martedì 6 novembre 2012

PERVERSIONE DA TALK SHOW




Ormai la cosa è tacita:  siamo in crisi.
 Parafrasando il caro Guzzanti : c'è grossa crisi. 
Le soluzioni messe in atto dai faccendieri  bancari  che ci governano non sembrerebbero essere funzionali.   Non sono funzionali almeno per la povera gente che abita le città, probabilmente per quelli  invisibili dei palazzi di vetro  credo  siano una panacea. 
Noi, invece,  stiamo male. Molto male. 
Inutile non darlo a vedere. stiamo soffrendo. Cerchiamo di risparmiare. Di  lavorare. Di cercarlo,  il lavoro. 
Ma anche chi  lavora  si deve barcamenare in un ambiente ostile, straniero e guerriero.  
Ma i talk show cosa c'entrano?
C'entrano. 
Perchè quando accendo la tivvù e mi ritrovo davanti un Floris o un Vespa  sempre  pronti a propinarci lo stesso tipo di dinamica salottiera e ciarliera come se non  stesse succedendo niente di terribile, ebbene  , mi innervosisco. 
Per questo, chiarisco subito, la Salsi ha fatto male ad andarci. 
Non solo non era necessario. Ma sta diventando insultante. 
Ma non è più il caso di stare a perdere tempo tra le poltrone  scenografiche del conduttore di turno a filosofeggiare sul mercato e sulle  opinioni relative alla vita. 
La Salsi doveva lavorare al progetto  politico legato alla Regione di cui si sta occupando . Doveva creare una rete di relazioni all'interno del movimento. 
E già credo che faccia fatica a farlo. Non pare che riesca a fare squadra neppure con i due che lavorano con lei. 
 I talk show sono pilotati, organizzati nei minimi particolari.
 Dalle inquadrature alle pause ed alle interruzioni. Non sempre ci si fa caso perchè la sera la gente è stanca ed ha altri cazzi per la testa: i figli che urlano, che non tornano, che chiedono soldi, il lavoro che non va , il dirigente incompetente e quant'altro. Non sto a dirvi i cazzi miei  che potete immaginare.
Ma una volta, durante una di queste in fondo confortevoli e confortanti trasmissioni ,  me ne sono accorta. 
Erano i primi tempi  in cui si iniziava a parlava di esodati. 
Io conoscevo bene il problema perchè un mio amico / fratello era  rimasto impigliato nella rete di questi pre / pensionamenti. 
Ma allora  non era un argomento che tirava. Pensavano fossero quattro gatti e quando le ingiustizie sono di pochi per i salotti non sono considerati  argomenti interessanti  di conversazione. 

A ballarò improvvisamente un tipo prova a fare una domanda sugli esodati. Subito Floris stoppa la  cosa proponendo un bel video. Al ritorno in sala il discorso non viene più  ripreso. Misteri dello schermo. 
Da allora sono stata molto attenta a questi improvvisi cambi di rotta. Tutto stabilito  e studiato nei dettagli:  cosa l'italiano medio è in grado di poter  sapere e cosa è meglio non conosca affatto. 
Siamo in guerra. Le famiglie distrutte, affamate, umiliate.  I giovani senza speranze  di una vita autonoma.
Non  dobbiamo più  tollerare di  essere canzonati da questi talk show di regime. Chi  asseconda questa commedia perde solo tempo, quando deve invece impegnarsi ad amministrare. 
Anche se  poi, và,  diciamola tutta, , un orgasmo non si nega a nessuno. 
Ma che sia chiaro che si tratta solo di questo. 
Una bella masturbazione di gruppo. wow.wow e wow.

lunedì 5 novembre 2012

QUALE POTERE? QUALE UOMO?







C'è  chi pensa che il potere corrompe l'uomo. Io su questo non sono tanto d'accordo.
Credo che il potere accentua i vizi dell'essere umano e li amplifica a dismisura.
Fa pensare di poter cogliere occasioni inaspettate e molte volte inopportune a chi, fino ad allora, non conosceva bene sé stesso, rivelando oscuri lati del proprio carattere.
Ma poi il potere cosa è?

Ho avuto modo di essere rappresentante sindacale per qualche tempo.
Bene: io consideravo quella posizione una posizione di responsabilità , una posizione gravosa, inquietante. Ma molti la giudicavano una posizione attraverso la quale poter  conquistare dei vantaggi e hanno fatto a gomitate per avere quel posto, convinti che avrebbero potuto guadagnarci  qualcosa 
Non ho avuto nessuna difficoltà a farmi da parte.
Per chi considera i ruoli al servizio del cittadino come se fossero davvero al servizio del cittadino, l’avvicinamento a tale impegno non può avvenire se non con inquietudine, rispetto verso il compito che si va a svolgere, timore di non essere capace.
 Il potere deve essere inteso come una possibilità maggiore di azione , ma l'azione   non può che essere  rivolta agli altri e non a se'. 

Abitiamo in un paese piccolo, la nostra gente ci cammina accanto; non riesco a pensare  che qualcuno possa ritenersi davvero su un livello diverso da chi condivide con te le strade e l'aria che si respira.

Eppure capita. Capita che chi acquisisce un ruolo pubblico , anziché considerarlo un modo per essere al servizio del prossimo (e non dico prossimo a caso perché si tratta proprio del tuo vicino di casa, del pensionato che incontri al bar) lo consideri un'occasione per detenere un potere e farsi gli affari suoi.

Se credi che il potere sia una sorta di trampolino di lancio per ottenere dei privilegi allora il potere da alla testa e l'ingordigia prende sempre il sopravvento.

Ma chi ragiona in questo modo, attenzione, è un ingenuo .

Magari, come si suol dire, riuscirà ad ingannare per qualche tempo, magari riuscirà a calpestare i diritti di qualcuno meno malizioso di lui, ma alla fine la sua avidità e la sua arroganza verranno a galla e la discesa sarà tanto rapida quanto rovinosa.


Il potere , se esiste, dovrebbe essere inteso come una sorta di fardello da portare sulle spalle che permette  di operare per il bene degli altri.  

il potere deve essere inteso come un defibrillatore che  da la vita e non la sottrae,  deve essere inteso come una sorta di un impulso   che muove  le genti  e non un caterpillar sulla città.

Sembra un'eresia vero?

Questo dipende da quali sono le nostre priorità. 
Ebbene io credo che la priorità di un essere umano debba essere quella di perfezionarsi e svelare la propria anima nell'esistenza che ci è consegnata quale dono miracoloso.
La priorità per l'essere umano deve essere ispirare rispetto, fiducia , senso di appartenenza al genere umano.  Il potere si manifesta nel  restituire  la forza e la vitalità che ci è  stata concessa per permettere l'evoluzione dell'umanità e delle sue prerogative migliori.
Quali  imbrogli  e speculazioni di successo potranno ripagare la perdita della stima e del rispetto della propria gente?

martedì 30 ottobre 2012

NON SONO TRANQUILLA E BRAVA

Qualsiasi cosa tu faccia sarà insignificante, ma è molto 

importante che tu la faccia. ( Gandhi)








 Come faccio a stare ferma? non posso. 
Ho la mia voce da seguire  e  sento che si potrebbe  allontanare  se non la ascolto attentamente .

 Ho la mia voce da seguire.  

Non posso farmi distrarre dalle esortazioni che giungono dal mondo.

 il mondo mi è estraneo. 

Non sono miei gli eventi, non sono miei i ricordi. Non sono le mie aspirazioni quelle che lo guidano.

Il mondo entra nella mia vita come un ospite sgradito. 

Si intrufola con i suoi riti malsani, con le sue richieste
                  
       pedanti e seduttive. 


Mi parla di  obiettivi mondani, di successi carnali quanto  

EFFIMERI.


 Non voglio farmi prendere.  Ho un disegno da completare , ho un puzzle da costruire. 
Non è quella la natura che ci preme. 

Dobbiamo ascoltare il segreto dei battiti del nostro cuore e non si tratterà di vincere o di guadagnare soldi. 

Non si tratterà di applausi o vittorie. 
Poveri,  coloro che cambieranno il sentiero per un consenso  rumoroso
C'è una trama da scoprire che si poserà solo su di me e forgerà le mia membra senza  errore.
 Non sono io che mi  muovo , ma la spinta che mi crea e mi comanda .

 Noi siamo creature di un racconto  che non ci appartiene . Possiamo solo godere la sua armonia e cederle totalmente.

C' è un mosaico che si svela : la nostra esistenza.



sabato 20 ottobre 2012

NOI ORA SIAMO LIBERI





Lei aveva parlato. 
E tanto.
Lei aveva aperto e chiuso cartelle dal piccì. 
Aveva caricato file e tolto chiavette. 
Non aveva pensato che alle cose da fare con una  tale meticolosità  da contabile da non aver potuto lasciare posto alla riflessione, alla contrazione. Al silenzio .  
Ma poi successe:  all'improvviso Il fantasma venne.  
Lei non lo  aveva chiamato eppure  questi  era affiorato dalla luce bianca della giornata, tra le persiane  ombrose ed assolate di quel pomeriggio  autunnale.
  Era nuovo, come  se mai fosse  esistito prima,  eppure aveva gli stessi occhi di fuoco che l'avevano guidata  fino a lì. 
  Lei rise e capì perchè scriveva.

Un nuovo ordine trascendeva  i suoi gesti ed i suoi desideri.
 Un ordine che non si adattava al mondo ma con esso Si confrontava e da esso traeva l'ardore. 
Già in altre occasioni lei  aveva  intrapreso il viaggio ed aveva voluto  appropriarsi  voracemente di quella pienezza magica che l'aveva raggiunta.
Ora no.
 Non ne aveva bisogno . Il suo desiderio si era fatto trasparente, e avvolgeva le cose  senza toccarle. Non avrebbe avuto, ormai lo sapeva,  la frenesia di un tempo. Non avrebbe avuto la stessa ostinazione a soddisfarlo.
 Poteva rimanere distante  e sentire ugualmente  il fremito dei gesti e il battito del suo cuore. 
Era diversa, libera dalla paura di non poter avere, di non poter raggiungere, di non poter abbandonare. 
 Di restare. 
Il ricordo le rimandava epiloghi dolorosi,  ma era un altra storia.  Era grata al desiderio d'essere affiorato d'improvviso e senza alcuna ragione  di rivalsa  e di gloria.  

perchè gli  esseri umani devono essere liberi