martedì 30 settembre 2008

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Io non giudico l’ho detto /Chi vorrei portarmi a letto
E nel caso devo dire /Io non posso trasgredire
Il suo fascino è immutato /Già da un tempo ormai passato
Quando il sindaco lui era /E il palazzo risplendeva
Ora gli anni son passati / molti uomini cambiati
anche se per dirla tutta /il partito è un po’ alla frutta
ma i suoi occhi sono azzurri /le parole son sussurri
il suo passo è assai elegante /ed il fisico prestante
sì, lo so sto esagerando /gli darei tutto il comando
solo per sentir la voce /o cambiar la nostra croce
non è detto poi in futuro /Che il suo tempo sia maturo
e ritorni lancia in resta /a decidere la festa
per adesso me lo piglio /presidente del consiglio

domenica 28 settembre 2008

Brisa do Coraço ( La brezza del Cuore )


O segredo a descobrir está fechado em nós
O tesouro brilha aqui embala o coraço mas
Está escondido nas palavras e nas mos ardentes
Na doçura de chorar nas carícias quentes

No brilho azul do ar uma gaivota
No mar branco de espuma sonora
Curiosa espreita as velas cor de rosa
A procurado nosso tesouro

"O segredo a descobrir está fechado em nós
O tesouro brilha aqui embala o coraço mas
Está escondido nas palavras e nas mos ardentes
Na doçura de chorar nas carícias quen
tes

A brisa brinca como uma gazela
Sobre todo o branco e a Rua do Ouro
Curiosa espreita a sombra da janela
A procura do nosso tesouro"

"O segredo a descobrir está fechado em nós
O tesouro brilha aqui embala o coraço mas
Está escondido nas palavras e nas mos ardentes
Na doçura de chorar nas carícias quentes
(Dulce Pontes - Ennio Morricone)

venerdì 26 settembre 2008

ASSESSORE V


Da bambino è assai evidente/ era timido ed indolente/ ora sembra un gran signore/ teso, lento ed un po' in timore/ si ritrova senza ardore/ a giocare all'assessore/ma non riesco a dirne male/ perchè in fondo per me vale / le intenzioni sono pure/ basta vinca le paure / lui si adombra è scuro in faccia/ e gli cadono le braccia/ e il dolor gli viene in testa / quando c'è da far la festa /spesso cambia il suo parere / se dall'alto c'è un volere /non si muove più di tanto /e ne fa lui quasi un vanto / chi decide di operare / deve poi darsi da fare / non restare sempre in palla / per cercar di stare a galla / ma il mio cuor ragion non sente / e diventa assai indulgente / non riesce a criticare / però dai ! datti da fare ! / questa sola è l'occasione/ per dirigere il timone / e l'età lo sai che avanza / poi ti mandano in vacanza.

mercoledì 24 settembre 2008

Le brutte parole dette

Non mi sembra mai di dire delle brutte parole. Non mi sembra mai di offendere. Uso come metro di misura quello che offende me. Ed a me non offende quasi nulla . Non do ai pregi un maggiore valore che ai difetti. Sono tutti elementi che navigano dentro di noi, ma non sono noi. Siamo altro. Siamo un essenza fluida che viene visitata dalla presunzione, dalla rabbia, dal dolore , dall'ambizione, dalla misericordia. ma noi siamo delle braccia aperte che accolgono e lasciano cadere e stringono e dilatano in un incessante fluire e defluire di sensazioni che scorrono e non ci appartengono. I sentimenti ci cadono addosso.
Potrei dirti: " vedo in te la sordità, l'ottusità, la nevrosi. " ma non potrei amarti di meno o di più. " Vedo in te la voglia di rivalsa e di mistificazione, ma non sei in quelle cose.
Però spesso le persone si offendono e ti tacciano di villania e di presunzione. Ed io vorrei dire che no... invece no ..che niente e nessuno mi è più caro delle persone a cui faccio delle critiche, a cui presto la mia attenzione.
Ecco, quello che mi offende e mi ferisce è: "la mancanza di attenzione." la sensazione di non essere nulla.
E' come morire un po'.
Non incontrarsi è come non esistere. Non essere pensati è come non essere mai nati .