domenica 13 ottobre 2013

VUOI LA LUNA?





 Cosa vuoi? dimmi cosa vuoi? vuoi la luna? Io ti darò la luna! Vuoi la notte? Quella fonda e leggera? Quando la stanchezza si posa morbida sul cuore e smette di pulsare prepotente nella testa? 
Vuoi la notte? 
Andrò a comprarla. 
Guarda. Uscirò in macchina e guiderò, sai guiderò per le strade piene di traffico e di luci. Non mi perderò nelle vie della grande città.
 Io andrò a cercare la notte per te. Cercherò la notte più bella, più dolce, quella piena di speranza, quella che prende per mano il giorno e lo fa nascere di nuovo lentamente tra il buio scosso dal fremito della luce nuova. Io ti comprerò ciò che vorrai.
 Tutto quello che vuoi.
 Posso fare tutto. Sono il mondo che muove la terra .
 Sono la terra . Sono parte della terra. 
Non la abbonderò mai più . 
sarò fedele a questa terra, non mi allontanerò dal suo richiamo. Ero in esilio su questo pianeta, distratta dai suoni e dalle voci oscure che accompagnavano il mio viaggio. Ma non c'è luogo che il corpo, non c'è tempo che l'intermittenza del respiro. 
Ti porterò ciò  che è necessario avere  per stare qui e vivere. 
Ti porterò il pane , ti porterò la carne. Io starò in silenzio a guardarti mangiare.
Ti racconterò le favole che vorrai sentire. Il significato sarà solo il desiderio che la parola ti suggerirà. 
 Io sono la terra dovunque essa sia . Io sarò la terra dovunque essa mi porterà. 
Ma tu dimmi cosa vuoi. Io andrò a cercarla con la mia auto tra le strade e te la porterò qui.
Vuoi la luna? Quella che si affaccia tra le serrande socchiuse del balcone , tra il miagolio dei gatti ed il bisbiglio sommesso della vita che si affaccia tra i palazzi? Ti porterò la luna tra le mani e tu illuminerai la strada che non mi è dato conoscere.

martedì 8 ottobre 2013

LA CITTA' SI MUOVE TRA I SUOI COMITATI






 A Valenza crescono, si muovono, proliferano. Cosa sono? I comitati cittadini. 

Qui in città sono sorti vari comitati : il comitato Pro Ospedale, il comitato Pro Piscina . 
Il comitato di Viale Repubblica per lo sgombero delle macerie del palazzo sito in quella via. 
Sono nati velocemente, lottano strenuamente , sono numerosi per una cittadina piccola come la nostra eppure abbiamo assistito al  loro veloce  proliferare  
 Sono i comitati dei cittadini. 
Ognuno dei quali affronta con convinzione e determinazione un tema  a cui tiene fortemente. 


Cosa fanno i comitati principalmente. Intanto raccolgono firme in segno di consenso da parte della popolazione. Presentano istanze all'amministrazione locale cercando di partecipare alla vita politica della città senza però fare riferimento ai partiti tradizionali,  ma lottando in prima linea per ciò a cui tengono .
Non solo: bussano con insistenza alle porte degli amministratori. Qualche volta ottengono risposta, qualche altra no, ma non demordono mai, ottenendo  qualche volta di essere ascoltati.  Nascono dal particolare, per denunciare un disagio, un malfunzionamento.



 Perchè nascono i comitati? Perchè non ci facciamo rappresentare da coloro che tra opposizione e maggioranza sono stati chiamati e votati proprio da noi per risolvere le questioni non solo settoriali, ma nel loro complesso? 

La risposta la possiamo trovare purtroppo nella consapevolezza che per i cittadini  i partiti non hanno più la capacità di rappresentare adeguatamente le loro  istanze  e di intercettarne i bisogni. 

Oppure e/o soprattutto perchè  il cittadino non crede più a queste organizzazioni partitiche che sente estranee al  territorio e alle persone che lo abitano. .



La nascita dei comitati  quindi è un sintomo  lampante dell’inadeguatezza della politica a dare soddisfazione ai bisogni dei cittadini . Il cittadino non si sente chiamato in causa quando ci sono da prendere decisioni sulla sua pelle per esempio sull'ospedale, sugli asili, sulla sicurezza., sull'ambiente,


 Occorre, invece, coinvolgere i cittadini, le associazioni e tutte le parti interessate prima di prendere decisioni importanti soprattutto se queste riguardano beni comuni come l’ambiente o la salute.
 Quali difetto hanno i comitati ?

 Quello di  rendere la città suddivisa in tanti settori  invece di considerarla  come una  comunità intera. Infatti una città non può sicuramente risorgere se consideriamo la sopravvivenza solo dell'Ospedale o di un asilo o di un a strada , ma invece se consideriamo il  bene della città tutta al di là degli interessi individuali e di quartiere.
I comitati sono così anche uno dei sintomi della incapacità della politica a analizzare e proporre soluzioni per il bene comune, per il miglioramento delle condizioni di vita della cittadinanza. I comitati hanno,per loro natura, una visione locale,focalizzata su un singolo obiettivo da raggiungere; manca l'organismo che rappresenti le varie istanze e le porti a conclusione, che passi da una visione localistica ad una più progettuale ed ampia. 

Ben vengano  queste rappresentanze dal "basso" se incarnano proposte e valori positivi per la comunità. ma è necessario che i cittadini riescano a superare l'ottica individuale per guardare la città nella sua interezza.

La città è una e va rigenerata come un unico corpo palpitante che non potrà essere attivo e creativo   se posto  in una visione a compartimenti stagni. 
  



domenica 6 ottobre 2013

YOGHI E BUBU E LA POLITICA DEL MIELE




In politica è facile imbattersi in personaggi come Yoghi e Bubu.
Yoghi , alto, grosso, dinoccolato, in fondo ingenuo,  si aggira nel luogo dove vive  con quei suoi occhi sgranati e confusi,  sembra  che non abbia alcun pensiero in testa e difatti non esprime mai nulla di particolarmente creativo ed intelligente , non sembra avere idee o iniziative. 
Lo vedi spesso che si aggira tra i sentieri dondolando tra un arto e l'altro come se non avesse alcuna meta da raggiungere . Ma alla fine ci sbagliamo perchè Yoghi una meta ce l'ha:  ed e' il suo unico obbiettivo. Appropriarsi in tutti i modi  del prodotto che più gli sta a cuore: il miele. 
Per lui il miele è tutto. Non è che il cibo gli manchi , ma , diciamolo, è più un questione  di avidità , è più una questione di ambizione. 
Lui  lo fa soprattutto per potersi dire , insomma , l'ho preso  da solo, con le mie mani, con la mia arguzia dunque non sono così rintronato come sembro. 
Non gli  importa , poi, in che modo sia riuscito a procurarsi quello che voleva, magari anche   ingannando la povera gente seduta nel parco ignara di tanta ingordigia . 
Anzi . 
Lui ne va fiero. Gli piace raccontare bugie. Si sente molto furbo quando crede di essere riuscito a darla a bere a qualcuno. 
Spesso ci riesce. Qualche volta no. 
E quando lo vedo passare un po' di pietà me la ispira. In ogni caso lo sento prigioniero di questo grande parco . Fuori di qui chi lo noterebbe mai se non per il suo incedere pesante, per il suo sguardo disorientato? Nessuno.
 E questo in fondo lui lo sa. Per questo si porta dietro Bubu. 
Bubu non è certo una figura amica per il nostro Yoghi.  
Bubu , piccolo, scuro, inetto e in fondo invidioso.  Da solo non saprebbe cavarsela. Se riesce a gustarsi una piccola fetta di torta è solo perchè sta dietro a Yoghi e proprio per questo spesso lo ha messo nei guai. Gli ha fatto perdere quel minimo di credibilità che poteva avere. Gli ha fatto gettare la maschera. Ormai tutti sanno che i loro interessi non collimano con  gli interessi della comunità del parco.  Ormai non lo nascondono neppure più. 
Non risparmiano nessuno nelle loro scorribande , neppure i bambini. 
Bubu, in particolare, è quello che più li  inganna  appropriandosi delle loro  merendine. 
Infatti Bubu forse è la figura più desolante nella coppia. 
Bubu  è solo un opportunista e non è in grado di  fare neppure quelle poche  cose che permetterebbero di  raggiungere un minimo risultato. 
Ma , in ogni caso, sono entrambi figure di poco rilievo se non fosse che sono sempre in giro, sempre in  caccia,  sempre che  si aggirano tra i cestini lasciati incustoditi, sempre avidi, sempre predatori. In prima linea a usurpare il territorio. 

Quando li incrociate  potrebbero farvi anche un po' di tenerezza vedendoli così loro due insieme: uno grosso e ballonzolante  e l'altro dietro  immusonito, muto  e quasi invisibile , ma non fatevi prendere da compassione: piuttosto chiamate il ranger che( magari )  sia la volta buona che finiscano in punizione!


martedì 17 settembre 2013

LA POLITICA E LA RICERCA DELLA FELICITA'




Ci rivolgiamo alla politica come se potesse essere ancora un sistema che permette di ricercare il bene della città .
Dobbiamo arrenderci all'evidenza: la politica non riesce a gestire la complessità degli elementi che compongono questa società che si è andata sempre più trasformando in molteplici facce e bisogni.
Dal canto suo, la politica , finita in mano ad organizzazioni di potere con una fitta rete di interessi privati non può rispondere ai bisogni comuni , non riesce più a occuparsi di  formare e aderire ai valori che  fanno parte dell'umanità, per quanto sempre più alienata e disincantata.
Alcuni pensano ad un superamento dei partiti , ormai cosi' compromessi e inaffidabili.
Ma quale sarebbe l'alternativa? Lasciare libero spazio alle passioni dei cittadini? con il rischio che la passione imprevedibile ed umorale non possa essere all'altezza di una competenza necessaria per decisioni che mettono in gioco la sopravvivenza economica e morale di una città ed uno Stato?
Eppure la tentazione sarebbe forte.
Chi , tra il popolo , non è stanco dell'arroganza del potente di turno che si crede indispensabile ? Chi non è stanco dei privilegi  che si autoassegnano al Parlamento mentre sempre più cittadini  arrancano nello sforzo di  non disperdere la propria dignità e quella dei propri figli?
La mancanza di pudore, di rispetto, che si dipana intorno al mondo che dovrebbe salvaguardarci ci fa sentire abbandonati e forse ancora di più minacciati.
Credevo sinceramente che  prestare attenzione a ciò che veniva fatto potesse rendere difficile questa operazione  di sgretolamento della democrazia, operata da questa fitta rete di giochi  misteriosi    in atto  a danno degli interessi dello Stato e della comunità .

Non è sufficiente l'attenzione.
E' come lottare a mani nude contro un carro armato fornito di tutto punto degli ultimi ritrovati bellici.
Non rimane che volgere lo sguardo al proprio quartiere, alla propria città , alla propria gente . Avere obbiettivi ristretti , ma vitali e afferrabili. 
 Cercare di informarsi, conoscere, confrontarsi. Nessuno nasce già preparato agli eventi, ma insieme si può puntare a risultati limitati anche se indispensabili.
Uno dei principi dei movimenti antiglobalizzazione era il passaggio dal globale al locale, conferendo lo stesso grado di impegno e partecipazione ai due livelli, non potendo prescindere uno dall'altro, ormai totalmente connessi.
Solo partendo dalla "politica a km zero", dall'analisi del nostro territorio circostante (non l'occupazione del territorio predicata da molti partiti), si può cercare di modificare e migliorare lo stato delle cose.
La nostra città  ha bisogno di politica  ( dal greco polis = città) ha bisogno di presenza attiva .
Nessun lamento, nessuna protesta , ma una spinta forte, distribuita tra chi vive e lavora  e non si diletta nelle conversazioni mondiali, alla salvezza dell'umanità ,  ma punta alla risoluzione dei problemi immediati e vicini.
La nostra città, seppure piccola, ha ampissimi spazi di movimento, è come una vasta prateria non ancora attraversata dalle carovane di coloro che vogliono costruire una nuova e diversa comunità. 
E nella nostra comunità esistono sicuramente persone animate da uno spirito costruttivo e positivo, che possono  lavorare per il bene comune: forse si sono allontanate per non partecipare al degrado ma mantengono alta l'attenzione e la voglia di cambiare. Bisogna trovarle e coinvolgerle. Fatevi sentire. 
Forse, se tutti facessimo così, il mondo sarebbe molto più  accessibile.
sarebbe ad un palmo di mano.