martedì 29 ottobre 2013

LETTERATURA MODERNA








La mia vita è letteratura. 
Ossia la scrivo incessantemente.
Il cervello elabora romanzi pronti per essere consumati da un corpo che non si supera quasi mai ma obbedisce alla passione raccontata.
Preparo la scena accuratamente:  il desiderio  si muove, ma  non trascende da me, spinto e guidato dalle righe di un romanzo già elaborato.
Galimberti nel suo libro " le cose dell'amore " dice che " il sesso non è qualcosa che l'IO  dispone, ma se mai, è qualcosa che dispone dell'io che lo toglie dal centro della sua egoità " 
 Ma Galimberti si riferisce ad una passione genuina mentre io vivo principalmente la creatività della ragione. 
Io produco passione nello stesso modo  del  luppolo che  nel suo recipiente  si trasforma in birra. Fermento una idea di desiderio. 
Elaboro intellettualmente  pulsioni.
 Già la storia deve essere predisposta. E' fuori di me e alimenta l' istinto come una strada asfaltata conduce alla  meta. 

Qualche tempo fa stavo lavorando ad un bel racconto. 
 Nella tessitura della trama Lui aveva assunto il ruolo di quello che confortava, coordinava, indicava il comportamento, ma soprattutto ricopriva un ruolo necessario di intermediario con un mondo che , in quel momento , mi era ostile.
Anche io avevo la mia bella immagine di donna inquieta , insicura sul da farsi , ma determinata e punto arrendevole.  Naturalmente fascinosa. 
La  vicende reali sono  lo sfondo più adatto per  il mio immaginario che riesce in questo modo a realizzare   la trama più adatta  per un racconto avvincente. 
Lui .. lui .. lei .. lei .. e la storia  procedeva spedita  senza alcuna interruzione o ripensamento o deviazione dall'esito finale:  lui... lui e lei lei .. 
Ma quando lui avvolse tra le braccia il corpo di lei,  stringendolo tra le mani e le labbra , il demone, che sempre partecipava consenziente a questo genere di storie quando anche assonnato e distante , in quel caso non ne volle sapere. 
Il demone non ci volle stare.  
Voleva altro che l'assenza di un senso che non si rivelava in quella concessione limitata alla carne e che non si svelava davvero come altro da se' e quindi non c'era.  Era  inesistente. 
Forse era altrove. E per il demone non ne  valeva la pena . 
Il gioco era  troppo semplice. troppo epidermico  e lui voleva volare. Andare oltre e fondersi e confondersi.  Per nulla di meno si sarebbe dato. 
Eppure il cervello aveva lavorato,  aveva tessuto diligentemente un romanzo  decente di passione e desiderio.
Ma non aveva realizzato che il demone viaggia fuori di me per farsi altro dal corpo ed  anche quando ne è complice e lo muove, ne è pur sempre  trasceso per mutarlo in altro non più me ma qualcosa  di complementare e migliore.
  Il demone, dunque,  mi strattonò furibondo. 
Ma intanto  il racconto procedeva: 
Lui disse: " Non sei convinta" e lei scuotendo la testa,  mentendo  disse: " Massì, massì, sono convinta. " 
Ma il demone s'era raggelato , aveva  stracciato  la storia . Distrutto il romanzo.  
Le parole belle, se pur ancora vibranti  avevano assunto  ormai  il valore di  un  trafiletto di cronaca rosa.
Tutto si fermò e  scivolò a terra. Non rimase che il corpo arreso alla insensatezza della simulazione di una passione da  letteratura di terz'ordine.
  L'abbraccio si sciolse ed il corpo divenne  ubbidiente  al richiamo del mio ostinatissimo demone. 
Ora so perchè  ho obbedito. 

venerdì 25 ottobre 2013

GLI ANNI EROICI





Non mi chiedo se sono intelligente.
 Non è questo un mio problema. Non lo è mai stato, in verità.
Un tempo il mio problema era l'efficienza. 
Volevo essere una madre efficiente: che significava cucinare ed operare a dovere per far sì che i miei figli crescessero in maniera armoniosa. Essere una madre presente qualitativamente parlando. E disponibile , assolutamente paziente. Frenavo la mia irruenza . Frenavo la mia esigenza di emergenza.

 E tutto poi doveva essere fatto " a tempo" ossia puntualmente , prima che fosse stato necessario, mai prima  che il bisogno giungesse all'apice della sua sopportazione, mai con l'attesa, mai con pressapochismo, mai in modo negligente e sempre con passione, amore e devozione. 
Attenzione.
Un ritmo veramente impegnativo. Ma era solo questo il modo che volevo prendere in considerazione l'incontro con l'altro da me e con le cose che mi premevano. 

Non ho perso quell'aspirazione alla perfezione solo che si è spostata su altri campi: voglio essere perfettamente all'unisono con i miei bisogni di anima e sangue. 
Con i miei desideri germoglianti senza doverne dare una definizione culturale e sociale, ma solo con la necessità di accoglierli pienamente per la natura che rappresentano e che rivelano profondamente.
Ho , a volte , un senso di spossatezza nel constatare di quanta stupidità, di quanta invidia e  conseguente livore  siamo circondati da rimanerne impigliati. 
Viene voglia di cedere , di allontanarsi , di arrendersi e lasciare tutto nelle mani dei peggiori.
Ma altre volte   ho forte la certezza che ci  sono persone  di cuore.
 Che non sono riconoscibili per ruoli determinanti o per un qualsivoglia potere acquisito  ma sprigionano da se' e senza alcuna ragione logica,   uno spirito benefico  come l'aria che ci entra nei polmoni . 

E' questo che mi fa vedere la differenza tra bene e male che c'è e che è preciso , netto, tagliato a coltello e che mi  impedisce di prestare troppo attenzione alle situazioni malevoli. 

E' questo.
e per questo sono grata a loro . A queste persone anonime  e gloriose . Eroiche, và.

mercoledì 23 ottobre 2013

MADE IN VALENZA


Marchio   Di Made in Valenza


Cari  affezionati lettori,
intanto voglio ringraziare pubblicamente le persone che in questi mesi  mi hanno inviato delle mail di incoraggiamento e di apprezzamento  all'indirizzo legato al blog 
un blog che ha disturbato in questi anni sempre qualcheduno
ma d'altra parte questo è il destino delle parole e della verità. 
Queste foto  rappresentano una riunione del MADE IN VALENZA , 
un associazione che  lavora con idee e progetti al rilancio della città
Credo che anche questa associazione  sia mal vista da chi al rilancio della città antepone  l'ambizione personale.
Insomma , grazie 












lunedì 14 ottobre 2013

UN BORGHESE "PICCOLO PICCOLO"




Qualche giorno fa, nelle vie del paese,   ho incontrato il personaggio che piu' di tutti si e' mosso nel suo piccolo e mediocre spazio per interessi personali , che siano stati quelli di sponsorizzare individui di dubbia qualità ma probabilmente di segrete e pelose  abilità,   oppure di  ritagliarsi una immagine riciclata di "nuovo"  della politica o peggio ancora di " alternativo " di una politica che neppure riesce a raccontare. 
Per realizzare queste operazioni  ha ingannato, bluffato ,beffato inventato bugie anche mediocri e punto fantasiose , calpestato sentimenti di varie persone , perso la fiducia e la stima di altre e tra quelle ci sono anche io. 

Nulla di nuovo, d'altronde. Sembrerebbe che la politica sia fatta anche di codeste figure e una volta che ci stai dentro  ( alla politica, intendo)   ti pare doveroso  averci a che fare  
Pare normale, insomma,  che uno ti guardi in faccia e ti dica una balla colossale come se tu fossi un tassello di un puzzle che intende costruire . 
Ma io sono una cittadina e dall'alto di questo mio ruolo non ho necessità di mescolarmi a codesti omuncoli.
Lui non lo sapeva. 
Pensava di potermi  annoverare  tra i cento volti con cui misura la sua arroganza ed il suo vizio di piccolo truffaldino della politica. 
Io sono un cittadino e vivo  riconoscendo i valori dell'uomo non faccio dell'autoconservazione una filosofia di vita come necessita ad un uomo senza qualità che vuole mantenere una posizione di un qualsivoglia potere anche se fittizio e precario. 

Chi ha qualità morali e competenze  intellettuali non ha bisogno di " conservarsi" giacchè le sue qualità lo  preservano dall'anonimato. 

Invece " uomini senza  morale e senza qualità " non possono avere orgoglio perchè non possono avere considerazione di se', un se' inesistente , ma  vivono solo del  desiderio di essere riconosciuti nella pubblica piazza e  non hanno alcuna  vergogna di tendere esclusivamente ai propri bisogni non avendo visione di altro  se non di  quel  se' " piccolo, piccolo " che lo abita. 


Qualche giorno fa, dunque, l' ho incontrato e ha esibito spudoratamente e dico anche indignitosamente un sorrisetto giovale e sprezzante nel saluto. 
Eppure sapeva delle fandonie raccontate , dei trucchetti puerili per cercare di conservare  il mio rispetto ( altrimenti perchè mai?)  ed infine del castello di carte che si andava lentamente disfacendosi sotto i miei occhi ormai consapevoli dell'inganno. 
 Lui sapeva bene . Eppure , tronfio, sorridente,senza vergogna e senza pentimento  si affianca a me per un saluto volgare e arrogante proprio perchè privo del necessario pudore   che la situazione richiedeva. 
Ho avuto un moto di fastidio, di frenesia a togliermi di dosso il suo sguardo scostumato, come si trattasse di una ragnatela cadutami addosso da un castello  affollato di pipistrelli  e malgrado avessi compassione per la  sua irrimediabile trivialità non lo giustificai affatto. 
Voltai le spalle come si fa davanti ad  uno spettacolo sgradevole e non lo salutai affatto.  
Ma voglio avvisarti per il futuro.  
NON mi salutare.
 Non ricambierò' MAI  il saluto. Mi tengo distante da gente senza vergogna e senza qualità' .

Ci sara' il tempo in cui dovrai salutarmi , ma sara' ben altra cosa quella che dovrai mostrare che il tono e la sfrontatezza da bandito che ti permetti ancora per poco di portare in giro come potesse arricchirti invece che suscitare lo sprezzo e la pietà' che meriti