Torno alla casa raramente. Quando ci torno, mi aggiro nel giardino per riempirmi gli occhi del suo spazio incolto e muto.
Mi sforzo di spingere il mio sguardo distante sempre più distante nell'illusione che il silenzio e l'assenza non sia che una mia miopia, una mia distrazione momentanea. E cerco di vederti sbucare all'improvviso proprio dietro quella curva, nel sentiero non ancora battuto . E se la luce, dapprima pallida e straniera, d'improvviso s'accende come in passato, e si dilata con quei lampi caldi e pieni di profumo, allora mi pare che sia lo stesso luogo di sempre e per questo ti vedo.
Ti vedo sulla strada che porta alla casa, tra le panchine del viale alberato con la tua testa bianca ed i tuoi maglioni colorati . Sei lì ed io ti vedo nitidamente.
E ti sento persino respirare tra i suoni degli uccelli e del vento intorno.
Sei ancora con me nella nostra stagione tiepida e fiorente . I campi verdi palpitanti si avvicinano a noi ancora, ancora. Siamo insieme. Tu attento ai tuoi passi , io che guardo i fiori e le piante e cammino ancora ancora tra il verde accesso e caldo. Le cose intorno hanno lo stesso incanto di allora. Le immagini pacifiche e quiete mi straziano il cuore. La tua voce non mi raggiunge. Tendo l'orecchio attenta a percepire un minimo suono, un fruscio che ti somiglia, un ricordo divenuto presente. Ma tutto tace. Persino il pensiero si ferma: l'immagine è immobile e tu sei nel ricordo e basta.
Oggi è il 18 febbraio. Domani vivrò ancora.
So che continuerò a lavorare. ed anche a fare delle scelte come fossero desideri. Delle volte dimenticherò persino che tu non ci sei più da tanto. Sarà come se ti avessi lasciato nella tua casa e che io possa tornare a trovarti quando voglio. E quando voglio poter arrivare alla tua casa. Suonare il citofono. aspettando di vederti scendere per ridere dei tuoi scherzi e dei tuoi rimproveri.
Poi improvvisamente. In un momento qualsiasi della mia giornata, mentre starò facendo la spesa al supermercato, oppure mentre guiderò in mezzo al traffico tirando dei cristi furiosamente, allora risentirò la tua voce. Rivivrò i tuoi gesti soliti, il tuo sguardo dolce, le tue parole , allora , ma solo in quel momento avrò la coscienza terribile e disperata che non ti incontrerò più, mio amatissimo papà.