Per questo siamo andati a Cerveteri, dove ci sono le tombe etrusche a tombolo. Esse devono il proprio nome al fatto che, una volta eseguita la sepoltura, venivano ricoperte da mucchi di terra, allo scopo di creare una specie di collinetta artificiale.
Gli Etruschi pensavano che la vita continuasse nell'aldilà ( ingenui vero?) e ci dovevi andare con tutto ciò che potevi avere nella vita terrena. Ossia , cibo, vestiti, gioielli, anfore contenenti unguenti ed olii , e costruivano le tombe provviste di varie stanze come fosse stata una seconda casa.
A Cerveteri c'è un sito pieno di queste tombe, a me sembrano migliaia di buchi inquietanti.
Dico all'archeologa: " Ma è pieno di buchi..... capisci.... intendo .. a livello freudiano ero più interessata ad una visita guidata agli obelischi."
Passeggiare con un'archeologa non è mica semplice: nel bel mezzo di una conversazione affettata , ti giri e non la vedi più al tuo fianco . Allora fai come in quei cartoni animati che giri la testa a 180° fino a che la trovi accucciata ai tuoi piedi che scava il terreno a mani nude. " Cosa fai?" Le chiedi avventatamente.
" Come che faccio?! " Cerco di capire la consistenza del terreno ."
Figurati, io quando passeggio mi chiedo sempre che consistenza ha il terreno che ho sotto i piedi (caso mai ci dovessi sprofondare )
Lei si alza e dice: " Vorrei scavare tutta Roma. ho idea che c'è ancora un sacco di roba là sotto"
Si toglie la polvere leggermente dice ancora: " a proposito.. hai mica un pennello?"