sabato 30 gennaio 2010

ELEZIONI VALENZA : ELETTORE ANNEBBIATO


Lui attraversava le vie di Valenza celate dalla nebbia per giungere all'appuntamento nella sede del PDL .
Si sarebbe parlato della candidatura di Sergio Cassano a Sindaco di Valenza, un " non politico" di prestigio e non voleva mancare per nessuna ragione al mondo. Lui, infatti era un simpatizzante del PDL.
La strada era intrisa di piccole goccioline d'acqua che offuscavano la luce dei lampioni nel viale.
Gli pareva di essersi perso.
Vide infine una luce chiara in fondo alla strada. Aprì la porta lentamente.
Il locale era pieno di gente come mai era successo. Non riusciva neppure a intravedere i suoi amici di sempre.
In fondo alla sala c'era un sostenitore del candidato che parlava :
" Noi vogliamo una città efficiente, vogliamo intraprendere un percorso nuovo .
Noi riteniamo di rappresentare il nuovo. Sono gli altri che hanno fatto un percorso vecchio per individuare il candidato sindaco.
Il nostro è stato un percorso differente: abbiamo immaginato di unire un concorso di idee e di volontà direttamente espresse da alcuni cittadini di Valenza, che condividono il nostro programma, per immaginare il futuro della nostra città.
Noi siamo liberi con la nostra ampia disponibilità a lavorare per la città, senza cariche da assegnare a tutti costi a quello ed a questo!!!!
La differenza sta proprio qui: abbiamo un percorso differente per un obiettivo differente.!!"
E giù applausi!!
Lui si sentì infervorare l'animo. Era felice! . Finalmente una alternativa per la città secondo un'ottica di destra liberale!
Ancora l'uomo in fondo alla sala parlava:
" Noi siamo per una società riformista, libera che punti ad una Europa moderna e competitiva, dove i nostri prodotti siano riconosciuti i migliori per la qualità e la produzione. Noi siamo per candidare un "non politico."
Un figlio dell'imprenditoria italiana che ha dimostrato di appartenere ad una famiglia che ha fatto della competitività e dello sviluppo economico la sua bandiera!!!! Una famiglia che si è distinta tra la gente bene della società!"
clap clap
E giù uno scroscio di applausi grondante di voci animose e di incitamenti.
Lui sorrise soddisfatto: c'era per la città di Valenza una nuova possibilità col popolo delle libertà.
Di nuovo si concentrò entusiaSta e commosso all'ascolto del relatore:
" Dunque, vogliamo una società federalista, riformista con un candidato che non sia appartenuto al partito, ma che porti avanti la volontà della città !!
Noi candidiamo...... Costanza Zavanone!!!!"
E giù di nuovo applausi.
Lui si guardò attorno sconcertato..... Come Zavanone?!!! Cosa?!!!!
Ma allora aveva sbagliato sede di partito!!! Maledetta nebbia!!!.!!! Era finito nella sede del Partito Democratico.!!!!

giovedì 28 gennaio 2010

ELEZIONI COMUNE VALENZA: L'UOMO E LA SUA AFFIDABILITA'


Bettino Craxi è stato condannato in via definitiva per corruzione. Questo è un fatto, e non è oggetto di libera opinione o di "controversie". Un altro fatto è che chi, con una condanna definitiva alle spalle, si sottrae alle autorità viene definito "latitante"
Un altro punto che non dobbiamo mai , ma dico proprio mai, perdere di vista è che la politica del periodo in cui Bettino Craxi era leader indiscusso in quindici anni, portò il debito pubblico dal 60 al 120%, togliendo a due generazioni future di italiani la speranza di un futuro migliore.
Ancor oggi stiamo cercando di pagare quel debito.
Fu il fautore di una politica affarista e senza scrupoli che non ha avuto all'interno del pentapartito nessun oppositore.
Il socialismo è un'altra cosa. Ma gli uomini iscritti al partito socialista di allora hanno sbagliato politica . Vederli riesumati oggi mi fa un certo effetto.
A Valenza gli esponenti del PSI locale ( formato dagli stessi uomini che avevano come segretario Craxi) appoggiano Costanza Zavanone, la vedova di uno dei rappresentanti di spicco della nomenclatura socialista degli anni 80.
La città di Valenza non ha avuto occasione di conoscere i pregi della signora Zavanone, Vedova Pittatore poichè non ha mai servito la città fino alla veneranda età di 65 anni. ( un interesse per la nostra città un po' tardivo!!!)
Ma è ben visibile ciò che personalmente non ritengo un pregio:
è sostenuta dagli stessi uomini del partito socialista che aveva come segretario Craxi.
Non altri uomini nè altre idee. Non smetterò mai di ricordarlo ai miei concittadini.
Per buona pace di massimino, che saluto affettuosamente.

martedì 26 gennaio 2010

IL POLITICO CHE NON CONOSCEVA LE DONNE

Nella vicenda dell'ex sindaco di Bologna non mi ci sarei soffermata neppure un minuto se si fosse trattato esclusivamente della cronaca di un mediocre uomo di potere ingarbugliato in questioni confuse di soldi e di raggiri , di politica e di compromissioni. Queste sono storie ordinarie, le solite storie di uomini vanesi ed arroganti che decidono "chi " che decidono "cosa."
Sono Storie noiosissime.

Ma adoro la passionalità delle donne. Oh! le donne come le amo! Che si danno totalmente senza riserve, che accolgono l'amore come un evento traboccante dal proprio ventre , che si lasciano guidare in questa danza prepotente dove il sentimento è l'unico padrone e dove l'amore ha mille facce anche quella dell'odio e dove l'odio non inganna, ma è puro e trasparente come sorgente nutriente e inevitabile!!

L'uomo ama la rappresentazione della relazione amorosa, la donna si lascia travolgere dalla pienezza vibrante come da una malattia. Solo chi millanta l'amore non se ne lascia rapire invece solo chi riconosce l'amore quale forza sovvertitrice riesce a essere totalmente.

L'uomo, una volta terminato il bisogno d'essere accompagnato diventa un ragioniere meticoloso. Dice:
" ti trasferisco ad altro ufficio". Ma non sa d'avere a che fare con un oceano misterioso e profondo, non sa di risvegliare il demone sepolto nell'abisso silenzioso della sua anima cortese. La donna si vendica a costo di morirne.
Per questo amo la donna che è pur capace di un sacrifizio così doloroso, ma vitale. A come Vendetta!!! Per questo motivo, per questa nostra capacità d'amare non potremo mai essere dei panciuti corrotti politici d'assalto.

sabato 23 gennaio 2010

ELEZIONI VALENZA:NON E' UNA VIRTU' NON ESSERE UN POLITICO


Come vorremmo fosse la nostra vita? Non la vediamo, forse, in un futuro roseo, in una città amministrata perfettamente, con un lavoro che ci soddisfa ed un amore che ci conforta? la vediamo molto candida come questa splendida immagine.
Non è quasi mai così.
Molto spesso il lavoro non ci soddisfa e le strade sono piene di buchi ed i lampioni spenti e danneggiati.
Molte volte l'amore non c'è e neppure il lavoro.
Non ricordiamo bene cosa si intenda per politica.
Per noi il fine della politica era " ottenere ciò per cui ci impegniamo tutti i giorni ed in cui speriamo ".
Politica, ormai è diventata sinonimo di " incompetenza" " raggiro". Perchè abbiamo identificato il senso profondo e potente della politica con questi nostri politici.
Per cui, mentre un tempo la politica diveniva la sede dove i valori e le speranze prendevano forma nell'azione ordinata e programmata, ora lascia un vuoto inquietante di identità e di cultura.

Siamo giunti al punto in cui tutto ciò che viene definito " non politico" ci appare già un requisito positivo sufficiente a risolvere ciò che spetta alla politica realizzare. Ossia cerchiamo in personaggi famosi ma che non hanno mai operato per la comunità, una figura di riferimento certo a cui diamo il potere e la volontà di pensare per noi. In questo caso il Partito democratico di Valenza ci offre una anziana signora con l'unica caratteristica di " Non essere un politico"

Ma non basta " NON ESSERE UN POLITICO" per essere una persona in grado di gestire al meglio la cosa pubblica"
Anzi.
Spesso chi , per esempio, si è occupato delle proprie cose personali per tanti anni con successo, ha acquisito una mentalità consumistica, individualista e competitiva che lo costringerà a reiterare la propria azione rivolta esclusivamente ai propri interessi.
Il vero politico (ma, attenzione, non sto parlando dei cialtroni che abbiamo incontrato in quest'epoca dannata) il politico per divenire tale, ha praticato durante la sua gavetta il rispetto per il bene comune privandosi di quelle deviazioni individuali che fanno sempre parte del vivere del comune cittadino che giustamente pensa alla propria famiglia.
Dunque, meditiamo su questo quando ci presentano una persona in qualità di deus ex machina in grado di risolvere i gravi problemi economici della città e dei cittadini solo in virtù del fatto che ha i soldi e non è un politico.
Queste due cose non sono delle virtù e non sono programmi per governare un paese. Personalmente ritengo entrambi un handicap non di poco conto.
Quando si parla di istituzioni, quando si dice di dover prendere una strada che vale per tutti, si indica un processo che spersonalizzi chi ha il dovere di agire e che si ponga al servizio di una politica non di una personalità.