mercoledì 23 novembre 2011

LE PERVERSIONI SEGRETE DI UN UOMO RIDICOLO




Lo so, lo so. Lo so soprattutto perchè, oh miei adorabili lettori,  me lo avete scritto in qualche mail. Siete stufi di sentir parlare di questo Riccardo Cuor di Leone che si aggira nei meandri di questa città facendomi scrivere cose noiosissime di lavoro e di ozio.
Perchè (so anche questo) COLUI CHE,   per una qualsiasi ragione, deve avere a che fare con gente mediocre finisce che si imbratta della sua mediocrità e non riesce a scrollarsela di dosso  in alcun modo. E' quello che capita a me che sto lordando il   mio splendido blog, nato come sussulto angelico  del mio demone trafitto, per divenire, col tempo, una cronaca affatto vivace delle aspirazioni maligne di un uomo ( Cuor Di Leone ) senza qualità. 

Voi avete ragione. Ma io come faccio a non parlare di lui? Lui scrive di me  in toni, ehm , diciamo, offensivi, denigratori, velenosi   in toni che grondano eccitazioni perverse tanto che le sue parole si rifanno al gergo sessuale con tanto di riferimenti a   depravazioni simili a quelle che scuotono il corpo di molti maniaci sessuali.
Scrive: " Quale perversa organizzazione ecc. ecc. ? "  non avvedendosi nella foga delle sue emozioni che sta parlando del nostro Sindaco che  ( di fatto)  organizza e coordina un lavoro boicottato da lui  ormai in maniera evidente.
Scrive. " Perchè non avete corretto il luogo dell'evento? Io lo sapevo" e qui che ti dai la zappa sui piedi da solo. Tu, gioia d'oro lo sapevi? Ma và?!  Ed allora perchè non lo hai comunicato come dovrebbe fare solitamente, uno stipendiato pubblico che deve guadagnarsi i soldi ricevuti?
E' una piccola storia ignobile, lo so, lo so. E voi siete stanchi di leggerla. Non è poi così straordinario che  un dipendente pubblico, in modo sotterraneo,  si adoperi per far fallire un progetto di colleghi  capaci. Ne è piena la cronaca rosa:  " Lui , lei ed il lavoro mal pagato" E' una storia vecchia e neanche troppo divertente. O almeno per me. ma non  posso esimermi dallo scrivere questo. So che molti valenzani mi leggono e voglio raccontar loro uno spaccato di vita che appartiene a tutti noi. Ieri, rimanendo in tema di racconto di vita di provincia, sono andata ad un convegno organizzato dal preside della scuola media di Valenza Maurizio Carandini . Un convegno sull'abuso minorile " Non taggate gli sconosciuti" con il Dott. Alessandro Meluzzi ed il Dott.  Achille De Gregorio. Bene: la sala era piena, le persone attentissime.  Invece cuor di Leone non sa cosa significa aver la sala piena e la gente attentissima.
 Questo risponde alle sue molteplici lettere di sangue e lacrime  (a parte che il sindaco gli ha già risposto per le rime ) che vomita nello spazio siderale  di questa cittadina ai piedi del Po.  E soprattutto la dice lunga sulla sua capacità di organizzare un evento. E anche di scrivere lettere. Và.


  Il Sindaco Sergio Cassano in piedi . Seduti : Meluzzi , Carandini, De Gregorio

giovedì 17 novembre 2011

IL LOGO COMUNE


Poi non ditemi che sono monotona. E' Cuor di Leone che lo è, mica io. Lui non sa nulla di comunicazione. Crede che sia fatta di manifesti attaccati  a casaccio appena c'è uno spazio libero. Crede che la comunicazione  efficace si risolva in una mera distribuzione amministrativa di loghi istituzionali  che hanno in loro stessi  una capacità quasi demiurgica di raccontare tutto di ciò che avviene. Anzi: ancora peggio. Un  solo logo ,  per lui, racconta l'evento e ne realizza il successo.  Ci starebbe anche questa cosa, se  la comunicazione si limitasse alla stampa di una locandina promozionale . Ok, ci piazzi il logo ed almeno ti dice da dove proviene il progetto.  ma non  funziona così se si tratta di un magazine di informazione. Questo segue tutti altri criteri,  australopiteco che non sei altro.  Il pover'uomo infatti,  non ha ancora realizzato che la comunicazione si serve di molteplici strumenti e che a seconda delle modalità utilizzate per presentare una notizia si deve modificare la forma  di comunicazione. Macchè: a lui vent'anni fa, durante una pausa caffè nell'archivio storico,  gli hanno parlato di stemmi e gonfaloni  e da allora s'è convinto che sono gli unici mezzi per  comunicare un servizio, un  progetto, una idea.   E' convinto, Cuor di Leone, che per essere attendibile, per essere autorevole, per essere piacente basta  presentarsi con un tesserino di riconoscimento come fossimo una squadra addetta alla perquisizione. Insomma, l'illusione che un logo ti apra  tutte le porte del successo è dura a morire. Dolce, lui. Dopo tanti anni  passati ad  apporre i loghi  a difesa del suo operato è riuscito, invece, solo a screditarlo, il logo,  perchè  lo ha coinvolto in questa sua  ormai irrimediabile incapacità di progettare un evento funzionale.
Il logo è sempre stato per lui  come uno scudo dietro il quale nascondere la propria incapacità, per affermare un'esistenza che è invece solo apparenza. Una esistenza  costellata di eventi fallimentari da parte sua , disertati, ignorati dai più a differenza dei nostri, vivaci, assertivi e con grande affluenza di pubblico. Questo lo fa andare in bestia un giorno sì e l'altro pure.
E cosa fa allora Cuor di Leone?  Va a  rovistare tra i nostri lavori, come un  maleodorante ratto peloso di fogna  e cancella, corregge,  chiede loghi, riconoscimenti, visibilità, trascinando , Cuor di Leone, in questa sua ostinata recriminazione,  anche una povera signora anziana, a due passi dalla pensione, che non sa e non conosce  la materia che non reagisce di testa ma solo di pancia  e non capisce una emerita mazza,   tanto che  la malpancista addolorata finisce che telefona  parla,  blocca i servizi , in una parola: piscia fuori dal vaso chiedendo loghi, loghi, loghi come il popolo chiedeva il pane nei periodi di carestia.
Così che il Cuor di Leone s'è sentito difeso e garantito  e lei, invece s'è sentita dire dal Sindaco un bel no, secco. 
Per fortuna, infatti,   il nostro Sindaco , per nulla ammaliato da segni che non abbiano in se' una credibilità effettiva, il nostro Sindaco, appunto, non s'è fatto ingannare e li ha stoppati entrambi. Niente loghi, baby, fattene una ragione ma tu continua ad appiccicarli in giro come figurine dei bambini.  ma ricordati:  successo non te ne hanno  mai portato ed un motivo ci sarà no?E tu , vecchia mia, continua  pure  per i tuoi prossimi nove mesi , a sbracciarti per toglierci  attendibilità che tanto per ora siamo tre a  zero per noi. E palla al centro.
Che volete che vi dica.....abbiamo avuto fortuna ad avere questo Sindaco , un culo davvero. E perdonate il logo comune. ma quando ci vuole, ci vuole.


 Il disegno è di Sergio Cassano

martedì 15 novembre 2011

PIENA DI OSSA E DI SPORCIZIA


Non crediate: nell'Ente pubblico ci sono grandi professionalità.  Molto più, ho constatato di persona, che nel privato. Perchè il precariato non è  ancora entrato in modo massiccio  nelle pubbliche amministrazioni e questo ha permesso ai lavoratori volenterosi di   raggiungere, nel tempo,  competenze importanti. 
Ma allo stesso modo, la deresponsabilizzazione dei vertici (  esempio: la roba non è mia e quindi ,  se sbaglio,  non ci rimetto soldi miei)  ha permesso il  proliferarsi di figure inadatte ai ruoli ricoperti, incompetenti, incapaci e quindi deleterie al buon andamento di un servizio. 
Eccole lì , queste  figure di dirigenti o impiegati o operai o  chissà che altro che vivono e vegetano nei corridoi o nelle grandi stanze dei Palazzi mentre continuano a far danno quando va male e quando va bene a  far nulla per tutto il giorno spesso per la modica cifra di € 3.000,00 . 
Il guaio più grande è il fatto che queste persone sanno. Eh già. Lo sanno di non saper fare niente, di non essere all'altezza del ruolo che ricoprono, che non conoscono le Leggi, non conoscono la prassi, non conoscono neppure labbiccì delle procedure ed invece di cercare di conoscere,  invece sono lì , livide di rabbia . piene di invidia, magari per il dipendente sveglio e scaltro che, chissà come, è riuscito  a risolvere in fretta una qualche questione che a loro  pareva così arzigogolata da non vederne la fine. 
Sono piene di ostilità, ma attenzione... attenzione.. anche di paura. Paura di che ? Come di che?! 
Di essere smascherate. Che questa loro inettitudine, alla fine venga a galla, che tutti scoprano la loro ignoranza, la loro incompetenza. la loro ottusità.   Così che passano il tempo a tramare trabochetti che possano danneggiare il buon impiegato affinchè sia troppo occupato a difendersi dagli attacchi e non si avveda, per l'amor del cielo, non si avveda!  della trave che  trascinano  sulle spalle  queste figure inerti ed inermi  di funzionari malfunzionanti!
Per questo,  proprio per questo motivo,  non vorrei essere nei loro panni. 
Oh già,  saranno pure panni caldi e dorati,  a 3000,00  euro senza  il conteggio dell'assegno familiare, ma ,  come i sepolcri di Fuscoliana memoria , sappiamo bene che sotto sotto  sono solo  pieni di ossa  di morti e di sporcizia .

domenica 13 novembre 2011

SE NON ORA, QUANDO?

E' risaputo che ogni esperienza per quanto personale deve passare attraverso la relazione con l'esterno e più precisamente attraverso il confronto con l'altro. Pensiamo per un attimo che l'altro, che sia la mamma, un amico, un vicino, il fratello venga a mancare: la nostra vita sarebbe priva di un metro di misura su cui significhiamo le cose del mondo. Per le donne  questa simbiosi con l'altro è ancora più imprescindibile perchè le donne danno più valore alle relazioni.  Ma una cosa è codificare le cose della vita in base alla presenza dell'altro , una cosa è quella di rendere l'altro padrone della nostra vita.
Senza l'altro non riusciamo a vivere. Così che dobbiamo costruirci l'illusione della presenza di un amore alle porte della nostra vita. Ecco  che il primo che ci ispira il ricordo di una lontana carezza riempie i nostri pensieri. ecco che un suo impercettibile movimento del viso o del sopracciglio ci dona nuova vita.. Ci fa sperare in una sua partecipazione emotiva. No, checavolo. Non facciamo questi sbagli.  Dobbiamo imparare a osservare senza alcun pregiudizio, senza alcuna impalcatura romantica  le azioni che ci si presentano davanti: se un uomo non ti cerca vuol dire che  non ti vuole. questo è. Se un uomo non ti telefona non è perchè è troppo occupato, ma perchè non ha interesse ad intrattenersi con te in una conversazione. Punto. Noi potremo anche tentare un approccio e magari anche due, ma cara C. , carissima amica adorata, sappi che se lui non ha tempo per venire da te la traduzione è che non ti vuole vedere. Non ha paura , come dici, di un nuovo amore, non ha, invece , l' interesse sufficiente per chiamare amore la vostra relazione. Basta. Io dico che bisogna svelarsi, bisogna provarci, perchè no? ma non devi  cercare di interpretare nulla. Se una persona ti vuole ,  la cosa che fa è chiamarti.  E'' semplice.  Cosa credi che non sia capitato a quasi tutte le donne questo continuo lambiccarsi il cervello alla ricerca di segnali  nel volto di  un " Lui" distante ed indifferente? Ebbene, sappi, che per mia eperienza personale il tipo  non si trasforma miracolosamente in un    " lui" partecipativo.
Questa presa di coscienza ci impedirà di perdere ulteriore tempo dietro una vicenda senza costrutto. Potrebbe anche darsi che tu sei troppo intelligente per lui, potrebbe darsi anche che non si senta all'altezza, ma proprio per questo, che te ne faresti di un uomo così? Rimaniamo presenti ai fatti nudi e crudi ed andiamo avanti. Il maschio , poi, non ha coraggio, non parla chiaro, non si mostra nè si scopre, sta a noi non farci trascinare in giochetti perversi e rimanere ancorati alla realtà per quanto dolorosa possa essere. Non c'è tempo per analizzare le nevrosi della gente. Andiamo oltre.  Devi andare oltre anche all'incubo di un passato di dinieghi che ti hanno resa  impermeabile all'amore. E' solo un alibi. Dobbiamo ascoltare il richiamo profondo che l'anima ci invia  con fermezza. E' solo da quello  che dobbiamo farci guidare e lasciarlo scorrere libero nel nostro corpo come linfa necessaria alla vita.  L'avventura straordinaria   è sviluppare la nostra dimensione emotiva senza scoramenti , ma con quel piglio  creativo e temerario che ci  permette di essere unici nell'universo.  Se non ora, quando?