sabato 1 dicembre 2012
giovedì 29 novembre 2012
QUANTO MANCA E QUANTO MANCHERA'
Avviso. Questo post sarà una specie di rigurgito velenoso. Un sorta di residuo intestinale post influenza aviaria .
Perché
sono incazzata a livelli stratosferici.
Mi sono appena tolto di dosso un ragnetto
malefico che si arrampicava nel mio blog a caccia di vermetti succulenti quando ecco che spuntano, tra le serrande di una fabbrica in
disuso, fiammelle mefistofeliche di un vecchio diavolo neppure povero, ma
probabilmente ”faccendieresfaccendato” che si è messo a raccontare di me con persone che naturalmente me lo sono venute a riferirlo.
Precisiamo: lui non mi conosce. Io
non l’ho mai visto questo virgulto di solerte buon gusto, nè è così famoso perchè io avessi potuto sentir parlare di lui.
Sicuramente se l’avessi visto l’avrei trovato
troppo piccolo e troppo tronfio, ma non lo conosco ed allora lo immaginerò in
modo migliore di come sarà davvero. Ossia uno stronzo . Sarà
Ricco? Probabilmente fa parte ormai di
quella razza che “ guadagnavo tanto da
far diventare mio figlio dutur ma ora governo
ladro non riesco a mettere la benzina nel mio jaguar “
Il tipo dovrebbe essere suppergiù questo.
E se mi leggi , vecchio della malora dal naso
raggrinzito e dalle spalle troppo strette , leggiti questo che ti scrivo ora.
Questo essere improponibile ha detto
che sono una:
“ esibizionista. “
“ esibizionista. “
E cominciamo da qui .
Io non sono esibizionista ma tu sei un guardone viscido e orripilante.
Io non sono esibizionista ma tu sei un guardone viscido e orripilante.
Ho organizzato una cinquantina di eventi e non sono mai salita sul palco malgrado
avessi potuto inserire in scaletta la mia prorompente presenza in loco se solo lo avessi voluto dato che il programma ,
guarda caso , lo facevo io.
Altro che esibizionista, caso mai "schiva" sarebbe il termine adatto , se proprio vogliamo trovarmi un difetto.
Invece niente, pezzo di merda che
sei. Non mi esibisco davanti a te.
Io preferisco accucciarmi tra i fogli virtuali
di un blog oscuro e duro che si nasconde
dietro l’angolo e che non si trova e non si legge se non lo si va a cercare maniacalmente come fanno i miei appassionati lettori ed
anche quelli stronzi come te che invece
di stare al banchetto a cercare di cavar qualcosa di produttivo, “ ravanano” con le loro dita avvizzite e smagrite tra i
tasti del computer “residuato bellico” per
trovare invece gli annieroici che ti hanno
già abbandonato da un bel po’.
Dice: "scrive nel suo blog durante le
ore di ufficio".
Ma vieni a dirmelo di persona , piccolo e curvo essere dalla
bava lebbrosa ! se riesci a trovare il
coraggio innanzitutto di presentarti “ buongiorno sono il tal dei tali e penso
spesso cosa fa durante le ore di ufficio”.
Ed ora , rampicante scorpione senza più cosa
dritta, ora immaginati invece quando effettivamente scrivo nel mio blog che
tanto ti preme e ti spreme ( immagino)
scrivo Di notte.
Sappilo.
Scrivo la notte dopo aver fatto l’amore . Senti un po’.
E senza neppure andare a farmi il bidè… .
Questo particolare dovrebbe farti ancora più effetto
che immaginarmi seduta alla algida scrivania di un ufficio che brilla solo per
la mia presenza.
Terza illazione: Sono un' opportunista. Sono un' opportunista, testuali parole
: “perché sto con la Lega.”
Scemo: non sto con la Lega.
Ma precisamente : non stavo con il PD
. Non ho mai dato segni di stare con il PD. Benchè ho un affetto materno per il PD. Pover Fanciot.
Non ho mai preso la tessera Lega
nord.
Ma
apprezzo qualche suo militante. E te lo dico senza che tu debba aver
nessun motivo per saperlo. Tu non sai nulla di me e parli di me. Sei malato.
Dovrei dirti di prestare questo tuo
occhio malato e melenso alla tua famiglia che pare, da voci di corridoio, che abbia proprio
bisogno di attenzione oltre che di “sghei” che elargisci per puro senso colpa. E
sai, brutto ceffo, cosa significa “
essere opportunista”? Agire per cercare dei profitti personali , cioè quello
che magari facevi tu , comunista arricchito e frodatore del fisco, evasore a
tempo pieno , tu ; che magari giravi con i gioielli
senza fattura. Fai parte, presumo , del modo d'essere di una vecchia nomenclatura orafa che era convinta di poter raggirare tutti e guadagnare un mucchio di soldi alla faccia della nazione intera , quelli che lavoravano sempre in competizione con gli altri, quelli che rubavano modelli accusando gli altri di farlo e che hanno portato l ' artigianato orafo a questo sfacelo, perchè non avete voluto collaborare, confrontarvi, associarvi e vivere con un po' di umiltà e di umanità. E soprattutto avete vissuto con la presunzione che la pista dell'oro sarebbe stata per sempre e solo a vostra disposizione. Non avete pianificato un minimo di politica a tutela e a promozione del lavoro convinti di essere immortali super eroi.
Invece le mie esternazioni, guarda un po’ , sono dettate solo dal senso di attaccamento, di giustizia e di amore che sento per la mia città anche se un abitante del cazzo come te mi toglie qualche pezzettino di spinta emotiva e mi fa venire voglia di emigrare in una regione dove gli idioti siano banditi.
Invece le mie esternazioni, guarda un po’ , sono dettate solo dal senso di attaccamento, di giustizia e di amore che sento per la mia città anche se un abitante del cazzo come te mi toglie qualche pezzettino di spinta emotiva e mi fa venire voglia di emigrare in una regione dove gli idioti siano banditi.
Ed last but non least: “Mio marito fa
tutto quello che voglio.”
E lo racconti come fosse un difetto.
Mica sono tutti lì a batter figa senza
pensare alla moglie come probabilmente
vantavi nei tuoi anni di contrabbandiere millantato e millantante.
Forse ti da fastidio che , sebbene
non salga sui palchi della città. Sebbene non guadagni che pochi soldini e sia attaccata e vilipesa , mantenga, ugualmente una posizione rispettabile di persona onesta e affidabile che non la da via né a
pagamento e neppure per il gusto di farlo , che non mi prostro e non mi posto davanti ai potenti ed agli arricchiti e
soprattutto che benchè tu mi conosca e
insegui la mia immagine tu per me sei come non fossi mai esistito al mondo e di
fatti, via diciamolo, in fondo è così.
Sei un nulla con la macchina blu. Invisibile ed inservibile.
Ora che ti ho fanculato ti sto già dimenticando.
sabato 24 novembre 2012
UN TEMPO CHE NON C'E' PIU'
Settimana di lutti, di tristezza sorda e pesante.
Un mio collega è morto.
Da solo.
Nella sua casa, un posto dove passava pochissimo tempo. Tra tutto il tempo dedicato alle cose che più gli piacevano, il caso ha voluto incontrarlo in solitudine , nel luogo che forse meno lo rappresentava.
In questi giorni, come è di circostanza, si è parlato tanto del mio collega, per lo più delle sue competenze professionali e della sua disponibilità a rispondere alle richieste dell'utenza sia che fosse composta da colleghi sia che fosse composta da cittadini ed associazioni.
Ma questo, voglio dirlo, non mi conforta.
Il lavoro va fatto bene e "farlo bene" non è una prerogativa , ma un dovere.
Tutti dovremmo lavorare con professionalità e competenza e non mi piace che sia questo un motivo per ricordare ed apprezzare una persona che ci è stata accanto.
Fabrizio era bravo e disponibile nel suo lavoro , ma non sono certo queste le caratteristiche che lo distinguevano dagli altri colleghi. Quello che più ha reso unico Fabrizio è stata la sua semplicità. Fabrizio era un uomo semplice , radicato uniformemente nella sua amata città, Valenza, la viveva totalmente con una naturalezza ed una generosità nel concedersi ad essa che non ho riscontrato in nessuno altro.
Fabrizio era un uomo semplice , di quella semplicità priva di logoranti " perchè" , lontana dall'eroica aspirazione di emergere presente spesso negli individui che si incontrano nei luoghi di lavoro. Era un uomo del paese e come tale forse apparteneva soprattutto al paese. Spesso mi capitava di incontrarlo passeggiare per le vie da solo , quasi a volersi identificare con la città tutta e non con qualche legame in particolare.
E amava il suo lavoro in modo viscerale.
Ma questo suo lavoro , alla fine , cosa gli ha dato?
Negli enti pubblici , che tu sia bravo o meno non diventa determinante. Hai la tua qualifica permanente e, a meno che tu non abbia qualche santo particolare, con quella procedi la tua carriera vita natural durante.
Il riconoscimento si risolve in una pacca sulla spalla quando va bene e quando va male in un trasferimento repentino a mansioni del tutto diverse da quelle di cui sei stato competente.
Oh, non badate alle mie chiacchiere da blog trascurato e offeso!
Sono ferita, amareggiata sconvolta, sofferente.
Per Fabrizio, certamente , ma anche per me e per noi, così vulnerabili e deboli, così ambiziosi ed inutili esseri che in fondo rimaniamo.
Avrei voglia di non essere più nè competente nè disponibile , avrei voglia di non essere ricordata e neppure di avere pacche sulle spalle.
Io vi dico di lasciar perdere l'efficienza e l'apparente funzionalità dei gesti quotidiani e di andare oltre di andare fuori, di abbandonare le immagini a cui ci relegano per comodità e pigrizia .
Ma non so , poi, non so davvero, dove volgere lo sguardo e se alla fine ogni cosa non sarà che un tempo che non esiste più e basta.
venerdì 23 novembre 2012
CIAO BRUNELLA
Oggi c'era il sole.
Era una bella giornata, calda; così calda che ho tolto i giubbotti ai ragazzi, Emilia voleva persino togliere il maglione.
Mi fa piacere ricordare che Brunella se ne sia andata in una giornata così bella.
Non avevo un grande feeling con lei...certo non come ce l'ho con Giulia; però era sempre una delle mia ragazze...un pezzetto di me e delle mia notti che ora non c'è più.
Stanotte sono entrata, volevo vedere Miriam e consolarla, ma ho visto il letto VUOTO, non ce l'ho fatta. Ho fatto una carezza a Miriam e sono scappata; Miche l'ha detto "quel letto non è libero è VUOTO", VUOTO: una parola così significativa che quasi mi fa paura pensarla, eppure è quella che descrive meglio questo giorno. Per tutti: per noi operatori, reperibili e servizio civile, per i ragazzi che oggi hanno sepolto un pezzetto delle loro pochissime certezze, per Miriam che ha perso più di una sorella, ha perso il suo mondo, per chi ha lavorato per Brunella e mai (o quasi mai) con lei, per i volontari, per chi guarda le nostre foto. Persino il mio gatto sente che oggi è un giorno strano.
La cerimonia funebre (così la chiamano gli Ebrei) è durata poco, appena arrivati al cimitero flaminio abbiamo fatto scendere tutti i ragazzi e portati di fronte all'edificio con le carrozzine p a piedi, piano piano. Abbiamo aspettato un bel pò. Poi hanno portato i berretti per i maschi e ci hanno spiegato come funziona. Poi è arrivata lei dentro la bara. Siamo entrati tutti dentro, maschi da un lato, femmine dall'altro...incredibile Giulia non ha emesso un suono ed è stata immobile tutto il tempo, in genere urla come una pazza chiede le foto e il caffè; anche Cinzia non si è mossa quasi in genere per farla stare seduta 15 minuti bisogna tenercela sulla sedia, oggi si è alzata solo una volta. Appena usciti il carro parte verso il lembo di terra che le hanno destinato, Cinzia subito parte dietro al carro e anche noi, tenendoci abbracciati e per mano.
Ognuno un pugno di terra, e via.
Ognuno un pugno di terra, e via.
Per fortuna abbiamo pranzato tutti insieme.
Un panino un pò in salone un pò in cortile, tanto fuori fa caldo al sole si sta bene.
STare insieme ci fa bene: con la nostra quotidianità il nostro ridere...occuparci dei ragazzi scherzare con loro e tra noi, farci da mangiare, stiamo bene.
Tra poco svuoteremo la stanza, vicino a Miriam non dormirà più sua sorella, ma un'altra ragazza...chissà chi....chissà come sarà occupare quel letto vuoto e riempirlo con una nuova persona da amare.
Per ora dobbiamo solo guarda avanti, perchè se un letto è vuoto altri 11 sono pieni...
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