalità di stare al mondo e di appartenergli totalmente. Ho ascoltato la mia passione farsi sofferenza, farsi puntiglio, diventare idea e progetto. Essere un'ossessione senza nome. Era una illusione eppure io c'ero , non più all'unisono col passo coordinato del mondo, ma ero fuori, ero altro, infedele al richiamo profondo di quello che sono rinnegandomi e dimenticandomi.
Ma ciò che ci spinge fuori dal mondo tradisce la natura perfetta e potente che agisce nella giustizia e nella autenticità. Non ero dunque fedele a me stessa nelle necessità che premevano e imponevano la mia distrazione criminale. Ho amato ed odiato, credo. Senza ragione. Non era la mia strada eppure l'ho percorsa con convinzione.
Non ho saputo superarmi e vincermi. Non ho saputo accogliermi ed ascoltarmi. Non ho aderito al mio moto che mi voleva oltre questo tempo proiettata verso quel punto che ci accoglierà tutti come in un abbraccio eterno.
Ma come riconoscere il canto che ti costruisce? Come non essere distratta dalle pulsioni mistificatorie?

lunedì 7 dicembre 2009

NUOVO TITOLO DEL BLOG

Ho scritto appunto a Lila che il demone non mi rappresenta più. E' silente, distratto. Non sento più la sua forza inquietante che mi prende e mi trascina. Forse l'ho governato , oppure ha trovato un accordo con la ragione e finalmente insieme vivono in un armonia di sensi che mi permette di non boccheggiare tutto il tempo. Ah ecco il tempo .. il tempo.. questo strano elemento che consuma i pensieri e permette loro di espandersi. Potremo essere nel tempo con indifferenza e senza coscienza d'essere . Potremo invece nutrirci di esso attimo per attimo, ad ogni anelito di respiro e viverlo pienamente con passione e convinzione senza perdere neppure un secondo del suo prezioso battere mortale.
Dunque : ecco il titolo: Tempo pieno. Non perdiamolo, dunque e riempiamolo di noi, così unici ed ineguagliabili così irripetibili e presenti in questo nostro tempo . Ma non sprechiamolo, cavolo, con artificiosità costruite , con pensieri inautentici, con storie che non ci appartengono. Allora sì, sarebbe pieno di ciarpame inutile, di bugie insensate. sarebbe un Tempo artefatto, vuoto, Tempo morto, sprecato, non vissuto. crudele, quindi. Perso.
Insomma se non possiamo aggiungere altro tempo al nostro tempo che sia almeno talmente pieno da lasciarci esausti. Vorreste mica abbandonare questa vita belli riposati?

sabato 5 dicembre 2009

NO B-DAY-IN VIOLA CONTRO CHI VIOLA

sono convinta che internet sia il mezzo di informazione più potente immediato ed ampio che esista, o per lo meno di cui al momento siamo al corrente, ci tengo quindi a scrivere su questo potente mezzo due righe a riguardo di una importante manifestazione a cui oggi ho avuto l'onore di partecipare...di certo avete sentito parlare del NO BERLUSCONI DAY....il lungo evento iniziato oggi pomeriggio alle due con un corte da Piazza della Repubblica passante per Via Cavour Piazza dell'Esquilino Via Merulana per terminare a Piazza San Giovanni in Laterano con discussioni a tema a cui hanno partecipato i grandi volti delle manifestazioni in Italia e un concerto di una serie di big tra cui il venerabile ROBERTO VECCHIONI, si è parlato di un milione e mezzo di partecipanti, lasciamo un pò di dubbio alla umana tentazione di esagerare nel momento in cui qualcosa in cui credi va a gonfie vele, ma di certo eravamo tantissimi, un corteo di chilometri e chilometri che camminava cantava danzava rideva a suon di musica, come tanti amici, tutti uniti da un colore:il VIOLA, tutti uniti dalla necessità di dar voce alla loro protesta e al loro desiderio di partecipare davvero, di fare davvero del bene al loro paese..........mi è sembrato doveroso scriverne anche solo due righe, (che purtroppo non potrò accompagnare con immagini e video che ho fatto ma che per il momento non posso scaricare per problemi tecnici), con le note di SOGNA RAGAZZO SOGNA del MITICO VECCHIONI, dedicare un pensiero seppure banale e corto ad un evento che rimarrà nella storia nonostante al tg non se ne parlerà nonostante non faranno un reality su di noi, noi c'eravamo noi lo sappiamo e lo racconteremo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
(prometto che presto allegherò delle immagini)

giovedì 3 dicembre 2009

COMUNE DI VALENZA : ELEZIONI A MARZO. ... BASTA GIOCARE A BOCCE!!!!

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Si parla spesso della gerontocrazia nella politica, ossia questa consuetudine tutta Italiana di mantenere per anni ed anni una persona nei ruoli di comando nelle amministrazioni pubbliche e quindi impedendo un ricambio della classe dirigente.
Infatti succede spesso che ci sono personaggi che hanno decine di cariche pubbliche e ci sono politici che rimangono in carica fino a che diventano cariatidi.
Niente di male se chi ci governa, (anche se avanti con gli anni) fosse provvisto di talento e capacità di innovazione, ma spesso l’avanzare dell’età rende ancora più evidente questa carenza.
Nel Comune di Valenza abbiamo un amministratore, classe 1934 ( un po’ più anziano del nostro Presidente del Consiglio) che amministra il comune praticamente da venti anni in un determinato settore tanto da gestirlo come fosse un circolo bocciofilo.
Quale assessore con delega alle politiche giovanili, alla cultura, all’informazione il ragioniere in pensione PierGiorgio Manfredi , non tiene in considerazione le grandi risorse di Internet, nel campo della comunicazione/ informazione. Nessun progetto nè attività che abbia permesso l'utilizzo di tale ormai necessaria opportunità.
Quale assessore alle comunicazioni non si interessa di fornire l’ente e l'ufficio preposto all'informazione di strumenti per permettere l’informazione al cittadino né tramite la telematica, né in altro modo.
Per quanto riguarda i giovani, il discorso non cambia affatto. probabilmente l'assessore si chiederà: " Perché interessarmi dei giovani all’età di 76 anni? " (è evidente che si è dimenticato di possedere questa particolare delega e che averla equivale a impoegnarsi in attività che interessino i ragazzi) I giovani per lui sono un’entità sconosciuta, evidentemente (a parte qualche virgulto di sua conoscenza)
Per il resto si occupa della cosa pubblica come si trovasse tra amici del circolo. Grandi pacche sulle spalle, interventi a favore degli amici di gite domenicali e disinteresse per qualsiasi altra cosa che non comprenda i suoi piccoli piaceri di anziano e tranquillo signore in pensione. Ultimamente si è autopromosso ( autodeclassato? Autostimato? ) alla qualifica di dirigente firmando ordini di servizio per il personale ( chiede cortesemente al personale.. (?!!!) .) in barba al rispetto per le procedure amministrative che non prevedono la gestione diretta del personale dipendente dell'ente ( altrimenti i dirigenti che ci stanno a fare? ) L.29/93.
Ma al di là di queste sue intromissioni incongruenti non ha mai attuato alcun progetto nè per i giovani, nè per l'informazione.
Chiedo all’assessore alle politiche giovanili, cultura, informazione del comune di Valenza: cosa ha fatto in questi cinque anni per i giovani? Gli studenti? I ragazzi disoccupati? Quali iniziative?
Cosa ha fatto per favorire la comunicazione e l’informazione al cittadino in questi cinque anni?
Non mi risulta che in tal senso sia stato fatto qualcosa. Fra meno di quattro mesi saremo chiamati alle urne per eleggere nuovamente i nostri amministratori del Comune di Valenza. Credo che di questo particolare dovremo tenerne conto.
Sarà ora che chi vuole giocare paciosamente a bocce vada a giocare nella sede opportuna: in Via Raffaello.
Grazie. Tenchiu.verimace

MICHI

Approfitto di questo blog, di un nuovo mezzo di comunicazione, per dedicare un pensiero ad una ragazza con la quale divido una passione da molti anni: la passione è la danza orientale.
Un mondo così vario e pieno di ricchezza da riuscire a legare in modo così forte e stabile tante teste e tanti cuori diversi, un mondo dove non esiste religione diversità culturale colore della pelle estrazione sociale, nemmeno l'età è un ostacolo...questo mondo (che ai nostri occhi abituati alla superficialità sembra quasi magico) si chiama Melograno; in questo mondo ho conosciuto tante tante ma davvero tante persone per cui vale la pena lasciare il proprio cuore in Alessandria ogni volta che parto per Roma, con un lavoro e un sogno che mi portano in giro per l'Italia sempre impegnata e distratta dalle mie rovine e dai miei reperti non scordo mai questo mondo in cui ogni mese lascio il mio cuore.
Questo mondo domenica ha vissuto una brutta esperienza, una dei suoi membri migliori purtroppo è stata male, un aneurisma che ha indotto i medici ad operarla per fortuna dopo due giorni e a tenerla una settimana in coma farmacologico. Inutile dire come sia stato duro il colpo non solo per me ma per ognuna di noi che l'abbiamo sempre conosciuta come una roccia un marmo forte e bello che nulla può spezzare, ma chi lavora nell'arte lo sa...anche il marmo si può scalfire e far male...in questi giorni in cui abbiamo atteso non ho scritto nulla ma avevo un vortice di idee ed emozioni così forti che non le contenevo se non con il rumore intorno a me come ho sempre fatto. Avevo in mente un miliardo di cose da scrivere.....oggi per fortuna all'indomani della bella notizia ho solo una cosa da dire che credo ognuno condividerà con me:
FORZA MICHELA CHE IL MELO TI ASPETTA A BRACCIA APERTE E VELI SPIEGATI.......!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Nonostante sia lontana il mio cuore e il mio spirito sono sempre lì vorrei scrivere tante cose ma scriverei veramente un poema.....credo che queste poche righe siano emblematiche di quelli che sono adesso i miei pensieri e le mie emozioni, non solo per Michela ma anche per Claudia, la mia più grande amica e per Simona che io chiamo scherzosamente MAMMINA e che sono le mia coscienze ballerine, le donne più forti che abbia mai conosciuto. Grazie a voi ho scoperto la forza di vivere e ridere anche nelle più disperate delle situazioni sarà per questo che oggi mi appoggio a voi anche per le più grandi cavolate del mondo.
In realtà il mio voleva essere un intervento del tutto diverso ma spesso le emozioni in chi scrive e non solo prendo il sopravvento sul corpo e ne usufruiscono come meglio credono...così mi sono ritrovata con queste poche righe che mi auguro siano sufficienti per esprimere quanto ora provo e lanciare un enorme bacio a quella farfalla che adesso sta sdraiata in un letto ma che (ne sono certa) presto tornerà a spiegare le sue ali di Iside e a ballare con noi.......non voglio fare previsioni ma so che sarà presto!!!!!!!!!!!!!!!!!

mercoledì 2 dicembre 2009

ABBIATE UN SOGNO

oK. Ci siamo riversati sulle strade della città, abbiamo fatto colazione a casa o nei bar frettolosi del centro. Alcuni tireranno su le saracinesche del negozio con la chiavetta apposita o manualmente. Altri si siederanno davanti al piccì per iniziare a lavorarci..
E proprio stamattina mi è venuto un pensiero che voglio condividere.
Ma più che un pensiero è un messaggio, ma più che un messaggio è un desiderio, ma più che un desiderio è un sogno.
Perchè bisogna avere un sogno.
Perchè la nostra crescita psicologica può avvenire solamente se ci immaginiamo all'interno di un progetto appassionato, vitale, possibile, palpitante.
Dunque ecco la mia invocazione seppur un po' infantile: abbiate un sogno !
e che duri a lungo.
La sua realizzazione è un aspetto secondario.
Buon lavoro, carissimi.

lunedì 30 novembre 2009

SULLA CORRENTE DEL FIUME E SULL'AMORE


Quel giorno m'ero inoltrata nei sentieri fangosi che costeggiavano il Po.
L'aria era pallida e piccole gocce di nebbia umidivano il percorso. L'aria pareva trasudare di acqua torbida e dolciastra, mentre intorno il suono era solo l'impercettibile movimento del mio passo e del mio respiro.
Ero sola.

M'ero svegliata, quella mattina, piena di inquietudine.: la mia notte era stata una notte di pensieri dolorosi che m'avevano lasciata stanca ed affaticata. Allora, terminato il lavoro in ufficio, mi era venuta l'idea di andare al fiume.
Intorno a me non c'era nessuno. All'orizzonte si stendeva il vorticoso fiume in piena immerso nella macchia di steli di foglie e rami secchi tormentati dal turbinio incessante e potente della corrente.
Ero io stessa che galleggiavo quale leggero e lumeggiante intreccio d'erba di stagno trascinato vorticosamente sempre più lontano, sempre più lontano. Non c'era determinazione nella sua corsa mortale, non c'era quella felicità muta, ma robusta che accompagna i gesti risoluti a cui la nostra natura ci comanda. C'era stata, per me, la felicità? c'era stata sino ora? C' era stato l'amore? quello che sempre avevo celebrato come una presenza imprescindibile da essa?
E mentre guardavo il fondo profondo capii che non c'era mai stato quello che chiamavo amore. Che c'era stato il desiderio patologico di ciò a cui tendevo, ma niente amore, niente condivisione, nessuna fusione , nessuna partecipazione sentita.
Avevo cercato accanitamente l'amore , ma l'amore non si può cercare perchè è un evento che si manifesta autonomo e fiorente senza imposizione.
L'amore si affaccia all'animo disponibile al richiamo.
L'amore non si cerca , ma c'è . L'amore non si trova perchè già palpita misterioso e cupo nel cuore attento e nuovo. E se pure avevo creduto che senza di esso la mia esistenza poteva e voleva comprendere il mondo nella maniera più attenta e reale possibile, m'ero ingannata,.
La natura guizza vitale ed energica nell'universo con una forza invisibile alle nostre competenze.
Patire l'altro permette di sondare la trasparenza del mondo ed espandere la propria anima oltre quelle possibilità che altrimenti ci sarebbero precluse.
L'amore sposta lo sguardo al di là di ciò che non si vede , ma che pure freme e nasce nel profondo della nostra anima. Solo l'amore permette di dare forma alla propria forza vitale ma sotterranea, latente ed inattiva.
Infatti, per quanto guardassi oltre il cielo, oltre le nubi cerulee lontano, ancora più lontano, non riuscivo A sentire, non riuscivo A vedere. Il tempo era finito ed immobile.
Il fiume s'allontanava schiumoso e crudele all'orizzonte. Una luna senza raggi s'apriva nel cielo triste E GREVE. Il giorno era inconsolabile.