giovedì 8 novembre 2012

SEI STUPIDO? ALLORA NON LO SAI .







 La necessità di scrivere su questo argomento spinoso me l'ha data questa frase rivelatrice.: 

                       " Bisogna sentirsi stupidi per esserlo un po' di meno "        
                                                                      Roland Barthes .

In poche parole questo significa che ,  disquisendo su certi aspetti non proprio nobili del nostro essere,  magari potremo scoprirci un po'  stupidi e sarà l'inizio di una  nuova consapevolezza che ci farà  crescere. Mentre per le stesse ragioni coloro che si credono immuni da questi richiami saranno probabilmente i più stupidi. 
Il testo che seguirà, voglio dirvelo sinceramente , non è frutto della mia mente luminosa  ( e questo lo voglio precisare sia per non  prendermi meriti che non ho, sia per avvisare coloro che  rispecchiandosi nei profili descritti, invece di cavarne una lezione,  pensano di lanciare strali nella mia direzioni).

Dico: no, belli    non si parla di voi, ma in fondo sì , se vi pare.                               
   
 IL VADEMECUM DELLA STUPIDITA' UMANA: 
                                                          
 CAPITOLO 1 




Da Darwin sappiamo di condividere la nostra origine con le altre specie del regno animale e tutte le specie, si sa, dal vermiciattolo all'elefante, devono sopportare la loro dose quotidiana di tribolazioni, timori, frustrazioni, pene e avversità. Gli esseri umani, tuttavia, hanno il privilegio di doversi sobbarcare un peso aggiuntivo, una dose extra di tribolazioni quotidiane, causate da un gruppo di persone che appartengono allo stesso genere umano.
Questo gruppo è molto più potente della Mafia o del Complesso industriale-militare o dell'Internazionale comunista. E' un gruppo non organizzato, non facente parte di alcun ordinamento, che non ha capo, né presidente, né statuto, ma che riesce tuttavia ad operare in perfetta sintonia come se fosse guidato da una mano invisibile, in modo tale che le attività di ciascun membro contribuiscono potentemente a rafforzare ed amplificare l'efficacia dell'attività di tutti gli altri membri. La natura, il carattere ed il comportamento dei membri di questo gruppo sono l'argomento delle pagine che seguono.

Occorre sottolineare a questo punto che questo saggio non è né frutto di cinismo né una esercitazione di disfattismo sociale - non più di quanto lo sia un libro di microbiologia. 
e' necessario perciò conoscere e quindi possibilmente neutralizzare una delle più potenti e oscure forze che impediscono la crescita del benessere e della felicità umana.

 la prima cosa che dobbiamo assolutamente prendere in considerazione è che: 

Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione 
.
A prima vista l'affermazione può sembrare triviale oppure ovvia oppure ingenerosa oppure tutte queste tre cose insieme. Tuttavia un più attento esame rivela in pieno la sua realistica veridicità. Si consideri quanto segue.



 IMPORTANTE: giorno dopo giorno, con un'incessante monotonia, si è intralciati e ostacolati nella propria attività da individui pervicacemente stupidi, che compaiono improvvisamente ed inaspettatamente nei luoghi e nei momenti meno opportuni.

 E PER OGGI  BASTA COSI' ...........

martedì 6 novembre 2012

BELLA BRAVA BALLA BLOG

IL BALLO DEL GUERRIERO DOPO LA VITTORIA








LA PAZIENZA è AMARA

 MA IL SUO FRUTTO è DOLCE ...

JEAN JACQUES ROUSSEAU

PERVERSIONE DA TALK SHOW




Ormai la cosa è tacita:  siamo in crisi.
 Parafrasando il caro Guzzanti : c'è grossa crisi. 
Le soluzioni messe in atto dai faccendieri  bancari  che ci governano non sembrerebbero essere funzionali.   Non sono funzionali almeno per la povera gente che abita le città, probabilmente per quelli  invisibili dei palazzi di vetro  credo  siano una panacea. 
Noi, invece,  stiamo male. Molto male. 
Inutile non darlo a vedere. stiamo soffrendo. Cerchiamo di risparmiare. Di  lavorare. Di cercarlo,  il lavoro. 
Ma anche chi  lavora  si deve barcamenare in un ambiente ostile, straniero e guerriero.  
Ma i talk show cosa c'entrano?
C'entrano. 
Perchè quando accendo la tivvù e mi ritrovo davanti un Floris o un Vespa  sempre  pronti a propinarci lo stesso tipo di dinamica salottiera e ciarliera come se non  stesse succedendo niente di terribile, ebbene  , mi innervosisco. 
Per questo, chiarisco subito, la Salsi ha fatto male ad andarci. 
Non solo non era necessario. Ma sta diventando insultante. 
Ma non è più il caso di stare a perdere tempo tra le poltrone  scenografiche del conduttore di turno a filosofeggiare sul mercato e sulle  opinioni relative alla vita. 
La Salsi doveva lavorare al progetto  politico legato alla Regione di cui si sta occupando . Doveva creare una rete di relazioni all'interno del movimento. 
E già credo che faccia fatica a farlo. Non pare che riesca a fare squadra neppure con i due che lavorano con lei. 
 I talk show sono pilotati, organizzati nei minimi particolari.
 Dalle inquadrature alle pause ed alle interruzioni. Non sempre ci si fa caso perchè la sera la gente è stanca ed ha altri cazzi per la testa: i figli che urlano, che non tornano, che chiedono soldi, il lavoro che non va , il dirigente incompetente e quant'altro. Non sto a dirvi i cazzi miei  che potete immaginare.
Ma una volta, durante una di queste in fondo confortevoli e confortanti trasmissioni ,  me ne sono accorta. 
Erano i primi tempi  in cui si iniziava a parlava di esodati. 
Io conoscevo bene il problema perchè un mio amico / fratello era  rimasto impigliato nella rete di questi pre / pensionamenti. 
Ma allora  non era un argomento che tirava. Pensavano fossero quattro gatti e quando le ingiustizie sono di pochi per i salotti non sono considerati  argomenti interessanti  di conversazione. 

A ballarò improvvisamente un tipo prova a fare una domanda sugli esodati. Subito Floris stoppa la  cosa proponendo un bel video. Al ritorno in sala il discorso non viene più  ripreso. Misteri dello schermo. 
Da allora sono stata molto attenta a questi improvvisi cambi di rotta. Tutto stabilito  e studiato nei dettagli:  cosa l'italiano medio è in grado di poter  sapere e cosa è meglio non conosca affatto. 
Siamo in guerra. Le famiglie distrutte, affamate, umiliate.  I giovani senza speranze  di una vita autonoma.
Non  dobbiamo più  tollerare di  essere canzonati da questi talk show di regime. Chi  asseconda questa commedia perde solo tempo, quando deve invece impegnarsi ad amministrare. 
Anche se  poi, và,  diciamola tutta, , un orgasmo non si nega a nessuno. 
Ma che sia chiaro che si tratta solo di questo. 
Una bella masturbazione di gruppo. wow.wow e wow.

lunedì 5 novembre 2012

QUALE POTERE? QUALE UOMO?







C'è  chi pensa che il potere corrompe l'uomo. Io su questo non sono tanto d'accordo.
Credo che il potere accentua i vizi dell'essere umano e li amplifica a dismisura.
Fa pensare di poter cogliere occasioni inaspettate e molte volte inopportune a chi, fino ad allora, non conosceva bene sé stesso, rivelando oscuri lati del proprio carattere.
Ma poi il potere cosa è?

Ho avuto modo di essere rappresentante sindacale per qualche tempo.
Bene: io consideravo quella posizione una posizione di responsabilità , una posizione gravosa, inquietante. Ma molti la giudicavano una posizione attraverso la quale poter  conquistare dei vantaggi e hanno fatto a gomitate per avere quel posto, convinti che avrebbero potuto guadagnarci  qualcosa 
Non ho avuto nessuna difficoltà a farmi da parte.
Per chi considera i ruoli al servizio del cittadino come se fossero davvero al servizio del cittadino, l’avvicinamento a tale impegno non può avvenire se non con inquietudine, rispetto verso il compito che si va a svolgere, timore di non essere capace.
 Il potere deve essere inteso come una possibilità maggiore di azione , ma l'azione   non può che essere  rivolta agli altri e non a se'. 

Abitiamo in un paese piccolo, la nostra gente ci cammina accanto; non riesco a pensare  che qualcuno possa ritenersi davvero su un livello diverso da chi condivide con te le strade e l'aria che si respira.

Eppure capita. Capita che chi acquisisce un ruolo pubblico , anziché considerarlo un modo per essere al servizio del prossimo (e non dico prossimo a caso perché si tratta proprio del tuo vicino di casa, del pensionato che incontri al bar) lo consideri un'occasione per detenere un potere e farsi gli affari suoi.

Se credi che il potere sia una sorta di trampolino di lancio per ottenere dei privilegi allora il potere da alla testa e l'ingordigia prende sempre il sopravvento.

Ma chi ragiona in questo modo, attenzione, è un ingenuo .

Magari, come si suol dire, riuscirà ad ingannare per qualche tempo, magari riuscirà a calpestare i diritti di qualcuno meno malizioso di lui, ma alla fine la sua avidità e la sua arroganza verranno a galla e la discesa sarà tanto rapida quanto rovinosa.


Il potere , se esiste, dovrebbe essere inteso come una sorta di fardello da portare sulle spalle che permette  di operare per il bene degli altri.  

il potere deve essere inteso come un defibrillatore che  da la vita e non la sottrae,  deve essere inteso come una sorta di un impulso   che muove  le genti  e non un caterpillar sulla città.

Sembra un'eresia vero?

Questo dipende da quali sono le nostre priorità. 
Ebbene io credo che la priorità di un essere umano debba essere quella di perfezionarsi e svelare la propria anima nell'esistenza che ci è consegnata quale dono miracoloso.
La priorità per l'essere umano deve essere ispirare rispetto, fiducia , senso di appartenenza al genere umano.  Il potere si manifesta nel  restituire  la forza e la vitalità che ci è  stata concessa per permettere l'evoluzione dell'umanità e delle sue prerogative migliori.
Quali  imbrogli  e speculazioni di successo potranno ripagare la perdita della stima e del rispetto della propria gente?